sabato 25 febbraio 2023

Giorgieness 24.2.23 Benevento

Quando ai concerti l'audio si sente un po' male non so mai se il problema è effettivamente l'audio o se sono io a non sentirci. Probabilmente è sempre un mix di entrambe le cose. Ieri sera ho salutato Giorgieness e le ho detto che il live era stato bello, ma lei mi ha risposto "Ti è piaciuto? Eh, a noi un po' meno"; quindi mi sono fatta forza e ho ripreso in mano questo blog che ho ormai palesemente abbandonato, nonostante mi fossi promessa - ormai 10 anni fa - che non lo avrei mai fatto. Però la serata è stata bella davvero e vale la pena raccontarla (non sui miei canali ufficiali perché onestamente al momento non ho la forza di scrivere in modo decente / e poi - scioccante, lo so - il biglietto l'ho addirittura pagato stavolta).
A prescindere dalla riuscita del live, devo dire che ci sono state una quantità inimmaginabile di questioni personali che probabilmente mi avrebbero fatto apprezzare la serata anche se a cantare fosse stato un elefante. Ad esempio il fatto che, per la prima volta da mesi, ho passato un pre e post serata IN SANTA PACE senza essere incazzata per la qualunque. Che ho fatto la pazzia di chiedere un passaggio a uno sconosciuto e questo non si è rivelato un serial killer (anzi!). Che il concerto si è svolto proprio il giorno dell'uscita di Cani Sciolti, il nuovo album di Francesca Michielin, e magari non c'entra un cazzo, però è comunque una cosa carina. Ed è stato carino anche festeggiare il compleanno della Michielin allo scoccare della mezzanotte sentendo Giorgieness cantare, che pure non c'entra un cazzo, ma vabbè. E poi tra l'altro a fine serata qualcuno ha menzionato Alfonso e Giorgie ha risposto "No, quella è un'altra artista. Un saluto a Claudia" e così abbiamo messo in mezzo pure Levante per concludere in bellezza. 
Tra l'altro, il concerto finiva con la cover di ur just horny di GAYLE che è la canzone che Giorgieness ha usato nel reel per annunciare il tour (ottimo spoiler nascosto!) ma è anche una canzone che la riproduzione casuale di Spotify ha deciso di mettere sulla mia strada più o meno un anno fa e a cui avevo messo un bel like per ricordarmi di riascoltarla senza però averlo poi effettivamente mai fatto. 
E tra l'altro (bis), la serata prevedeva l'ospitata dei Botanici con cui Giorgieness ha ovviamente cantato Capotasto che è esattamente l'esibizione che l'anno scorso, a Baronissi, avevo perso! Perché sì, ricordiamoci tutti che l'anno scorso ho lasciato il Dissonanze a metà concerto perché si era fatto troppo tardi :))) Cosa che stavolta non è successa solo e unicamente grazie a quel santo di Antonio che ha gentilmente deciso di offrire un passaggio a una sconosciuta (allungando pure di qualche chilometro) e che mi ha anche un pochino svoltato la serata in cambio di un sottobicchiere e di un adesivo di Astronave Musica. 
Potevo, con tutte queste coincidenze, non amare questo evento? Ma a parte i cazzi miei, la serata secondo me è stata comunque un successo. Certo, magari si sentiva un po' di merda, dei problemini tecnici hanno ostacolato il flow ("Dario?! È successa di nuovo quella cosa..!"), Giorgieness ha rischiato di affogarsi con la sua stessa saliva ed è caduta qualche chitarra MA DICO DAVVERO. Anche se detta così sembra un disastro, è stato tutto ampiamente compensato e anzi, forse gli inconvenienti rendono tutto ancora più vero, soprattutto visto che questa era una sorta di data zero, come ci ha tenuto Giorgieness stessa a specificare. 
Durante Maledetta, ad esempio, oltre ad avermi notata e ad avermi mandato un bacino dal palco, Giorgieness non ha neanche avuto bisogno di fare lo spiegone sul ritornello da far canticchiare al pubblico perché lo cantavano già tutti. Ha dedicato Jack & Selly ai cuori infranti, più nello specifico A ME perché almeno in quel momento ero l'unica rappresentante del gruppo (<3), e durante Che cosa resta abbiamo riso un po' tutti perché sappiamo che cosa significa questa canzone e quanto ci abbiamo scherzato. A farci ridere sono stati anche gli altri artisti sul palco, a partire da Domiziano che è super simpatico (io ero tipo in lutto per la mancanza di Alessandro, e invece è stato sostituito bene hahaha). Anche l'ospitata dei Botanici è stata simpatica perché Giorgieness ha ammesso di aver imparato a suonare Capotasto con il basso tipo solo 5 minuti prima. Poi ha imbracciato nuovamente il basso per un momento molto rockettaro formato da Farsi male, K2 e Come se non ci fosse un domani. 
Non è mancata poi Non ballerò, durante la quale come sempre lei è scesa dal palco per suonarla tra la gente senza amplificazione, ché è sempre un momento magico. E poi c'è stata l'anteprima del nuovo singolo che uscirà il primo marzo. In realtà avevo già sentito Eclissi quando l'aveva cantata a novembre a Germi quindi questa canzone è un po' come se fosse già mia figlia, ma è stato bello ascoltare la versione ufficiale che, per dei problemi tecnici che boh, neanche ho capito o mi ricordo, ha cantato seduta sul palco, a tipo 8 centimetri dalla mia faccia. Fra gli altri pezzi in scaletta Tra chi fugge e chi resta (con cui ha iniziato), Mostri, Cose piccole, Successo, Tempesta e Anima in piena (che dà il nome al tour). E se con le canzoni ci fa sempre un po' piangere, Giorgieness è tornata a smorzare la tensione quando è arrivato il momento del bis: è scesa dal palco ed è addirittura uscita dalla porta ma annunciando però che era palesemente una finta.
Quando il concerto finisce ufficialmente, io e quel santo di Antonio aspettiamo Giorgie che ci mette un po' più del previsto a uscire. Quando arriva però vola da noi ad abbracciarci, si presenta ad Antonio e ci chiede mille volte "Come va?"; le do poi i pacchettini con i sottobicchieri spiegandole che uno dovrà consegnarlo per me a Ileana: mi risponde "Ah quindi questo è per me e questo è per Ile, giusto?!" e io confermo, anche se era tipo tutto un po' buio e tutto molto rumoroso quindi in realtà si è trattato di uno di quegli incontri in cui non si capisce un cazzo, ma che alla fine è bello lo stesso. Lei infatti era super sorridente nonostante gli ostacoli della serata. Ed era super sorridente anche poco prima dell'inizio del live, quando stava per entrare dalla porta e io l'ho sbirciata dallo spiraglio perché era un po' aperta ed era esattamente alle mie spalle: ha visto salire Domiziano e Stefano sul palco per introdurre musicalmente la serata e sembrava proprio felice, mi è parso proprio un bel momento. 
Poi ci dice, anzi più che altro ci fa un cenno per dirci che lei avrebbe iniziato a vagare per il locale e ci saremmo potuti beccare in giro. Antonio le spiega però che avrebbe dovuto riaccompagnarmi a casa e quindi dovevamo andarcene: lei si scioglie quasi quanto mi sono sciolta io per la sua gentilezza. Quindi ci riabbracciamo e io e Antonio ci allontaniamo e usciamo dal locale. 
Quando lui ha messo il navigatore e io ho letto sul display che ci avremmo messo un'ora e tre minuti onestamente mi stavo per mettere a piangere (come se poi non conoscessi già la durata del viaggio). Pensavo che sarebbe stato super imbarazzante e invece per niente. Mi sono sentita tesa come una corda di violino dalle 21 alle 3 di notte, ma in realtà mi sentivo davvero molto a mio agio o almeno molto più di quanto mi aspettassi. Se fossi solo un po' meno sociopatica di così saremmo a cavallo. 
L'entusiasmo con cui ho raccontato tutto questo ai miei amici è stato forse leggermente sproporzionato, ma troppe interazioni sociali in un solo giorno probabilmente mi fanno l'effetto della dopamina, non sono abituata. Adesso mi sento come se mi ci volesse un mese per riprendermi, anche se alla fine non ho fatto nulla, se non andare a un concerto stupendo (checché ne dica Giorgie!). Però ora sento una strana voglia di vivere.