sabato 11 ottobre 2025

Mazzariello 10.10.25 Salerno

Arrivo ai Morticelli con molta calma ma come spesso capita poi scopro che il concerto sarebbe iniziato con ancora più calma. Nell'attesa mi si avvicina Boycardo e scopro, anzi, mi ricordo, che il live avrebbe dovuto aprirlo lui. Effettivamente, quando ci siamo conosciuti alla serata con cmqmartina me lo disse che anche lui aveva un progetto musicale. Mi spiega che avrebbe dovuto fare un live a giugno, ma a causa di alcuni lavori in corso proprio in quella location hanno dovuto rimandare. Lui inizia a esibirsi pochi minuti dopo le 22:30 e ci propone 5 canzoni del suo repertorio. È bravo e ci fa divertire, quindi è stato un opening perfetto per Mazzariello per cui potrei usare esattamente le stesse parole. In più, quest'ultimo dopo aver imbracciato la chitarra (che era dalla parte opposta della sala e se la fa passare da qualcuno nel pubblico) e aver fatto qualche pezzo ammette di essere un po' influenzato. Questo però non incide sulla riuscita dello spettacolo, anzi forse in qualche modo lo migliora anche perché risulta essere un gancio in più per una delle tante battute che ci hanno fatto ridere. Tra queste anche la menzione al cognome del musicista che lo accompagnava, dal momento che era Di Cristo e ci trovavamo in una ex Chiesa.
Gag a parte, Antonio - questo il vero nome del cantautore - è anche molto bravo: in scaletta oltre a pezzi conosciuti o meno del suo repertorio c'è pure qualche inedito che sta provando live in attesa di (eventualmente) inciderlo. La risposta del pubblico c'è ed è positiva, quindi per noi può procedere! Tra le cose che mi hanno colpito, comunque, sicuramente il pezzo scritto insieme ad Altea (Bambini per sempre), proprio perché non solo ha ricordato il suo nome per ringraziarla ma ha specificato che anche lei ha suonato ai Morticelli. È stato tra l'altro esattamente un anno fa, l'11 ottobre del 2024... e io c'ero!

giovedì 25 settembre 2025

I Ministri 24.9.25 Napoli

Non ricordo né come né quando, ma a un certo punto l'algoritmo dei social mi ha fatto imbattere in qualche modo in una maglietta con la scritta "Vietato limonare". Il mio 2024 era stato segnato dall'essere stata abbandonata a un concerto perché la persona con cui ero si era messa a limonare con una tizia random trovata tra la folla. Il mio desiderio di fare quest'acquisto, quindi, era forte. A vendere la tshirt in questione era l'Ostello Bello, una specie di locale che si trova nelle principali città italiane. Io ero stata un paio di volte in quello di Milano, quindi ho aspettato qualche mese nell'eventualità che succedesse di nuovo, ma così non è stato, quindi ho risolto pagando le maledette spese di spedizione per comprarla online. Quando i Ministri hanno annunciato il tour per la presentazione del loro nuovo disco, mi sono illuminata nel leggere che quella a Napoli l'avrebbero fatta proprio all'Ostello Bello, cioè la casa della mia maglietta indossata ben... neanche una volta. Era quindi la giusta occasione per metterla e per scoprire la versione del sud di questa location. E sì, anche per vedere Michele Esposito, Davide Autelitano e Federico Dragogna dal vivo. Io avevo beccato quest'ultimo in solo due anni fa al MiAmi, per il resto la mia conoscenza del gruppo era (ed è rimasta) piuttosto limitata.
Quello che ho imparato di loro è che sono tutti e tre molto ironici, carini e disponibili non solo a rispondere alle domande del pubblico ma anche a esaudire le richieste più disparate. E non sto parlando di autografi particolari e foto curiose, ma del fatto che a un certo punto gli è stato chiesto di cantare Spaventi. Si tratta di una canzone che era stata già menzionata durante l'intervento parlato proprio perché è una delle preferite della band, per quanto riguarda le tracce di Aurora Popolare. Infatti, in realtà era già prevista ed era proprio il brano programmato per chiudere l'evento. Questa domanda, quindi, non ha fatto altro che anticiparne la conclusione, perché dopo si sono tutti dimenticati di riprendere con la sessione di domande e risposte. Poco prima di questo piccolo momento caotico, però, al gruppo è stato chiesto di spiegare il motivo per cui nei pezzi più disparati della sua discografia appaiono tanto spesso immagini celesti con elementi legati agli astri e compagnia bella (in questo caso, per esempio, oltre alla tracklist c'è Astronomia e nostalgia). Poi i Ministri hanno parlato del coraggio di portare avanti il rock in questo momento storico, delle loro influenze (i Verdena in primis) e di molte altre curiosità, alternando parole e musica (rigorosamente in acustico, in attesa del tour di concerti vero e proprio). Io credo di essere arrivata a tre minuti dall'inizio quindi forse ho perso il primo brano, ma per il resto hanno eseguito tra le altre Avvicinarsi alle casse, Aurora Popolare, Poveri noi, Piangere al lavoro. Dopo l'intervista, il momento live e le domande dei fan, Michele, Davide e Federico hanno invitato tutti al firmacopie e lo hanno fatto in modo così semplice e carino che probabilmente avrei potuto avvicinarmi anche senza comprare il disco, visto che non era mia intenzione, ma lo stesso non me la sono sentita hahahah

domenica 21 settembre 2025

Raffica 19.9.25 Pozzuoli (Na)

A organizzare il live di Raffica è stato il LIMEN, che però non è lo stesso Limen di Salerno. Ma la coincidenza è bastata per convincermi ad andarci e alla fine abbiamo fatto bene perché - tra le altre cose - abbiamo scoperto un posto stupendo. Il Giardino dell'Orco sul Lago d'Averno, con tutta la sua storia e le sue lucine, è super bello: sembra di stare in campagna, con un gradevole freschetto, eppure è praticamente in città. 

Abbiamo ovviamente scoperto anche una valida cantautrice di cui non sapevamo - e tutt'ora non sappiamo - nulla. Lei però tra una canzone e l'altra parlava molto, spiegando quasi sempre la nascita di ogni pezzo. Oltre che conversare di musica, però, Raffica ha parlato anche dei cavoli suoi e ci ha fatto sorridere. Tipo quando ha ripetuto più volte che era il compleanno di uno dei suoi due musicisti. Oppure quando ha scoperto che era anche la festa di Francesca, che stava celebrando proprio a uno dei tavoli del locale. Ma anche quando è arrivata la sorella, raggiungendo il pubblico con un notevole ritardo. 

Lei invece era già lì da un po' e prima dello spettacolo ha cenato con il suo staff. Poi è arrivata in postazione, ha fatto una breve prova ed è scomparsa di nuovo. È tornata poco più tardi con un vestito molto grazioso: lungo sui toni del verde e un po' di nero. Quindi il concerto è iniziato e non ci ha regalato soltanto le canzoni della stessa cantautrice, ma anche qualche cover, tra cui Amore Disperato e Pop Porno. Insomma, siamo andati a questo evento completamente a caso, però alla fine è stato carino!

martedì 16 settembre 2025

Follya 15.9.25 Puglietta (SA)

Quest'evento non era segnalato da nessuna parte e se lo abbiamo trovato è stato per puro caso. Ma menomale che è successo, perché quella con i Follya è stata proprio una bella serata. I cari vecchi Dear Jack, così si chiamava il gruppo fino a qualche anno fa, hanno iniziato il live alle 22, con una puntualità forse inaspettata. La prima canzone in scaletta non la conoscevo, mentre la seconda - che ho ascoltato mentre ci avvicinavamo alla transenna - era Noi siamo infinito, che è stata ovviamente riproposta anche per il bis, visto che è una delle più famose. Si tratta di un brano che Alessio Bernabei ha portato a Sanremo, come anche Nel mezzo di un applauso che infatti pure ricordavo. Pensavo di essere andata a questo concerto completamente impreparata e invece un po' di pezzi li sapevo, tipo anche La pioggia è uno stato d'animo, Domani è un altro film o TUTT'OKKEI. I Dear Jack sono stati un po' bistrattati e presi in giro negli anni, tant'è che chissà come e chissà perché a un certo punto sono diventati i Follya, eppure queste canzoni sono rimaste in testa per anni anche a persone che ci si sono imbattute per caso senza essere particolarmente fan, qualcosa vorrà dire. Tra i pezzi che conoscevo dobbiamo metterci pure la cover della serata, ossia A mano a mano. 
Ovviamente ce n'erano anche tantissimi che non conoscevo. Palloncino - ad esempio - il cantante l'ha dedicata a una persona che non riusciva ad amare oppure ce n'è una dedicata alle sue ex tossiche o un'altra che ha addirittura dedicato alla Campania (oppure a Campagna, non si è capito). Poi ha ringraziato il pubblico facendogli un cuoricino con le dita "come lo fanno i Gen Z", facendo anche qualche battuta sulla sua età (spoiler: ha 33 anni e di recente è stato il suo compleanno).  
Sullo schermo alle spalle della band c'erano varie scritte, ma principalmente era tutto un "FOLLYA" che si ripeteva in loop in diversi modi. Alessio Bernabei, un tipo particolare ma simpatico che sul palco ha cantato e ha ballato allegro, aveva una maglietta bianca a maniche corte molto carina su cui c'era scritto: "Need money for Porsche". Per concludere, abbiamo apprezzato la presenza di un Funko Pop molto carino ai piedi di uno dei musicisti. 
Alla fine, tutti i componenti del gruppo hanno salutato la folla con un inchino corale "come si fa nei teatri", ringraziando di cuore i sostenitori per il supporto ancora presente dopo tutti questi anni di musica.

venerdì 5 settembre 2025

Raphael Gualazzi 4.9.25 Nocera Inferiore (SA)

Ma da quanto tempo non vedevamo live Raphael Gualazzi? Ci era mancato un sacco e, in realtà, averlo visto in occasione del Nocera Jazz Festival è stata una pura coincidenza. Questo live non era infatti previsto ed è stato aggiunto all'ultimo per colmare il vuoto lasciato da un altro evento annullato. Buon per noi, allora, che ne abbiamo anche approfittato per scoprire una nuova location super interessante: il Chiostro degli Olivetani di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, sarà stato anche un pochino difficile da trovare, ma è davvero molto carino e artistico. 
Qui, prima del protagonista della serata, ci hanno cantato come opening Luna Lucrezia Scognamiglio e Salvatore Avino. È stato divertente realizzare che lei, in passato, ha partecipato al Collegio, perché è stato un altro intreccio fra la mia "vita vera" e la mia "vita Webboh". Accompagnata dal musicista, lei ha cantato brani come Ain't No Sunshine e Valerie, quindi è stato carino come pre-show. 
Il palco si è poi riempito completamente perché Raphael Gualazzi non era solo, ma era con un quintetto che durante la serata ha anche presentato e soprattutto ringraziato più volte. Per il resto, come al solito, non è stato di molte parole e ha lasciato spazio alla musica. Un momento divertente però c'è stato quando ha squillato il telefono di qualcuno in mezzo al pubblico. Dal momento che ci trovavamo in un luogo molto intimo e silenzioso, per quanto possibile a un concerto, la suoneria ha risuonato ed è arrivata anche allo stesso artista. Lui si è voltato verso la provenienza del suono e ha fatto un sorriso divertito, in attesa che questo cellulare smettesse di squillare. 
Il concerto comunque si è quasi diviso in due o tre parti: la maggior parte del tempo Raphael l'ha passata come sempre al pianoforte, mentre in alcune occasioni si è alzato e si è accompagnato invece con l'ukulele. In più, ovviamente quando è sceso dal palco è stato richiamato a gran voce. La canzone che ha scelto per terminare lo spettacolo è andata a concludersi con un inchino finale, ma - subito dopo - ce n'è stata anche un'altra. Insomma, il pubblico non voleva proprio lasciarlo andare e noi non possiamo che confermare che ancora una volta si è dimostrato bravissimo, regalandoci una serata splendida. E no, stavolta non gli è caduta nessuna impalcatura addosso. Il video dell'incidente che lo aveva coinvolto qualche giorno prima sempre in provincia di Salerno è diventato così virale che quando ho parlato di questo live in giro TUTTI mi hanno risposto "Ma questa volta non si è scassato niente, vero?!". Vero. Per fortuna.

domenica 31 agosto 2025

Noemi 30.8.25 Sarno (SA)

Vedere due volte Noemi in un mese: un sogno? Una realtà! Poi beh, certo, essendo lo stesso concerto che ho visto circa 20 giorni prima, grandi differenze non ne ho viste, ma è stato così bello che lo rivedrei altre 30 volte. Il grado di soddisfazione per il fatto che Noemi facesse un concerto in provincia di Salerno era livellato dal fatto che effettivamente due goccine di pioggia le ha fatte: poteva andare peggio. Sfighe a parte, per questo live a Sarno del Nostalgia Summer Tour, Noemi indossava un vestito rosso lungo che le abbiamo già visto; un'altra particolarità che sicuramente già conosciamo di lei è la passione per il calcio, che non ha dimenticato di menzionare nemmeno questa volta, chiedendo al pubblico a che punto fossero le partite della serata. Sicuramente poi non è stato a causa delle chiacchiere e del calcio, ma tutti noi abbiamo notato che la scaletta è stata leggermente accorciata. Niente di troppo eclatante, ma ci sono mancate Notte inutile e Centomila notti, per esempio. In compenso, però, in occasione del medley acustico c'è stata una sorpresa. Questo è formato - tra le altre - da Good Riddance dei Green Day e quella speciale I'm With You di Avril Lavigne a opera della corista Simona Farris. Un chiaro omaggio agli anni '90, o meglio, agli anni 2000. Ma mentre ringraziava l'autore della sua Passenger, l'artista ha anche accennato un po' di altri pezzi scritti da lui. Tra questi, abbiamo potuto ascoltare in modo totalmente randomico un pezzettino di Human di Rag'n'Bone Man. I ringraziamenti a colui che ha scritto quel brano della sua era londinese non sono stati ovviamente gli unici. Noemi non si è chiaramente dimenticata di menzionare come sempre tutti i componenti della sua band e di dimostrare tutta la sua gratitudine anche nei nostri confronti, ossia nei confronti di tutto il pubblico presente (con un particolare apprezzamento verso la prima fila che cantava tutti i pezzi). Anche per questo, a un certo punto dello spettacolo lei lascia il palco: dà spazio ai musicisti che si avvicinano piano alla folla e lanciano delle fascette a tutti coloro che si scoprono in grado di acchiapparle al volo. In tutto ciò, durante l'intero evento Veronica spesso con la mano ci salutava e ancora più spesso ci lanciava delle occhiate complici e dei sorrisi sinceri. A un tratto, però, è arrivato anche il momento piano, ossia il momento della serietà. Poco prima di eseguire L'amore si odia, infatti, parla della sorellanza, spiega il significato del termine, menziona i centri antiviolenza e soprattutto dà appuntamento al 25 settembre per il concerto di Una nessuna centomila in Piazza del Plebiscito a Napoli. E io spero proprio di esserci. 

lunedì 11 agosto 2025

Joan Thiele e Dente 10.8.25 Roccadaspide (SA)

Per andare a questo concerto io e Salvatore siamo partiti con molta calma, senza sapere che il concerto stesso sarebbe iniziato con molta più calma. Al nostro arrivo, sul palco c'era Dutty Beagle e abbiamo provato a goderci la fine della sua esibizione nonostante non sapessimo bene chi fosse. È stata una bella scoperta di cui non ho ricordi lucidissimi, perché in quel momento ancora non sapevo quanto sarebbe stata lunga la serata. Dico solo che abbiamo avuto il tempo di mangiare, di tornare alla transenna per trovarla comunque abbastanza libera e di aspettare ancora qualche minuto prima dell'inizio del live di Dente. In questo caso, io ero un pochino più preparata. Avevo ascoltato la scaletta del concerto quando lo avevo visto dal vivo più di un anno prima in occasione del suo tour indoor. Qualcosa infatti è cambiato: sicuramente lui ora ha messo su uno show più energico in cui si sposta dal centro palco alla tastiera (o al piano, boh) per poi tornare al centro con la sua chitarra, ma quello che cattura di più l'attenzione del pubblico - secondo me - è la sua splendida autoironia. Le sue canzoni non sono proprio questo Carnevale di Rio, ecco, però c'è consapevolezza e tra un pezzo e l'altro lui ci scherza su, ammettendolo e dicendoci con leggerezza che ci stava facendo sentire tristi. Anche quando annuncia l'ultima canzone, in realtà poi ogni volta si scopre che non è mai l'ultima, ripetendo sistematicamente questo sketch. Poi però il momento della canzone finale arriva davvero e Dente - dopo circa un'ora di musica - lascia spazio a Joan Thiele. Ma non solo, perché poco dopo torna con una birra in mano per sedersi sottopalco, davanti alla transenna, per godersi un po' anche lo spettacolo della sua collega. Ridendo e scherzando, questo alla fine è iniziato a mezzanotte e mezza. Ne è valsa la pena e i noi del futuro non si stavano troppo preoccupando della stanchezza che li avrebbe colti il giorno dopo. Lei è molto carina, sempre sorridente, forse timida, ma sicuramente brava. A volte si accompagna con la chitarra, altre volte si esibisce solo con la sua voce facendo delle giravolte o cantando seduta per terra, fin quando verso la fine toglie pure le scarpe. Aveva dei tacchi bassi ed era vestita di bianco e nero, con i suoi meravigliosi e lunghissimi capelli raccolti in una treccia. Ma anche quando non indossava il suo strumento, c'era sempre la sua band super competente ad accompagnarla, e verso la fine hanno fatto alcuni inchini tutti insieme. I ringraziamenti a loro e a tutto il pubblico non sono ovviamente mancati, come anche le spiegazioni fra un brano e l'altro: a volte Joan Thiele lasciava spazio alla musica, mentre altre volte decideva di fare una breve introduzione prima di esibirsi con un determinato pezzo. Per questo e per mille altri motivi il concerto è stato davvero bello e completo! 

sabato 9 agosto 2025

Noemi 8.8.25 Pompei (NA)

Quest'anno ho dovuto aspettare un po' per sentire per la prima volta dal vivo le canzoni del nuovo album di Noemi, ma alla fine - dopo parecchi ostacoli - ce l'ho fatta. La data di Pompei che ha segnato il mio debutto come ascoltatrice live di Nostalgia doveva svolgersi inizialmente a luglio ma poi è stata rimandata ad agosto per varie ragioni. Il giorno in cui hanno deciso di riprogrammare il concerto però era speciale: l'8 agosto, che si dice che sia il più potente dell'anno. Potenza o meno, quello che è certo è che è il compleanno di Arianna. La sorellina di Noemi è purtroppo da un po' che non si vede ai suoi concerti; ma a questa tappa campana c'era Amina... insieme a Daisy!!! Per questa sorta di festa, Noemi comunque indossa un vestito lungo rosa e sembra abbastanza presa bene. Infatti, tra una canzone e l'altra chiacchiera molto, presentando spesso i brani e raccontandone la nascita. Qualche esempio? "Questa canzone si chiama La Fine, ma io la faccio all'inizio perché sono Aquario" oppure menziona il suo periodo londinese, ringraziando l'autore di Passenger e raccontando la scelta delle cover. In effetti, a parte Tutto il resto è noia, a sto giro i pezzi di altri artisti che sceglie di interpretare sono piuttosto particolari. Si tratta principalmente di Good Riddance dei Green Day e I'm With You di Avril Lavigne. Quest'ultima in realtà la fa cantare soprattutto alla corista Simona Farris per darle il suo spazio, facendo invece lei da vocalist per un simpatico scambio di ruoli. Comunque, specifica di voler dedicare questa digressione inglese ai fan degli anni '90, quasi 2000, ed è buffo pensare che Noemi abbia coverizzato dei singoli che fanno parte della mia esistenza prima di conoscerla. Ormai la ricordo quasi poco e stanno diventando di più gli anni della mia vita con lei che senza di lei. La fase London, in ogni caso, corrisponde al medley acustico di cui fa parte anche L'amore eternit: Noemi si dichiara stupita del fatto che questa canzone sia rimasta ben impressa nel cuore e nella mente dei fan, perché spesso quando i brani elettronici li fai "spogliandoli" così, forse un po' perdono il loro effetto, invece questo è sempre rimasto al top. Oltre alla parentesi unplugged, c'è anche un momento piano. Il resto della musica non si ferma, ma lei si siede alla tastiera per Briciole, L'amore si odia, Glicine e forse qualcos'altro. Un'eleganza e una staticità nettamente in contrapposizione con il caos che si crea invece durante alcune canzoni, in occasione delle quali Noemi chiede al pubblico di alzarsi dalle sedie. Il tutto dura poco, perché interviene la sicurezza che intima a tutti di calmarsi per evitare pericoli. Quando lei chiede il favore di alzarsi la volta successiva, infatti, ci tiene a specificare di fare molto piano e di rimanere comunque sul posto, in modo da evitare cadute et similia. E il punto più caotico dello show, invece? Beh, quando tocca a Makumba, è la stessa protagonista dello show a scendere dal palco facendo un giro in mezzo alla folla e cantando con i fan. Il concerto si avvia quindi verso la fine, purtroppo, ma la conclusione vera ancora deve esserci: Noemi sceglie di cantare (di nuovo!) Oh Ma, il nuovo singolo di Rocco Hunt in collaborazione con lei. E funziona: i presenti terminano infatti la serata contenti e soddisfatti. Mai quanto me, comunque! 

venerdì 1 agosto 2025

Giulia Mei 31.7.25 Paestum (SA)

Il Revolution Camp è forse l'evento della vita? Sono anni che mi sfugge e quest'anno ho compensato andandoci due volte per due sere di fila. Stasera c'era Giulia Mei, che ho beccato un paio di volte in giro per Milano senza mai riuscire a sentirla cantare e suonare. Oggi finalmente ce l'ho fatta. Io e Frà arriviamo al Camping La Giara poco prima dell'ultima canzone del gruppo di apertura. Anche le Emisaisi sembrano carine, per quello che mi è stato possibile capire. Qualche minuto di attesa dopo, sale sul palco anche la protagonista dello spettacolo principale che fa partire il concerto proprio come parte il disco, ossia con Io della musica non ci ho capito niente, la title track. Ad accompagnarla, in questo caso, non Rodrigo D'Erasmo come nella versione originale, ovviamente, ma due bravissimi musicisti che l'hanno supportata per tutto il live e per tutti i live. Insieme al fonico, sono le persone che ha ringraziato di più durante la serata, senza però dimenticarsi ovviamente il calorosissimo pubblico che le ha dedicato un coro sulle note del Ragazzo della Via Gluk davvero molto apprezzato da lei stessa. È stata in generale apprezzata tutta la manifestazione che ha ricevuto i complimenti dall'artista che si è congratulata anche per il numeroso gruppo di fan super energici che non hanno mai smesso di cantare. Con loro (e con tutti), Giulia Mei parla, scherza. Racconta aneddoti e canzoni. Sebbene infatti il pubblico fosse leggermente più giovane rispetto alla generazione della cantautrice, lei ha comunque dichiarato che probabilmente i problemi che abbiamo con i genitori li abbiamo a qualunque età. Ed è così che si è messa a parlare della madre che non riesce ancora a capire bene che lavoro fa (è anche per questo che a ogni concerto fa una foto con la folla, così da potergliela mandare hahahah), ma che allo stesso tempo di tanto in tanto - tra la richiesta di un concorso pubblico e un altro - le chiede di andare a Sanremo. Ironia a parte, lei ha anche ammesso piuttosto candidamente che i suoi genitori sono uno dei motivi per cui adesso sta andando in terapia, ma che bisogna normalizzare il fatto che anche loro sono umani. Questa è la presentazione di Genitori; mentre per Mio padre che non esiste si alza in piedi e si allontana momentaneamente dalla tastiera per avvicinarsi a bordo palco. La vediamo col viso rivolto verso il basso mentre la sua voce fuori campo ci fa ascoltare quello che sembra essere un messaggio vocale mandato proprio a suo papà. Poi lei torna al suo posto, ma non per molto. Sostiene infatti che Bandiera sia un pezzo che si è "scocciata di cantare da sola": le serve il supporto dei suoi sostenitori e quindi va a prenderselo proprio fisicamente scendendo in mezzo alla folla per qualche istante. Ma le sue origini non si fermano solo ai genitori o al modo energico in cui ha deciso di vivere la vita tra pianoforte (rigorosamente imparato al conservatorio, proprio come voleva la madre) ed elettronica. C'è ovviamente tanto anche della sua terra. A picciridda mia è una ninna nanna in palermitano che ha deciso di inserire nel disco e nei concerti perché si tratta di un linguaggio d'amore universale, a prescindere da dialetti vari. Quei modi di parlare così particolari che le persone del nord spesso a volte addirittura confondono. A non confonderli sicuramente è Giulia Mei, che rincara la dose col siciliano eseguendo anche una cover di Rosa Balistreri e Un tu scuiddari, il suo brano originariamente interpretato insieme all'amica e collega "compaesana" Anna Castiglia. E, a proposito di collaborazioni, ci fa addirittura uno spoiler spiegandoci che Cara Allegria (feat. Mille) sarebbe stato il prossimo singolo dell'album, in uscita in autunno. Dopo il reprise di Io della musica non ci ho capito niente, comunque, le luci si spengono. Ma i fan non vogliono lasciare andare via l'artista e i suoi musicisti che quindi risalgono sul palco per eseguire per il congedo finale La vita è brutta. Di tanto in tanto, durante la serata lei ricordava che dopo il concerto avrebbe aspettato tutti al banchetto del merchandising (ricordando però di non aver messo ovviamente nessun eventuale obbligo di acquisto, ma poteva essere anche solo un modo per abbracciarsi e salutarsi). Io indossavo la maglietta di H&M e mi è sembrato che, proprio al momento di questa canzone, mentre tra l'altro le facevo un video bello lungo, lei mi abbia guardato, mi abbia visto e mi abbia sorriso. Ma forse è solo un'impressione; a prescindere da queste eventuali visioni, devo dire che andato tutto più che bene. 

giovedì 31 luglio 2025

Ginevra 30.7.25 Paestum (SA)

Benedetto il giorno in cui ho imparato a cercare passaggi per i concerti nei gruppi Telegram degli artisti. È stato proprio grazie al canale di Ginevra che circa un mese e mezzo fa sono riuscita a essere al suo live a Napoli. Io ho lanciato la mia richiesta online e ad accoglierla è stato Valerio, colui che pareva essere un estraneo conosciuto su internet e poi si è scoperto essere un amico di Salvatore che avevo incontrato già nel 2019. Non solo quindi ho trovato ottima compagnia (e un passaggio) per il suo evento napoletano, ma anche la promessa di un eventuale prossima volta. Certamente nessuno si sarebbe aspettato - però - che neanche due mesi dopo Ginevra sarebbe tornata in Campania, permettendoci di bissare così in fretta. Ma dopo un'organizzazione come sempre caotica, ci ritroviamo al Camping La Giara di Paestum per un concerto che doveva iniziare alle 21, poi alle 23 e poi alle 22:30. Alla fine è iniziato alle 22:45. E Angelica Bove, che doveva aprire il live, magicamente sparita dalla lineup. Per fortuna noi eravamo venuti per l'artista principale della serata, che è salita sul palco con un outfit che mi ha fatto pensare che si era vestita un po' come me. E no, non intendo male; però quella gonnellina ricordava un po' una delle mie. In effetti, forse io e lei siamo più simili di quanto si possa credere, anche semplicemente per il fatto che siamo nate entrambe nel '93. Pare poco, eppure Ginevra durante il concerto ci ha dimostrato che non si può mai uscire dagli anni '90, menzionandoli almeno 15 volte. Innanzitutto, ci ha fatto sapere che le reference di My baby sono proprio quelle, e che potevamo dedicare il brano a un amore estivo (vista la location speciale in cui ci trovavamo), ma anche a quelli invernali, a quelli platonici... insomma, un po' a tutti quelli che fanno soffrire. E ancora un riferimento alla sua età lo abbiamo ritrovato ovviamente in 30 Anni, che in questo caso è dedicata alla nonna Anna. Proprio in occasione del live napoletano aveva specificato che la sua famiglia è originaria di quelle zone e anche stavolta lo ha ripetuto, ponendo attenzione sulle stesse origini del chitarrista Domenico Finizio. Lui ne ha approfittato per ricordare il nome esatto dell'ospedale partenopeo in cui è nato, ma ha pure ringraziato per l'ottima presentazione: lei ha risposto spiegando che adesso si sarebbe trovato già pronto per quando avrebbe un giorno suonato da quelle parti magari per un concerto tutto suo (magari con il suo gruppo, i Tropea). Al ragazzo è stata anche lanciata una battuta quando Ginevra gli ha ironicamente chiesto di cantare la parte di Meg in Spacco tutto. Lui un po' l'ha assecondata, ma poi lei stessa ha proseguito a sorpresa quando in realtà la versione editata del pezzo era già finita. "Questo è il bello di fare le cose completamente dal vivo", ha detto, "Questa è la cosa più anni '90 che abbiate potuto vedere". Per non parlare di quando ha effettivamente spaccato tutto. A concerto finito era già iniziata la musica di sottofondo post-live quando il pubblico ha richiamato Ginevra a gran voce con il solito ritornello: "Se non ci fai l'ultima noi non ce ne andiamo". A salire sul palco è stato di sua spontanea iniziativa proprio Domenico, chiamando lei con un sincero "Ti va di farne un'altra?". Quindi scelgono di eseguire di nuovo My baby e, durante un momento particolarmente energico, il cavo del microfono si stacca e lei rimane senza amplificazione. Ma era tutto quasi finito e per le ultime battute ha usato quello del volenteroso chitarrista. A questo giro, comunque, lui non era l'unico ad accompagnare l'artista sul palco. Alla batteria c'era infatti Marco Fugazza: per la prima volta abbiamo dunque potuto vederli in trio e insieme sembrano molto uniti. Questo è proprio quello che ha detto Valerio a Gin al momento dei saluti. Quando ci avviciniamo a lei pochi minuti dopo la fine dello spettacolo, lei mi vede e mi saluta con un ciao talmente entusiasta che mi ha fatto pensare che potesse davvero essersi ricordata del nostro ultimo saluto, avvenuto ormai quasi un anno fa. Dopo aver scattato la foto con un ragazzo, diventa perciò tutta per noi. Mi saluta di nuovo, aggiungendo "Mi ricordo di te!" e poi "Hai anche la maglietta!", riferendosi alla t-shirt del suo merchandising che stavo effettivamente indossando per l'occasione. Ero riuscita a ricordarmi di toglierci i capelli da davanti prima di farmi vedere. Io comunque rispondo con altrettanto entusiasmo dicendo che sì, mi ero presentata preparata. Aggiungo subito che ero lì con la persona conosciuta tramite il suo canale Telegram e con cui avevo già vissuto l'avventura napoletana. Dopo essersi detta contenta, infatti, ci chiede se saremmo tornati subito a Napoli. Noi specifichiamo che siamo di Salerno e lei, ancora più contenta, commenta dicendo che stavolta era quindi anche tutto molto più vicino, ma comunque ci ringrazia tanto per essere venuti. A questo punto, Valerio - dopo aver fatto i complimenti anche alla band e al loro essere coesi ("Sì, siamo tutti migliori amici") - la ringrazia per Rajasthan. Effettivamente, questo è stato proprio un pezzo a sorpresa. I concerti dell'ultimo tour prevedono tutti i brani dell'album più recente, ma - oltre alle tracce di Femina - a questo live ha dunque aggiunto anche la canzone scritta per suo fratello che durante la serata ha però voluto dedicare anche alle persone di G4za, sotto una pioggia di luci blu richieste proprio da Domenico. Femina è invece dedicata alle donne e lei per cantarne il primo pezzo a cappella scende dal palco per mettersi in piedi su una cassa vicino alle transenne di chi era posizionato in prima fila. A parte questo breve momento senza accompagnamento strumentale, Ginevra è stata quasi sempre non solo seguita dai suoi musicisti e compagni di viaggio ma pure attorniata da mille strumenti che suonava lei stessa. Tra questi, una specie di radio (??) che ha utilizzato per far ascoltare a tutti il suono dell'acqua prima dell'esecuzione di Ragazza di fiume. Anzi, in realtà è stato Domenico a farla partire, chiedendo a Ginevra di poter usare il giochino in una delle tante occasioni di scherzi e di vicinanza, come quando lei si è seduta sul pavimento del palco accanto a lui per cantare in un paio di brevi istanti musicali. Così, hanno dimostrato ancora una volta il clima familiare che si respira on stage. Anche sotto il palco, l'atmosfera è serena: dopo averla salutata e averle detto tutto ciò che le dovevamo dire, lei quindi ci congeda con altri ringraziamenti, lanciandoci un bacio, mettendo fine nel modo perfetto a una già riuscitissima serata.

domenica 27 luglio 2025

Filippo Graziani 26.7.25 Trentinara

Quanto è bello arrivare sul posto di un concerto con tutta la calma di perdersi, di mangiare, di bere e di arrivare sottopalco trovando ancora la transenna libera? Questo è quello che ci è successo in occasione del live di Filippo Graziani. Il figlio di Ivan quest'estate sta portando in tour proprio la musica del padre per festeggiare quello che sarebbe stato un suo importante compleanno. Il progetto, infatti, si chiama proprio: 80, buon compleanno Ivan, una festa itinerante. E a partecipare a questo party non c'era solo Filippo, ma anche un altro componente della loro famiglia: quando lui ha presentato la band, difatti, ho sentito menzionare nuovamente questo cognome. Io Ivan Graziani lo conosco perché è famoso e basta, forse più di nome che per altro, e non è che mi fossi preparata granché. Alla fine dei conti sapevo circa 3-4 canzoni, ma è stato lo stesso molto bello. Soprattutto se pensiamo che le poche canzoni che sapevo, le conoscevo perché erano state cantate da alcuni concorrenti di XFactor, nelle varie edizioni nel corso degli anni. Non ci avevo mai fatto caso, al fatto che questo talent ci abbia praticamente campato con la sua discografia. Io intanto l'ho risentita quasi tutta nell'ambito del Trentinara Music & More, un festival molto carino in provincia di Salerno che ci ha portato appunto Filippo Graziani per l'unica data in Campania di questa iniziativa. Noi ce la siamo proprio goduti, anche visivamente: il palco, piuttosto bassino, ci ha permesso di avere l'artista, con la sua chitarra e la sua band, a pochissimi metri di distanza.

domenica 20 luglio 2025

Giffoni Film Festival 2025

È curioso che il mio Giffoni di quest'anno sia iniziato proprio sabato sera con il live di Sissi, dato che da quando è uscito il suo EP non faccio altro che ascoltarlo. Sono arrivata in piazza nel momento esatto in cui stavano annunciando un giovane talento uscito da Amici e il live è cominciato proprio come inizia il suo ultimo progetto, ossia con Intro, in quest'ambito in una bella versione acustica. Una delle prime cose che ho notato, infatti, è che alla chitarra lei era accompagnata da... Mimmo. Io lo conosco come "Quello dei Tropea", ma ultimamente - mentre il gruppo è in pausa - è in tour con letteralmente chiunque. Io stessa l'avrò beccato già un paio di volte negli ultimi mesi e, nonostante non abbia Instagram, sui social lo vedo sempre ovunque. In ogni caso, Sissi canta e si diverte, ringraziando tutti tantissimo. Ad alcuni fan tra la folla dice dei teneri "Ciao amore" o "Ciao tesoro". Non ho capito neanche se effettivamente conoscesse queste persone eventualmente scorte fra la gente oppure no. Ma temo non lo scopriremo mai. Dopo Arma puntata, si torna indietro con l'inedito presentato ad Amici anni fa... ma tutti ricordano ancora Come come, tant'è che anche la stessa Sissi ne rimane piacevolmente colpita. Poi fa una dedica al Giffoni Film Festival, dicendo di aver scelto di cantare durante la serata una cover proprio perché le sembrava adatta all'occasione. Lei ha spiegato di aver scelto Dreams dei Fleetwood Mac proprio perché la trova molto cinematografica. E per finire si torna all'ultimo EP, di cui ha scritto le canzoni insieme a un autore che si trovava proprio sotto transenna durante la serata e che ha quindi ringraziato. Con Vorrei e la nuovissima Hooligans il live finisce ma i ringraziamenti proseguono. Con il suo vestitino nero e i lunghissimi e riccissimi capelli rossi, Sissi esprime tutta la sua gratitudine dopo circa una mezz'oretta di concerto. 
Domenica sono passata a Vale LP e Lil Jolie + Naska. Delle prime due conoscevo una canzone (quella di Sanremo ovviamente) mentre di Naska in verità ne sapevo proprio zero. Ma è bello scoprire la musica anche così. Ora infatti non faccio altro che canticchiare Le ragazze della valle delle ragazze della valle e Cattiva di Naska. Vale LP e Lil Jolie, comunque, hanno espresso la loro felicità nell'essere proprio a Giffoni, visto che sono della zona. Non a caso, sul maxischermo dietro di loro, appariva - in giallo - un numero che ho poi scoperto essere semplicemente il prefisso di Caserta, ossia il posto esatto da cui vengono. Con una mega energia, hanno chiesto spesso ai fan di tenere il tempo con le mani chiamandoli uagliù come se fossero in famiglia e un po' in effetti è così. Penso che la loro età corrisponda più o meno a quella del pubblico di Giffoni. Naska invece è leggermente più grande. Davanti alla scritta col suo nome che si vedeva sul maxischermo, lui ha spiegato che quello del Music Concept del Festival sarebbe dovuto essere un concerto unplugged, però per dei problemi tecnici era invece accompagnato dalla base. Alcuni pezzi, però, li ha fatti a cappella. E questo ha semplicemente dimostrato quanto è bravo. E non intendo vocalmente (cioè sì anche, non che ne capisca granché), ma anche come problem solver. Altre canzoni le ha cantante invece seduto sul palco e per qualche altra, invece, è sceso e si è messo alla transenna per un contatto più diretto con il pubblico. 
Lunedì sono uscita di casa alle 16 e sono tornata a casa a mezzanotte. Mi è sembrato di vivere il Giffoni come ai vecchi tempi, peccato che adesso ho 30 anni e ne sono uscita devastata. Ma andiamo con ordine. Era ufficialmente la prima volta che mettevo piede al Festival di giorno, quest'anno. Dovevo ancora ritirare il mio pass e tutto. In una manciata di ore mi hanno salutato circa 6 persone, mentre io ero con Ilaria il pomeriggio e con Ciccio la sera. Sono rimasta sola per un'oretta, quando i miei due accompagnatori "si sono dati il cambio", ma non mi sono mai sentita sola. Anzi, dopo essere stata all'incontro con Toni Servillo e aver beccato la fine dell'incontro con un food blogger che non conoscevo ma che mi è parso molto simpatico, l'attesa l'ho passata ascoltando l'intervista di Big Mama per il podcast Pezzi. Lei è una chiacchierona e ha parlato tanto della sua vita e della sua musica. Dall'autolesionismo a come poi ha veicolato meglio la sua rabbia, dalla sua primissima canzone super personale - intitolata Charlotte - al Pride, passando per la sua passione per gli One Direction e per Salmo. Successivamente era in programma anche il suo live serale, ma noi ci siamo diretti in piazza principalmente per scoprire Anna and Vulkan. Mi era capitato di beccarla quasi per caso a un Festival a Pompei ESATTAMENTE un anno fa: di quelle due canzoni ricordavo poco, ma quello che mi era rimasto impresso era il suo talento. Al Giffoni Music Concept non ha fatto altro che confermarlo. Tra l'altro, mi è sembrato che abbia cantato molto di più rispetto agli opening delle serate precedenti. I pezzi non li sapevo e non sono riuscita a riconoscere manco quelli che avevo ascoltato in quell'occasione precedente, ma mi è piaciuto tutto lo stesso. Lei è super carina e ha cercato di coinvolgere il pubblico prima ringraziandolo e poi facendogli accendere le torce dei telefoni in un certo momento della serata e insegnandogli a cantare il ritornello di un suo brano. Si trattava di un semplice: "Quest'estate non finirà mai e resteremo tutto il giorno ad asciugarci al sole". Ci stava, dal momento che le persone ovviamente non conoscevano i suoi brani, ma anche i suoi (pochi?) veri fan si sono trovati spiazzati dal momento che ha spiegato che avrebbe eseguito anche semplicemente degli inediti. Alla fine ha ringraziato e ha detto che si sarebbe goduta anche lei lo show di Big Mama. 
Quando martedì arrivo nella Multimedia Valley, davanti alla porta della Sala Verde c'era già Anna Castiglia. Le sorrido, cercando di farmi spazio fra le varie teste che la circondavano, e lei sembra ricambiare. Succede lo stesso quando, ormai dentro la sala, mi sporgo un po' per riosservarla. Poi, quando si avvicina ancora di più alla porta dell'ingresso, in attesa di essere chiamata per raggiungere il palco, mi dà la conferma che tutti quegli sguardi entusiasti erano proprio per me perché esclama ufficialmente un "Ciao", facendomi un cenno della mano che ricambio. Durante l'intervista per il podcast Pezzi parla di tantissimi argomenti. Da come le sia capitato di conoscere Ghali dopo aver pubblicato la canzone Ghali al Premio Tenco appena vinto, passando per il cantautorato """femminile""" e molto altro. Qualche esempio? Il suo legame con il Brasile grazie a un'amica di famiglia, la sua gemella eterozigota, XFactor, Sanremo, Canta fino a dieci e compagnia bella. A intervento finito, lei resta un po' lì per scattare qualche selfie quando viene richiamata all'ordine dallo staff che ricorda a tutti che ci sono tempistiche da rispettare. Quando quindi comincia a risalire le scale per uscire, io mi alzo e lei quando mi vede corre ad abbracciarmi. Mi dice "Oh ma quando vengo in Campania ora ci vediamo sempre" e io le rispondo tipo "Sì e ultimamente vieni spesso!!". Lei dice di esserne contenta e mi chiede se sarò anche al concerto serale. "Sto cercando un altro passaggio", le rispondo io. E lei, infinitamente carina, mi chiede prima di ricordarle di dove sono esattamente e poi mi invita a scriverle (su WhatsApp, facendomi dare eventualmente il numero da Erica) per ricordarle di fare magari una Storia di Instagram con un bell'annuncio per trovare un passaggio per me. Le dico che l'avrei fatto e la ringrazio, poi ci salutiamo con quei mille "Ciao grazie" che si dicono quando un incontro veloce e caotico, ma bello, sta per giungere al termine.  

venerdì 18 luglio 2025

Brunori SAS 17.7.25 Salerno

Per mostrare al pubblico di essere simpatico (oltre che naturalmente molto bravo), Brunori SAS fa delle battute che suonano tipo "Io sono il più talentuoso del mondo" o "Io sono il più bello del reame". Alla fine del concerto una domanda sorge quasi spontanea: e se fosse tutto vero? Nel senso: se lui pensasse veramente certe cose e ciò che è da prendere con ironia e leggerezza è proprio il fatto che sta scherzando? Non so se mi sto spiegando. Comunque, se in quanto artista fosse un narcisista che pensa di essere effettivamente molto o troppo dotato, beh, forse potrebbe avere ragione. Questo lo ha dimostrato nell'ambito del suo Summer Tour, in particolare in occasione della tappa campana che si è svolta in Piazza della Libertà per il Salerno Sounds. Accompagnato da una mega band, ha suonato lui stesso il piano e la chitarra ed è stato capace di far ridere il pubblico: cosa volere di più dalla vita? 
Ma non è stato solo lui a far divertire i presenti, ma sono stati i suoi stessi fan a farlo: due di loro hanno attirato l'attenzione dell'artista cercando di chiamarlo tra la folla per mostrargli i tatuaggi che gli avevano dedicato. Puntualizzando il gesto folle e romantico, lui li ha comunque ringraziati, forse anche un po' imbarazzato. Poi abbiamo anche scoperto che nella platea c'era anche... sua figlia! Questo perché a un certo punto ha detto "Fiammetta, non troppo vicina alle casse!", specificando proprio questa speciale presenza in prima fila. 
In ogni caso, non ero proprio preparatissima, ma ovviamente le canzoni più speciali e famose sono state fatte: Per due che come noi, L'albero delle noci, Al di là dell'amore, Lamezia Milano, L'uomo nero, Canzone contro la paura, La verità, Guardia '82 e poi, nel bis o comunque verso la fine, sicuramente Arrivederci Tristezza. 

venerdì 11 luglio 2025

Pierdavide Carone 10.7.25 Salerno

Avevo adocchiato questo concerto tempo fa, poi lo avevo perso di vista e poi ho ricevuto un invito inaspettato e improvviso da una persona nuova. E forse è vero che le cose randomiche organizzate all'ultimo con gente a caso sono le migliori. Il Festival delle Colline Mediterranee ha ospitato alla Tenuta dei Normanni di Giovi, a Salerno, il concerto dell'ultima tournée di Pierdavide Carone. Nel progetto che lo vede impegnato questa estate, lui sta dedicando la sua arte a Lucio Dalla. Le canzoni della scaletta di questi live sono quasi interamente sue, se non per Nanì e Di Notte, a cui - durante questa speciale serata - ha aggiunto Ave Maria. In questa occasione, l'artista era eccezionalmente accompagnato dalla band del conservatorio di Salerno, che ha presentato e ringraziato più volte. Anche il pubblico è stato ovviamente menzionato fra i ringraziamenti, ma le interazioni più belle sono state quelle ironiche. Pierdavide Carone è stato quasi un cabarettista per quante battute ha fatto, facendoci così divertire oltre che emozionare. La sua simpatia, inoltre, non è stata l'unica nota esilarante della serata, perché il venticello che tirava in quella location magica ha fatto il suo: di tanto in tanto gli spartiti sul leggio volavano via e vorticavano in un mulinello di scartoffie che per fortuna all'artista in questione non servivano un granché. La serata è andata tranquillamente avanti nonostante questi momenti caotici che sono stati stoppati da una persona dello staff che ha deciso di tenere fermi i fogli con una molletta. I metodi della nonna sono sempre i migliori. Quindi l'evento è stato sì divertente, ma anche raffinato ed elegante, a partire dal completo chiaro con cui lui si è esibito. Il repertorio di Lucio Dalla ha fatto il resto (anche se in scaletta mancava La casa in riva al mare).

martedì 8 luglio 2025

Nina Zilli 7.7.25 Battipaglia (SA)

Ma quanto ci era mancata Nina Zilli? Per tipo un secolo non ha fatto concerti dalle nostre parti e quest'estate ci è tornata tre volte (due delle quali infattibili, ma l'importante è averla beccata). Io, mio padre, Danton ed Emanuele (+ un cameo del caro vecchio Fabio) andiamo quindi a vederla a Battipaglia e ci posizioniamo in transenna come nel nostro periodo d'oro. Il palco tra l'altro era pure piuttosto basso, quindi abbiamo visto lei proprio da vicino. Prima della sua esibizione, però, oltre ai noiosissimi saluti del sindaco, c'è stata quella di Orazio Nicoletti, che altro non è che uno dei componenti della band di Nina Zilli... peccato che io me ne sia accorta riconoscendo la sua chitarra rosa a tipo 3 minuti dalla fine dell'evento dopo 2 ore che mi ha suonato praticamente in faccia. Non sono bravissima a riconoscere le persone, direi. Comunque, a prescindere dalla sua "misteriosa" identità, è stato carino anche il suo pre-show. 

Quando sale sul palco la protagonista della serata per presentare il suo Summer Tour l'atmosfera si fa però ovviamente più calda. Il live inizia (e finisce, pure) con una canzone di Nina Simone. Nonostante ormai il repertorio di Nina sia super vasto, lo spazio per le cover rimane sempre. Un'altra cosa che non poteva mancare e che non è mancata è stato un riferimento a Gaza per dedicare un pensiero e una preghiera a tutte le persone attualmente in pericolo. E, sebbene in modo ben diverso, anche un bambino nel pubblico si è trovato in difficoltà, ma è riuscito a ritrovare i genitori tra la folla proprio grazie all'intervento dell'artista sul palco che ha fatto ufficialmente un utilissimo annuncio in grande con il microfono. Tragedie a parte, con il microfono ci ha ovviamente cantato le sue canzoni più famose. È stato emozionante risentire live dopo tempo L'uomo che amava le donne, Per sempre e compagnia bella, ma c'è stata anche una sorpresa! Lei ha infatti spiegato la nascita di un pezzo inedito che in questo periodo sta portando live come chicca per i fan: si chiama My Blue oppure Mai Blu (non ho capito, o potrebbe essere un mix di entrambi) e, in parte, potrebbe sembrare un riferimento alla figlia Anna Blue, eppure ha confessato di aver scritto la canzone anni prima rispetto alla sua nascita. Destino? 

Comunque, nonostante fosse un semplice concerto in piazza gratuito, Nina Zilli ha mantenuto tutte le regole dei suoi concerti più importanti, compresi ben 3 cambi d'abito (4, se contiamo che l'ultima canzone l'ha fatta scalza). Per il resto, lei è rimasta sempre super sorridente, esprimendo tutta la sua gioia nel fare ciò che la rende felice. Infatti, non ha mancato di ringraziare tutte le persone che le hanno permesso di essere dove si trova ora, facendo tra le altre cose tanti cuoricini con le dita e rivolgendoli a tutti i fan che hanno esultato per lei nelle due ore dello show e negli ultimi 15 anni della sua carriera. 

lunedì 7 luglio 2025

Florinda e Sarah Toscano 6.7.25 Napoli

Questo floridissimo periodo in cui vado a un concerto al giorno (e riesco magicamente a farlo anche al sud, nei dintorni di casa mia, e non solo a Milano) è tanto bello quanto stancante, soprattutto se pensiamo che in questo caso ho pubblicato l'ultimo articolo per lavoro circa 8 secondi prima che cominciasse la musica. Il viaggio in macchina con una persona che - come aveva promesso - ha guidato tipo 4 ore solo per andare a un evento insieme a me è stato però molto tranquillo e interessante. Noi siamo andati al Napoli Pizza Village principalmente per Florinda che altro non poteva fare che due canzoni, dal momento che il suo repertorio fino ad ora si ferma a questo. Quindi abbiamo fatto tutta quella strada per stare lì per 10 minuti? Beh, quasi. 

Innanzitutto comunque ascoltare Ma Che Vuo' e Vorrei Odiarti dal vivo in questa occasione è stato particolarmente emozionante perché la prima a essere sinceramente emozionata era in primis la stessa Florinda. La giovane artista ha infatti ammesso che si trattava della sua prima esibizione live. Nonostante questo, sul palco lei è sembrata particolarmente a suo agio con i suoi vestiti super colorati e i capelli raccolti, forse nascondendo un po' di imbarazzo dietro qualche risata, ma non dimenticando di ringraziare le figure a lei care che la stanno supportando e aiutando. Tra queste, i suoi produttori Sara e Rosario, ossia le stesse persone grazie a cui l'ho conosciuta io. 

Inoltre, sebbene il nostro piano fosse fuggire dall'evento prima dell'esibizione di Gigi D'Alessio (senza offesa, eh!), c'era un grande punto interrogativo sulla presenza di Sarah Toscano. Saremmo rimasti per lei oppure no? Dal momento che ultimamente ho un certo potere sulle persone con cui ho a che fare, alla fine la risposta è stata sì, perché lo volevo io. Con tutta la gratitudine del mondo ho seguito quindi anche l'esibizione di Taki, Amarcord e Sexy Magica. Lei è sempre tanto carina, i suoi piccoli fan esagitati un po' meno. In ogni caso, abbiamo perso solo circa 15 minuti in più perché anche in questo caso - sebbene l'ultima vincitrice di Amici abbia qualche pezzo in più nel repertorio - è stato tutto molto breve. Oltre ai ringraziamenti e a qualche commento sul caldo, non c'è stato quindi altro, ma è stato comunque bello e ci ha permesso di fuggire in ogni caso prima che il caos per l'artista principale della serata ci impedisse di muoverci e di spostarci verso l'uscita.

Il Napoli Pizza Village si è riconfermato l'evento caotico che è sempre stato, con un dj set iniziale da cui non si può scappare se non si vuole perdere la prima fila. Ma la fortuna che ho ultimamente di essere spesso interessata solo agli artisti iniziali di uno spettacolo mi permette a volte di godere di altri vantaggi. Tipo concludere la serata un po' com'è iniziata. I produttori di Florinda, infatti, sono gli stessi artisti che solitamente lavorano con Tropico, quindi assaggiare uno dei drink menzionati in una delle sue canzoni potrebbe essere considerato un finale perfetto. E forse un giorno qualcuno canterà anche di un primo bacio improvviso scambiato in una piazzola di sosta dell'autostrada, ma questa è un'altra storia.

domenica 6 luglio 2025

Serena Brancale 5.7.25 Marina di Eboli

Il concerto di Serena Brancale a Marina di Eboli è l'ennesimo evento totalmente randomico che io e Danton abbiamo trovato per puro caso. Con le solite difficoltà organizzative per capire anche solo come ci si registrasse, alla fine ce l'abbiamo fatta, quindi io, lui, mio padre ed Emanuele ci siamo ritrovati su un'elegantissima spiaggia chiamata B38 (pure complessa da trovare, ma poi ne è valsa la pena). Avevo una qualche minima conoscenza riguardante Serena Brancale oltre il suo ultimo Festival di Sanremo? Assolutamente no, ma ho trovato il live ugualmente grandioso. Inoltre, penso che molte altre persone oltre me avessero il medesimo problema e che la stessa artista lo sapesse bene. Nella scaletta dei suoi concerti, difatti, pullulano un sacco di cover (con menzione speciale a Pino Daniele). Per chi conosceva solo Anema e core, quindi, nessun problema: oltre ai pezzi di altri artisti, l'attenzione del pubblico è stata catturata da buffi occhiali da sole randomici apparsi all'improvviso sul suo volto, dai mille strumenti suonati, dalle coriste e da un corpo di ballo piuttosto sostanzioso che ha accompagnato la protagonista dello show per vari pezzi. Nonostante la distanza fra il palco e la platea, l'artista ha poi comunque cercato di coinvolgere parecchio i presenti, che hanno anche sorriso per tutte quelle volte in cui lei si è come sempre autoproclamata "la zia". Lo spettacolo in questione si svolgeva nell'ambito del Prime Day Festival di Amazon, quindi è durato solo un'oretta, ma è bastata per captare la bravura e la classe di Serena Brancale, che infatti verso la fine dell'evento ha ringraziato pubblicamente Carlo Avarello. Se non mi sbaglio, lui si occupa anche di altri artisti della stessa caratura, tipo Simona Molinari, che pure spicca per raffinatezza. Prova di eleganza, per esempio, è stata la sua esibizione al piano con il suo lungo vestito marrone in occasione di un paio di pezzi. Inoltre, c'è stato anche un ospite speciale durante la serata: Fiat 131. E comunque, chi pensava di conoscere solo Anema e core si è in ogni caso reso conto di essersi sbagliato perché Baccalà e Serenata sono altrettanto conosciute da tutti, alla fine. Per il resto, è stata semplicemente una magnifica scoperta e una riscoperta o una conferma per chi seguiva il suo percorso da ben prima di febbraio 2025! 

sabato 14 giugno 2025

Ginevra e Altea 13.6.25 Napoli

Penso che quello di Ginevra e Altea a Napoli sia stato uno dei concerti più randomici di sempre. È andata così. Cercavo un passaggio e Ginevra stessa - a seguito di un mio messaggio su Instagram - mi consiglia di chiederlo nel suo canale Telegram. Quindi scrive appositamente qualcosa sulla data in Campania così che io possa commentare con il mio annuncio. Lo faccio e, ovviamente, non mi risponde nessuno. Arriva il giorno del concerto, io penso di dovermi lavare i capelli ma scelgo di rimandare. Alle 4 del pomeriggio mi arriva un messaggio di una persona che mi chiede: "Hai già trovato un passaggio? Perché io dovrei andare, ma non so se hai già risolto". No, non avevo risolto, e questo ragazzo mi coglie talmente alla sprovvista che io penso sia un bot, un virus, qualcosa di fake. E invece non solo mi stava solo sinceramente e semplicemente offrendo un passaggio, ma in realtà abbiamo scoperto di conoscerci già. Nel 2019 siamo andati insieme a un concerto grazie a un'amicizia in comune. Non avevo perciò la solita ansia di andare a un concerto con un estraneo perché in realtà non lo era, anche se lui si ricordava di me e io mi ricordavo di lui soltanto in modo mooolto vago. Ci accordiamo sull'orario e arriva da me alle 19. Ho avuto circa un'ora e mezza per comprare il biglietto, lavarmi i capelli che avrei potuto sistemarmi la mattina se solo non avessi rimandato a caso, e prepararmi. 

Io e Valerio parliamo del nostro precedente concerto insieme, di musica, del traffico di Napoli e un po' di tutto nell'ora che ci mettiamo per arrivarci. La serata inizia puntuale: alle 20,30 sale qualcuno sul palco a presentarla e a parlare di violenza sulle donne. Sul palco, infatti, erano posizionate tante scarpette rosse a simboleggiare proprio il messaggio lanciato dalla serata. Protagoniste della manifestazione Musae sulla Terrazza del Teatro San Carlo di Napoli, tante incredibili cantautrici. 

Quando Ginevra sale sul palco invita i presenti ad avvicinarsi, quindi io sposto la mia sedia mentre Valerio si accomoda su un gradino lì accanto. Dopo pochi minuti dall'altra parte del cortile vedo anche Mirko, che si avvicina e passa il concerto con noi. Lei canta tutto l'ultimo album (con ringraziamenti vari a Colombre e a Meg che vi hanno partecipato) e verso la fine ci fa una sorpresina aggiungendo alla setlist anche Torino. La scaletta, tra l'altro, era scritta su quello che sembrava essere un post-it rosa e di tanto in tanto svolazzava. Effettivamente a volte si sentivano delle piccole folate di vento rigeneranti, ma di base il clima era semplicemente caldo e umido, tant'è che persino Ginevra - che aveva i capelli raccolti in una coda - a un certo punto ci ha ironizzato: "A Napoli c'è poca umidità, eh?!".

Lei, comunque, con questa città ha un legame speciale. Ha raccontato infatti di avere origini napoletane e così la menzione alla nonna a cui è dedicata la sua 30 Anni è sembrata ancora più speciale. Ma è stato anche Mimmo, il musicista che l'ha accompagnata, a raccontare delle sue origini campane. Insomma, eravamo proprio nel posto giusto al momento giusto (anche visto il tema della serata, dal momento che Femina è stata dedicata alle donne). Senza contare che poi sul palco è salita anche Altea. Lei è salentina ma è stata adottata dal collettivo napoletano Thrucollected, quindi anche in questo caso il legame con la città c'era. 

L'ultima volta che ho visto Altea ero proprio con Mirko e da allora il suo live non è cambiato poi molto. Ha lasciato spazio alla musica senza presentare troppo i suoi brani, ma che fosse molto timida è risaputo. Ci ha però tenuto a ringraziare ovviamente i musicisti che l'hanno accompagnata, mentre lei si è accompagnata da sola alla tastiera. La sua voce onirica (?) ci ha incantato ancora una volta e la novità della serata è stata la cover di Amara terra mia di Domenico Modugno. Io e Mirko ci siamo quindi innamorati di nuovo di lei, mentre per Valerio è stata un'ottima scoperta. Grazie Officine San Carlo!!

domenica 25 maggio 2025

Napoleone 24.5.25 Salerno

Ed è con questa foto in altissima qualità che sono qui per parlare dell'ultimo live di Napolone. Non un evento qualsiasi, ma un evento talmente vicino casa mia che non menzionerò neanche la location perché mi sembrerebbe di rivelare dati sensibili su internet. Dico solo che ci sono andata a piedi e ho praticamente solo dovuto attraversare la strada. A una serata del genere ci sarei quindi andata anche se si fosse esibito un artista totalmente a casaccio, ma sono contenta che il prescelto sia stato proprio Napoleone. Di recente infatti ha presentato l'album a Napoli, ma io ho atteso pazientemente l'occasione giusta. Faceva freddo come se fossimo a dicembre ed è stata il momento perfetto per cogliere tutti i riferimenti al vento e al clima che Davide fa nelle sue canzoni. Non mi sono mai sembrati tanti reali. Comunque, è stato uno showcase molto carino, durato circa un'ora. Moderato da uno speaker radiofonico, l'incontro è stato ovviamente incentrato su Moderno Italian Touch, il disco uscito il 16 maggio. Non sono mancati infatti i ringraziamenti a Yung Snapp, Vale LP e Teresa De Sio, che hanno collaborato con lui per la riuscita del progetto. E mentre Napoleone si raccontava e cantava le sue canzoni accompagnandosi con la chitarra, il vento aumentava. Ma del tipo che le sedie bianche di plastica hanno cominciato a volare. Un gruppo di ragazzi si è direttamente alzato, iniziando a cantare a squarciagola scaldandosi con la musica. Davide li ha ringraziati e ha scherzato dicendo che sarebbero stati ottimi coristi per i prossimi live, se non fosse che l'evento successivo l'avrebbe fatto a Isernia, quindi un po' lontano da Salerno. Per le ultime tre canzoni loro sono volati sottopalco, mentre io e Frà ci siamo riparate nella struttura chiusa lì accanto perché stavamo proprio volando via. Quando tutto finisce, però, riusciamo a placcare Davide che era circondato da chiunque per un saluto. Gli tocco un braccio, lui alza lo sguardo e fa "Oh ciao!" fra un bacio e l'altro, poi porge la mano e si presenta alla mia amica. Glielo avevo già fatto presente su Instagram, ma mi è sembrato il caso di confermare, esultando, la vicinanza tra casa mia e questo evento. "Allora se aprivi il balcone sarei comunque riuscito a darvi fastidio", ironizza lui. Noi ridiamo e poi viene di nuovo invaso da ragazzi in cerca di un saluto, quindi ci allontaniamo e ci risalutiamo a vicenda con un Ciao e un Grazie finali!

domenica 4 maggio 2025

Anna Castiglia 3.5.25 Paestum (SA)

Ebbene sì, anche stavolta mi sono organizzata per andare a un concerto con uno sconosciuto. E anche stavolta è stato stupendo. Il concerto era incredibilmente nel pomeriggio, quindi è stato strano ma bello perché era sul mare, poco prima del tramonto. Certo, a quell'ora osservando Anna Castiglia che aveva il sole alle spalle c'era uno strano effetto controluce e soprattutto è stata una delle occasioni in cui mi sono pentita di non essermi messa gli occhiali per ripararmi dalla luce. Lei su Instagram aveva avvisato che lo spettacolo sarebbe iniziato "Dopo le 17", che voleva dire tutto e niente. Noi comunque arriviamo con una precisione disarmante alle 17:03 e, mentre parcheggiamo, la sentiamo già cantare. Ovviamente erano però solo le prove, perché ok che era "Dopo le 17" ma forse TRE MINUTI dopo le 17 era un po' esagerato hahahah Quando entriamo al Dum Dum Republic stava infatti ancora provando. Aveva una maglietta arancione e dei pantaloni chiari e poi è rimasta nei dintorni fino a quando non è andata a cambiarsi, ma i nostri sguardi non si sono mai incrociati e io ho aspettato la fine del live per salutarla. E anzi, è stata lei a salutare me. Ma andiamo con ordine. 
Dopo un'attesa piuttosto lunga, con il primo caldo e insieme a una persona nuova (ma anche insieme a Francesca e Domenico), il concerto finalmente inizia. Lei mi passa praticamente davanti per raggiungere la sua postazione e io - che ero vicino all'ingresso - quasi la inseguo per avvicinarmi alla prima fila. Poi mi siedo praticamente sul palco, che era uno di quelli con gradino. Lei si accorge subito di me, mi sorride e mi saluta mimando un "ciao" con le labbra. Io ricambio con un impacciato gesto della mano. Poi, di tanto in tanto, torna a guardarmi e a sorridermi durante lo spettacolo. 
Fa la maggior parte dei pezzi con la sua band, mentre ne lascia due per un momento chitarra e voce: uno di questi parla dei ragazzi sui libri di inglese o comunque scolastici... che fine avranno fatto? L'altro parla del padre e del momento in cui le ha detto che non le piace come si veste. 
Effettivamente, il suo stile è molto particolare. Per il concerto a Paestum aveva scelto una giacca di jeans, un vestito verde, delle calze rosa e, soprattutto, delle scarpe per il tip tap. Tra un pezzo e l'altro ci ha anche infatti mostrato un balletto, invitando la gente ad avvicinarsi al palco non solo per sentirne di più il calore, non solo perché diceva che in fondo vedeva che erano tutti più stretti, ma anche perché così sarebbe stata più coperta dal pubblico nelle prime file in caso di eventuali errori. Il concerto è proseguito pure così, con diverse battute e vari momenti divertenti, tra cui la richiesta ad Anna Castiglia da parte di una persona random fra la folla di fare gli auguri a una ragazza pubblicamente al microfono per la sua laurea. O quando le è stato chiesto cosa volesse dire "Mi siddia", dal brano Ju mi siddriu (significa "Io mi scoccio"). Tra i fan ce n'era anche uno che le sapeva proprio tutte, anche le due inedite, quindi lei si è complimentata per il fatto che fosse stra-informato.
In scaletta comunque c'erano anche Decostruire, Whitman, Le chiese sono chiuse, Participio presente, Organi interni, Bovarismo e chiaramente Ghali. Più tutte quelle che al momento non ricordo più. 
Alla fine del live lei presenta tutta la band e ringrazia tutti con un inchino. Dà appuntamento a tutti in giro, perché si sarebbe fermata a bere qualcosa, ma la prima cosa che fa è correre da me ad abbracciarmi. Ci eravamo viste più o meno un anno prima, mi pare, quindi non ero sicurissima che si ricordasse di me. Invece non solo mi ha salutato subito con tantissimo entusiasmo ma mi ha anche chiesto "Tu sei proprio di Paestum?" e io tipo "Salerno, quasi" e lei "Ah sì, sì, vero, ricordavo" (e insomma, sembrava sincera e che non l'avesse detto solo per dire e per assecondarmi hahah). Io quindi le dico qualcosa tipo "Finalmente infatti ti vedo qui vicino casa e non sempre al nord" e lei prosegue "Eh sì, ci siamo viste sempre solo a Milano". Poi mi fa "Mandiamo una foto a Erica?", riferendosi ovviamente alla persone che ci ha ufficialmente presentate. Le dico subito di sì e lei si fionda accanto a me sedendosi sul mio stesso gradino senza neanche darmi il tempo di finire la frase "Vieni tu qui?" né pensare di alzarmi. Nella mia incapacità di scattare selfie, o quantomeno di scattarne di decenti, riesco a farne due carini che invio subito proprio a Erica, come da richiesta. Poi mi risaluta e mi dice che ci saremmo ribeccate dopo, anche se quando me ne vado non riesco a farne neanche un cenno della mano perché era - giustamente - attorniata da gente.
Una parola: bellissimo! 

domenica 13 aprile 2025

Giorgieness 11.4.25 Salerno

La prima volta che ho visto Giorgieness live era a Paestum. Poi, nell'arco di circa 6 anni, sono stata a vederla da Baronissi a Torino passando per la provincia di Reggio Emilia e tanti altri posti strani che mi hanno fatto macinare una quantità di chilometri che a ripensarci adesso mi viene mal di testa. Tutto ciò per dire che quando lei ha condiviso una data del suo tour acustico A SALERNO sono esplosa di gioia. E anzi, per puro caso l'ho scoperto anche prima dell'annuncio ufficiale. Un giorno totalmente random avevo espresso ai Morticelli il mio desiderio. "Vogliamo Giorgieness", avevo scritto su IG alla location che negli ultimi mesi ha ospitato quasi tutti gli artisti presenti nelle mie playlist. E loro, invece di ghostarmi o rispondermi in modo vago, hanno replicato con un chiarissimo "Acqua in bocca..." e tante emoji carine che facevano capire che effettivamente sarebbe successo davvero. Ancora non sapevo però la data e questa me l'ha spifferata la stessa Giorgieness quando ha passato la domenica di Sanremo insieme a noi. 
L'organizzazione di questo live, che si sarebbe svolto a letteralmente un chilometro da casa mia, si è rivelata un po' più complessa del previsto. Eppure è stata solo l'attesa a essere difficile perché - arrivati a venerdì - io mi sono ritrovata anche con 2-3 passaggi a disposizione e con almeno 10 persone che conoscevo, una volta lì. È stato bello e raro. Ed è stato raro anche perché le ultime mille volte che avevo invitato Frà e FedeC ai Morticelli era andata male a causa di diecimila imprevisti. Invece proprio in occasione del concerto di Giorgieness tutto è filato liscio. Quindi devo per forza mettere nero su bianco la mia frase top: era destino. 
Quando io e Fede arriviamo ai Morticelli prendiamo una Coca con la lattina a tema G4za, salutiamo Stefano Bif e Nahia e poi... Giorgieness, che arriva poco dopo seguita da Domiziano [che mi presenta, dicendo "Voi vi conoscete già, vero?!",  ma in realtà a noi pareva di no e quindi ci siamo (ri?)stretti la mano] e Giorgio del gruppo dei Cuori Infranti. Io, nel mentre, presento a tutti Federica. Comunque, dopo un lungo e sentito abbraccio, dico a Giorgie che sono contenta che è finalmente qui, sotto casa mia, e lei ammette che effettivamente questa potrebbe essere la sua prima vera volta in centro città. Poi dice che i Cuori Infranti viaggiano sempre a due a due, visto che stasera eravamo appunto in due del gruppo. Questo comunque è stato un pre-saluto relativamente veloce perché dopo entra in sala con Domiziano, mentre Giorgio resta un po' con noi. 
Poco dopo viene aperta ufficialmente la sala del live ed entriamo, Giorgieness - già pronta al posto di combattimento - volta lo sguardo verso di me proprio quando sto varcando la soglia e mi sorride. Quindi vado a sedermi insieme a Fede e insieme al fantasma di quella ritardataria di Frà e qualche minuto più tardi tutto comincia. La prima canzone della setlist è Che strano rumore in solo e poi Giorgie viene raggiunta da Domiziano e cominciano il concerto a due fatto di musica, ma anche di parole e soprattutto di battute (ma no, non di contatto fisico, che al chitarrista non piace molto). La loro canzone del cuore è invece Mamma, perché l'hanno scritta insieme, e questo si ricollega anche alle battute sulla location e alle luci lampeggianti blu che si vedevano dalle vetrate che davano sull'esterno (ndr, la madre di Giorgie lavorava in P0lizia). È stato menzionato anche più di una volta il fatto che ci trovassimo in una ex Chiesa e il verso "Sento il vuoto nel petto, l'eco è una cattedrale" di Da zero a cento è stato cantato in modo molto più sentito. Proprio durante questo brano, a un certo punto sostituisce la frase del titolo con "Testa di c4zzo" che ci stava incredibilmente altrettanto bene. È forse proprio in questo momento che fa una sorta di medley con una canzone non meglio identificata di Taylor Swift, ma la mia cultura su di lei è talmente scarsa che potrei confondermi. Questo, comunque, è stato uno dei momenti preferiti di una bambina in prima fila, che aspettava con ansia anche Cazzate (che era nella scaletta quasi fra le ultime). Tra gli altri pezzi in setlist da menzionare, c'è sicuramente l'inedito ancora senza titolo tenuto pure nella tranche finale (fatta tutta di fila, senza finti bis) e per cui confessa che non c'è nessun veto di fare video (quindi colgo la palla al balzo e lo faccio). Poi ci sono alcuni pezzi di Mostri, che è l'album a cui ha lavorato insieme a Davide Napoleone, che continua sempre a ringraziare di cuore nonostante le loro strade si siano divise. Non manca la title track, Anima in piena, Gilda e Cose piccole. Ma il mio momento preferito è stato ovviamente quello di Cuori infranti, non solo perché è una bella canzone che ha per me un valore immenso ma anche perché Giorgieness spiega che avrebbe fatto passare per tutto il pubblico un diario su cui scrivere una frase, una dedica o comunque qualcosa. Io adoro queste cose! Infatti conoscevo l'iniziativa e mi ero già preparata un bel messaggio da appuntare sul mio foglio. Nonostante questo, mi ci è voluto comunque un sacco di tempo: penso di averci messo la durata di due brani per finire, infatti ho un ricordo davvero molto vago di Viziata. Nel segno che ho lasciato su quell'agenda c'era ovviamente una citazione di Buffy, come è ormai tradizione tra me e Giorgie. E Buffy, chiaramente, è stata pure menzionata più volte durante la serata; in primis quando Domiziano tra una canzone e l'altra ha citato un uomo, qualcuno con i baffi. Ora non ricordo neanche bene chi, ma a Giorgie è venuta in mente - ovvio - solo e unicamente la cacciatrice. Tra le altre battute con Domiziano anche il racconto di quando per sbaglio, in occasione di qualche data, Giorgie ha fatto cadere totalmente il tavolino con il diario, i fiori e le bevande. Stavolta, lì sopra c'era una birra - che, quando ha terminato, ha anche chiesto nuovamente "agli amici del bar". Ed è proprio il bar lì fuori il luogo perfetto per dare appuntamento ai fan che hanno intenzione di incontrarla dopo il live. Dopo quest'annuncio resta comunque un po' nella sala ed è lì che la saluto io. Avevo incredibilmente un bel po' di cose da dirle e le ho allo stesso modo incredibilmente dette tutte. Innanzitutto le ho dato il mio regalo, che avevo messo nella busta dello store sanremese della Sony, la stessa che ha visto a casa nostra quella domenica di febbraio che abbiamo passato insieme. All'interno, però, c'era un 45 giri di un'artista Warner, ossia Rose Villain. Il nostro amore per lei mi ha fatto pensare di regalarle una copia di Fuorilegge e pare abbia apprezzato, imitando poi la mossa della canzone diventata famosa sul palco dell'Ariston in occasione del Festival. Poi passiamo all'altro vinile, quello inesistente. Avevo acquistato Giorgieness e i cuori infranti una settimana prima dell'evento convinta che mi sarebbe arrivato in tempo E INVECE NO. Me ne sono lamentata tanto e con tutti, tant'è che l'ha saputo persino la stessa Giorgie, a cui quindi mi è bastato dire "Se vogliamo far finta che questo sia il vinile..." porgendole il mio diario dei concerti. Lei lo firma subito con una delle penne colorate che avevo in borsa e che le ho mostrato subito dopo l'agenda (facendo decidere a lei, che ha subito afferrato quella rosa esclamando il nome della sfumatura scelta). Per scrivere si inginocchia per terra e usa la panca come tavolino, una scena a cui avevo straordinariamente già assistito un'altra volta, a un altro concerto e per un'altra cosa da firmare. Poi fa sapere a me e a tutti i presenti cosa ha scritto. "Come se (non) ci fosse un vinile" dice lei ridendo, in riferimento alla sua canzone Come se non ci fosse un domani. E ridiamo anche quando le spiego "Loro non sanno chi sei". Mi riferivo alle mie amiche, accanto a me, che mi avevano accompagnato per farmi un favore e che sono state preziose a venire a un concerto a scatola chiusa di cui non sapevano nulla. Mi riferivo poi anche al fatto che mi sentivo realizzata per averle fatto buona pubblicità. Non ho avuto il tempo di specificare tutto ciò perché è stata improvvisamente costretta a girarsi: una persona le si avvicina per rapparle a caso in faccia e lei replica intonando sua strofa di Ci vai sotto in un momento molto esilarante e inaspettato ma bello. Tra le mille persone che aveva da salutare, riesco comunque a farle sapere l'ultima cosa: mi sposto i capelli da davanti alla felpa per far sì che si vedesse il logo di Buffy. Anche qui ricambia tutto il mio entusiasmo dicendo che a saperlo avrebbe indossato anche lei la maglietta della serie, che - guarda caso - aveva proprio in valigia, soprattutto visto che al live della settimana scorsa è capitato proprio che sia lei che Erica, senza farlo apposta, avessero deciso di indossare una maglietta a tema. In tutto questo, penso che mi avrà abbracciato tipo 15 volte. Dopo una delle ultime strette, ne ho approfittato per congratularmi: "Come profumi!". Ha così raccontato a me e ai presenti una bella storia: aveva messo un profumo passatole da sua nonna; lei non lo metteva perché troppo dolce e quindi aveva deciso di regalarglielo. Tra le varie altre chiacchiere (con altri) che sono uscite fuori, ho sentito anche menzionare l'esibizione con Avincola che ha fatto ad Albanella qualche estate fa... e c'ero anche io :) Poi ci allontaniamo tutti dalla sala: c'è chi aspetta al bar e chi esce. Io e Fra ci aggiorniamo quindi sugli ultimi eventi mentre Fede va a prendere la macchina e, proprio quando lei torna, succedono le cose più surreali. Raggiungo Giorgie, che abbraccio, e saluto lì accanto anche Marco con un "Non va bene così", a causa dei nostri ultimi trascorsi non proprio positivi. Io gli avevo fatto sapere, in modo semplice e coinciso, che le cose non stavano andando bene, eppure lei ha trovato il modo di buttarci dentro una battuta che ha disteso il clima, accennando un pezzo della sua Mamma, in cui c'è proprio un vocal in cui la madre le dice "Non va bene così, Giorgia". Effettivamente, l'avevo involontariamente quasi citata. Lui fa poi una battuta sui capelli di Frà, la stessa che aveva fatto anche a Fede prima, riferendosi al fatto che tutte noi ne abbiamo tanti, al contrario suo che li sta perdendo. "Vabbè, per gli uomini a 30 anni è normale, io ci ho scritto sopra un album" fa Giorgie, con risate e approvazione di tutti. Subito dopo, io e lei ci salutiamo di nuovo stringendoci, raggiungendo un totale complessivo di, boh, 47 abbracci a serata LOL tant'è che una volta a casa mi ritroverò anche il suo rossetto sulla mandibola (o una cosa del genere, non sono brava in anatomia). Quando mi allontano dalla stretta di Giorgie, io e Fra salutiamo anche Stefano e Nahia e - proprio in quel momento - Gianni mi vede, mi saluta e mi presenta il direttore artistico del Limen Festival in un momento molto caotico durante cui cade anche un bicchiere a terra. Poi ci allontaniamo ancora, salutiamo Dana e Domiziano e finalmente entro in una macchina che ormai mi stava aspettando da un po'. Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta, e concludiamo la serata nello stesso modo in cui si conclude tutto il tour acustico di Giorgieness. Questa era infatti l'ultima tappa ed è stata per forza di cose (giuro, non per vantarmi) un po' più speciale di altre, soprattutto per me che ho potuto finalmente assistere a un suo concerto sotto casa mia. 

venerdì 28 marzo 2025

La Nina 27.3.25 Salerno

E anche oggi mi sono fatta riconoscere. Pure la presentazione del nuovo disco della Nina si è rivelata per me ricca di ostacoli, ma alla fine ce l'abbiamo fatta... e abbiamo risolto tutto in grande stile. Mi organizzo per essere con Danton da Disclan intorno alle 17:30, cioè un po' prima dell'inizio. Peccato che poi proprio poche ore prima dell'appuntamento mi viene fissata una call proprio allo stesso orario. Quindi chiedo a Danton di anticiparmi e, se possibile, di farmi trovare una sedia lì davanti così che potessi fare tutto con calma senza affannarmi. L'incontro di lavoro va per le lunghe, ma alle 18:15 decido di salutarli perché stavo facendo tardi. In teoria, ero perfettamente nei tempi. In pratica, Danton mi ha scritto alle 18 dicendo che stava iniziando. Nella prima mezz'oretta però la Nina e Francesco Di Bella (che moderava lo showcase) si sono persi in chiacchiere e il live vero e proprio è iniziato quando io ho messo piede davanti alla porta del negozio. All'inizio non sono comunque riuscita a entrare a causa della folla troppo compatta. Poi, alla fine del primo brano, il pubblico inizia a chiamare... me. La gente chiama il mio nome e automaticamente mi si aprono le acque davanti e si crea un varco libero fra le persone che mi permette di passare e di avanzare. "Eh Gaia, però muoviti", diceva la gente divertita. Il locale era piccolo, ma perché ora tutti pronunciavano il mio nome? Perché anche La Nina, a un certo punto, ha domandato "Gaia? Dove sei? Sta arrivando?". Appena mi siedo sullo sgabello davanti a lei, la sento intonare un finale "Gaia, vieni qua, Gaia, vieni qua". Ci guardiamo, ridiamo, e poi scopro che Danton - visto che non riusciva a raggiungermi né a farmi cenni - ha interrotto l'evento chiedendo alla stessa artista di farmi procedere. Il mood dell'evento era infatti molto amichevole... e anche stavolta grazie a questo mi sono ritrovata volente o nolente al centro della scena. Comunque, poi viene fatto un altro pezzo e La Nina - alla sua conclusione - spiega che in realtà era l'ultimo e che tanto ci sarebbe stata presto la data del tour al Limen Festival, annunciata proprio pochi minuti prima dell'evento. Ma, per quanto il mini live stesse davvero per terminare, il sorriso sul suo viso ha fatto presto capire a tutti che si trattava in realtà di ironia. "Che cosa facciamo adesso?" ha chiesto quindi lei ai musicisti che la stavano accompagnando. Così, tutti insieme optano per una cover e la scelta ricade su Era di Maggio. Poi la presentazione di Furesta finisce veramente. Prima dell'inizio della sessione di foto e autografi, però, alcuni degli organizzatori proprio del Limen Festival le si avvicinano per creare insieme a lei dei contenuti social per la manifestazione. Questo non ruba molto tempo ai fan in attesa, che nel frattempo erano ri-usciti per comporre una fila ordinata e anzi, per chi ha assistito (io) è stato anche molto divertente e mi sono goduta anche tutti i bloopers.
Poco dopo inizia il firmacopie e quando arriva il nostro turno, La Nina mi saluta entusiasta chiedendomi "Tu sei Gaia, giusto?!". "...Ormai sono famosa" rispondo quindi io e lei replica: "Sì, prima ti ho praticamente invocata" LOL Poi le dico "Ho un regalo per te: è una foto del tuo concerto al Dissonanze" e le porgo una sorta di cartolina con su una sua immagine scattata da me risalente a due anni fa. Prima mi dice qualcosa tipo "L'hai fatta tu? Ma sei bravissima! Grazie mille!" e poi aggiunge "Ah, aspetta, ma mi avevi taggata, giusto?!" facendo capire che addirittura ricordava le foto precise. Poi passa il cartoncino al suo assistente (?) chiedendo di metterla insieme agli altri regali e specificando che l'avrebbe conservata con cura. Poi prende il pennarello, comincia a scrivere qualcosa sul packaging dell'album e noto che in fondo disegna anche un gattino. In seguito me lo porge consigliandomi di far asciugare bene tutto prima di richiudere la confezione e nel frattempo io mi separo dal mio telefono, sganciandolo dal laccio che avevo legato al polso, per passarlo a Danton e far sì che ci scattasse una foto. Dopo esserci messe in posa e aver sorriso, io e La Nina ci riallontaniamo, ma prima lei mi fa "Che buon profumo che hai!" :') 
Io e Danton ci scambiamo quindi di posto e lei dice qualcosa tipo "Ah scusa non avevo capito avessi anche tu il disco", quindi lui conferma e le annuncia il suo nome scandendo per bene ogni lettera e aggiungendo svariati complimenti, più precisamente per un video specifico che è attualmente introvabile su YouTube. Lei ci spiega che glielo ha tolto la casa discografica quando lei ha deciso di non rinnovare il contratto cambiando etichetta. Una ragazza poco distante che stava ascoltando le consiglia perciò di intraprendere una battaglia legale a la Taylor Swift, ma La Nina ammette che è un po' troppo complicato. Quindi scatto la foto a Danton e, dopo i ringraziamenti vicendevoli con lei, io e lui iniziamo a rivestirci per uscire. Nel mentre, ci accorgiamo che in effetti anche a lui aveva messo un gattino al posto dell'autografo sul cd. Chiediamo spiegazioni all'assistente che ci conferma che sì, oggi si sta firmando così e noi non possiamo che esserne più entusiasti, talmente tanto che anche il diluvio fuori dal negozio ci scalfisce poco... direi ottimo!