domenica 28 luglio 2019

Dolcenera 27.7.19 Salerno

Dopo le bellissime ed emozionanti fatiche del Giffoni Experience, ho trovato subito un modo per riempire il vuoto che il Festival mi ha lasciato. La sera stessa dell'ultimo incontro della Masterclass che ho fatto nella ridente cittadina campana (ridente solo a luglio, comunque), sono andata al concerto di Dolcenera a Salerno. Non è stato in realtà un vero e proprio concerto e in realtà ho proprio dovuto scegliere tra quest'evento e il live di Mahmood al GFF: è stato difficilissimo. Comunque sapevo che lo spettacolo finale del Premio Charlot sarebbe stato aperto da Antonio Maggio e altra gente ignota che non ricordavo ma poi pensavo che il resto del tempo avrebbe cantato per la maggior parte lei. Quando arriviamo all'Arena del Mare scopriamo che l'altro opening è una band la cui cantante era Noemi Smorra che in realtà conoscevo perché aveva fatto The Voice e/o XFactor (e poi una che si chiama Noemi e che ha i capelli rossi come faccio a dimenticarla?!). Poi c'è stato Antonio Maggio che ha cantato Mi servirebbe sapere (presentandola in un modo molto carino facendo il simpatico), Amore Pop e poi Quando di Pino Daniele visto che la serata era dedicata a lui e a Massimo Troisi. All'evento hanno preso parte anche Enzo DeCaro, Lino Guanciale e ci sono state tante altre perdite di tempo in attesa di Dolcenera che poi finalmente è arrivata, ha fatto uno di quei suoi discorsi meravigliosamente ingarbugliati e ha cantato il nuovo singolo Amaremare (un inno alla terra in collaborazione con GreenPeace) + Com'è straordinaria la vita, Un altro giorno sulla terra e Ci vediamo a casa (al piano) + ("All'epoca pareva un po' brutto che le ragazzine ascoltassero cose forti con ritmi movimentati quindi ecco una poesia..") Resta con me per omaggiare Pino Daniele. Dopo di lei ha cantato Giordana e per me è stata una vera sorpresa perché non avevo idea che ci fosse. Anzi, Danton me lo aveva preannunciato ad inizio serata ma poi io l'avevo pure dimenticato quindi è stata una sorpresa per due volte. Lei ha cantato Chiedo di non chiedere, Ti ho creduto (presentandola leggendo una nota sul telefono perché "non sono molto brava con le parole e vorrei dire le cose giuste") e Amore senza fine di Pino Daniele (preparata in camerino in 20 minuti perché visto che negli ultimi giorni è stata sempre in giro non era previsto un suo omaggio al grande artista però ci teneva e quindi ha rimediato). La manifestazione è stata chiusa dall'ultima esibizione dei Musicanti (la band di Noemi Smorra di cui sopra) e io sinceramente - dopo una così bella serata ma anche dopo un intero mese così sfiancante - mi stavo un po' addormentando.

venerdì 26 luglio 2019

Noemi 24.7.19 Visciano

Premessa:
Da qualche anno a questa parte scrivo il resoconto del Giffoni Film Festival su un documento Word perché mi esce una cosa abnorme di circa 30 pagine che su questo blog forse starebbero un po' male. Nel mega racconto della manifestazione in genere vengono inglobati anche tutti gli eventi collaterali ossia tutti quelli che, anche se non si svolgono nell'ambito del GFF, hanno luogo comunque in quei giorni e fanno parte lo stesso dell'avventura di quella settimana in qualche modo. Per questo in genere non li posto mai qui anche se avere questi buchi mi dà un po' fastidio. Quest'anno, per superare questo fastidio, copierò sul blog il resoconto del concerto di Noemi perché ci tengo proprio tanto che non manchi:

Siamo corse via dal GFF perché ci aspettava il concerto di Noemi a Visciano. E io dovevo fare la referente per il Meet And Greet e avevo un po’ di ansiella ma davvero poca dai. Alla fine conoscevo tutti. Al Giffoni mi sento a casa ma l’Arca pure è la mia famiglia quindi ero perfettamente a mio agio cioè poi se non mi fosse venuto il ciclo sarei stata proprio al top ma non si può avere tutto dalla vita.
Io, Erica e Marono siamo arrivati mentre Noemi stava provando ma - neanche il tempo di guardarmi un attimo attorno per indicare a chi di dovere il luogo dell’incontro per gli Archini - che ha subito salutato tutti e se n’è andata. Ho notato solo che aveva i capelli legati e che era vestita di giallo.
Abbiamo perso un po’ di tempo e poi ci siamo posizionati sul luogo deciso per l’incontro con gli Archini, eravamo già quasi tutti per fortuna e sono arrivati in tempo anche tutti gli altri quindi ho chiamato Jaco e mi ha detto di aspettare proprio dove già eravamo, per puro caso. Poco dopo mi ha richiamato ma, siccome lo avevo visto, gli ho fatto un cenno e gli ho chiuso la chiamata. Mi è sembrata una cosa molto ardita. Comunque si è avvicinato e mi ha chiesto “Quanti siete?” e io “12!” e ci ha fatto passare oltre la transenna. Per raggiungere Noemi dovevamo salire delle scale ed è stato molto carino perché mi ha dato la mano come se fossi una principessa dicendo qualcosa tipo “È una strada un po’ brutta”. Ci ha fatto avvicinare ad una panchina e ci ha detto di aspettare lì. Nel frattempo sono successe un po’ di cose tipo: a) abbiamo conosciuto un cane molto carino b) alcune persone raccomandate del paese volevano incontrare Noemi e stavano anche quasi per farlo prima di noi quindi alcuni degli Archini, vedendo l’ingiustizia, stavano per avviarsi di loro spontanea iniziativa ma io gli dicevo “NO DAI DOBBIAMO ASPETTARE JACO” e mi sono sentita proprio una brava referente anche perché, shock, la gente mi ha pure ascoltato.
Nell’attesa è passato Marcello che quando mi ha visto ha detto “Ciao” e poi ha chiesto un “Come va?” generale a tutti (e noi tutti “Bene bene”). Poco dopo tutta quella gente imbucata è stata cacciata e Jaco ci ha fatto un cenno per dirci di avvicinarci quindi ci hanno divisi in gruppi da 6 e ci hanno fatto entrare. Io ero nel secondo gruppo insieme a Serena, Eleonora, Marina e Renato+Antonio. Serena appena entrata ha domandato a Veronica, dati i suoi famosi problemi di memoria, “Come mi chiamo?” e lei prima ha detto un nome che ovviamente non era giusto e poi ha aggiunto “No dai, Simona, lo so. È che c’ho un po’ di febbre” e sarei morta dalle risate se non fosse che era arrivato il momento del mio saluto. Quando Vero mi ha visto ha esclamato “Ciao Gaia”, salutandomi con i due baci e poi ha visto Antonio a cui ha autografato il disco e ha specificato “Con lui la foto singola visto che è un bambino” e ha anche guardato attentamente i disegni che le aveva portato ed è stata una scena molto tenera. Poi con il suo solito entusiasmo ha chiesto tipo “Ci facciamo una foto di gruppo?” quindi ci siamo messi tutti in posa e un signore ha scattato un bel po’ di foto. Ad un certo punto, tra uno scatto e l’altro, mi ha anche suggerito di togliermi i capelli da davanti alla faccia quindi per un nano secondo si sono voltati tutti verso di me e io tipo “Oops” quindi li ho tolti, il signore ha scattato altre due-tre foto e il gruppo si è sciolto. Noemi si è fermata vicino alla porta per salutare tutti a mano a mano che uscivamo. Quando stavo uscendo io ero pronta con la nostra prima foto insieme quindi gliel’ho buttata davanti alla faccia e ho commentato “Quando eravamo giovani… 10 anni fa”. Lei ha fatto un piccolo balzo indietro proprio come si fa quando ti piazzano improvvisamente una cosa davanti agli occhi e poi, dopo averla guardata, ha esclamato “Ma dai che siamo ancora giovani, siamo nei migliori anni ora” e dopo una risata ha concluso con un “Ciao tesoro” quindi sono contenta di com’è andata cioè ho avuto questo mio brevissimo momento molto carino e sono soddisfatta. Vicino ad una porta più esterna si era invece fermato Jaco che quando mi ha visto mi ha detto tipo “Grazie mille. Alla prossima. Ciao” e mi ha fatto l’occhiolino e quindi questo è bastato per farmi innamorare. Ovviamente sto scherzando perché ero innamorata di Jaco già dall’anno scorso. E quando usciamo invece incrociamo Gabriele con cui ci scambiamo un semplice e veloce ma simpatico cenno.
Quando torniamo in mezzo al pubblico, io ho raggiunto Erica e ci siamo sedute mentre gli altri si sono posizionati in piedi alla nostra sinistra poco distanti. Come annunciato, è stato Gregorio ad aprire il concerto cantando circa 3 brani, il numero giusto cioè non è stata una di quelle aperture chilometriche che ad un certo punto ti rompi il cazzo, è stata una cosa equa anche perché poi è tornato anche dopo a cantare insieme a Noemi. Infatti, dopo i primi 2-3 brani, Gregorio torna per esibirsi insieme a lei in A me m’ piac’ o’ blues, Bagnati dal sole e forse qualcos’altro, ricordando che lui è stato per un periodo il suo corista. Il live è stato bello ed era esattamente come lo ricordavo dal raduno o comunque dalle stories varie che avevo visto su Instagram. Lei era molto elegante con una gonna nera e una camicia colorata (esattamente come l’avevamo vista al Meet) ed era un po’ esagitata secondo me, forse aveva preso qualche medicina per la febbre che l’ha fatta attivare. Comunque rideva e gridava (non in modo esagerato) ed era molto arzilla. A volte sembrava venire verso di noi e lanciarci dei baci ma il palco era così alto e così lontano che avrebbe potuto lanciarli a chiunque. Io comunque continuerò a pensare che fossero per noi. Ed è stato al momento finale, quello di Vuoto a Perdere, che ci siamo riuniti tutti e ci siamo buttati sotto al palco. Ad un certo punto Noemi è venuta sicuramente verso di noi e c’è stato un contatto, una connessione fortissima cioè ci guardava e ci indicava eccetera; peccato che, se da sopra vedevamo lei che ci chiamava, da sotto c’era il tipo della sicurezza che continuava ad urlarci che non potevamo stare lì e che quindi ci ha fatto allontanare. Ma ormai era tutto finito ed era andato già tutto benissimo.

lunedì 22 luglio 2019

Levante 20.7.19 San Leucio

Premessa: 
Da qualche anno a questa parte scrivo il resoconto del Giffoni Film Festival su un documento Word perché mi esce una cosa abnorme di circa 30 pagine che su questo blog forse starebbero un po' male. Nel mega racconto della manifestazione in genere vengono inglobati anche tutti gli eventi collaterali ossia tutti quelli che, anche se non si svolgono nell'ambito del GFF, hanno luogo comunque in quei giorni e fanno parte lo stesso dell'avventura di quella settimana in qualche modo. Per questo in genere non li posto mai qui anche se avere questi buchi mi dà un po' fastidio. Quest'anno, per superare questo fastidio, copierò sul blog il resoconto del concerto di Levante perché ci tengo proprio tanto che non manchi: 

Finalmente era arrivato il momento del concerto di Levante al Belvedere di San Leucio, evento per cui noi eravamo organizzate da MARZO. Proprio per questo, infatti, avevamo entrambe preso il biglietto (per le prime file perciò circa 40 euro quindi leggermente esagerato) ma all’ultimo abbiamo comunque provato a chiedere degli accrediti. Ce ne hanno concesso uno come stampa e quindi abbiamo cercato per mari e per monti qualcuno a cui affibbiarlo. Ho fatto anche un annuncio su Instagram anche perché amo usare i social nel modo giusto cioè per quello che servono realmente ossia comunicare. E infatti spesso in queste situazioni mi hanno salvato e anche questa volta è successo se non fosse che ho ricevuto una risposta alle 17:30 e io l’ho letta tipo due ore più tardi. Quando mi deciderò a non silenziare qualunque app appena la scarico sarà sempre troppo tardi. Almeno le notifiche dei dm potevo lasciarle. E invece. Comunque alla fine Marina ce l’ha fatta a venire con noi. Siamo andate a prenderla a casa ed eravamo leggermente in ritardo rispetto al nostro programma iniziale ma perfettamente in tempo per l’inizio del concerto. Peccato che sull’autostrada per Caserta c’era una fila di 2 km per un incidente. Un incidente grave, un incidente mortale. Quando siamo riuscite (finalmente) a superare il blocco, abbiamo visto sulla corsia accanto alla nostra il telo bianco sotto cui era nascosto il cadavere. Non ho avuto neanche il tempo di mettere a fuoco quello che stavo vedendo che ho subito voltato lo sguardo ma è stato abbastanza per traumatizzarmi, soprattutto visto che poi abbiamo scoperto che il motociclista era morto perché decapitato dal guardrail. Per fortuna ci ha pensato Levante a distrarmi un po’. È anche a questo che serve la musica. Quando arriviamo al Belvedere di San Leucio e iniziamo a chiedere info su dove poter parcheggiare sentiamo provenire dalla location Cuori d’artificio. E poi Nuvola. Quando ci avviciniamo alla cassa per ritirare i nostri biglietti/accrediti, invece, Levante stava cantando Diamante. Purtroppo però Astronave Musica non era in lista per chissà quale motivo quindi abbiamo anche perso un sacco di tempo perché al botteghino ci hanno spiegato che anche altre persone hanno avuto problemi a riguardo, noi però alle 22 di sabato sera chi potevamo chiamare per aggiustare le cose? Che poi tra l’altro ho scoperto che l’ufficio stampa che (non) ci aveva accreditato era lo stesso che si occupava degli artisti ospiti al Giffoni quindi la tentazione di andare a protestare direttamente da lui il giorno dopo è stata forte. Marina quindi ha dovuto comprare un biglietto e nel frattempo era iniziata Ciao per sempre. Entriamo sulle note finali della canzone e, quando ci avviciniamo alla prima fila, Levante stava presentando il brano successivo. Erica vede Stefania che era proprio lì davanti e la salutiamo pacatamente per non disturbare ma allo stesso tempo calorosamente. Forse sto scrivendo cose un po’ senza senso perché anche solo pensare a quella giornata mi fa stancare. Sia lei che alcune ragazze dello staff ci chiedono se vogliamo delle sedie ma noi gli spieghiamo che abbiamo il posto quindi ce lo indicano. Era dalla parte opposta a dove stavamo noi quindi abbiamo attraversato la fila di sedie davanti a tutto il pubblico presente. Levante continuava a parlare andando avanti e indietro sul palco che era piuttosto basso; non sapevo esattamente cosa stesse dicendo ma - ad un certo punto, mentre mi avvicinavo al mio posto - i nostri sguardi si sono incrociati ed io le ho fatto Ciao con la mano. Nel bel mezzo del suo discorso ci ha infilato di soppiatto un veloce e carinissimo “Ciao Gaia” prima di ricominciare a dire quello che stava dicendo. Ok, ero già distrutta e avevo fatto tardi ma ora ero seduta in prima fila, Levante mi aveva salutato e dopo aveva cominciato a cantare Se non ti vedo non esisti quindi almeno eravamo arrivate giusto in tempo per uno degli inediti. Come al solito io se ascolto una canzone solo una volta poi non me la ricordo neanche più quindi adesso non so neanche come faccia. Stessa cosa ovviamente per Questa è l’ultima volta che ti dimentico. Cioè non so neanche se mi sono piaciute o meno. Sono però sicura di essermi innamorata di Magmamemoria, al momento non ricordo nemmeno quella ma sono certa di averla amata. Lei era vestita come in tutte le foto che si erano già viste sui suoi social in cui aveva un po’ spoilerato gli outfit comunque roba molto carina. Gli arrangiamenti erano proprio adatti all’occasione. Per questo tour pre-album in questi luoghi storici tra passato e presente, le canzoni (alcune) sono state trasformate in gioielli rari. Violini a gogo. Una cosa straordinaria che avrei sicuramente apprezzato di più se non fossi stata così stanca. Mi sono lamentata esageratamente della mia stanchezza però veramente nonostante il concerto mi sia piaciuto tantissimo ho rischiato un paio di volte di addormentarmi proprio per l’eleganza e la (giusta) lentezza di alcuni speciali momenti che ho avuto in ogni caso modo di apprezzare. Quando in scaletta siamo arrivati a Non me ne frega niente il pubblico non ce l’ha fatta più. Ci siamo alzati quasi tutti e ci siamo avvicinati alle transenne. Quindi Erica ha avuto modo di raggiungermi dalla seconda fila e Marina dalla tredicesima. Eravamo tutti lì e ad un tratto Levante ci ha visto dal palco e ci ha mandato un bacio. Comunque a quel punto il concerto non stava proprio giungendo al termine però noi siamo rimasti comunque lì fino alla fine. Gli ultimi due pezzi in scaletta erano Alfonso per ricordare i suoi inizi e Lo stretto necessario in chiusura per omaggiare questa nuova ripartenza che noi non vediamo l’ora di scoprire.
Al ritorno il navigatore ci ha fatto sperdere per delle stradine sperdute ma poi ne abbiamo fatto partire un altro e, finalmente, è andato tutto bene. Il giorno dopo tra l’altro Stefania mi ha scritto su Facebook “Felice di avervi rivisto” e io ho amato tutto ciò.