domenica 4 maggio 2025

Anna Castiglia 3.5.25 Paestum (SA)

Ebbene sì, anche stavolta mi sono organizzata per andare a un concerto con uno sconosciuto. E anche stavolta è stato stupendo. Il concerto era incredibilmente nel pomeriggio, quindi è stato strano ma bello perché era sul mare, poco prima del tramonto. Certo, a quell'ora osservando Anna Castiglia che aveva il sole alle spalle c'era uno strano effetto controluce e soprattutto è stata una delle occasioni in cui mi sono pentita di non essermi messa gli occhiali per ripararmi dalla luce. Lei su Instagram aveva avvisato che lo spettacolo sarebbe iniziato "Dopo le 17", che voleva dire tutto e niente. Noi comunque arriviamo con una precisione disarmante alle 17:03 e, mentre parcheggiamo, la sentiamo già cantare. Ovviamente erano però solo le prove, perché ok che era "Dopo le 17" ma forse TRE MINUTI dopo le 17 era un po' esagerato hahahah Quando entriamo al Dum Dum Republic stava infatti ancora provando. Aveva una maglietta arancione e dei pantaloni chiari e poi è rimasta nei dintorni fino a quando non è andata a cambiarsi, ma i nostri sguardi non si sono mai incrociati e io ho aspettato la fine del live per salutarla. E anzi, è stata lei a salutare me. Ma andiamo con ordine. 
Dopo un'attesa piuttosto lunga, con il primo caldo e insieme a una persona nuova (ma anche insieme a Francesca e Domenico), il concerto finalmente inizia. Lei mi passa praticamente davanti per raggiungere la sua postazione e io - che ero vicino all'ingresso - quasi la inseguo per avvicinarmi alla prima fila. Poi mi siedo praticamente sul palco, che era uno di quelli con gradino. Lei si accorge subito di me, mi sorride e mi saluta mimando un "ciao" con le labbra. Io ricambio con un impacciato gesto della mano. Poi, di tanto in tanto, torna a guardarmi e a sorridermi durante lo spettacolo. 
Fa la maggior parte dei pezzi con la sua band, mentre ne lascia due per un momento chitarra e voce: uno di questi parla dei ragazzi sui libri di inglese o comunque scolastici... che fine avranno fatto? L'altro parla del padre e del momento in cui le ha detto che non le piace come si veste. 
Effettivamente, il suo stile è molto particolare. Per il concerto a Paestum aveva scelto una giacca di jeans, un vestito verde, delle calze rosa e, soprattutto, delle scarpe per il tip tap. Tra un pezzo e l'altro ci ha anche infatti mostrato un balletto, invitando la gente ad avvicinarsi al palco non solo per sentirne di più il calore, non solo perché diceva che in fondo vedeva che erano tutti più stretti, ma anche perché così sarebbe stata più coperta dal pubblico nelle prime file in caso di eventuali errori. Il concerto è proseguito pure così, con diverse battute e vari momenti divertenti, tra cui la richiesta ad Anna Castiglia da parte di una persona random fra la folla di fare gli auguri a una ragazza pubblicamente al microfono per la sua laurea. O quando le è stato chiesto cosa volesse dire "Mi siddia", dal brano Ju mi siddriu (significa "Io mi scoccio"). Tra i fan ce n'era anche uno che le sapeva proprio tutte, anche le due inedite, quindi lei si è complimentata per il fatto che fosse stra-informato.
In scaletta comunque c'erano anche Decostruire, Whitman, Le chiese sono chiuse, Participio presente, Organi interni, Bovarismo e chiaramente Ghali. Più tutte quelle che al momento non ricordo più. 
Alla fine del live lei presenta tutta la band e ringrazia tutti con un inchino. Dà appuntamento a tutti in giro, perché si sarebbe fermata a bere qualcosa, ma la prima cosa che fa è correre da me ad abbracciarmi. Ci eravamo viste più o meno un anno prima, mi pare, quindi non ero sicurissima che si ricordasse di me. Invece non solo mi ha salutato subito con tantissimo entusiasmo ma mi ha anche chiesto "Tu sei proprio di Paestum?" e io tipo "Salerno, quasi" e lei "Ah sì, sì, vero, ricordavo" (e insomma, sembrava sincera e che non l'avesse detto solo per dire e per assecondarmi hahah). Io quindi le dico qualcosa tipo "Finalmente infatti ti vedo qui vicino casa e non sempre al nord" e lei prosegue "Eh sì, ci siamo viste sempre solo a Milano". Poi mi fa "Mandiamo una foto a Erica?", riferendosi ovviamente alla persone che ci ha ufficialmente presentate. Le dico subito di sì e lei si fionda accanto a me sedendosi sul mio stesso gradino senza neanche darmi il tempo di finire la frase "Vieni tu qui?" né pensare di alzarmi. Nella mia incapacità di scattare selfie, o quantomeno di scattarne di decenti, riesco a farne due carini che invio subito proprio a Erica, come da richiesta. Poi mi risaluta e mi dice che ci saremmo ribeccate dopo, anche se quando me ne vado non riesco a farne neanche un cenno della mano perché era - giustamente - attorniata da gente.
Una parola: bellissimo! 

domenica 13 aprile 2025

Giorgieness 11.4.25 Salerno

La prima volta che ho visto Giorgieness live era a Paestum. Poi, nell'arco di circa 6 anni, sono stata a vederla da Baronissi a Torino passando per la provincia di Reggio Emilia e tanti altri posti strani che mi hanno fatto macinare una quantità di chilometri che a ripensarci adesso mi viene mal di testa. Tutto ciò per dire che quando lei ha condiviso una data del suo tour acustico A SALERNO sono esplosa di gioia. E anzi, per puro caso l'ho scoperto anche prima dell'annuncio ufficiale. Un giorno totalmente random avevo espresso ai Morticelli il mio desiderio. "Vogliamo Giorgieness", avevo scritto su IG alla location che negli ultimi mesi ha ospitato quasi tutti gli artisti presenti nelle mie playlist. E loro, invece di ghostarmi o rispondermi in modo vago, hanno replicato con un chiarissimo "Acqua in bocca..." e tante emoji carine che facevano capire che effettivamente sarebbe successo davvero. Ancora non sapevo però la data e questa me l'ha spifferata la stessa Giorgieness quando ha passato la domenica di Sanremo insieme a noi. 
L'organizzazione di questo live, che si sarebbe svolto a letteralmente un chilometro da casa mia, si è rivelata un po' più complessa del previsto. Eppure è stata solo l'attesa a essere difficile perché - arrivati a venerdì - io mi sono ritrovata anche con 2-3 passaggi a disposizione e con almeno 10 persone che conoscevo, una volta lì. È stato bello e raro. Ed è stato raro anche perché le ultime mille volte che avevo invitato Frà e FedeC ai Morticelli era andata male a causa di diecimila imprevisti. Invece proprio in occasione del concerto di Giorgieness tutto è filato liscio. Quindi devo per forza mettere nero su bianco la mia frase top: era destino. 
Quando io e Fede arriviamo ai Morticelli prendiamo una Coca con la lattina a tema G4za, salutiamo Stefano Bif e Nahia e poi... Giorgieness, che arriva poco dopo seguita da Domiziano [che mi presenta, dicendo "Voi vi conoscete già, vero?!",  ma in realtà a noi pareva di no e quindi ci siamo (ri?)stretti la mano] e Giorgio del gruppo dei Cuori Infranti. Io, nel mentre, presento a tutti Federica. Comunque, dopo un lungo e sentito abbraccio, dico a Giorgie che sono contenta che è finalmente qui, sotto casa mia, e lei ammette che effettivamente questa potrebbe essere la sua prima vera volta in centro città. Poi dice che i Cuori Infranti viaggiano sempre a due a due, visto che stasera eravamo appunto in due del gruppo. Questo comunque è stato un pre-saluto relativamente veloce perché dopo entra in sala con Domiziano, mentre Giorgio resta un po' con noi. 
Poco dopo viene aperta ufficialmente la sala del live ed entriamo, Giorgieness - già pronta al posto di combattimento - volta lo sguardo verso di me proprio quando sto varcando la soglia e mi sorride. Quindi vado a sedermi insieme a Fede e insieme al fantasma di quella ritardataria di Frà e qualche minuto più tardi tutto comincia. La prima canzone della setlist è Che strano rumore in solo e poi Giorgie viene raggiunta da Domiziano e cominciano il concerto a due fatto di musica, ma anche di parole e soprattutto di battute (ma no, non di contatto fisico, che al chitarrista non piace molto). La loro canzone del cuore è invece Mamma, perché l'hanno scritta insieme, e questo si ricollega anche alle battute sulla location e alle luci lampeggianti blu che si vedevano dalle vetrate che davano sull'esterno (ndr, la madre di Giorgie lavorava in P0lizia). È stato menzionato anche più di una volta il fatto che ci trovassimo in una ex Chiesa e il verso "Sento il vuoto nel petto, l'eco è una cattedrale" di Da zero a cento è stato cantato in modo molto più sentito. Proprio durante questo brano, a un certo punto sostituisce la frase del titolo con "Testa di c4zzo" che ci stava incredibilmente altrettanto bene. È forse proprio in questo momento che fa una sorta di medley con una canzone non meglio identificata di Taylor Swift, ma la mia cultura su di lei è talmente scarsa che potrei confondermi. Questo, comunque, è stato uno dei momenti preferiti di una bambina in prima fila, che aspettava con ansia anche Cazzate (che era nella scaletta quasi fra le ultime). Tra gli altri pezzi in setlist da menzionare, c'è sicuramente l'inedito ancora senza titolo tenuto pure nella tranche finale (fatta tutta di fila, senza finti bis) e per cui confessa che non c'è nessun veto di fare video (quindi colgo la palla al balzo e lo faccio). Poi ci sono alcuni pezzi di Mostri, che è l'album a cui ha lavorato insieme a Davide Napoleone, che continua sempre a ringraziare di cuore nonostante le loro strade si siano divise. Non manca la title track, Anima in piena, Gilda e Cose piccole. Ma il mio momento preferito è stato ovviamente quello di Cuori infranti, non solo perché è una bella canzone che ha per me un valore immenso ma anche perché Giorgieness spiega che avrebbe fatto passare per tutto il pubblico un diario su cui scrivere una frase, una dedica o comunque qualcosa. Io adoro queste cose! Infatti conoscevo l'iniziativa e mi ero già preparata un bel messaggio da appuntare sul mio foglio. Nonostante questo, mi ci è voluto comunque un sacco di tempo: penso di averci messo la durata di due brani per finire, infatti ho un ricordo davvero molto vago di Viziata. Nel segno che ho lasciato su quell'agenda c'era ovviamente una citazione di Buffy, come è ormai tradizione tra me e Giorgie. E Buffy, chiaramente, è stata pure menzionata più volte durante la serata; in primis quando Domiziano tra una canzone e l'altra ha citato un uomo, qualcuno con i baffi. Ora non ricordo neanche bene chi, ma a Giorgie è venuta in mente - ovvio - solo e unicamente la cacciatrice. Tra le altre battute con Domiziano anche il racconto di quando per sbaglio, in occasione di qualche data, Giorgie ha fatto cadere totalmente il tavolino con il diario, i fiori e le bevande. Stavolta, lì sopra c'era una birra - che, quando ha terminato, ha anche chiesto nuovamente "agli amici del bar". Ed è proprio il bar lì fuori il luogo perfetto per dare appuntamento ai fan che hanno intenzione di incontrarla dopo il live. Dopo quest'annuncio resta comunque un po' nella sala ed è lì che la saluto io. Avevo incredibilmente un bel po' di cose da dirle e le ho allo stesso modo incredibilmente dette tutte. Innanzitutto le ho dato il mio regalo, che avevo messo nella busta dello store sanremese della Sony, la stessa che ha visto a casa nostra quella domenica di febbraio che abbiamo passato insieme. All'interno, però, c'era un 45 giri di un'artista Warner, ossia Rose Villain. Il nostro amore per lei mi ha fatto pensare di regalarle una copia di Fuorilegge e pare abbia apprezzato, imitando poi la mossa della canzone diventata famosa sul palco dell'Ariston in occasione del Festival. Poi passiamo all'altro vinile, quello inesistente. Avevo acquistato Giorgieness e i cuori infranti una settimana prima dell'evento convinta che mi sarebbe arrivato in tempo E INVECE NO. Me ne sono lamentata tanto e con tutti, tant'è che l'ha saputo persino la stessa Giorgie, a cui quindi mi è bastato dire "Se vogliamo far finta che questo sia il vinile..." porgendole il mio diario dei concerti. Lei lo firma subito con una delle penne colorate che avevo in borsa e che le ho mostrato subito dopo l'agenda (facendo decidere a lei, che ha subito afferrato quella rosa esclamando il nome della sfumatura scelta). Per scrivere si inginocchia per terra e usa la panca come tavolino, una scena a cui avevo straordinariamente già assistito un'altra volta, a un altro concerto e per un'altra cosa da firmare. Poi fa sapere a me e a tutti i presenti cosa ha scritto. "Come se (non) ci fosse un vinile" dice lei ridendo, in riferimento alla sua canzone Come se non ci fosse un domani. E ridiamo anche quando le spiego "Loro non sanno chi sei". Mi riferivo alle mie amiche, accanto a me, che mi avevano accompagnato per farmi un favore e che sono state preziose a venire a un concerto a scatola chiusa di cui non sapevano nulla. Mi riferivo poi anche al fatto che mi sentivo realizzata per averle fatto buona pubblicità. Non ho avuto il tempo di specificare tutto ciò perché è stata improvvisamente costretta a girarsi: una persona le si avvicina per rapparle a caso in faccia e lei replica intonando sua strofa di Ci vai sotto in un momento molto esilarante e inaspettato ma bello. Tra le mille persone che aveva da salutare, riesco comunque a farle sapere l'ultima cosa: mi sposto i capelli da davanti alla felpa per far sì che si vedesse il logo di Buffy. Anche qui ricambia tutto il mio entusiasmo dicendo che a saperlo avrebbe indossato anche lei la maglietta della serie, che - guarda caso - aveva proprio in valigia, soprattutto visto che al live della settimana scorsa è capitato proprio che sia lei che Erica, senza farlo apposta, avessero deciso di indossare una maglietta a tema. In tutto questo, penso che mi avrà abbracciato tipo 15 volte. Dopo una delle ultime strette, ne ho approfittato per congratularmi: "Come profumi!". Ha così raccontato a me e ai presenti una bella storia: aveva messo un profumo passatole da sua nonna; lei non lo metteva perché troppo dolce e quindi aveva deciso di regalarglielo. Tra le varie altre chiacchiere (con altri) che sono uscite fuori, ho sentito anche menzionare l'esibizione con Avincola che ha fatto ad Albanella qualche estate fa... e c'ero anche io :) Poi ci allontaniamo tutti dalla sala: c'è chi aspetta al bar e chi esce. Io e Fra ci aggiorniamo quindi sugli ultimi eventi mentre Fede va a prendere la macchina e, proprio quando lei torna, succedono le cose più surreali. Raggiungo Giorgie, che abbraccio, e saluto lì accanto anche Marco con un "Non va bene così", a causa dei nostri ultimi trascorsi non proprio positivi. Io gli avevo fatto sapere, in modo semplice e coinciso, che le cose non stavano andando bene, eppure lei ha trovato il modo di buttarci dentro una battuta che ha disteso il clima, accennando un pezzo della sua Mamma, in cui c'è proprio un vocal in cui la madre le dice "Non va bene così, Giorgia". Effettivamente, l'avevo involontariamente quasi citata. Lui fa poi una battuta sui capelli di Frà, la stessa che aveva fatto anche a Fede prima, riferendosi al fatto che tutte noi ne abbiamo tanti, al contrario suo che li sta perdendo. "Vabbè, per gli uomini a 30 anni è normale, io ci ho scritto sopra un album" fa Giorgie, con risate e approvazione di tutti. Subito dopo, io e lei ci salutiamo di nuovo stringendoci, raggiungendo un totale complessivo di, boh, 47 abbracci a serata LOL tant'è che una volta a casa mi ritroverò anche il suo rossetto sulla mandibola (o una cosa del genere, non sono brava in anatomia). Quando mi allontano dalla stretta di Giorgie, io e Fra salutiamo anche Stefano e Nahia e - proprio in quel momento - Gianni mi vede, mi saluta e mi presenta il direttore artistico del Limen Festival in un momento molto caotico durante cui cade anche un bicchiere a terra. Poi ci allontaniamo ancora, salutiamo Dana e Domiziano e finalmente entro in una macchina che ormai mi stava aspettando da un po'. Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta, e concludiamo la serata nello stesso modo in cui si conclude tutto il tour acustico di Giorgieness. Questa era infatti l'ultima tappa ed è stata per forza di cose (giuro, non per vantarmi) un po' più speciale di altre, soprattutto per me che ho potuto finalmente assistere a un suo concerto sotto casa mia. 

venerdì 28 marzo 2025

La Nina 27.3.25 Salerno

E anche oggi mi sono fatta riconoscere. Pure la presentazione del nuovo disco della Nina si è rivelata per me ricca di ostacoli, ma alla fine ce l'abbiamo fatta... e abbiamo risolto tutto in grande stile. Mi organizzo per essere con Danton da Disclan intorno alle 17:30, cioè un po' prima dell'inizio. Peccato che poi proprio poche ore prima dell'appuntamento mi viene fissata una call proprio allo stesso orario. Quindi chiedo a Danton di anticiparmi e, se possibile, di farmi trovare una sedia lì davanti così che potessi fare tutto con calma senza affannarmi. L'incontro di lavoro va per le lunghe, ma alle 18:15 decido di salutarli perché stavo facendo tardi. In teoria, ero perfettamente nei tempi. In pratica, Danton mi ha scritto alle 18 dicendo che stava iniziando. Nella prima mezz'oretta però la Nina e Francesco Di Bella (che moderava lo showcase) si sono persi in chiacchiere e il live vero e proprio è iniziato quando io ho messo piede davanti alla porta del negozio. All'inizio non sono comunque riuscita a entrare a causa della folla troppo compatta. Poi, alla fine del primo brano, il pubblico inizia a chiamare... me. La gente chiama il mio nome e automaticamente mi si aprono le acque davanti e si crea un varco libero fra le persone che mi permette di passare e di avanzare. "Eh Gaia, però muoviti", diceva la gente divertita. Il locale era piccolo, ma perché ora tutti pronunciavano il mio nome? Perché anche La Nina, a un certo punto, ha domandato "Gaia? Dove sei? Sta arrivando?". Appena mi siedo sullo sgabello davanti a lei, la sento intonare un finale "Gaia, vieni qua, Gaia, vieni qua". Ci guardiamo, ridiamo, e poi scopro che Danton - visto che non riusciva a raggiungermi né a farmi cenni - ha interrotto l'evento chiedendo alla stessa artista di farmi procedere. Il mood dell'evento era infatti molto amichevole... e anche stavolta grazie a questo mi sono ritrovata volente o nolente al centro della scena. Comunque, poi viene fatto un altro pezzo e La Nina - alla sua conclusione - spiega che in realtà era l'ultimo e che tanto ci sarebbe stata presto la data del tour al Limen Festival, annunciata proprio pochi minuti prima dell'evento. Ma, per quanto il mini live stesse davvero per terminare, il sorriso sul suo viso ha fatto presto capire a tutti che si trattava in realtà di ironia. "Che cosa facciamo adesso?" ha chiesto quindi lei ai musicisti che la stavano accompagnando. Così, tutti insieme optano per una cover e la scelta ricade su Era di Maggio. Poi la presentazione di Furesta finisce veramente. Prima dell'inizio della sessione di foto e autografi, però, alcuni degli organizzatori proprio del Limen Festival le si avvicinano per creare insieme a lei dei contenuti social per la manifestazione. Questo non ruba molto tempo ai fan in attesa, che nel frattempo erano ri-usciti per comporre una fila ordinata e anzi, per chi ha assistito (io) è stato anche molto divertente e mi sono goduta anche tutti i bloopers.
Poco dopo inizia il firmacopie e quando arriva il nostro turno, La Nina mi saluta entusiasta chiedendomi "Tu sei Gaia, giusto?!". "...Ormai sono famosa" rispondo quindi io e lei replica: "Sì, prima ti ho praticamente invocata" LOL Poi le dico "Ho un regalo per te: è una foto del tuo concerto al Dissonanze" e le porgo una sorta di cartolina con su una sua immagine scattata da me risalente a due anni fa. Prima mi dice qualcosa tipo "L'hai fatta tu? Ma sei bravissima! Grazie mille!" e poi aggiunge "Ah, aspetta, ma mi avevi taggata, giusto?!" facendo capire che addirittura ricordava le foto precise. Poi passa il cartoncino al suo assistente (?) chiedendo di metterla insieme agli altri regali e specificando che l'avrebbe conservata con cura. Poi prende il pennarello, comincia a scrivere qualcosa sul packaging dell'album e noto che in fondo disegna anche un gattino. In seguito me lo porge consigliandomi di far asciugare bene tutto prima di richiudere la confezione e nel frattempo io mi separo dal mio telefono, sganciandolo dal laccio che avevo legato al polso, per passarlo a Danton e far sì che ci scattasse una foto. Dopo esserci messe in posa e aver sorriso, io e La Nina ci riallontaniamo, ma prima lei mi fa "Che buon profumo che hai!" :') 
Io e Danton ci scambiamo quindi di posto e lei dice qualcosa tipo "Ah scusa non avevo capito avessi anche tu il disco", quindi lui conferma e le annuncia il suo nome scandendo per bene ogni lettera e aggiungendo svariati complimenti, più precisamente per un video specifico che è attualmente introvabile su YouTube. Lei ci spiega che glielo ha tolto la casa discografica quando lei ha deciso di non rinnovare il contratto cambiando etichetta. Una ragazza poco distante che stava ascoltando le consiglia perciò di intraprendere una battaglia legale a la Taylor Swift, ma La Nina ammette che è un po' troppo complicato. Quindi scatto la foto a Danton e, dopo i ringraziamenti vicendevoli con lei, io e lui iniziamo a rivestirci per uscire. Nel mentre, ci accorgiamo che in effetti anche a lui aveva messo un gattino al posto dell'autografo sul cd. Chiediamo spiegazioni all'assistente che ci conferma che sì, oggi si sta firmando così e noi non possiamo che esserne più entusiasti, talmente tanto che anche il diluvio fuori dal negozio ci scalfisce poco... direi ottimo! 

lunedì 10 marzo 2025

venerdì 7 marzo 2025

Noemi 6.3.25 Pompei

Quanto è bello il nuovo centro commerciale a Pomei? Si tratta pur sempre semplicemente di un centro commerciale eh, però è grande, piuttosto vicino e al suo interno si respira profumo di novità. Credo infatti che la tappa campana dell'instore tour di Noemi fosse il primo firmacopie della location. Ottimo inizio, direi! Io e mio padre partiamo con tutta calma intorno alle 17. Alla fine, io mi ritrovo seduta su una panchina di Piazza Maximall, accanto al palco, cinque minuti prima delle 18. Ero talmente sfiduciata per quanto riguardava la puntualità dell'evento che, mentre mio padre si era avviato a comprare il disco, io mi sono messa tranquillamente a scrollare sul telefono e quasi non mi sono accorta dell'arrivo di Noemi. Alle 17:58. Con due minuti di anticipo, pure!
Prima di iniziare a firmare gli album, lei fa una mini introduzione guidata dalla presentatrice del posto. Ci dice che è arrivata da Roma e spara un po' di frasi di circostanza tipiche di questi eventi che si concludono in una mezza cantata corale su Se t'innamori muori insieme alla folla. Quindi comincia la sessione delle foto e degli autografi e io e mio padre ci avviciniamo al palco. Nell'attesa salutiamo Gabriele che chiede a me e ad Eleonora "Voi vi conoscete?". Noo, da soli 15 anni hahah! Poco dopo saliamo i tre gradini e Noemi ci accoglie con uno dei soliti "No vabbè" super entusiasti, salutando sia me che mio padre con i due baci sulle guance e un "Che bello rivedervi insieme, da quanto tempo", alludendo al fatto che mio padre non si faceva vedere da un po'. Il mio disco era già bello pronto sul tavolino perché una persona della sicurezza me lo aveva chiesto prima che mi avvicinassi a lei. Noemi prende il pennarello e prima di scrivere fa "Allora. A Gaia". C'è sempre quest'attimo di pausa prima della firma in cui io annuisco con un convinto "Sì" di risposta, forse tutto è nato quando per errore su una cartolina mi scrisse "A Giada". Mentre le sue dita creano la frase "Con grande affetto", mi fa "Ma tu eri anche a Sanremo, giusto?!" e mio padre interviene "Sì, ormai non la ferma più nessuno" e lei replica "Fa bene". Ad autografo finito, alza di nuovo lo sguardo verso di me e prosegue: "Mi dispiace non avervi potuto dedicare più tempo, però per fortuna sono comunque riuscita a salutarvi". Sotto il mio sguardo comprensivo - consapevole del fatto che lì fosse un casino - e i miei mezzi "Sì, infatti", continua ancora: "Però avete fatto il pullmino tutti insieme, una bellissima cosa". Ora, io in realtà non ero nel pullmino insieme agli altri Archini, però gli incontri con Noemi sono sempre giustamente rapidi e confusi che, piuttosto che mettermi a fare lo spiegone dicendo che io ero lì insieme a Gianni già da giorni prima dell'arrivo del fanclub, ho risposto solo qualcosa tipo "Sì, infatti, bellissimo". Che poi è stato tutto bellissimo davvero, anche se io non c'ero e non ho vissuto quel viaggio in compagnia degli altri. In tutto ciò, sul tavolino su cui erano posizionati i cd e i pennarelli c'era anche una sorta di mini manifesto pubblicitario del centro commerciale che a un certo punto mi cade sulle mani, che erano appunto appoggiate sullo stesso tavolino. Io la stavo semplicemente guardando in faccia e a un tratto ho sentito questa strana presenza addosso. Perché mi succedono sempre queste cose stravaganti? Comunque il mio shock è stato subito placato da lei che si è alzata dallo sgabello, si è allontanata di qualche centimetro dal tavolino scuotendolo un po' e dicendo qualcosa tipo "Eh sì, è un po' traballante". Ed è così che abbiamo subito fatto diventare reale il primo verso di Bosco Verticale, che tra l'altro al momento è lamia preferita: "Metto una zeppa sotto al tavolo, per non farlo ballare". Una volta che si è spostata mi accoglie fra le sue braccia dicendomi "Vieni, facciamoci la foto" e quindi ci mettiamo in posa. Ci saluta con qualcosa tipo "È stato un piacere rivedervi" e poi specifica, rivolta a mio padre "Soprattutto con te che era da un po' che non ti facevi vedere". Lui risponde "Ehhh, mi sto facendo vecchio" e lei ribatte "Ma noo". Io concludo con un "Ci ribecchiamo presto in giro", augurandomi che il concerto a Napoli previsto A DICEMBRE e di cui aveva parlato proprio in occasione dei saluti iniziali, sia anticipato da molte altre occasioni che arriveranno prima, nel mentre. 
Dunque ci allontaniamo e torniamo ai tre gradini per scendere dal palco, dove ad attenderci c'era ancora Gabriele che allunga un braccio per aiutarci/salutarci. "Grazie! Ciao bellezze!", ci fa, prima di un "Ciao ragazzi" che bissa poco dopo quando, mentre ci avvicinavamo all'ascensore pochi istanti dopo, lo ribecchiamo che ci passa davanti.