venerdì 1 agosto 2025

Giulia Mei 31.7.25 Paestum (SA)

Il Revolution Camp è forse l'evento della vita? Sono anni che mi sfugge e quest'anno ho compensato andandoci due volte per due sere di fila. Stasera c'era Giulia Mei, che ho beccato un paio di volte in giro per Milano senza mai riuscire a sentirla cantare e suonare. Oggi finalmente ce l'ho fatta. Io e Frà arriviamo al Camping La Giara poco prima dell'ultima canzone del gruppo di apertura. Anche le Emisaisi sembrano carine, per quello che mi è stato possibile capire. Qualche minuto di attesa dopo, sale sul palco anche la protagonista dello spettacolo principale che fa partire il concerto proprio come parte il disco, ossia con Io della musica non ci ho capito niente, la title track. Ad accompagnarla, in questo caso, non Rodrigo D'Erasmo come nella versione originale, ovviamente, ma due bravissimi musicisti che l'hanno supportata per tutto il live e per tutti i live. Insieme al fonico, sono le persone che ha ringraziato di più durante la serata, senza però dimenticarsi ovviamente il calorosissimo pubblico che le ha dedicato un coro sulle note del Ragazzo della Via Gluk davvero molto apprezzato da lei stessa. È stata in generale apprezzata tutta la manifestazione che ha ricevuto i complimenti dall'artista che si è congratulata anche per il numeroso gruppo di fan super energici che non hanno mai smesso di cantare. Con loro (e con tutti), Giulia Mei parla, scherza. Racconta aneddoti e canzoni. Sebbene infatti il pubblico fosse leggermente più giovane rispetto alla generazione della cantautrice, lei ha comunque dichiarato che probabilmente i problemi che abbiamo con i genitori li abbiamo a qualunque età. Ed è così che si è messa a parlare della madre che non riesce ancora a capire bene che lavoro fa (è anche per questo che a ogni concerto fa una foto con la folla, così da potergliela mandare hahahah), ma che allo stesso tempo di tanto in tanto - tra la richiesta di un concorso pubblico e un altro - le chiede di andare a Sanremo. Ironia a parte, lei ha anche ammesso piuttosto candidamente che i suoi genitori sono uno dei motivi per cui adesso sta andando in terapia, ma che bisogna normalizzare il fatto che anche loro sono umani. Questa è la presentazione di Genitori; mentre per Mio padre che non esiste si alza in piedi e si allontana momentaneamente dalla tastiera per avvicinarsi a bordo palco. La vediamo col viso rivolto verso il basso mentre la sua voce fuori campo ci fa ascoltare quello che sembra essere un messaggio vocale mandato proprio a suo papà. Poi lei torna al suo posto, ma non per molto. Sostiene infatti che Bandiera sia un pezzo che si è "scocciata di cantare da sola": le serve il supporto dei suoi sostenitori e quindi va a prenderselo proprio fisicamente scendendo in mezzo alla folla per qualche istante. Ma le sue origini non si fermano solo ai genitori o al modo energico in cui ha deciso di vivere la vita tra pianoforte (rigorosamente imparato al conservatorio, proprio come voleva la madre) ed elettronica. C'è ovviamente tanto anche della sua terra. A picciridda mia è una ninna nanna in palermitano che ha deciso di inserire nel disco e nei concerti perché si tratta di un linguaggio d'amore universale, a prescindere da dialetti vari. Quei modi di parlare così particolari che le persone del nord spesso a volte addirittura confondono. A non confonderli sicuramente è Giulia Mei, che rincara la dose col siciliano eseguendo anche una cover di Rosa Balistreri e Un tu scuiddari, il suo brano originariamente interpretato insieme all'amica e collega "compaesana" Anna Castiglia. E, a proposito di collaborazioni, ci fa addirittura uno spoiler spiegandoci che Cara Allegria (feat. Mille) sarebbe stato il prossimo singolo dell'album, in uscita in autunno. Dopo il reprise di Io della musica non ci ho capito niente, comunque, le luci si spengono. Ma i fan non vogliono lasciare andare via l'artista e i suoi musicisti che quindi risalgono sul palco per eseguire per il congedo finale La vita è brutta. Di tanto in tanto, durante la serata lei ricordava che dopo il concerto avrebbe aspettato tutti al banchetto del merchandising (ricordando però di non aver messo ovviamente nessun eventuale obbligo di acquisto, ma poteva essere anche solo un modo per abbracciarsi e salutarsi). Io indossavo la maglietta di H&M e mi è sembrato che, proprio al momento di questa canzone, mentre tra l'altro le facevo un video bello lungo, lei mi abbia guardato, mi abbia visto e mi abbia sorriso. Ma forse è solo un'impressione; a prescindere da queste eventuali visioni, devo dire che andato tutto più che bene. 

giovedì 31 luglio 2025

Ginevra 30.7.25 Paestum (SA)

Benedetto il giorno in cui ho imparato a cercare passaggi per i concerti nei gruppi Telegram degli artisti. È stato proprio grazie al canale di Ginevra che circa un mese e mezzo fa sono riuscita a essere al suo live a Napoli. Io ho lanciato la mia richiesta online e ad accoglierla è stato Valerio, colui che pareva essere un estraneo conosciuto su internet e poi si è scoperto essere un amico di Salvatore che avevo incontrato già nel 2019. Non solo quindi ho trovato ottima compagnia (e un passaggio) per il suo evento napoletano, ma anche la promessa di un eventuale prossima volta. Certamente nessuno si sarebbe aspettato - però - che neanche due mesi dopo Ginevra sarebbe tornata in Campania, permettendoci di bissare così in fretta. Ma dopo un'organizzazione come sempre caotica, ci ritroviamo al Camping La Giara di Paestum per un concerto che doveva iniziare alle 21, poi alle 23 e poi alle 22:30. Alla fine è iniziato alle 22:45. E Angelica Bove, che doveva aprire il live, magicamente sparita dalla lineup. Per fortuna noi eravamo venuti per l'artista principale della serata, che è salita sul palco con un outfit che mi ha fatto pensare che si era vestita un po' come me. E no, non intendo male; però quella gonnellina ricordava un po' una delle mie. In effetti, forse io e lei siamo più simili di quanto si possa credere, anche semplicemente per il fatto che siamo nate entrambe nel '93. Pare poco, eppure Ginevra durante il concerto ci ha dimostrato che non si può mai uscire dagli anni '90, menzionandoli almeno 15 volte. Innanzitutto, ci ha fatto sapere che le reference di My baby sono proprio quelle, e che potevamo dedicare il brano a un amore estivo (vista la location speciale in cui ci trovavamo), ma anche a quelli invernali, a quelli platonici... insomma, un po' a tutti quelli che fanno soffrire. E ancora un riferimento alla sua età lo abbiamo ritrovato ovviamente in 30 Anni, che in questo caso è dedicata alla nonna Anna. Proprio in occasione del live napoletano aveva specificato che la sua famiglia è originaria di quelle zone e anche stavolta lo ha ripetuto, ponendo attenzione sulle stesse origini del chitarrista Domenico Finizio. Lui ne ha approfittato per ricordare il nome esatto dell'ospedale partenopeo in cui è nato, ma ha pure ringraziato per l'ottima presentazione: lei ha risposto spiegando che adesso si sarebbe trovato già pronto per quando avrebbe un giorno suonato da quelle parti magari per un concerto tutto suo (magari con il suo gruppo, i Tropea). Al ragazzo è stata anche lanciata una battuta quando Ginevra gli ha ironicamente chiesto di cantare la parte di Meg in Spacco tutto. Lui un po' l'ha assecondata, ma poi lei stessa ha proseguito a sorpresa quando in realtà la versione editata del pezzo era già finita. "Questo è il bello di fare le cose completamente dal vivo", ha detto, "Questa è la cosa più anni '90 che abbiate potuto vedere". Per non parlare di quando ha effettivamente spaccato tutto. A concerto finito era già iniziata la musica di sottofondo post-live quando il pubblico ha richiamato Ginevra a gran voce con il solito ritornello: "Se non ci fai l'ultima noi non ce ne andiamo". A salire sul palco è stato di sua spontanea iniziativa proprio Domenico, chiamando lei con un sincero "Ti va di farne un'altra?". Quindi scelgono di eseguire di nuovo My baby e, durante un momento particolarmente energico, il cavo del microfono si stacca e lei rimane senza amplificazione. Ma era tutto quasi finito e per le ultime battute ha usato quello del volenteroso chitarrista. A questo giro, comunque, lui non era l'unico ad accompagnare l'artista sul palco. Alla batteria c'era infatti Marco Fugazza: per la prima volta abbiamo dunque potuto vederli in trio e insieme sembrano molto uniti. Questo è proprio quello che ha detto Valerio a Gin al momento dei saluti. Quando ci avviciniamo a lei pochi minuti dopo la fine dello spettacolo, lei mi vede e mi saluta con un ciao talmente entusiasta che mi ha fatto pensare che potesse davvero essersi ricordata del nostro ultimo saluto, avvenuto ormai quasi un anno fa. Dopo aver scattato la foto con un ragazzo, diventa perciò tutta per noi. Mi saluta di nuovo, aggiungendo "Mi ricordo di te!" e poi "Hai anche la maglietta!", riferendosi alla t-shirt del suo merchandising che stavo effettivamente indossando per l'occasione. Ero riuscita a ricordarmi di toglierci i capelli da davanti prima di farmi vedere. Io comunque rispondo con altrettanto entusiasmo dicendo che sì, mi ero presentata preparata. Aggiungo subito che ero lì con la persona conosciuta tramite il suo canale Telegram e con cui avevo già vissuto l'avventura napoletana. Dopo essersi detta contenta, infatti, ci chiede se saremmo tornati subito a Napoli. Noi specifichiamo che siamo di Salerno e lei, ancora più contenta, commenta dicendo che stavolta era quindi anche tutto molto più vicino, ma comunque ci ringrazia tanto per essere venuti. A questo punto, Valerio - dopo aver fatto i complimenti anche alla band e al loro essere coesi ("Sì, siamo tutti migliori amici") - la ringrazia per Rajasthan. Effettivamente, questo è stato proprio un pezzo a sorpresa. I concerti dell'ultimo tour prevedono tutti i brani dell'album più recente, ma - oltre alle tracce di Femina - a questo live ha dunque aggiunto anche la canzone scritta per suo fratello che durante la serata ha però voluto dedicare anche alle persone di G4za, sotto una pioggia di luci blu richieste proprio da Domenico. Femina è invece dedicata alle donne e lei per cantarne il primo pezzo a cappella scende dal palco per mettersi in piedi su una cassa vicino alle transenne di chi era posizionato in prima fila. A parte questo breve momento senza accompagnamento strumentale, Ginevra è stata quasi sempre non solo seguita dai suoi musicisti e compagni di viaggio ma pure attorniata da mille strumenti che suonava lei stessa. Tra questi, una specie di radio (??) che ha utilizzato per far ascoltare a tutti il suono dell'acqua prima dell'esecuzione di Ragazza di fiume. Anzi, in realtà è stato Domenico a farla partire, chiedendo a Ginevra di poter usare il giochino in una delle tante occasioni di scherzi e di vicinanza, come quando lei si è seduta sul pavimento del palco accanto a lui per cantare in un paio di brevi istanti musicali. Così, hanno dimostrato ancora una volta il clima familiare che si respira on stage. Anche sotto il palco, l'atmosfera è serena: dopo averla salutata e averle detto tutto ciò che le dovevamo dire, lei quindi ci congeda con altri ringraziamenti, lanciandoci un bacio, mettendo fine nel modo perfetto a una già riuscitissima serata.

domenica 20 luglio 2025

Giffoni Film Festival 2025

È curioso che il mio Giffoni di quest'anno sia iniziato proprio sabato sera con il live di Sissi, dato che da quando è uscito il suo EP non faccio altro che ascoltarlo. Sono arrivata in piazza nel momento esatto in cui stavano annunciando un giovane talento uscito da Amici e il live è cominciato proprio come inizia il suo ultimo progetto, ossia con Intro, in quest'ambito in una bella versione acustica. Una delle prime cose che ho notato, infatti, è che alla chitarra lei era accompagnata da... Mimmo. Io lo conosco come "Quello dei Tropea", ma ultimamente - mentre il gruppo è in pausa - è in tour con letteralmente chiunque. Io stessa l'avrò beccato già un paio di volte negli ultimi mesi e, nonostante non abbia Instagram, sui social lo vedo sempre ovunque. In ogni caso, Sissi canta e si diverte, ringraziando tutti tantissimo. Ad alcuni fan tra la folla dice dei teneri "Ciao amore" o "Ciao tesoro". Non ho capito neanche se effettivamente conoscesse queste persone eventualmente scorte fra la gente oppure no. Ma temo non lo scopriremo mai. Dopo Arma puntata, si torna indietro con l'inedito presentato ad Amici anni fa... ma tutti ricordano ancora Come come, tant'è che anche la stessa Sissi ne rimane piacevolmente colpita. Poi fa una dedica al Giffoni Film Festival, dicendo di aver scelto di cantare durante la serata una cover proprio perché le sembrava adatta all'occasione. Lei ha spiegato di aver scelto Dreams dei Fleetwood Mac proprio perché la trova molto cinematografica. E per finire si torna all'ultimo EP, di cui ha scritto le canzoni insieme a un autore che si trovava proprio sotto transenna durante la serata e che ha quindi ringraziato. Con Vorrei e la nuovissima Hooligans il live finisce ma i ringraziamenti proseguono. Con il suo vestitino nero e i lunghissimi e riccissimi capelli rossi, Sissi esprime tutta la sua gratitudine dopo circa una mezz'oretta di concerto. 
Domenica sono passata a Vale LP e Lil Jolie + Naska. Delle prime due conoscevo una canzone (quella di Sanremo ovviamente) mentre di Naska in verità ne sapevo proprio zero. Ma è bello scoprire la musica anche così. Ora infatti non faccio altro che canticchiare Le ragazze della valle delle ragazze della valle e Cattiva di Naska. Vale LP e Lil Jolie, comunque, hanno espresso la loro felicità nell'essere proprio a Giffoni, visto che sono della zona. Non a caso, sul maxischermo dietro di loro, appariva - in giallo - un numero che ho poi scoperto essere semplicemente il prefisso di Caserta, ossia il posto esatto da cui vengono. Con una mega energia, hanno chiesto spesso ai fan di tenere il tempo con le mani chiamandoli uagliù come se fossero in famiglia e un po' in effetti è così. Penso che la loro età corrisponda più o meno a quella del pubblico di Giffoni. Naska invece è leggermente più grande. Davanti alla scritta col suo nome che si vedeva sul maxischermo, lui ha spiegato che quello del Music Concept del Festival sarebbe dovuto essere un concerto unplugged, però per dei problemi tecnici era invece accompagnato dalla base. Alcuni pezzi, però, li ha fatti a cappella. E questo ha semplicemente dimostrato quanto è bravo. E non intendo vocalmente (cioè sì anche, non che ne capisca granché), ma anche come problem solver. Altre canzoni le ha cantante invece seduto sul palco e per qualche altra, invece, è sceso e si è messo alla transenna per un contatto più diretto con il pubblico. 
Lunedì sono uscita di casa alle 16 e sono tornata a casa a mezzanotte. Mi è sembrato di vivere il Giffoni come ai vecchi tempi, peccato che adesso ho 30 anni e ne sono uscita devastata. Ma andiamo con ordine. Era ufficialmente la prima volta che mettevo piede al Festival di giorno, quest'anno. Dovevo ancora ritirare il mio pass e tutto. In una manciata di ore mi hanno salutato circa 6 persone, mentre io ero con Ilaria il pomeriggio e con Ciccio la sera. Sono rimasta sola per un'oretta, quando i miei due accompagnatori "si sono dati il cambio", ma non mi sono mai sentita sola. Anzi, dopo essere stata all'incontro con Toni Servillo e aver beccato la fine dell'incontro con un food blogger che non conoscevo ma che mi è parso molto simpatico, l'attesa l'ho passata ascoltando l'intervista di Big Mama per il podcast Pezzi. Lei è una chiacchierona e ha parlato tanto della sua vita e della sua musica. Dall'autolesionismo a come poi ha veicolato meglio la sua rabbia, dalla sua primissima canzone super personale - intitolata Charlotte - al Pride, passando per la sua passione per gli One Direction e per Salmo. Successivamente era in programma anche il suo live serale, ma noi ci siamo diretti in piazza principalmente per scoprire Anna and Vulkan. Mi era capitato di beccarla quasi per caso a un Festival a Pompei ESATTAMENTE un anno fa: di quelle due canzoni ricordavo poco, ma quello che mi era rimasto impresso era il suo talento. Al Giffoni Music Concept non ha fatto altro che confermarlo. Tra l'altro, mi è sembrato che abbia cantato molto di più rispetto agli opening delle serate precedenti. I pezzi non li sapevo e non sono riuscita a riconoscere manco quelli che avevo ascoltato in quell'occasione precedente, ma mi è piaciuto tutto lo stesso. Lei è super carina e ha cercato di coinvolgere il pubblico prima ringraziandolo e poi facendogli accendere le torce dei telefoni in un certo momento della serata e insegnandogli a cantare il ritornello di un suo brano. Si trattava di un semplice: "Quest'estate non finirà mai e resteremo tutto il giorno ad asciugarci al sole". Ci stava, dal momento che le persone ovviamente non conoscevano i suoi brani, ma anche i suoi (pochi?) veri fan si sono trovati spiazzati dal momento che ha spiegato che avrebbe eseguito anche semplicemente degli inediti. Alla fine ha ringraziato e ha detto che si sarebbe goduta anche lei lo show di Big Mama. 
Quando martedì arrivo nella Multimedia Valley, davanti alla porta della Sala Verde c'era già Anna Castiglia. Le sorrido, cercando di farmi spazio fra le varie teste che la circondavano, e lei sembra ricambiare. Succede lo stesso quando, ormai dentro la sala, mi sporgo un po' per riosservarla. Poi, quando si avvicina ancora di più alla porta dell'ingresso, in attesa di essere chiamata per raggiungere il palco, mi dà la conferma che tutti quegli sguardi entusiasti erano proprio per me perché esclama ufficialmente un "Ciao", facendomi un cenno della mano che ricambio. Durante l'intervista per il podcast Pezzi parla di tantissimi argomenti. Da come le sia capitato di conoscere Ghali dopo aver pubblicato la canzone Ghali al Premio Tenco appena vinto, passando per il cantautorato """femminile""" e molto altro. Qualche esempio? Il suo legame con il Brasile grazie a un'amica di famiglia, la sua gemella eterozigota, XFactor, Sanremo, Canta fino a dieci e compagnia bella. A intervento finito, lei resta un po' lì per scattare qualche selfie quando viene richiamata all'ordine dallo staff che ricorda a tutti che ci sono tempistiche da rispettare. Quando quindi comincia a risalire le scale per uscire, io mi alzo e lei quando mi vede corre ad abbracciarmi. Mi dice "Oh ma quando vengo in Campania ora ci vediamo sempre" e io le rispondo tipo "Sì e ultimamente vieni spesso!!". Lei dice di esserne contenta e mi chiede se sarò anche al concerto serale. "Sto cercando un altro passaggio", le rispondo io. E lei, infinitamente carina, mi chiede prima di ricordarle di dove sono esattamente e poi mi invita a scriverle (su WhatsApp, facendomi dare eventualmente il numero da Erica) per ricordarle di fare magari una Storia di Instagram con un bell'annuncio per trovare un passaggio per me. Le dico che l'avrei fatto e la ringrazio, poi ci salutiamo con quei mille "Ciao grazie" che si dicono quando un incontro veloce e caotico, ma bello, sta per giungere al termine.  

sabato 14 giugno 2025

Ginevra e Altea 13.6.25 Napoli

Penso che quello di Ginevra e Altea a Napoli sia stato uno dei concerti più randomici di sempre. È andata così. Cercavo un passaggio e Ginevra stessa - a seguito di un mio messaggio su Instagram - mi consiglia di chiederlo nel suo canale Telegram. Quindi scrive appositamente qualcosa sulla data in Campania così che io possa commentare con il mio annuncio. Lo faccio e, ovviamente, non mi risponde nessuno. Arriva il giorno del concerto, io penso di dovermi lavare i capelli ma scelgo di rimandare. Alle 4 del pomeriggio mi arriva un messaggio di una persona che mi chiede: "Hai già trovato un passaggio? Perché io dovrei andare, ma non so se hai già risolto". No, non avevo risolto, e questo ragazzo mi coglie talmente alla sprovvista che io penso sia un bot, un virus, qualcosa di fake. E invece non solo mi stava solo sinceramente e semplicemente offrendo un passaggio, ma in realtà abbiamo scoperto di conoscerci già. Nel 2019 siamo andati insieme a un concerto grazie a un'amicizia in comune. Non avevo perciò la solita ansia di andare a un concerto con un estraneo perché in realtà non lo era, anche se lui si ricordava di me e io mi ricordavo di lui soltanto in modo mooolto vago. Ci accordiamo sull'orario e arriva da me alle 19. Ho avuto circa un'ora e mezza per comprare il biglietto, lavarmi i capelli che avrei potuto sistemarmi la mattina se solo non avessi rimandato a caso, e prepararmi. 

Io e Valerio parliamo del nostro precedente concerto insieme, di musica, del traffico di Napoli e un po' di tutto nell'ora che ci mettiamo per arrivarci. La serata inizia puntuale: alle 20,30 sale qualcuno sul palco a presentarla e a parlare di violenza sulle donne. Sul palco, infatti, erano posizionate tante scarpette rosse a simboleggiare proprio il messaggio lanciato dalla serata. Protagoniste della manifestazione Musae sulla Terrazza del Teatro San Carlo di Napoli, tante incredibili cantautrici. 

Quando Ginevra sale sul palco invita i presenti ad avvicinarsi, quindi io sposto la mia sedia mentre Valerio si accomoda su un gradino lì accanto. Dopo pochi minuti dall'altra parte del cortile vedo anche Mirko, che si avvicina e passa il concerto con noi. Lei canta tutto l'ultimo album (con ringraziamenti vari a Colombre e a Meg che vi hanno partecipato) e verso la fine ci fa una sorpresina aggiungendo alla setlist anche Torino. La scaletta, tra l'altro, era scritta su quello che sembrava essere un post-it rosa e di tanto in tanto svolazzava. Effettivamente a volte si sentivano delle piccole folate di vento rigeneranti, ma di base il clima era semplicemente caldo e umido, tant'è che persino Ginevra - che aveva i capelli raccolti in una coda - a un certo punto ci ha ironizzato: "A Napoli c'è poca umidità, eh?!".

Lei, comunque, con questa città ha un legame speciale. Ha raccontato infatti di avere origini napoletane e così la menzione alla nonna a cui è dedicata la sua 30 Anni è sembrata ancora più speciale. Ma è stato anche Mimmo, il musicista che l'ha accompagnata, a raccontare delle sue origini campane. Insomma, eravamo proprio nel posto giusto al momento giusto (anche visto il tema della serata, dal momento che Femina è stata dedicata alle donne). Senza contare che poi sul palco è salita anche Altea. Lei è salentina ma è stata adottata dal collettivo napoletano Thrucollected, quindi anche in questo caso il legame con la città c'era. 

L'ultima volta che ho visto Altea ero proprio con Mirko e da allora il suo live non è cambiato poi molto. Ha lasciato spazio alla musica senza presentare troppo i suoi brani, ma che fosse molto timida è risaputo. Ci ha però tenuto a ringraziare ovviamente i musicisti che l'hanno accompagnata, mentre lei si è accompagnata da sola alla tastiera. La sua voce onirica (?) ci ha incantato ancora una volta e la novità della serata è stata la cover di Amara terra mia di Domenico Modugno. Io e Mirko ci siamo quindi innamorati di nuovo di lei, mentre per Valerio è stata un'ottima scoperta. Grazie Officine San Carlo!!

domenica 25 maggio 2025

Napoleone 24.5.25 Salerno

Ed è con questa foto in altissima qualità che sono qui per parlare dell'ultimo live di Napolone. Non un evento qualsiasi, ma un evento talmente vicino casa mia che non menzionerò neanche la location perché mi sembrerebbe di rivelare dati sensibili su internet. Dico solo che ci sono andata a piedi e ho praticamente solo dovuto attraversare la strada. A una serata del genere ci sarei quindi andata anche se si fosse esibito un artista totalmente a casaccio, ma sono contenta che il prescelto sia stato proprio Napoleone. Di recente infatti ha presentato l'album a Napoli, ma io ho atteso pazientemente l'occasione giusta. Faceva freddo come se fossimo a dicembre ed è stata il momento perfetto per cogliere tutti i riferimenti al vento e al clima che Davide fa nelle sue canzoni. Non mi sono mai sembrati tanti reali. Comunque, è stato uno showcase molto carino, durato circa un'ora. Moderato da uno speaker radiofonico, l'incontro è stato ovviamente incentrato su Moderno Italian Touch, il disco uscito il 16 maggio. Non sono mancati infatti i ringraziamenti a Yung Snapp, Vale LP e Teresa De Sio, che hanno collaborato con lui per la riuscita del progetto. E mentre Napoleone si raccontava e cantava le sue canzoni accompagnandosi con la chitarra, il vento aumentava. Ma del tipo che le sedie bianche di plastica hanno cominciato a volare. Un gruppo di ragazzi si è direttamente alzato, iniziando a cantare a squarciagola scaldandosi con la musica. Davide li ha ringraziati e ha scherzato dicendo che sarebbero stati ottimi coristi per i prossimi live, se non fosse che l'evento successivo l'avrebbe fatto a Isernia, quindi un po' lontano da Salerno. Per le ultime tre canzoni loro sono volati sottopalco, mentre io e Frà ci siamo riparate nella struttura chiusa lì accanto perché stavamo proprio volando via. Quando tutto finisce, però, riusciamo a placcare Davide che era circondato da chiunque per un saluto. Gli tocco un braccio, lui alza lo sguardo e fa "Oh ciao!" fra un bacio e l'altro, poi porge la mano e si presenta alla mia amica. Glielo avevo già fatto presente su Instagram, ma mi è sembrato il caso di confermare, esultando, la vicinanza tra casa mia e questo evento. "Allora se aprivi il balcone sarei comunque riuscito a darvi fastidio", ironizza lui. Noi ridiamo e poi viene di nuovo invaso da ragazzi in cerca di un saluto, quindi ci allontaniamo e ci risalutiamo a vicenda con un Ciao e un Grazie finali!

domenica 4 maggio 2025

Anna Castiglia 3.5.25 Paestum (SA)

Ebbene sì, anche stavolta mi sono organizzata per andare a un concerto con uno sconosciuto. E anche stavolta è stato stupendo. Il concerto era incredibilmente nel pomeriggio, quindi è stato strano ma bello perché era sul mare, poco prima del tramonto. Certo, a quell'ora osservando Anna Castiglia che aveva il sole alle spalle c'era uno strano effetto controluce e soprattutto è stata una delle occasioni in cui mi sono pentita di non essermi messa gli occhiali per ripararmi dalla luce. Lei su Instagram aveva avvisato che lo spettacolo sarebbe iniziato "Dopo le 17", che voleva dire tutto e niente. Noi comunque arriviamo con una precisione disarmante alle 17:03 e, mentre parcheggiamo, la sentiamo già cantare. Ovviamente erano però solo le prove, perché ok che era "Dopo le 17" ma forse TRE MINUTI dopo le 17 era un po' esagerato hahahah Quando entriamo al Dum Dum Republic stava infatti ancora provando. Aveva una maglietta arancione e dei pantaloni chiari e poi è rimasta nei dintorni fino a quando non è andata a cambiarsi, ma i nostri sguardi non si sono mai incrociati e io ho aspettato la fine del live per salutarla. E anzi, è stata lei a salutare me. Ma andiamo con ordine. 
Dopo un'attesa piuttosto lunga, con il primo caldo e insieme a una persona nuova (ma anche insieme a Francesca e Domenico), il concerto finalmente inizia. Lei mi passa praticamente davanti per raggiungere la sua postazione e io - che ero vicino all'ingresso - quasi la inseguo per avvicinarmi alla prima fila. Poi mi siedo praticamente sul palco, che era uno di quelli con gradino. Lei si accorge subito di me, mi sorride e mi saluta mimando un "ciao" con le labbra. Io ricambio con un impacciato gesto della mano. Poi, di tanto in tanto, torna a guardarmi e a sorridermi durante lo spettacolo. 
Fa la maggior parte dei pezzi con la sua band, mentre ne lascia due per un momento chitarra e voce: uno di questi parla dei ragazzi sui libri di inglese o comunque scolastici... che fine avranno fatto? L'altro parla del padre e del momento in cui le ha detto che non le piace come si veste. 
Effettivamente, il suo stile è molto particolare. Per il concerto a Paestum aveva scelto una giacca di jeans, un vestito verde, delle calze rosa e, soprattutto, delle scarpe per il tip tap. Tra un pezzo e l'altro ci ha anche infatti mostrato un balletto, invitando la gente ad avvicinarsi al palco non solo per sentirne di più il calore, non solo perché diceva che in fondo vedeva che erano tutti più stretti, ma anche perché così sarebbe stata più coperta dal pubblico nelle prime file in caso di eventuali errori. Il concerto è proseguito pure così, con diverse battute e vari momenti divertenti, tra cui la richiesta ad Anna Castiglia da parte di una persona random fra la folla di fare gli auguri a una ragazza pubblicamente al microfono per la sua laurea. O quando le è stato chiesto cosa volesse dire "Mi siddia", dal brano Ju mi siddriu (significa "Io mi scoccio"). Tra i fan ce n'era anche uno che le sapeva proprio tutte, anche le due inedite, quindi lei si è complimentata per il fatto che fosse stra-informato.
In scaletta comunque c'erano anche Decostruire, Whitman, Le chiese sono chiuse, Participio presente, Organi interni, Bovarismo e chiaramente Ghali. Più tutte quelle che al momento non ricordo più. 
Alla fine del live lei presenta tutta la band e ringrazia tutti con un inchino. Dà appuntamento a tutti in giro, perché si sarebbe fermata a bere qualcosa, ma la prima cosa che fa è correre da me ad abbracciarmi. Ci eravamo viste più o meno un anno prima, mi pare, quindi non ero sicurissima che si ricordasse di me. Invece non solo mi ha salutato subito con tantissimo entusiasmo ma mi ha anche chiesto "Tu sei proprio di Paestum?" e io tipo "Salerno, quasi" e lei "Ah sì, sì, vero, ricordavo" (e insomma, sembrava sincera e che non l'avesse detto solo per dire e per assecondarmi hahah). Io quindi le dico qualcosa tipo "Finalmente infatti ti vedo qui vicino casa e non sempre al nord" e lei prosegue "Eh sì, ci siamo viste sempre solo a Milano". Poi mi fa "Mandiamo una foto a Erica?", riferendosi ovviamente alla persone che ci ha ufficialmente presentate. Le dico subito di sì e lei si fionda accanto a me sedendosi sul mio stesso gradino senza neanche darmi il tempo di finire la frase "Vieni tu qui?" né pensare di alzarmi. Nella mia incapacità di scattare selfie, o quantomeno di scattarne di decenti, riesco a farne due carini che invio subito proprio a Erica, come da richiesta. Poi mi risaluta e mi dice che ci saremmo ribeccate dopo, anche se quando me ne vado non riesco a farne neanche un cenno della mano perché era - giustamente - attorniata da gente.
Una parola: bellissimo! 

domenica 13 aprile 2025

Giorgieness 11.4.25 Salerno

La prima volta che ho visto Giorgieness live era a Paestum. Poi, nell'arco di circa 6 anni, sono stata a vederla da Baronissi a Torino passando per la provincia di Reggio Emilia e tanti altri posti strani che mi hanno fatto macinare una quantità di chilometri che a ripensarci adesso mi viene mal di testa. Tutto ciò per dire che quando lei ha condiviso una data del suo tour acustico A SALERNO sono esplosa di gioia. E anzi, per puro caso l'ho scoperto anche prima dell'annuncio ufficiale. Un giorno totalmente random avevo espresso ai Morticelli il mio desiderio. "Vogliamo Giorgieness", avevo scritto su IG alla location che negli ultimi mesi ha ospitato quasi tutti gli artisti presenti nelle mie playlist. E loro, invece di ghostarmi o rispondermi in modo vago, hanno replicato con un chiarissimo "Acqua in bocca..." e tante emoji carine che facevano capire che effettivamente sarebbe successo davvero. Ancora non sapevo però la data e questa me l'ha spifferata la stessa Giorgieness quando ha passato la domenica di Sanremo insieme a noi. 
L'organizzazione di questo live, che si sarebbe svolto a letteralmente un chilometro da casa mia, si è rivelata un po' più complessa del previsto. Eppure è stata solo l'attesa a essere difficile perché - arrivati a venerdì - io mi sono ritrovata anche con 2-3 passaggi a disposizione e con almeno 10 persone che conoscevo, una volta lì. È stato bello e raro. Ed è stato raro anche perché le ultime mille volte che avevo invitato Frà e FedeC ai Morticelli era andata male a causa di diecimila imprevisti. Invece proprio in occasione del concerto di Giorgieness tutto è filato liscio. Quindi devo per forza mettere nero su bianco la mia frase top: era destino. 
Quando io e Fede arriviamo ai Morticelli prendiamo una Coca con la lattina a tema G4za, salutiamo Stefano Bif e Nahia e poi... Giorgieness, che arriva poco dopo seguita da Domiziano [che mi presenta, dicendo "Voi vi conoscete già, vero?!",  ma in realtà a noi pareva di no e quindi ci siamo (ri?)stretti la mano] e Giorgio del gruppo dei Cuori Infranti. Io, nel mentre, presento a tutti Federica. Comunque, dopo un lungo e sentito abbraccio, dico a Giorgie che sono contenta che è finalmente qui, sotto casa mia, e lei ammette che effettivamente questa potrebbe essere la sua prima vera volta in centro città. Poi dice che i Cuori Infranti viaggiano sempre a due a due, visto che stasera eravamo appunto in due del gruppo. Questo comunque è stato un pre-saluto relativamente veloce perché dopo entra in sala con Domiziano, mentre Giorgio resta un po' con noi. 
Poco dopo viene aperta ufficialmente la sala del live ed entriamo, Giorgieness - già pronta al posto di combattimento - volta lo sguardo verso di me proprio quando sto varcando la soglia e mi sorride. Quindi vado a sedermi insieme a Fede e insieme al fantasma di quella ritardataria di Frà e qualche minuto più tardi tutto comincia. La prima canzone della setlist è Che strano rumore in solo e poi Giorgie viene raggiunta da Domiziano e cominciano il concerto a due fatto di musica, ma anche di parole e soprattutto di battute (ma no, non di contatto fisico, che al chitarrista non piace molto). La loro canzone del cuore è invece Mamma, perché l'hanno scritta insieme, e questo si ricollega anche alle battute sulla location e alle luci lampeggianti blu che si vedevano dalle vetrate che davano sull'esterno (ndr, la madre di Giorgie lavorava in P0lizia). È stato menzionato anche più di una volta il fatto che ci trovassimo in una ex Chiesa e il verso "Sento il vuoto nel petto, l'eco è una cattedrale" di Da zero a cento è stato cantato in modo molto più sentito. Proprio durante questo brano, a un certo punto sostituisce la frase del titolo con "Testa di c4zzo" che ci stava incredibilmente altrettanto bene. È forse proprio in questo momento che fa una sorta di medley con una canzone non meglio identificata di Taylor Swift, ma la mia cultura su di lei è talmente scarsa che potrei confondermi. Questo, comunque, è stato uno dei momenti preferiti di una bambina in prima fila, che aspettava con ansia anche Cazzate (che era nella scaletta quasi fra le ultime). Tra gli altri pezzi in setlist da menzionare, c'è sicuramente l'inedito ancora senza titolo tenuto pure nella tranche finale (fatta tutta di fila, senza finti bis) e per cui confessa che non c'è nessun veto di fare video (quindi colgo la palla al balzo e lo faccio). Poi ci sono alcuni pezzi di Mostri, che è l'album a cui ha lavorato insieme a Davide Napoleone, che continua sempre a ringraziare di cuore nonostante le loro strade si siano divise. Non manca la title track, Anima in piena, Gilda e Cose piccole. Ma il mio momento preferito è stato ovviamente quello di Cuori infranti, non solo perché è una bella canzone che ha per me un valore immenso ma anche perché Giorgieness spiega che avrebbe fatto passare per tutto il pubblico un diario su cui scrivere una frase, una dedica o comunque qualcosa. Io adoro queste cose! Infatti conoscevo l'iniziativa e mi ero già preparata un bel messaggio da appuntare sul mio foglio. Nonostante questo, mi ci è voluto comunque un sacco di tempo: penso di averci messo la durata di due brani per finire, infatti ho un ricordo davvero molto vago di Viziata. Nel segno che ho lasciato su quell'agenda c'era ovviamente una citazione di Buffy, come è ormai tradizione tra me e Giorgie. E Buffy, chiaramente, è stata pure menzionata più volte durante la serata; in primis quando Domiziano tra una canzone e l'altra ha citato un uomo, qualcuno con i baffi. Ora non ricordo neanche bene chi, ma a Giorgie è venuta in mente - ovvio - solo e unicamente la cacciatrice. Tra le altre battute con Domiziano anche il racconto di quando per sbaglio, in occasione di qualche data, Giorgie ha fatto cadere totalmente il tavolino con il diario, i fiori e le bevande. Stavolta, lì sopra c'era una birra - che, quando ha terminato, ha anche chiesto nuovamente "agli amici del bar". Ed è proprio il bar lì fuori il luogo perfetto per dare appuntamento ai fan che hanno intenzione di incontrarla dopo il live. Dopo quest'annuncio resta comunque un po' nella sala ed è lì che la saluto io. Avevo incredibilmente un bel po' di cose da dirle e le ho allo stesso modo incredibilmente dette tutte. Innanzitutto le ho dato il mio regalo, che avevo messo nella busta dello store sanremese della Sony, la stessa che ha visto a casa nostra quella domenica di febbraio che abbiamo passato insieme. All'interno, però, c'era un 45 giri di un'artista Warner, ossia Rose Villain. Il nostro amore per lei mi ha fatto pensare di regalarle una copia di Fuorilegge e pare abbia apprezzato, imitando poi la mossa della canzone diventata famosa sul palco dell'Ariston in occasione del Festival. Poi passiamo all'altro vinile, quello inesistente. Avevo acquistato Giorgieness e i cuori infranti una settimana prima dell'evento convinta che mi sarebbe arrivato in tempo E INVECE NO. Me ne sono lamentata tanto e con tutti, tant'è che l'ha saputo persino la stessa Giorgie, a cui quindi mi è bastato dire "Se vogliamo far finta che questo sia il vinile..." porgendole il mio diario dei concerti. Lei lo firma subito con una delle penne colorate che avevo in borsa e che le ho mostrato subito dopo l'agenda (facendo decidere a lei, che ha subito afferrato quella rosa esclamando il nome della sfumatura scelta). Per scrivere si inginocchia per terra e usa la panca come tavolino, una scena a cui avevo straordinariamente già assistito un'altra volta, a un altro concerto e per un'altra cosa da firmare. Poi fa sapere a me e a tutti i presenti cosa ha scritto. "Come se (non) ci fosse un vinile" dice lei ridendo, in riferimento alla sua canzone Come se non ci fosse un domani. E ridiamo anche quando le spiego "Loro non sanno chi sei". Mi riferivo alle mie amiche, accanto a me, che mi avevano accompagnato per farmi un favore e che sono state preziose a venire a un concerto a scatola chiusa di cui non sapevano nulla. Mi riferivo poi anche al fatto che mi sentivo realizzata per averle fatto buona pubblicità. Non ho avuto il tempo di specificare tutto ciò perché è stata improvvisamente costretta a girarsi: una persona le si avvicina per rapparle a caso in faccia e lei replica intonando sua strofa di Ci vai sotto in un momento molto esilarante e inaspettato ma bello. Tra le mille persone che aveva da salutare, riesco comunque a farle sapere l'ultima cosa: mi sposto i capelli da davanti alla felpa per far sì che si vedesse il logo di Buffy. Anche qui ricambia tutto il mio entusiasmo dicendo che a saperlo avrebbe indossato anche lei la maglietta della serie, che - guarda caso - aveva proprio in valigia, soprattutto visto che al live della settimana scorsa è capitato proprio che sia lei che Erica, senza farlo apposta, avessero deciso di indossare una maglietta a tema. In tutto questo, penso che mi avrà abbracciato tipo 15 volte. Dopo una delle ultime strette, ne ho approfittato per congratularmi: "Come profumi!". Ha così raccontato a me e ai presenti una bella storia: aveva messo un profumo passatole da sua nonna; lei non lo metteva perché troppo dolce e quindi aveva deciso di regalarglielo. Tra le varie altre chiacchiere (con altri) che sono uscite fuori, ho sentito anche menzionare l'esibizione con Avincola che ha fatto ad Albanella qualche estate fa... e c'ero anche io :) Poi ci allontaniamo tutti dalla sala: c'è chi aspetta al bar e chi esce. Io e Fra ci aggiorniamo quindi sugli ultimi eventi mentre Fede va a prendere la macchina e, proprio quando lei torna, succedono le cose più surreali. Raggiungo Giorgie, che abbraccio, e saluto lì accanto anche Marco con un "Non va bene così", a causa dei nostri ultimi trascorsi non proprio positivi. Io gli avevo fatto sapere, in modo semplice e coinciso, che le cose non stavano andando bene, eppure lei ha trovato il modo di buttarci dentro una battuta che ha disteso il clima, accennando un pezzo della sua Mamma, in cui c'è proprio un vocal in cui la madre le dice "Non va bene così, Giorgia". Effettivamente, l'avevo involontariamente quasi citata. Lui fa poi una battuta sui capelli di Frà, la stessa che aveva fatto anche a Fede prima, riferendosi al fatto che tutte noi ne abbiamo tanti, al contrario suo che li sta perdendo. "Vabbè, per gli uomini a 30 anni è normale, io ci ho scritto sopra un album" fa Giorgie, con risate e approvazione di tutti. Subito dopo, io e lei ci salutiamo di nuovo stringendoci, raggiungendo un totale complessivo di, boh, 47 abbracci a serata LOL tant'è che una volta a casa mi ritroverò anche il suo rossetto sulla mandibola (o una cosa del genere, non sono brava in anatomia). Quando mi allontano dalla stretta di Giorgie, io e Fra salutiamo anche Stefano e Nahia e - proprio in quel momento - Gianni mi vede, mi saluta e mi presenta il direttore artistico del Limen Festival in un momento molto caotico durante cui cade anche un bicchiere a terra. Poi ci allontaniamo ancora, salutiamo Dana e Domiziano e finalmente entro in una macchina che ormai mi stava aspettando da un po'. Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta, e concludiamo la serata nello stesso modo in cui si conclude tutto il tour acustico di Giorgieness. Questa era infatti l'ultima tappa ed è stata per forza di cose (giuro, non per vantarmi) un po' più speciale di altre, soprattutto per me che ho potuto finalmente assistere a un suo concerto sotto casa mia. 

venerdì 28 marzo 2025

La Nina 27.3.25 Salerno

E anche oggi mi sono fatta riconoscere. Pure la presentazione del nuovo disco della Nina si è rivelata per me ricca di ostacoli, ma alla fine ce l'abbiamo fatta... e abbiamo risolto tutto in grande stile. Mi organizzo per essere con Danton da Disclan intorno alle 17:30, cioè un po' prima dell'inizio. Peccato che poi proprio poche ore prima dell'appuntamento mi viene fissata una call proprio allo stesso orario. Quindi chiedo a Danton di anticiparmi e, se possibile, di farmi trovare una sedia lì davanti così che potessi fare tutto con calma senza affannarmi. L'incontro di lavoro va per le lunghe, ma alle 18:15 decido di salutarli perché stavo facendo tardi. In teoria, ero perfettamente nei tempi. In pratica, Danton mi ha scritto alle 18 dicendo che stava iniziando. Nella prima mezz'oretta però la Nina e Francesco Di Bella (che moderava lo showcase) si sono persi in chiacchiere e il live vero e proprio è iniziato quando io ho messo piede davanti alla porta del negozio. All'inizio non sono comunque riuscita a entrare a causa della folla troppo compatta. Poi, alla fine del primo brano, il pubblico inizia a chiamare... me. La gente chiama il mio nome e automaticamente mi si aprono le acque davanti e si crea un varco libero fra le persone che mi permette di passare e di avanzare. "Eh Gaia, però muoviti", diceva la gente divertita. Il locale era piccolo, ma perché ora tutti pronunciavano il mio nome? Perché anche La Nina, a un certo punto, ha domandato "Gaia? Dove sei? Sta arrivando?". Appena mi siedo sullo sgabello davanti a lei, la sento intonare un finale "Gaia, vieni qua, Gaia, vieni qua". Ci guardiamo, ridiamo, e poi scopro che Danton - visto che non riusciva a raggiungermi né a farmi cenni - ha interrotto l'evento chiedendo alla stessa artista di farmi procedere. Il mood dell'evento era infatti molto amichevole... e anche stavolta grazie a questo mi sono ritrovata volente o nolente al centro della scena. Comunque, poi viene fatto un altro pezzo e La Nina - alla sua conclusione - spiega che in realtà era l'ultimo e che tanto ci sarebbe stata presto la data del tour al Limen Festival, annunciata proprio pochi minuti prima dell'evento. Ma, per quanto il mini live stesse davvero per terminare, il sorriso sul suo viso ha fatto presto capire a tutti che si trattava in realtà di ironia. "Che cosa facciamo adesso?" ha chiesto quindi lei ai musicisti che la stavano accompagnando. Così, tutti insieme optano per una cover e la scelta ricade su Era di Maggio. Poi la presentazione di Furesta finisce veramente. Prima dell'inizio della sessione di foto e autografi, però, alcuni degli organizzatori proprio del Limen Festival le si avvicinano per creare insieme a lei dei contenuti social per la manifestazione. Questo non ruba molto tempo ai fan in attesa, che nel frattempo erano ri-usciti per comporre una fila ordinata e anzi, per chi ha assistito (io) è stato anche molto divertente e mi sono goduta anche tutti i bloopers.
Poco dopo inizia il firmacopie e quando arriva il nostro turno, La Nina mi saluta entusiasta chiedendomi "Tu sei Gaia, giusto?!". "...Ormai sono famosa" rispondo quindi io e lei replica: "Sì, prima ti ho praticamente invocata" LOL Poi le dico "Ho un regalo per te: è una foto del tuo concerto al Dissonanze" e le porgo una sorta di cartolina con su una sua immagine scattata da me risalente a due anni fa. Prima mi dice qualcosa tipo "L'hai fatta tu? Ma sei bravissima! Grazie mille!" e poi aggiunge "Ah, aspetta, ma mi avevi taggata, giusto?!" facendo capire che addirittura ricordava le foto precise. Poi passa il cartoncino al suo assistente (?) chiedendo di metterla insieme agli altri regali e specificando che l'avrebbe conservata con cura. Poi prende il pennarello, comincia a scrivere qualcosa sul packaging dell'album e noto che in fondo disegna anche un gattino. In seguito me lo porge consigliandomi di far asciugare bene tutto prima di richiudere la confezione e nel frattempo io mi separo dal mio telefono, sganciandolo dal laccio che avevo legato al polso, per passarlo a Danton e far sì che ci scattasse una foto. Dopo esserci messe in posa e aver sorriso, io e La Nina ci riallontaniamo, ma prima lei mi fa "Che buon profumo che hai!" :') 
Io e Danton ci scambiamo quindi di posto e lei dice qualcosa tipo "Ah scusa non avevo capito avessi anche tu il disco", quindi lui conferma e le annuncia il suo nome scandendo per bene ogni lettera e aggiungendo svariati complimenti, più precisamente per un video specifico che è attualmente introvabile su YouTube. Lei ci spiega che glielo ha tolto la casa discografica quando lei ha deciso di non rinnovare il contratto cambiando etichetta. Una ragazza poco distante che stava ascoltando le consiglia perciò di intraprendere una battaglia legale a la Taylor Swift, ma La Nina ammette che è un po' troppo complicato. Quindi scatto la foto a Danton e, dopo i ringraziamenti vicendevoli con lei, io e lui iniziamo a rivestirci per uscire. Nel mentre, ci accorgiamo che in effetti anche a lui aveva messo un gattino al posto dell'autografo sul cd. Chiediamo spiegazioni all'assistente che ci conferma che sì, oggi si sta firmando così e noi non possiamo che esserne più entusiasti, talmente tanto che anche il diluvio fuori dal negozio ci scalfisce poco... direi ottimo! 

lunedì 10 marzo 2025

venerdì 7 marzo 2025

Noemi 6.3.25 Pompei

Quanto è bello il nuovo centro commerciale a Pomei? Si tratta pur sempre semplicemente di un centro commerciale eh, però è grande, piuttosto vicino e al suo interno si respira profumo di novità. Credo infatti che la tappa campana dell'instore tour di Noemi fosse il primo firmacopie della location. Ottimo inizio, direi! Io e mio padre partiamo con tutta calma intorno alle 17. Alla fine, io mi ritrovo seduta su una panchina di Piazza Maximall, accanto al palco, cinque minuti prima delle 18. Ero talmente sfiduciata per quanto riguardava la puntualità dell'evento che, mentre mio padre si era avviato a comprare il disco, io mi sono messa tranquillamente a scrollare sul telefono e quasi non mi sono accorta dell'arrivo di Noemi. Alle 17:58. Con due minuti di anticipo, pure!
Prima di iniziare a firmare gli album, lei fa una mini introduzione guidata dalla presentatrice del posto. Ci dice che è arrivata da Roma e spara un po' di frasi di circostanza tipiche di questi eventi che si concludono in una mezza cantata corale su Se t'innamori muori insieme alla folla. Quindi comincia la sessione delle foto e degli autografi e io e mio padre ci avviciniamo al palco. Nell'attesa salutiamo Gabriele che chiede a me e ad Eleonora "Voi vi conoscete?". Noo, da soli 15 anni hahah! Poco dopo saliamo i tre gradini e Noemi ci accoglie con uno dei soliti "No vabbè" super entusiasti, salutando sia me che mio padre con i due baci sulle guance e un "Che bello rivedervi insieme, da quanto tempo", alludendo al fatto che mio padre non si faceva vedere da un po'. Il mio disco era già bello pronto sul tavolino perché una persona della sicurezza me lo aveva chiesto prima che mi avvicinassi a lei. Noemi prende il pennarello e prima di scrivere fa "Allora. A Gaia". C'è sempre quest'attimo di pausa prima della firma in cui io annuisco con un convinto "Sì" di risposta, forse tutto è nato quando per errore su una cartolina mi scrisse "A Giada". Mentre le sue dita creano la frase "Con grande affetto", mi fa "Ma tu eri anche a Sanremo, giusto?!" e mio padre interviene "Sì, ormai non la ferma più nessuno" e lei replica "Fa bene". Ad autografo finito, alza di nuovo lo sguardo verso di me e prosegue: "Mi dispiace non avervi potuto dedicare più tempo, però per fortuna sono comunque riuscita a salutarvi". Sotto il mio sguardo comprensivo - consapevole del fatto che lì fosse un casino - e i miei mezzi "Sì, infatti", continua ancora: "Però avete fatto il pullmino tutti insieme, una bellissima cosa". Ora, io in realtà non ero nel pullmino insieme agli altri Archini, però gli incontri con Noemi sono sempre giustamente rapidi e confusi che, piuttosto che mettermi a fare lo spiegone dicendo che io ero lì insieme a Gianni già da giorni prima dell'arrivo del fanclub, ho risposto solo qualcosa tipo "Sì, infatti, bellissimo". Che poi è stato tutto bellissimo davvero, anche se io non c'ero e non ho vissuto quel viaggio in compagnia degli altri. In tutto ciò, sul tavolino su cui erano posizionati i cd e i pennarelli c'era anche una sorta di mini manifesto pubblicitario del centro commerciale che a un certo punto mi cade sulle mani, che erano appunto appoggiate sullo stesso tavolino. Io la stavo semplicemente guardando in faccia e a un tratto ho sentito questa strana presenza addosso. Perché mi succedono sempre queste cose stravaganti? Comunque il mio shock è stato subito placato da lei che si è alzata dallo sgabello, si è allontanata di qualche centimetro dal tavolino scuotendolo un po' e dicendo qualcosa tipo "Eh sì, è un po' traballante". Ed è così che abbiamo subito fatto diventare reale il primo verso di Bosco Verticale, che tra l'altro al momento è lamia preferita: "Metto una zeppa sotto al tavolo, per non farlo ballare". Una volta che si è spostata mi accoglie fra le sue braccia dicendomi "Vieni, facciamoci la foto" e quindi ci mettiamo in posa. Ci saluta con qualcosa tipo "È stato un piacere rivedervi" e poi specifica, rivolta a mio padre "Soprattutto con te che era da un po' che non ti facevi vedere". Lui risponde "Ehhh, mi sto facendo vecchio" e lei ribatte "Ma noo". Io concludo con un "Ci ribecchiamo presto in giro", augurandomi che il concerto a Napoli previsto A DICEMBRE e di cui aveva parlato proprio in occasione dei saluti iniziali, sia anticipato da molte altre occasioni che arriveranno prima, nel mentre. 
Dunque ci allontaniamo e torniamo ai tre gradini per scendere dal palco, dove ad attenderci c'era ancora Gabriele che allunga un braccio per aiutarci/salutarci. "Grazie! Ciao bellezze!", ci fa, prima di un "Ciao ragazzi" che bissa poco dopo quando, mentre ci avvicinavamo all'ascensore pochi istanti dopo, lo ribecchiamo che ci passa davanti.