mercoledì 20 dicembre 2023

Tropico 17.12.23 Milano

Andare a un concerto di un artista a Roma e poi rivederlo pochi giorni a Milano è una roba che ho fatto veramente per poche persone. Tropico però se lo è meritato tutto. Esattamente come si è meritato il suo ennesimo sold out: ha registrato il tutto esaurito alla cassa la sera stessa, ma comunque quella di Milano era l'unica data per cui non lo aveva annunciato con anticipo. Il resto tutto full. Comunque, sarà anche stato grazie alla location più grande o al fatto che ci fossero tanti suoi amici tra il pubblico (e sul palco), ma l'ho visto meno accaldato (non si è nemmeno mai tolto la giacca durante la serata) e un pochino più sciolto rispetto all'altra volta. Ha raccontato più cose tra una canzone e l'altra, ma a grandi linee il live è stato ovviamente più o meno uguale a quello che avevo visto un paio di giorni prima ed è stato pure gradito allo stesso modo. 
Come dicevo, tra la folla c'erano alcuni suoi amici e colleghi: lui ha ringraziato e menzionato Davide Simonetta, ma dalle storie ho visto che c'era anche Angelina Mango (e io non l'ho beccata, uff!!!) e poi anche Gabriella Martinelli, con cui io ed Erica abbiamo passato il pomeriggio, salutandoci infatti con un "A dopo" e Miele, scoperta sempre grazie alle storie. 
Sul palco sono saliti invece Stash (con cui è stata eseguita Nuda Sexy Noia), mio marito Mahmood (con cui è stata eseguita la loro Televisione) e Sara e Rosario (che hanno suonato durante È importante avere una visione. Non solo erano persone che conosceva grazie al lavoro, erano proprio amici suoi: tutti. Tropico ha infatti specificato che conosce Stash e Mahmood da ben prima che iniziassero a esplodere sulle scene, ma che gli vuole bene sempre allo stesso modo. Tra sorrisi e abbracci, anche loro hanno espresso con parole super carine tutta la stima che provano loro nei suoi confronti.
Durante il live ha presentato la massima di Gigi Scialdone (dal pubblico hanno acclamato il suo nome prima che Tropico spiegasse tutta la trafila ed è stato molto apprezzato dallo stesso artista, si vede che qualcuno li ha forse seguiti in giro per l'Italia come ho fatto io) che ci ha fatto ovviamente volare (ha improvvisato, almeno così ha detto, la frase "Sei come l'hard disk del mio laptop, hai sempre uno spazio da riempire"). Poi ha presentato la sua band e ha specificato che di questi tempi è raro fare un concerto con 10 persone sul palco, senza sequenze, senza niente di registrato e compagnia bella e quindi ha ringraziato ancora una volta tutte le persone che sono andate a vedere lo spettacolo. Ha ringraziato i Pink Floyd (scoperti - assurdo - da grande, dopo averli snobbati per un po') per l'ispirazione, ha spiegato che muore dietro le canzoni e prima di trovare quella giusta ne butta via una cinquantina e ci ha regalato un'altra volta una serata incredibile e io sono proprio contenta di aver fatto questa pazzia per lui. Perché se lo merita. 

martedì 19 dicembre 2023

Elisa 16.12.23 Milano

Allora, io lo so che il concerto di Elisa si chiamava An Intimate Christmas e quindi sapevo che lei avrebbe cantato canzoni di Natale, soprattutto visto che il live sarebbe andato in onda il 24 dicembre su Canale 5, però ecco insomma secondo noi ci è andata giù un po' pesante. Tra una canzone di Natale e l'altra, però, ci siamo godute tantissimo le sue e anche i suoi incredibili ospiti. All'inizio c'è stato Andrea Bocelli (solo in video), poi Pio e Amedeo (che ok passiamo oltre) E POI Ligabue (con cui NON ha cantato Gli ostacoli del cuore, che ha fatto da sola molto dopo la sua ospitata, boh), Rkomi (con cui ha fatto una canzone di Natale e non Blu, boh), Tommaso Paradiso e poi infine a sorpresa anche Giorgia! 
Dopo questo evento io ed Erica siamo passate all'Arci Bellezza per salutare Giorgieness che era ospite lì dalle Endrigo, però ci ha detto che era un brutto momento, e quindi ce ne siamo andate.
Una serata un po' disastrosa, però tutto bene dai, almeno nel pomeriggio siamo state molto bene perché abbiamo incontrato Mare per scattarle delle foto e abbiamo passato un paio d'ore molto carine e serene con un clima che a dicembre sicuramente preoccupa ma che ci ha fatto stare proprio bene. E poi il giorno dopo ci aspettava anche lo shooting con Gabriella Martinelli! 

venerdì 15 dicembre 2023

Tropico 13.12.23 Roma

Tantissime coincidenze mi legano a Tropico. Molto più di quanto sembra. Partiamo per esempio dal fatto che mi sono imbattuta nella sua musica un giorno tornando da Napoli con mio padre. Alla radio passavano la Skyline di quando si faceva chiamare ancora solo Davide Petrella, e io la cercai su Shazam. Quando lessi il nome, chiesi via messaggio alla mia amica Irene (Petrella, appunto) se suo fratello Davide si fosse messo a fare musica. Ma no, non era la stessa persona, e si trattava solo di un caso di omonimia. Poi ho scoperto che Davide Petrella non era solo "quello di Skyline" ma era l'autore delle hit del decennio. E dopo è arrivato Tropico, che ho poi scoperto essere sempre la stessa persona. La riproduzione casuale di Spotify mi aveva fatto imbattere in Carlito's Way e a me era rimasta impressa perché a un certo punto dice la parola "astronauti" e quindi l'avevo inserita nella playlist di Astronave Musica. Vedevo Marco che spesso condivideva la frase "è meglio il panico che lasciare un abbraccio" di Non esiste amore a Napoli, ma comunque continuavo a sapere solo vagamente chi fosse, a non essere ancora sicura della sua vera identità. La conferma l'ho avuta quando sono stata invitata alla conferenza stampa del suo primo album. Si svolgeva su Zoom a causa della pandemia, ma già attraverso uno schermo e senza che neanche cantasse credo di essermi innamorata di lui come artista. Era settembre 2021 e la pandemia andava avanti da un po'; questo aveva permesso a molte persone di organizzarsi davvero al meglio per le conferenze stampa in digital e tutto il resto: c'è chi aveva sfondi, microfoni e compagnia bella. Davide invece si riprendeva con in mano lo smartphone e girovagava tranquillo per casa sua, aprendo occasionalmente il balcone per fumare. Questo è uno dei primi ricordi che ho di lui, poi l'ho sentito parlare di musica e credo che questo abbia fatto il resto. Piano piano la sua arte è entrata a far parte di me quasi per caso e quando l'amicizia tra me e Marco è finita mi sono drogata del suo duetto con Elisa e di tutti i suoi altri meravigliosi pezzi. Quando ho iniziato a seguirlo sui social con più assiduità ho anche fatto più attenzione alle sue parole, anche solo quelle scritte nelle Storie di Instagram e anche solo da queste si capiva la sincerità e l'autenticità con cui ha deciso di fare il suo mestiere. Che alla fine non è un mestiere, ma una passione. Ed è diventato con gli anni talmente ricco e famoso che può permettersi di gestire la sua passione come vuole, senza scendere a compromessi, o almeno così mi sembra. Mi sembra che gli venga data carta bianca dalle case discografiche, che possa fare quello che vuole, che è esattamente quello che gli piace e quello con cui poi ha successo. 
Nel 2019, quando avevo solo una vaga idea di chi fosse Davide ma lo stimavo già abbastanza per apprezzarlo, lui ha aperto il concerto di Calcutta all'Ex Base Nato a Napoli. Era giugno, e io ci andai con Anny, la mia compagna di banco del liceo con cui di tanto in tanto torn(av)o in contatto. Però quella sera c'era traffico e l'opening lo perdemmo. 
Facendo un salto in avanti nel 2022, le sfighe sono continuate. A maggio ha fatto le prime date a Napoli, ma erano sold out e io ero anche senza passaggio. Poco dopo ho organizzato all'ultimo una settimana a Milano per il mio compleanno, e Tropico suonava proprio nel mio giorno - il 21 maggio - in Santeria (con Elisa e Coez come ospiti) ma era (di nuovo) sold out e io ed Erica non siamo riuscite a racimolare manco mezzo accredito. Avevamo addirittura pensato di appostarci davanti alla location nella speranza che qualcuno ci facesse entrare, ma alla fine abbiamo rinunciato (principalmente solo perché lì davanti non c'è mai parcheggio). In estate fa solo due eventi speciali: all'Ex Base Nato il 24 luglio, avevo il covid; al Circolo Magnolia a Milano (ero a tanto così dall'organizzare il mio ennesimo viaggio a Milano ma per fortuna alla fine non l'ho fatto, visto che è venuto il covid a una persona del suo staff per cui l'evento è stato annullato). Extra: sono stata al Coca Cola Summer Festival, felice di avere la possibilità di vederlo fino a quando non ha scritto nelle Storie di Instagram che il suo nome era stato messo nella lista degli ospiti della serata per errore. 
Quest'anno, quindi, volevo mettere in atto la mia rivincita. Il concerto a Napoli del nuovo tour era previsto per il 23 dicembre e mi è sempre stato sconsigliato di andare in quella città in quel periodo a causa del traffico. Quindi ci ho messo una pietra sopra ma non mi sono arresa e mi sono fatta invitare da Erica alla data di Milano. Nel frattempo, poi, Federica ha regalato un voucher TicketOne al suo Marco... che ha scelto come concerto proprio Tropico. Ne abbiamo parlato e sono stata invitata a vederlo con loro, solo che poi Marco ha dato forfait. Io e Fede abbiamo pensato di andarci lo stesso, se non fosse che poi a Fede è venuta la febbre proprio quel giorno; quindi mi sono rivolta a mia sorella e, finalmente, ce l'ho fatta. 
Nel frattempo ho scoperto che Tropico aveva ingaggiato come corista Emilio Carrino: dopo anni e anni ad aver visto i concerti insieme a lui sotto il palco, poterlo vedere sopra uno di questi mi ha fatto sinceramente emozionare, nonostante non è che fossimo proprio bff. Poi Valentina mi ha anche detto che è amica di Torok, che fa parte della sua band. 
E un giorno la mia terapista durante la mia ora con lei ha messo la musica, una sua playlist a caso, ed è partita Contro di Tropico e Coco e quando Tropico ha cantato "Non può piovere per sempre, può anche grandinare" ha detto qualcosa tipo "Pensa che ottimista" e mi ha fatto un sacco sorridere e mi ha chiesto se mi piacesse lui e io tipo "Lo amo!". E poi ho visto Carlito's Way per capire meglio la sua canzone...
Insomma, potrei anche fermarmi qui e non raccontare i concerti perché i motivi per cui io dovevo essere a questo concerto e me lo sarei quasi dovuta godere "per forza" erano già abbastanza. Alla fine ero sola, perché mia sorella Tropico non sa nemmeno chi è, ma è stato bello lo stesso, anzi, forse è stato anche meglio, perché a questo punto questa era una questione privata tra me e lui.
Sono quindi andata al Largo Venue quasi sconvolgendomi per la mancanza di parcheggio. Una volta dentro mi sono sistemata sulle scale di emergenza del locale e da lì sopra mi sembrava ancora di più di vivere una cosa tra me e lui perché c'ero solo io, ero più in alto rispetto agli altri, magari mi ha pure visto. 
Sempre super elegante, Tropico sale sul palco con un completo nero di cui poi toglie la giacca per rimanere in camicia, una di quelle solite che tanto ama, verde. 
Pensavo che avrebbe iniziato il concerto con Piccolo Buio, che invece è arrivata per seconda dopo Dint o scur. Pensavo che ci sarebbe stato ospite Franco 126, e infatti c'è stato, e poi c'è stato anche Coez. Sul palco erano in tantissimi: oltre a Emilio anche una band pazzesca tra cui un bassista a cui è stata affidata anche la parte comica dello show con una specie di poesia ironica a un certo punto dello spettacolo. Tropico spesso ha ringraziato i presenti tra una canzone e l'altra presentandone qualcuna brevemente, tipo quando ha detto che Ubriachi di vita è arrivata all'ultimo, come quando dice che quando cerca una canzone impazzisce, che sentir cantare a tutti Anem e nott è una roba incredibile, come quando ci ha ringraziato e ci ha invitato a continuare a "scegliere" la musica che ascoltiamo, come quando conclude con la canzone con cui è partito questo progetto e scandisce bene le parole: Non-esiste-amore-a-Napoli, come quando ha ripetuto - come dopo ogni concerto - "non vi tradirò mai". Oltre ai pezzi dei due album (quasi tutti) ha fatto anche Doppler ed Egotrip per poi presentare tutti gli artisti presenti sul palco, scherzare con loro, dire un po' imbarazzato il suo nome e cognome, essere felice. E noi con lui. 

giovedì 30 novembre 2023

MMW 2023 (più o meno)

Allora, io di questa Milano Music Week ho vissuto soltanto il weekend in realtà, ma Milano è così piena di eventi che anche quando è finita abbiamo continuato ad andare ai concerti come se niente fosse. Inizialmente io ed Erica avevamo deciso di viverci soltanto due giorni perché quest'anno lavoriamo entrambe e sarebbe stato troppo stressante, poi mi hanno piazzato la cena aziendale il giovedì dopo sempre a Milano e quindi ho deciso di restare. Comunque, anche se della Milano Music Week abbiamo vissuto soltanto il weekend, è stato un weekend così intenso che ha compensato tutta la settimana che abbiamo mancato. 
Appena arrivo a Milano, Erica mi viene a prendere alla stazione e andiamo direttamente a un evento con Angelina, senza manco passare da casa. All'inizio questo talk doveva essere tipo verso le 17, poi lo hanno spostato alle 14 e io Angelina non me la sarei persa per niente al mondo. 
Subito dopo, in condizioni sempre più pietose, ci spostiamo al Base per un evento sulla salute mentale con Boosta, Enula e Syria (c'era anche Shade ma era arrivato per me il momento di riposare e quindi ce ne siamo andate). Dopo essermi riposata a casa per quelli che mi sono sembrati essere 4 secondi, scendiamo di nuovo per andare a un evento con diverse cantautrici tra cui Mille e Giulia Mei, che però non inizia davvero quando arriva il momento per noi dell'evento successivo. Facciamo però in tempo a salutare Luigi (direttamente da Roma, lo abbiamo beccato lì per puro caso a sorpresa) e poi anche Ramiro (a cui abbiamo dato appuntamento poco dopo al live di Giorgie). Poi ci spostiamo quindi all'Alcatraz per appunto Giorgieness, che era l'opening delle Bambole di Pezza. Siamo riuscite a vedere quasi tutto il suo live (compreso un pezzo - Cose più grandi di te - con Le Endrigo che l'hanno accompagnata per un po'): dopo Maledetta, Successo, Farsi male, Controllo e qualche altra ce ne andiamo per l'ennesimo evento della giornata ossia il live di Francesca Michielin all'Arca. E il bello è che arriviamo nel momento esatto in cui lei annuncia sul palco Fulminacci. Con lui canta ovviamente Ghetto perfetto, che hanno scritto insieme, e poi un pezzo del nuovo album di lui, uscito neanche 48 ore prima. Quindi certo, siamo arrivate con un'ora di ritardo per riuscire a fare tutto ma siamo arrivate nel momento più giusto. Poi durante il live si è avvicinata a noi Inverno che ha salutato Erica e si è presentata a me. Lei e Niveo dovevano cantare durante la serata perché erano gli artisti emergenti scelti da Francesca che è poi risalita sul palco per cantare Sere Nere con Gianluca Gazzoli, un momento davvero epico hahahah 
Il giorno dopo siamo andate al Teatro Lirico Giorgio Gaber per le Vanity Fair Stories (c'erano gli attori di DOC) e poi siamo andate a casa di Lucrezia per uno shooting (durante il quale ho conosciuto il suo bellissimo cagnolino). Poi siamo tornate alle Vanity Fair Stories per Francesca Fagnani (e mentre aspettavamo di entrare in sala si sentiva Mahmood che faceva il soundcheck per il suo live della serata). A noi invece in serata ci aspettava quella queen di Federica Abbate. Il suo live è stato incredibile e con una valanga di ospiti pazzeschi - alcuni annunciati, altri a sorpresa - (Nashley, Matteo Romano, Franco 126, Shade, Alessandra Amoroso). Poi dopo l'abbiamo aspettata fuori per una quantità di tempo folle, ma ne è valsa la pena, perché le ho detto di aver creato Astronave Musica e che siamo noi quelli del team, infatti ha visto Lorenzo e ha detto "Sìì, tu sei Lorenzo" e poi ci ha detto "è bellissimo Astronave Musica". In genere odio smarchettarmi ma sono riuscita a dirglielo perché la adoro troppo e poi perché so che ci vuole bene: era rimasta molto colpita dall'articolo di Lorenzo e poi poco tempo fa l'avevamo taggata in una storia e lei ci aveva risposto "Ciao ragazzi, vi aspetto in Santeria!!!!!!" e quindi era proprio l'occasione giusta. Ci siamo fatti anche una foto e l'abbiamo ringraziata per la disponibilità, soprattutto visto il freddo cane, non era detto che uscisse, anche se l'ha fatto quando noi eravamo già ibernati hahahah
Poi in attesa della mia cena aziendale io ed Erica siamo andate a vedere anche Emma ai Magazzini Generali e Mare all'Ostello bello per la rassegna Palchi belli di Rockit. Le mie condizioni di salute non erano proprio al top ma sono sopravvissuta alla grande anche a questi millemila eventi meravigliosi! 

martedì 17 ottobre 2023

Big Mama e La Maschera 15.10.23 Salerno

Big Mama e La Maschera a stento sapevo chi fossero onestamente ma avevo grande fiducia in loro. E poi appunto, Canta con Kant lo fanno talmente vicino a casa mia che ci sarei andata a vedere anche un artista che odio. Loro comunque non li odiavo, semplicemente non li conoscevo e sono stati una bellissima scoperta. Stavolta ad accompagnarmi è stata Fra e anche con lei ho trovato un ottimo posto da cui si vedeva benissimo. Siamo state piacevolmente colpite da quel genio di Big Mama e poi ci siamo godute La Maschera fino alla (quasi) fine. 

lunedì 16 ottobre 2023

Daniele Silvestri 14.10.23 Salerno

Canta con Kant è un festival della madonna, e non solo perché lo fanno a 800 metri da casa mia. Dopo aver ospitato Carmen Consoli e Marina Rei, infatti, è stato il turno di Daniele Silvestri. Anche in questo caso ci sono stata con Danton e anche in questo caso una volta lì ho incontrato Gianni e poi è arrivata anche Valentina da Caserta! Il concerto è stato bellissimo anche se mi sono resa conto di conoscere davvero poco della discografia di Silvestri, onestamente non me lo aspettavo. Poi c'è anche da dire che era un live semi-acustico e lui - da vero artista quale è - è stato capace di improvvisare e di non seguire una vera e propria scaletta per rendere lo spettacolo ancora più unico e speciale. Ha fatto infatti anche diverse cover, tra cui pezzi di De André e Conte; ha suonato la chitarra ma anche la tastiera ed era accompagnato sul palco da Marco Santoro. 
Alla fine del live io e Danton abbiamo provato a beccarlo... e ce l'abbiamo fatta! Io avevo Disco X (che mi avevano regalato alla sua conferenza stampa) da farmi firmare. Quando lui si è avvicinato infatti ha visto il disco e mi ha chiesto se avessi tipo qualcosa con cui scrivere quindi ho cacciato sia una penna che un pennarello. Lui ha preso quest'ultimo e mi ha fatto l'autografo per poi dire "Aspetta non so se ho scritto", lo ha messo in controluce e si è reso conto che effettivamente sì, era tutto ok. Certo era che sicuramente potevo portare un pennarello un po' più carico. 
Poi gli abbiamo chiesto anche una foto e, dopo averla fatta, Danton si è complimentato con lui per lo spettacolo e poi ci siamo ringraziati a vicenda; noi per il concerto stupendo e la disponibilità e lui per l'affetto. E quindi direi che è stato un altro successo! 

sabato 14 ottobre 2023

Carmen Consoli e Marina Rei 13.10.23 Salerno

Ma quanto è una figata che ultimamente stanno facendo concerti a 800 metri da casa mia? Tipo mai successo negli ultimi 10 anni. Il programma della manifestazione Canta con Kant poi è una figata e le serate live sono partite con quello di Carmen Consoli e Marina Rei quindi non potevo chiedere di meglio. 
Innanzitutto io credevo che gli spettacoli di Carmen Consoli e Marina Rei fossero concerti normalissimi della prima con la seconda parte della band. Invece sono solo loro due, semplicemente, con chitarra e batteria, nient'altro. 
All'inizio poi parte tutto super acustico con Carmen in solitaria, poi i toni sono cambiati con l'arrivo di Marina e hanno iniziato a fare casino. Ma il bello di tutto ciò è che si vede che le due sono amiche da trent'anni perché tra un pezzo e l'altro scherzano fra loro e con il pubblico creando dei siparietti davvero esilaranti. Ad esempio, Carmen ha raccontato che la prima volta che ha incontrato Marina, quest'ultima l'ha guardata dall'alto verso il basso dicendo qualcosa tipo "Ammazza come sei bassa" o una cosa del genere, che poi non ho manco capito se fosse ironica o meno, soprattutto visto che poi lo ha ripetuto almeno un'altra volta durante lo spettacolo e poi è vero che Marina è molto più alta di lei hahahah
Ha anche chiesto alla sua amica di farle un centrotavola per il salotto all'uncinetto (LOL) e ha detto che se non fosse stato per lei, a quest'ora Carmen sarebbe stata a casa a fare le divisioni e i pronomi con suo figlio (lol) e invece era qui con noi, con il pubblico di Salerno. Una curiosità a riguardo che io sinceramente non sapevo è che i genitori di Marina sono di qui. La madre è nata a Salerno e il padre a Napoli, io non ne avevo assolutamente idea, ma è una cosa che ovviamente ci ha tenuto a specificare, soprattutto visto che la madre le ha dato l'ordine di salutare "la sua bella terra" e la figlia ha eseguito. Hanno ovviamente parlato anche della Sicilia in più punti dello show, facendo verso la fine pure 'A finestra. 
A parte questo pezzo, per quanto riguarda la scaletta non è mancata (per fortuna per me) Blunotte per un momento più tristino insieme ad altre perle fatte in acustico da sola (o quasi) come Amore di plastica, Parole di burro, Fiori d'arancio e altri bopponi eseguiti con la sua cara amica come Per niente stanca, Confusa e felice, Donna che parla in fretta, I miei complimenti e un sacco di altre per un totale di quasi due ore di musica. 
Alla fine del concerto io e Danton abbiamo provato a beccare Carmen Consoli e Marina Rei con scarso successo: del tipo che le abbiamo viste farsi un paio di foto con qualche fan per poi tirare dritto verso la macchina proprio quando sarebbe potuto toccare a noi lol Eravamo talmente a tanto così che ho allungato un braccio, Marina mi ha notato e mi ha fatto ciao con la mano hahahah Comunque davvero una serata incredibile! 

mercoledì 20 settembre 2023

Simone Cristicchi e Amara 16.9.23 Salerno

Tra i tanti omaggi e le tante celebrazioni che si fanno quando muore qualcuno, che spesso sembrano anche un po' squallide e centrate più sul business che sull'affetto, il progetto di Simone Cristicchi e Amara è una vera benedizione. I due artisti, compagni perfetti l'uno per l'altra, hanno dato vita al tour "Torneremo ancora" che è incentrato sulle canzoni di Battiato, alternate solo da alcuni monologhi che forse aiutano a capirlo semplicemente meglio. Accompagnati da una band pazzesca, Cristicchi e Amara ci hanno fatto capire che sono incredibili e hanno voci della madonna. Lo sapevamo già in effetti, ma questa è stata un'ulteriore conferma. Io purtroppo mi sono resa conto di conoscere tipo 7 canzoni di Battiato in tutto, ma va bene anche così, mi è piaciuto lo stesso. Verso la fine della serata, poi, i due hanno cantato anche un paio di canzoni loro. Lui ha eseguito Abbi cura di me, mentre lei ha fatto Combattente, scritta proprio da Amara per Fiorella Mannoia. Dopo queste due esibizioni, però, qualcuno dal pubblico ha urlato a Cristicchi di cantare anche Ti regalerò una rosa ed è stato così insistente che alla fine lui l'ha fatta davvero. Come ha confermato Amara a tutti i presenti, non era mai successo; abbiamo visto lui infatti un po' imbarazzata, però poi alla fine ha assecondato la richiesta. E posso dire che quasi non mi ricordavo che pezzo incredibile fosse? Bellissimo davvero, come tutta la serata trascorsa con Danton e sua madre. Noi poi ci siamo avvicinati al palco perché abbiamo visto Amara firmare qualche autografo. Lei se n'è andata poco dopo e non l'abbiamo beccata ma in compenso c'era un simpatico cagnolino che scorrazzava per il palco e una ragazza dal pubblico poi ha tirato su il suo e si sono conosciuti e io stavo morendo di tenerezza. Poi dopo abbiamo scoperto che il cagnolino che gironzolava per il palco era proprio di Amara. Sì, perché abbiamo deciso di provare ad accedere al backstage perché abbiamo scoperto che, in realtà, facendo una fila ben ordinata e aspettando, era possibile senza problemi. Quando oltrepassiamo le transenne ci dirigiamo prima da Simone a cui facciamo millemila complimenti e ringraziamenti per poi farci scattare una foto insieme. E lui ci ha salutato super sorridente. Poi ci siamo avvicinati ad Amara. Il cagnolino era proprio lì accanto a lei e stava disteso fermo ad osservare tutto; poi a un certo punto si è alzato mentre la crew stava spostando un pianoforte e lei ha esclamato "Noah, stai attenta" ed è così che ho capito che era proprio suo hahaha Comunque anche a lei abbiamo fatto millemila complimenti e io ne ho approfittato per aggiungere che l'ho vista live al concerto di Renzo Rubino un sacco di anni fa. Lei mi ha risposto "Sì, io sono di Prato! Quello era l'anno di Sanremo e Renzo mi invitò" ricordando con affetto quella bella serata! Poi facciamo foto anche con lei e la ringraziamo, mettendo ufficialmente anche questa serata nel reparto dei ricordi migliori.

martedì 12 settembre 2023

Noemi 11.9.23 Oliveto Citra (SA)

Non sono nuova al Premio Sele D'Oro a Oliveto Citra ma fino a ora la mia cantante preferita non c'era mai venuta. Sono contenta di esserci tornata per Noemi, anche perché quest'anno non è in tour quindi mi sento fortunata che sia riuscita comunque a raggiungere la Campania per ben due volte... E per lo stesso identico evento. Quest'anno infatti non so perché sta compensando l'assenza di concerti facendo dei live piano e voce intermezzati da un'intervista. La serata si chiama più precisamente "Musica e parole" o una cosa del genere. Gianmaurizio Foderaro, che ha presentato entrambi gli eventi a cui ero presente io, ha detto semplicemente che è arrivata a un punto in cui Noemi vuole fare semplicemente ciò che le va di fare. E quando ciò che le va di fare coincide col gusto del pubblico non può esserci di meglio. 
Esattamente come la serata ad Agerola, anche in questo caso c'è stato un opening che ha cantato quasi più di lei. E anche in questo caso era un opening che veniva da Sanremo Giovani. Infatti io teoricamente ero molto contenta della scelta ma 1. anche meno 2. se mi metti qualcuno prima di Noemi, chiunque esso sia, ovvio che la mia attenzione non sarà mai ai massimi livelli hahaha Tra l'altro, proprio mentre si esibiva lui è arrivata Noemi ed è scesa dalla macchina salutando tutto il pubblico prima di immergersi nel backstage. In quel momento ci siamo tutti un po' animati e dopo la canzone che stava cantando in quel momento, Gaudiano ha detto "Ho visto un po' di movimento prima, ma sono contento anzi sono onorato di aprire una grande artista quindi grazie a tutti". 
Cooomunque quindi dopo Gaudiano quindi tipo verso le 23 è arrivata finalmente Noemi, presentata con le belle parole di Gianmaurizio Foderaro. Una delle prime cose che sono successe e che sicuramente hanno differenziato la serata rispetto a quella che avevo già visto è stata la presenza di un grillo (? o comunque un insetto) per cui abbiamo potuto notare Noemi averne un po' paura. 
In scaletta, tra una domanda dell'intervista e l'altra, troviamo: Glicine, L'amore si odia, Albachiara, Vuoto a perdere, If I Ain't Got You, (You Make Me Feel Like) A Natural Woman, Briciole, Sono solo parole tutte al piano e poi la sorpresina finale con Makumba per cui lei era in piedi e ha fatto alzare in piedi anche tutto il pubblico. Proprio durante questo pezzo finale, una persona le si è avvicinata da sotto palco e le ha dato il suo telefono (?) e lei ha cominciato a fare dei video con questo telefono (?). Boh, non ho capito molto, però tutto molto simpatico hahahah

domenica 27 agosto 2023

Coma_Cose 26.8.23 Avellino

Dopo aver visto i Coma_Cose a Milano, a Napoli e ad Agerola, mi sono ritrovata DI NUOVO sotto a un loro palco. Il concerto è stato più o meno uguale al precedente e bello allo stesso modo, non solo perché i loro live sono sempre belli a prescindere, ma perché ormai ho iniziato a ritenerli quasi amici, a sapere cosa dicono tra una canzone e l'altra, a conoscere le loro mosse on stage e i loro movimenti. 
E poi è stato un altro concerto vissuto con lo sconosciuto e i suoi amici che rendono sempre tutto meraviglioso, soprattutto nel momento finale, quando ci ritroviamo a cantare Post Concerto dei Coma_Cose anche dopo i live degli altri artisti; ma, stavolta, erano proprio quelli giusti. 

giovedì 3 agosto 2023

Noemi 3.8.23 Agerola (NA)

Quando Noemi non è in tour e non è in promozione mi sento veramente blessata per il fatto che le capiti comunque di riuscire a venire dalle mie parti. In questo caso si trattava di Agerola, una ridente cittadina in provincia di Napoli raggiungibile (anche) tramite le stradine piene di curve della bellissima Costiera Amalfitana. Ma anche stavolta ce l'abbiamo fatta senza vomitare. 
Sapevo che la serata sarebbe dovuta essere aperta da Maninni, che ha fatto pure Sanremo Giovani quindi non mi dispiaceva così tanto ma 1. sembra che abbia cantato più di lei 2. Se mi metti qualunque persona prima di Noemi chiaro che la mia attenzione cala. Detto ciò, non è stato neanche così male ma tutto mi ha portato, verso le 23, a rivedere la mia cantante preferita dopo tanto tempo.
Non era un vero e proprio concerto ma un live piano e voce intermezzato da un'intervista a opera di Gianmaurizio Foderaro. Ha raccontato di Fiorella (e ha cantato ovviamente L'amore si odia), ha raccontato di Vasco (e ha cantato ovviamente Vuoto a perdere) e poi c'è stato anche un omaggio a Pino Daniele visto che effettivamente ci trovavamo dalle sue parti. Poi c'è stato spazio anche per (You Make Me Feel Like) A Natural Woman seguita subito dopo da Briciole e poi chiaramente Vuoto a perdere. Alla fine ci ha fatto una piccola sorpresa allontanandosi dal piano ed eseguendo Makumba per salutare tutto il pubblico. 
Noemi si è fermata con calma per fare foto con tutti quelli che l'aspettavano. Io ho quindi aspettato un po' perché c'era troppa ressa, infatti quando mi vede mi dice entusiasta "Gaiaa! Ma dov'eri?! Ti ho vista prima in prima fila!!". Ci diamo i due baci per salutarci e mi fa "Tu mi devi salutare tutti eh, mi raccomando" e ci stringiamo forte le mani. Poi mi chiede "Mica vuoi la foto, no?!" e io rispondo qualcosa tipo "Ma noo", solo che Erica le porge subito il telefono chiedendole "La fai tu?" quindi anche stavolta la facciamo parecchio inconsapevolmente, solo perché è capitato, come negli ultimi 7 anni circa hahaha Quindi ci ringraziamo a vicenda tutte quante e ci allontaniamo. Mentre mi stacco da Noemi riesco a fare un cenno anche a Gabri che ricambia allo stesso modo. Beh quindi direi bene, non ci vedevamo da un po' ed è andato tutto per il meglio! 

sabato 29 luglio 2023

Tananai 29.7.23 Benevento

Senza andare troppo nel dettaglio, possiamo dire che io ed Erica avevamo fatto la richiesta di accredito per il concerto di Tananai ma non avevamo ricevuto nessuna risposta. Ma in uno slancio di fiducia verso il mondo abbiamo pensato che la nostra email di conferma fosse stata spersa nell'internet e quindi abbiamo comunque provato a chiedere all'ingresso se per caso fossimo in lista. Non c'eravamo. Sarà stato grazie al nostro sguardo sperso oppure grazie al nostro modo confuso di farfugliare "Abbiamo avuto un problema con la posta elettronica" che, però, siamo riuscite a entrare lo stesso. La ragazza all'ingresso ci ha detto "Vi metto in lista a nome dei miei familiari" e non credo che smetterò mai di ringraziarla per questo... Soprattutto visto che il concerto sì, si svolgeva a Benevento, ma la location non aveva nulla a che fare con i posti comodi e facilmente raggiungibili che avevo visitato fino a quel momento. Ma l'Arena Musa è un posto fantastico, il concerto lo è stato altrettanto e poi c'era anche un cagnolino, quindi forse è valsa la pena attraversare tutte quelle stradine sperdute.
La serata è iniziata con Mazzariello che faceva da opening act che però noi ci siamo perse perché mentre cantava stavamo ancora parcheggiando. L'ospite principale, invece, ha iniziato lo spettacolo con Quelli come noi, che è una delle mie preferite tra le sue, quindi mi sono un po' rifatta dai. Mi sembra che, visto che non dispone di un repertorio così ampio, Tananai sia riuscito a cantare più o meno tutto, ma è ovviamente con i pezzi più famosi che il pubblico è completamente impazzito, soprattutto dal momento che - per esempio - quando lui ha cantato Baby Goddamn è sceso dal palco ed è corso davanti a tutte le transenne. Lo ha rifatto, ma in misura minore, restando comunque davanti al palco, durante Sesso Occasionale mentre ha utilizzato Tango per concludere il live e salutare la calorosissima platea. Alberto non ha infatti mai smesso di ringraziare i fan, menzionando il concerto a Napoli che ha fatto a maggio e dicendo quindi che la Campania gli piace proprio tanto. A Benevento però per lui era la prima volta; nonostante questo, la conosceva per la credenza delle streghe, citando anche Eduardo De Filippo. Ha infatti provato a menzionare uno dei suoi aforismi ma non riusciva proprio a ricordarselo: "Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo è da coglioni. Ah no aspetta, non era così". Poi, parecchie canzoni dopo, gli è venuta l'illuminazione: "Ah sì, era così: essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male". Streghe a parte, tutto questo è nato perché - come ci ha spiegato - in genere fa un piccolo brindisi con il suo staff prima dell'inizio di ogni serata, un po' come rito scaramantico, un po' come tradizione. Prima dello spettacolo a Benevento, però, non è riuscito a farlo, e quindi ci ha regalato un piccolo momento inedito facendolo sul palco nel bel mezzo del concerto. 
Già lo sapevamo, ma questa è stata l'occasione per provare per l'ennesima volta che anche umanamente Tananai è un grande. Tra l'altro a un certo punto si è messo a leggere i cartelloni del pubblico, per non parlare di quando ha interrotto la musica perché qualcuno tra la folla non si sentiva bene. Insomma, c'è stato proprio tutto. Ed è stato bellissimo. 

lunedì 17 luglio 2023

Chiara e Napoleone 14.7.23 Salerno

La reunion tra me, Gianni e Danton ha fatto da sfondo al live di Napoleone e Chiara Galiazzo che si è svolto nell’ambito della festa della pizza. Dopo aver ovviamente mangiato, quindi, ci dirigiamo verso il palco e ci ritroviamo costretti ad aspettare qualcosa tipo due ore prima dell’inizio dell’evento vero e proprio. Purtroppo mi ero dimenticata che alle feste di piazza va così, con mille balletti e altra roba inutile e fastidiosa prima del concerto vero e proprio. 
Poi però intorno alle 23 Napoleone sale finalmente sul palco ed esegue Lacrime A Mare, Anna è tornata e Io tu e l'Estate per poi lasciare il palco a Chiara. I due sono amici e colleghi, quindi è stato anche carino vederli esibirsi nella stessa serata. Infatti poi hanno fatto al pubblico salernitano anche una bella sorpresa inedita… Ma andiamo con ordine. 
Chiara aveva un vestito molto colorato e un fiocco rosa tra i capelli. Ha cantato Due respiri, Un giorno di sole, Straordinario e Nessun posto è casa mia per poi concludere con un bel duetto con Napoleone. Lui è infatti risalito sul palco per cantare insieme a lei una particolarissima versione di Figli delle stelle! 
È stato tutto abbastanza breve ma intenso (e poi per una volta era sotto casa!) quindi ne abbiamo approfittato per fare un saluto agli artisti. Davide ci ha dato due baci e ci ha augurato buona serata, con Chiara abbiamo fatto anche una foto con in sottofondo i suoi commenti esilaranti. Diciamo che ci teneva al fatto che le foto uscissero bene quindi consigliava a tutti di fare inquadrature dall’alto (doppio mento issues) e, quando è arrivato il mio turno e Danton stava per scattare, gli ha vivamente consigliato di togliere il flash. È stato tutto piuttosto surreale, però, a parte le due ore di attesa iniziali, direi che possiamo considerare la serata un successo!

giovedì 6 luglio 2023

Damien Rice 5.7.23 Caserta

Il concerto di Damien Rice è stato così bello che sì, avrò anche affrontato millemila ostacoli per riuscire a essere a questo evento, ma ne è valsa la pena. La serata è stata aperta da Silvia Perez Cruz che ha aperto lo spettacolo con dolcezza, nello stesso modo in cui è effettivamente iniziato anche il concerto principale. Quasi non mi sono accorta dell’arrivo sul palco di Damien. Non c’è stata nessuna luce particolare, nessun suono esplosivo. Solo lui, che è arrivato e si è seduto a bordo palco a cantare una canzone delicatissima. 

Come ha detto lui stesso durante il live, la scaletta dei suoi spettacoli non è mai fissa. Non a caso a un certo punto è stato chiesto al pubblico di scegliere un brano che gli sarebbe piaciuto ascoltare. Qualcuno ha gridato “The box” ed è stato immediatamente accontentato. Comunque, non sono mancate My favourite faded fantasy, Delicate, Volcano, 9 Crimes, Astronaut, Cannonball e, per concludere al meglio, The blower’s daughter. 

La voce femminile che nei dischi è di Lisa Hannigan, in questi nuovi concerti è di Silvia Perez Cruz, l’artista che ha aperto la serata. All’evento sono state poi ospiti anche sua figlia (credo) e un’altra ragazza di cui non ho ben capito la reale identità. Insomma, a un tratto il palco si è riempito ed è stato come partecipare a un vecchio spettacolo popolare pieno di colori e di musica. Ma non è finita qui. Special guest del live è stato anche Marcello Squillante che, dopo essersi esibito con Damien, ha eseguito anche Senza fine di Gino Paoli insieme alle splendide donne menzionate poco fa. Anche stavolta, il palco si è riempito ed è stato tutto un po’ come una grande festa, con la gente che cantava e si divertiva ormai sotto palco. Perché sì, a un certo punto, nonostante la delicatezza e l’intimità della serata, l’artista ha chiesto alla folla di avvicinarsi a lui per l’atto finale. 

Durante quest’ultima parte dello show, c’è stato anche un emozionante monologo a opera di Jana Jacuka. Da un lato, quindi, la serata potrebbe essere definita quasi essenziale: rumorosa al punto giusto, scura, sincera e meravigliosamente rilassante. Dall’altro, però, ci sono state tantissime sorprese, tantissimi artisti sul palco e anche qualche incredibile gioco di luci e fumo. Insomma, nella sua semplicità, questo concerto è stato allo stesso tempo sorprendente ed esplosivo. Forse è proprio questo mix di contraddizioni che rende le cose speciali e forse è proprio per questo che il concerto a Caserta di Damien Rice potrebbe tranquillamente essere considerato uno dei miei preferiti di sempre.

martedì 27 giugno 2023

Coma_Cose 25.6.23 Napoli

Sono abituata da anni ad andare ai concerti da sola. Quasi ho imparato a preferirlo alla compagnia. Da qualche mese, però, ho conosciuto una persona speciale che vuole stare con me e cantiamo sempre insieme. Io, in realtà, abituata alla solitudine, non sono abituata a cantare. Quando sono sola sto nel mio angolino a osservare e a scattare foto, senza muovermi particolarmente. Il mio corpo resta fermo e anche la mia bocca, al massimo sorrido. Credo che sia anche un modo più maturo di partecipare a questo tipo di eventi perché scatenarsi sotto a un palco sembra una cosa da giovani. 
Il concerto dei Coma Cose che si è svolto al Giardino Romantico di Palazzo Napoli mi ha fatto sentire di nuovo giovane. Innanzitutto, per via del covid e di mille altre cose, era da un po’ che non partecipavo a un concerto all’aperto di quelli veri. Di quelli in cui si sta in piedi per ore, di quelli in cui vuoi raggiungere la transenna per stare vicino (anche se arrivi tardi e sei di lato). Questo live, che si è svolto nell’ambito del Noisy Naples Fest, è stato poi uno dei miei primi concerti estivi e l’ho apprezzato anche perché faceva molto caldo ma si riusciva ancora a respirare. Immagino che non ricapiterà spesso. 
La persona che ora viene con me ai concerti (e con lei tutti i suoi amici) non sa che io in genere ai concerti non canto perché non mi conosce abbastanza. Allora ho deciso di lasciarmi trasportare dalle note di California e Fausto e di cantare (e di ondeggiare leggermente). Ho deciso di fregarmene della timidezza e della mia abitudine alla solitudine perché in quel momento potevo anche non essere io. È per questo che forse mi piace stare così tanto con questa persona che conosco così poco e che mi conosce così poco. Posso non essere completamente me stessa, ma nel senso buono del termine. Posso fare le cose difficili, tipo lasciarmi andare e buttarmi e sentirmi più libera perché su di me al momento ancora non ci sono aspettative. 
Ma se è vero che ho cantato tanto Fiamme negli occhi, L’addio o Agosto Morsica è anche vero che, a prescindere da tutto, sono rimasta in religioso silenzio durante Zombie al Carrefour o Pakistan per godermele sotto un altro aspetto. Anche l’occhio comunque ha avuto la sua parte: anche dal punto di vista della scenografia è stato fatto un gran bel lavoro. Durante (mi pare) Odio i motori, ad esempio, California ha aperto le braccia e il mantello che si era messa addosso pochi istanti prima si apre e sembra lasciar intravedere delle ali. In un altro momento dello spettacolo, invece, dal palco lei ha lanciato al pubblico un pallone (di spugna, per non far male nessuno). E l’idea – molto carina – prevedeva che chi fosse riuscito a prenderlo avrebbe potuto avere una sorpresina al banchetto del merch. Ma non è tutto! 
A un certo punto sul palco è apparsa una panchina. Francesca e Fausto si sono seduti e hanno eseguito un medley inedito dando vita a un’atmosfera intima davvero speciale. Tra le canzoni scelte anche le cover di LLYLM di Rosalia, Don’t look back in anger degli Oasis e Nove Maggio di Liberato. A fine esibizione, infatti, il duo ha ammesso che questo momento del concerto non era mai stato fatto ed era stato preparato appositamente per noi, provato giusto il pomeriggio stesso per la prima volta. 
Per me è curioso anche averci trovato Rosalia, dal momento che avevo visto lei dal vivo solo un paio di giorni prima. Il giorno prima, invece, avevo visto live proprio i Coma Cose, ma senza farlo apposta. Dopo essere state al concerto di Paolo Nutini, io ed Erica ci siamo infatti avviate verso lo spettacolo del Gay Pride ma le aspettative erano basse, pensavamo di arrivare a show finito o semplicemente di non arrivare mai a causa della stanchezza. E invece abbiamo beccato alcuni dei nostri artisti preferiti tra cui proprio California e Fausto che hanno cantato Fiamme negli occhi, L’addio e Agosto morsica. Anche loro, durante la serata a Napoli, hanno menzionato l’evento e hanno detto che venivano dritti da lì. Oh, ma potevano darmi un passaggio allora! Hahahah 
La complicità che hanno sul palco si nota subito e si riflette sul soddisfattissimo pubblico. Noi abbiamo cantato, abbiamo ballato e ci siamo sentiti liberi e giovani. Forse è triste associare le cose belle alla gioventù perché è come se significasse che più si invecchia, più si diventa tristi e stanchi. Non so se è la verità. So solo che il concerto dei Coma Cose mi ha fatto sentire di nuovo adolescente, e forse questo vuol dire anche non restare qui a rimuginare su queste parole, quindi – per ora – va benissimo così.

lunedì 26 giugno 2023

I DAYS 2023 (+ Gay Pride)

Quando io ed Erica abbiamo scoperto come non pagare i concerti degli iDays abbiamo ben pensato che a questo punto potevamo farceli tipo tutti. Sarei salita a Milano per Florence + The Machine e per Paolo Nutini... e a questo punto perché non aggiungerci pure Rosalia che avrebbe cantato esattamente nel giorno in mezzo a questi altri due concerti? E perché poi, non aggiungerci anche una visitina al live del Gay Pride dopo Nutini? Insomma, come al solito abbiamo cercato di fare TUTTO e ce l'abbiamo anche fatta. 
Florence Welch musicalmente è una dea, fisicamente sembra un elfo dei boschi con i suoi lunghi capelli rossi e i suoi lunghi vestiti chiari; il suo concerto è stato quindi pazzesco perché sembrava veramente di trovarsi in un'altra dimensione. Il tutto poi è iniziato quando stava ancora calando la luna il che ha reso tutto più speciale. Poi lei è super carina e mi scioglievo ogni volta che provava a parlare in italiano per ringraziare i presenti che l'hanno accolta super calorosamente anche e soprattutto quando è scesa dal palco per avvicinarsi alla transenna (quelli in prima fila sono stati tipo benedetti hahaha). Comunque: promossissima! 
Io ed Erica siamo arrivate al concerto di Rosalia con tipo 4 minuti di anticipo e subito ci siamo catapultate in un tripudio di roba. Lei infatti sul palco ha una scenografia pazzesca, un milione di ballerini e oggetti di scena e mille altre cose. Tipo a un certo punto ha anche parlato a distanza con una del pubblico e ha parlato di churros o comunque qualche altro cibo che poi ha pure mangiato tra una canzone e l'altra hahahah è stata troppo carina! Per quanto comunque non conoscessi bene la sua discografia ho comunque riconosciuto molti pezzi e ho cantato quello con cui ero in fissa (LLYLM) e sono stata piacevolmente colpita dalla sua cover di Blinding Lights di The Weeknd. E ora passiamo all'ultimo step.
L'anno scorso quando Paolo Nutini ha annunciato il tour, io ed Erica avevamo deciso di andare a vederlo a Caserta. Lei sapeva a stento chi fosse ma mi avrebbe accompagnato perché in quei giorni sarebbe stata qui a Salerno e poi lui fa un disco ogni 300 anni, quindi è comunque raro avere la possibilità di vederlo live. Peccato che poi mi è venuto il c0vid proprio in quei giorni. Mentre ero ancora incazzata per questo fatto, Nutini ha incredibilmente annunciato altri concerti, e quindi Erica ha detto che mi avrebbe accompagnato a quello di Milano, che si sarebbe svolto quasi un anno dopo. A me mette molta ansia organizzarmi per i concerti con un anno di anticipo, però poi devo dire che è andato tutto incredibilmente bene, a partire dall'opening. Ad aprire il concerto c'erano infatti i Fask e gli Interpol, piuttosto pazzesco. Poi il concerto di Paolo è stato così bello che mi ha fatto sentire come se avessi compensato perfettamente la mia sfiga. Lui è incredibile perché si è presentato sul palco con dei capelli incredibilmente più lunghi del solito, i jeans e una maglietta bianca e ha fatto tutto il concerto così, con la sua chitarra e la sua band e niente di più. C'erano dei visual carini sui maxi schermi dietro di lui, però è stato tutto molto semplice, così come dovrebbe essere. La scaletta l'ha rivisitata rispetto al solito e mi sono anche resa conto di avere parecchie lacune per quanto riguarda la sua discografia, ma colmare in questo modo è stato il modo migliore per farlo. 
Quando il concerto di Paolo Nutini è finito e ci siamo messe in macchina, ho notato che Erica non stava facendo la strada per tornare a casa. Questo perché io mi ero completamente dimenticata che avevamo deciso di cercare di fare un salto al Gay Pride. Anche perché avevo veramente aspettative bassissime, non pensavo che avremmo finito in tempo, e invece ci siamo ritrovate all'Arco della Pace nel momento esatto in cui aveva iniziato a cantare Ginevra. E non so che cosa ci siamo perse prima, ma dopo - quando abbiamo raggiunto anche Lorenzo e gli altri - abbiamo visto anche artisti tipo Sergio Sylvestre, Ariete, Orietta Berti (<3), Baby K, Angelina (QUEEN) e i Coma_Cose (a cui quindi avrei potuto chiedere un passaggio per Napoli per il giorno dopo a questo punto). E quindi niente, direi che è stato tutto un vero successo!

martedì 30 maggio 2023

Mi Ami 2023

Ho festeggiato il mio compleanno nel migliore dei modi al concerto de La Nina (ma ne ho scritto QUI). Il caso ha voluto che una settimana dopo mi ritrovassi anche a un altro incredibile evento. La circostanza per cui questo weekend mi sono ritrovata nei dintorni di Milano non è stata certamente delle migliori, ma il karma ha saputo come compensarsi. È la stessa cosa che ho scritto a Levante su Instagram ed è proprio l'argomento su cui abbiamo iniziato a ironizzare non appena ci siamo finalmente (ri)viste. Ma andiamo con ordine. 
Erica è venuta molto gentilmente a prendermi a Malnate e mi ha portato al Mi Ami. Erano anni che lo sognavo e trovarmici quasi per caso, solo perché il memorial di zia Suzanne era in quei giorni gli ha dato anche un tocco di magia in più. Non ho parlato a molti di questa coincidenza perché qualcuno potrebbe darmi dell'insensibile, ma andare a un concerto non è forse il miglior modo per riprendersi da un lutto (o comunque da qualunque cosa brutta)?!
Quando io, Erica e Cecilia arriviamo, ci dirigiamo subito alla collinetta, perché il Mi Ami ha tipo un miliardo di palchi (ma quasi tutti gli artisti che mi interessavano si esibivano sullo stesso). Seguo il (bellissimo) live di Federico Dragogna in attesa di Ginevra e sì, nonostante fossi in transenna... ho mangiato un panino. Vorrei quasi mandargli un messaggio per spiegargli che ero interessata lo stesso e mi è piaciuto lo stesso, anche se mentre ascoltavo la sua musica stavo mangiando. Poi arriva finalmente il momento di Ginevra. Mentre cantava le sue canzoni che sanno di pioggia (la menziona spesso), si è effettivamente messo a piovere, ma era una pioggia leggera, quasi piacevole, perché rendeva l'atmosfera in qualche modo ancora più giusta. Quando l'ho vista live la volta precedente, Diamanti ancora non era uscito e ne aveva cantato solo qualche brano in anteprima, quindi questa è stata la giusta occasione per potermelo godere e per poterlo cantare. È stato un live completo e dei brani più vecchi non è mancato ovviamente Rajasthan. Io poi mi sono fatta prendere dall'entusiasmo dell'essere lì e dell'aver finalmente comprato una schedina SD che credo di aver fatto un video a tipo tutto il concerto, però ok. Quando finisce di cantare ci dirigiamo al banchetto del merch perché Ginevra aveva spoilerato su Telegram che si sarebbe fermata, ma prima passiamo un attimo al live di Colombre, giusto in tempo per vederlo duettare con Maria Antonietta (ADORO). Poi perdiamo un po' di tempo a osservare i costosissimi articoli in vendita in attesa di Ginevra, appunto, che però non arriva... Forse i suoi piani sono stati scombussolati dalla pioggia?! Ma forse è stata proprio la pioggia a riunirci tutti lì: questa è stata infatti la location dove piano piano sono arrivati tutti (Ileana, Alice, Riky e altra gente random). Dopo aver salutato un po' di gente (credo di aver incontrato più persone questa domenica al Mi Ami che negli ultimi 3 mesi della mia vita), ci dirigiamo di nuovo alla collinetta per attendere Le luci della centrale elettrica e Levante. Ed è proprio mentre ci stavamo avviando lì che incontriamo Stefania e ci salutiamo entusiaste dandoci appunto appuntamento sotto il palco di Levante. 
Quando Vasco Brondi ha dato vita al suo progetto, nel lontano 2007, io ero ancora molto ma molto distante da questo mondo. All'epoca credo ascoltassi solo le soundtrack delle serie tv. Ma (ri)trovare sul palco Le luci della centrale elettrica (con la scritta #cazzoridi sulla maglietta di Giorgio Canali) è stato ugualmente una bomba. Si sentiva proprio nell'aria l'atmosfera di un atteso ritorno e mi sono ritrovata a cantare canzoni che in realtà non conoscevo e a emozionarmi tantissimo per l'unica che sapevo davvero (grazie, Chakra). 
Poi arriva il momento di Levante. In questo caso le canzoni le ho potute cantare tutte [tranne il pezzo in portoghese di Alfonso (perché sì, ha fatto pure quello!!)] nonostante il ritmo serrato della scaletta. Claudia ci ha infatti tenuto a specificare più volte che avrebbe un po' corso perché il tempo a disposizione era ridotto rispetto a un concerto vero e proprio e da dietro non facevano altro che farle cenno di accorciare. Ma si vedeva che le mancava il palco, che ci è tornata per restarci, che avrebbe voluto farci "tutti gli album, ma è impossibile, cazzo!". Comunque, nonostante i tagli, mi è sembrato lo stesso un live piuttosto corposo, che - soprattutto - ci ha regalato le versioni dal vivo dei pezzi del nuovo album. Il concerto è iniziato proprio come comincia l'album, ossia con Invincibile, e non sono mancate Vivo, Mi manchi, Leggera e poi, facendo un passo indietro, Vertigine, Tikibombom, Andrà tutto bene, Lo stretto necessario, Io ti maledico, Le mie mille me e sicuramente anche qualche altra che ora non mi viene in mente. Come aveva già preannunciato, Levante ha parlato poco, ha cantato tanto e ha dato appuntamento a tutti al suo concerto di settembre all'Arena di Verona. È così che Claudia ha salutato tutti i presenti, ma io ed Erica abbiamo cercato un modo per farle un saluto migliore.
Abbiamo aspettato una quantità di tempo eccessiva davanti alla porta del backstage prima di scoprire che con il pass da fotografi (che avevamo) potevamo tranquillamente anche entrarci
Saliamo delle scalette e quando ci avviciniamo a Levante, lei è di spalle. Sentendo la presenza di qualcuno alle sue spalle, però, si volta subito e ci dà i due baci per salutarci. Lei mi saluta sempre con un incredibile entusiasmo ma, stavolta, la prima cosa che mi ha detto in questo caso è stata "Innanzitutto condoglianze". Forse potrebbe essere considerato normale, ma io trovo comunque molto dolce il fatto che si ricordi con così tante precisione tutto quello che le scrivo, anche quando magari non risponde. Una volta mi scrisse qualcosa tipo "Gaia, ricevo sempre tantissimi messaggi, ma i tuoi li leggo sempre". E cavoli, era proprio vero. Abbiamo poi parlato proprio di quello che le avevo spiegato su Instagram. Dopo averla ringraziata, infatti, si è messa a spiegare tutto a Stefania: "Te l'ha detto?! ...Come mai è qui?!", quindi intervengo anche io e inizio a dare dettagli. "Ieri ero a un funerale in provincia di Varese quindi ne ho approfittato. Erica è venuta a prendermi lì e mi ha portato al Mi Ami" ho detto, ricevendo in risposta tanti meritati complimenti per Erica ("Ohhh, che tenera!"). 
Poi mentre lei viene interrotta da qualcuno, noi riflettiamo sul fatto che avevamo portato la mia copia di Opera Futura da far autografare ma eravamo senza pennarello. Decidiamo quindi di chiederlo direttamente a Claudia, che effettivamente riesce a recuperarlo piuttosto in fretta da una persona che era lì con lei, anzi, commenta pure il fatto che il disco è tutto nero e forse l'autografo non sarebbe uscito bene. Il suo lavoro, comunque, non finisce qui, perché è proprio a Levante che Erica chiede di recuperare il disco (sepolto all'interno del suo zaino). Lei riesce a capire immediatamente la tasca interna a cui si riferisce Erica quando le indica dove poterlo prendere e aggiunge anche "Ah no ma avete ragione, qui l'autografo si può fare, io per un attimo ho pensato vi riferiste al vinile che è invece tutto scuro". Quando impugna il pennarello e sta per firmare chiede "Erica con la C, giusto?!" quindi Erica, invece di confermare, specifica che il disco è in realtà mio. "Ah, Gaia, sì, giusto!" risponde Claudia che, mentre firma, chiede anche "Papà tutto ok? Sono abituata a vederti con lui" e io tipo "Bene bene, sì, al sud con lui e al nord con lei" LOL Poi Erica le chiede una foto. Non ero preparata mentalmente a questa proposta che Levante ha ovviamente accettato. Quando questa domanda mi coglie alla sprovvista, riesco a uscire incredibilmente anche peggio del solito nelle foto: in questo caso è stato tutto molto simpatico perché Claudia si è molto gentilmente avvicinata a me, mettendosi al centro fra me ed Erica e, con i suoi tacchi alti 20 cm e il fatto che fossimo sulla collinetta (io dalla parte più bassa, owio), io sembro quasi la loro figlia. Ma la cosa ancora più divertente è che quasi 10 anni fa, quando ho incontrato Levante per la prima volta, è successa praticamente la stessa cosa. Mio padre si è complimentato per la sua altezza quando in realtà lei era semplicemente su un gradino più in su rispetto a me. Adesso non era un problema di scalini ma di tacchi, che effettivamente erano davvero parecchio alti, tanto che lei a un certo punto davanti a noi ha detto a Stefania "Forse mi dovevo portare delle ciabattine come cambio" hahahahah 
A questo punto lei ci spiega che adesso si sarebbe andata a riposare, ringraziandoci tanto di tutto e noi ricambiamo e commentiamo il live. Levante ci specifica di aver dovuto accorciare la scaletta per ovvie ragioni, ma noi ovviamente rispondiamo che è stato stupendo lo stesso e che è stato bello esserci nonostante le circostanze (il funerale) e anche perché Erica non potrà essere allo spettacolo di Verona (è infrasettimanale). Stefania quindi le chiede "Ma tu studi a Padova?" ed Erica specifica che ora si è laureata ma ne approfitta per dire a Levante una cosa che le doveva dire da anni, ossia che ha fatto una tesi sul cantautorato femminile e sul gender gap nella musica italiana e ha citato anche lei. E dopo aver menzionato la mancata presenza di Erica allo spettacolo di Verona, abbiamo anche colto l'occasione per dire che io all'instore non c'ero perché quel giorno avevo la febbre; Claudia mi risponde "Ah, è vero, me lo avevi scritto!" confermandomi ancora che mi legge sempre e ricorda tutto quello che le scrivo. Sono contenta che i miei messaggi non vadano sprecati. 
In conclusione, quindi, siamo state tutte molto contente di rivederci proprio perché non ci capitava da un po' e, purtroppo, per un altro po' non ci capiterà. Ma questo live al Mi Ami è stato così bello che credo di potermi sentire a posto per i prossimi mesi. 
Oltre che per il Mi Ami, sono capitata a Milano nel momento giusto perché il giorno dopo - prima di prendere il treno - ho fatto in tempo anche a partecipare a mezza conferenza stampa di Daniele Silvestri. Lunedì mattina il suo nuovo album è stato infatti presentato ai giornalisti ed è stata una delle migliori conferenze di sempre perché ce lo ha fatto proprio ascoltare tutto in anteprima spiegandolo traccia per traccia (e regalando a tutti una copia del disco!). Lui si è rivelato preciso e attento ma anche simpatico e divertente. Le prime gag sono iniziate quando l'evento è iniziato in ritardo a causa del fatto che il proiettore, che serviva per alcuni video, è stato per sbaglio inviato alla Santeria Toscana, mentre noi eravamo alla Santeria Paladini. Quindi Daniele ha iniziato a ironizzarci su e a scherzare facendo, nell'attesa, l'appello di tutti i presenti. A uno a uno, tutti i giornalisti hanno effettivamente alzato la mano una volta sentito il loro nome ed è ovviamente toccato anche a me e ad Erica. Eravamo in fondo alla sala, quindi quando io mi sono fatta avanti, lui ha detto "Vedo solo il braccio lì in fondo ma ok, ci sei" hahahah 
E questa è la storia di come anche fare una cosa brutta come andare a un funerale può avere risvolti inaspettati. 

lunedì 24 aprile 2023

Francesca Michielin 22.4.23 Napoli

Il concerto a Napoli di Francesca Michielin, che aspettavo con ansia da circa 6 mesi, è stato per me costellato di ostacoli. Come ormai praticamente ogni evento più o meno significante della mia vita. Fatto sta che il firmacopie che sarebbe dovuto essere - come sempre - dopo il concerto è stato anticipato alle 17. Quindi quel santo dello sconosciuto è venuto a prendermi alle 16 e abbiamo tardato solo di qualche minuto, riuscendo tranquillamente a fare in tempo per incontrare Francesca. 

La mia copia di Cani Sciolti è attualmente a Milano e sarà nelle mie mani solo il prossimo 22 giugno quando salirò e ritirerò tutti i dischi che in questi mesi Erica mi ha fatto autografare. Avevo però portato con me una copia di 2640 acquistata nel 2018 e ancora caramente avvolta nel cellophane e una copia di di20are. Per fortuna sono stata accettata lo stesso e anzi, è andata anche meglio del previsto. Come al solito questi incontri sono super veloci - anche se molto carini - quindi ho i ricordi un po' confusi, so solo che improvvisamente mi sono ritrovata davanti a Francesca Michielin e le ho appoggiato i miei dischi davanti, probabilmente al suono di un "ciao". Lei stava già firmando il mio di20are mentre io ancora perdevo tempo a giustificarmi dicendo "La mia copia di Cani Sciolti me l'ha fatta autografare la mia amica all'instore di Milano, però ho portato due arretrati". Quando ho finito di pronunciare questa frase, lei aveva finito di scrivere il suo nome sul disco, quindi ha annuito (probabilmente al suono di un "certo") e mi ha domandato: "Gaia, giusto?". Credo di aver risposto con un "sì" oltre i limiti dell'entusiasmo perché mi sembrava davvero molto strano che Francesca potesse ricordarsi non solo di me ma addirittura del mio nome. I cd, appunto, non me li ero mai fatti autografare quindi sebbene io l'abbia incontrata ormai un po' di volte, credo di averle detto il mio nome solo ad aprile dell'anno scorso, quando mi sono fatta firmare il libro in occasione di Verde Giffoni. 

Franci aggiunge quindi un "a Gaia" sopra alla sua firma e poi passa a 2640. Dopo un breve attimo di esitazione in cui sembrava che fosse indecisa sul punto esatto in cui mettere l'autografo, procede a completarmi anche questo. Lei li riposiziona sul tavolo ordinatamente uno accanto all'altro e a questo punto sono io che ho un attimo di esitazione perché sto per riprenderli ma ho paura che mettendone uno sopra l'altro uno dei due autografi possa rovinarsi. Ma siccome non posso restare lì per sempre, mi faccio coraggio e me li riprendo. Poi lo sconosciuto chiede al tipo che ci stava di fronte se avesse potuto scattarci una foto e gli porge il telefono. Ci voltiamo quindi verso di lui e Francesca dice qualcosa tipo "Aspetta vengo io" e si allontana dal tavolino per avvicinarsi a noi. Poi ci ringraziamo tutti a vicenda in un momento ancora più confuso di quando siamo arrivati e io e lo sconosciuto ci allontaniamo. 

Inutile dire che per fare tutto questo ci abbiamo messo qualcosa tipo, non lo so, 5 minuti, e quindi a questo punto ci aspettavano ancora tre ore di attesa per il concerto. Nonostante aspettare mi laceri l'anima ogni volta, a prescindere dalla situazione, in questo caso è stato ovviamente più piacevole perché ero in ottima compagnia. 

Una volta dentro il teatro, poi, lo spettacolo è iniziato abbastanza puntuale ed è stato bellissimo proprio come credevo. Credo che sia stato un live piuttosto regolare, esattamente come mi è capitato di vedere dalle Storie di Instagram di Lorenzo, Erica, Irene, Tommaso, Luca e Leo. Adoro partecipare alle ultime tappe dei tour perché mi sembrano più speciali delle altre; questo però vuol dire che la quantità di spoiler che non sono riuscita a evitare è veramente alta. Però confermo che questa per Francesca Michielin, e per il suo pubblico, è stata davvero una data speciale. Lei e la band erano super emozionati per la fine di questo viaggio (nonostante tra un paio di mesi ripartano con la tournée estiva)... e anche noi. E poi si sa che Francesca ha un rapporto speciale con Napoli, ma anche solo per il fatto che quando canta qui Io non abito al mare può fare le battutine sul calcio e sul verso "Forse è meglio che parliamo di università O DELLA SERIE A". In questo caso, poi, c'era pure la partita Napoli - Juve il giorno dopo, e una juventina come lei non ha potuto non specificarlo durante la serata. 

Anche per questo, il fatto che Bonsoir fosse l'ultima canzone in scaletta è stato super carino, visto che è il pezzo in cui menziona proprio Napoli. Mentre il brano con cui ha iniziato è Occhi grandi grandi, altro collegamento con la città visto che tra i suoi autori compare anche Tropico. Fra gli altri pezzi che ho adorato ovviamente 25 Febbraio (sempre <3), Comunicare (simbolo della scritta sulla mia maglietta) e Battito di ciglia (simbolo del vestito che non ho potuto mettere perché è piuttosto scomodo e non lo avrei retto un'intera giornata fuori). Sempre presente anche la tanto agognata cover di All too well di Taylor Swift. Del nuovo album non sono mancate chiaramente Quello che ancora non c'è e Un bosco. Francesca ha presentato il nuovo progetto anche con Padova può ucciderti più di Milano, Ghetto perfetto e PER MIA FORTUNA Verbena (la amo troppo!). Gli altri pezzi di Cani sciolti spero di sentirli live questa estate: una data in Campania ancora non è uscita ufficialmente ma durante la serata, Fresca Michielin ha spoilerato che tornerà dalle nostre parti, e io e lo sconosciuto non vediamo l'ora! 

Il concerto è stato sicuramente bellissimo, ma una delle cose che ho sinceramente apprezzato di più è stata un'altra. Quando la musica è finita, nella sala del teatro è partita un'altra canzone che ha congedato i presenti nel miglior modo possibile: Everywhere di Michelle Branch. Direttamente dal 2001. BOMBA!

lunedì 17 aprile 2023

Giovanni Truppi 16.4.23 Roma

Ho raccontato il concerto romano di Giovanni Truppi QUI. Volevo solo aggiungere che quando io, Fede e Marianna siamo uscite dal locale, ci è passato davanti Diodato. L'ho riconosciuto subito chiaramente, mentre le ragazze a stento mi credevano. Mi fiondo quindi verso di lui senza sapere bene che fare. Quando gli sono abbastanza vicina gli faccio semplicemente "ciao ciao" con la mano, mentre lui mi passava accanto con lo smartphone in mano vicino all'orecchio. Ma mentre stava al telefono mi ha guardato, ha ricambiato il mio "ciao ciao" con un gesto uguale e mi ha fatto un sorrisone enorme!
Tra il pubblico del live c'era anche Fulminacci, ma di lui mi sono accorta solo successivamente grazie alle Storie di Instagram. Uff.

sabato 25 febbraio 2023

Giorgieness 24.2.23 Benevento

Quando ai concerti l'audio si sente un po' male non so mai se il problema è effettivamente l'audio o se sono io a non sentirci. Probabilmente è sempre un mix di entrambe le cose. Ieri sera ho salutato Giorgieness e le ho detto che il live era stato bello, ma lei mi ha risposto "Ti è piaciuto? Eh, a noi un po' meno"; quindi mi sono fatta forza e ho ripreso in mano questo blog che ho ormai palesemente abbandonato, nonostante mi fossi promessa - ormai 10 anni fa - che non lo avrei mai fatto. Però la serata è stata bella davvero e vale la pena raccontarla (non sui miei canali ufficiali perché onestamente al momento non ho la forza di scrivere in modo decente / e poi - scioccante, lo so - il biglietto l'ho addirittura pagato stavolta).
A prescindere dalla riuscita del live, devo dire che ci sono state una quantità inimmaginabile di questioni personali che probabilmente mi avrebbero fatto apprezzare la serata anche se a cantare fosse stato un elefante. Ad esempio il fatto che, per la prima volta da mesi, ho passato un pre e post serata IN SANTA PACE senza essere incazzata per la qualunque. Che ho fatto la pazzia di chiedere un passaggio a uno sconosciuto e questo non si è rivelato un serial killer (anzi!). Che il concerto si è svolto proprio il giorno dell'uscita di Cani Sciolti, il nuovo album di Francesca Michielin, e magari non c'entra un cazzo, però è comunque una cosa carina. Ed è stato carino anche festeggiare il compleanno della Michielin allo scoccare della mezzanotte sentendo Giorgieness cantare, che pure non c'entra un cazzo, ma vabbè. E poi tra l'altro a fine serata qualcuno ha menzionato Alfonso e Giorgie ha risposto "No, quella è un'altra artista. Un saluto a Claudia" e così abbiamo messo in mezzo pure Levante per concludere in bellezza. 
Tra l'altro, il concerto finiva con la cover di ur just horny di GAYLE che è la canzone che Giorgieness ha usato nel reel per annunciare il tour (ottimo spoiler nascosto!) ma è anche una canzone che la riproduzione casuale di Spotify ha deciso di mettere sulla mia strada più o meno un anno fa e a cui avevo messo un bel like per ricordarmi di riascoltarla senza però averlo poi effettivamente mai fatto. 
E tra l'altro (bis), la serata prevedeva l'ospitata dei Botanici con cui Giorgieness ha ovviamente cantato Capotasto che è esattamente l'esibizione che l'anno scorso, a Baronissi, avevo perso! Perché sì, ricordiamoci tutti che l'anno scorso ho lasciato il Dissonanze a metà concerto perché si era fatto troppo tardi :))) Cosa che stavolta non è successa solo e unicamente grazie a quel santo di Antonio che ha gentilmente deciso di offrire un passaggio a una sconosciuta (allungando pure di qualche chilometro) e che mi ha anche un pochino svoltato la serata in cambio di un sottobicchiere e di un adesivo di Astronave Musica. 
Potevo, con tutte queste coincidenze, non amare questo evento? Ma a parte i cazzi miei, la serata secondo me è stata comunque un successo. Certo, magari si sentiva un po' di merda, dei problemini tecnici hanno ostacolato il flow ("Dario?! È successa di nuovo quella cosa..!"), Giorgieness ha rischiato di affogarsi con la sua stessa saliva ed è caduta qualche chitarra MA DICO DAVVERO. Anche se detta così sembra un disastro, è stato tutto ampiamente compensato e anzi, forse gli inconvenienti rendono tutto ancora più vero, soprattutto visto che questa era una sorta di data zero, come ci ha tenuto Giorgieness stessa a specificare. 
Durante Maledetta, ad esempio, oltre ad avermi notata e ad avermi mandato un bacino dal palco, Giorgieness non ha neanche avuto bisogno di fare lo spiegone sul ritornello da far canticchiare al pubblico perché lo cantavano già tutti. Ha dedicato Jack & Selly ai cuori infranti, più nello specifico A ME perché almeno in quel momento ero l'unica rappresentante del gruppo (<3), e durante Che cosa resta abbiamo riso un po' tutti perché sappiamo che cosa significa questa canzone e quanto ci abbiamo scherzato. A farci ridere sono stati anche gli altri artisti sul palco, a partire da Domiziano che è super simpatico (io ero tipo in lutto per la mancanza di Alessandro, e invece è stato sostituito bene hahaha). Anche l'ospitata dei Botanici è stata simpatica perché Giorgieness ha ammesso di aver imparato a suonare Capotasto con il basso tipo solo 5 minuti prima. Poi ha imbracciato nuovamente il basso per un momento molto rockettaro formato da Farsi male, K2 e Come se non ci fosse un domani. 
Non è mancata poi Non ballerò, durante la quale come sempre lei è scesa dal palco per suonarla tra la gente senza amplificazione, ché è sempre un momento magico. E poi c'è stata l'anteprima del nuovo singolo che uscirà il primo marzo. In realtà avevo già sentito Eclissi quando l'aveva cantata a novembre a Germi quindi questa canzone è un po' come se fosse già mia figlia, ma è stato bello ascoltare la versione ufficiale che, per dei problemi tecnici che boh, neanche ho capito o mi ricordo, ha cantato seduta sul palco, a tipo 8 centimetri dalla mia faccia. Fra gli altri pezzi in scaletta Tra chi fugge e chi resta (con cui ha iniziato), Mostri, Cose piccole, Successo, Tempesta e Anima in piena (che dà il nome al tour). E se con le canzoni ci fa sempre un po' piangere, Giorgieness è tornata a smorzare la tensione quando è arrivato il momento del bis: è scesa dal palco ed è addirittura uscita dalla porta ma annunciando però che era palesemente una finta.
Quando il concerto finisce ufficialmente, io e quel santo di Antonio aspettiamo Giorgie che ci mette un po' più del previsto a uscire. Quando arriva però vola da noi ad abbracciarci, si presenta ad Antonio e ci chiede mille volte "Come va?"; le do poi i pacchettini con i sottobicchieri spiegandole che uno dovrà consegnarlo per me a Ileana: mi risponde "Ah quindi questo è per me e questo è per Ile, giusto?!" e io confermo, anche se era tipo tutto un po' buio e tutto molto rumoroso quindi in realtà si è trattato di uno di quegli incontri in cui non si capisce un cazzo, ma che alla fine è bello lo stesso. Lei infatti era super sorridente nonostante gli ostacoli della serata. Ed era super sorridente anche poco prima dell'inizio del live, quando stava per entrare dalla porta e io l'ho sbirciata dallo spiraglio perché era un po' aperta ed era esattamente alle mie spalle: ha visto salire Domiziano e Stefano sul palco per introdurre musicalmente la serata e sembrava proprio felice, mi è parso proprio un bel momento. 
Poi ci dice, anzi più che altro ci fa un cenno per dirci che lei avrebbe iniziato a vagare per il locale e ci saremmo potuti beccare in giro. Antonio le spiega però che avrebbe dovuto riaccompagnarmi a casa e quindi dovevamo andarcene: lei si scioglie quasi quanto mi sono sciolta io per la sua gentilezza. Quindi ci riabbracciamo e io e Antonio ci allontaniamo e usciamo dal locale. 
Quando lui ha messo il navigatore e io ho letto sul display che ci avremmo messo un'ora e tre minuti onestamente mi stavo per mettere a piangere (come se poi non conoscessi già la durata del viaggio). Pensavo che sarebbe stato super imbarazzante e invece per niente. Mi sono sentita tesa come una corda di violino dalle 21 alle 3 di notte, ma in realtà mi sentivo davvero molto a mio agio o almeno molto più di quanto mi aspettassi. Se fossi solo un po' meno sociopatica di così saremmo a cavallo. 
L'entusiasmo con cui ho raccontato tutto questo ai miei amici è stato forse leggermente sproporzionato, ma troppe interazioni sociali in un solo giorno probabilmente mi fanno l'effetto della dopamina, non sono abituata. Adesso mi sento come se mi ci volesse un mese per riprendermi, anche se alla fine non ho fatto nulla, se non andare a un concerto stupendo (checché ne dica Giorgie!). Però ora sento una strana voglia di vivere.

lunedì 23 gennaio 2023

Raduno Arca 21.1.23 Roma

Ho purtroppo constatato che non tutti i post su questo blog riguardanti i vari raduni del fanclub di Noemi si chiamano "Raduno Arca" ma solo alcuni. Non solo questa mancanza di simmetria MI AMMAZZA ma ora mi sono pure trovata in difficoltà nell'ideare il titolo per questo nuovo post. E avevo deciso, ormai più di 10 anni fa, di non scrivere veri e propri titoli su questo blog proprio perché io odio i titoli. E niente, sono riuscita a ritrovarmi lo stesso in difficoltà. 
E mi sono trovata in difficoltà anche tutte le volte che, negli ultimi mesi, ho provato a raggiungere Roma. Che sembra una trasferta facile, una trasferta che ho fatto tantissime volte senza alcun ostacolo nell'ultimo decennio. Ma evidentemente proprio in quest'ultimo periodo il karma ha deciso di controbilanciare tutti i riuscitissimi viaggi che ho sempre fatto nella capitale. E se la prima volta che mi sono ritrovata addirittura a dover pagare una stanza d'hotel a Roma era per un inghippo in qualche modo lieto (il viaggio di nozze di mia sorella che quindi non poteva ospitarmi), la seconda e la terza volta che ho trovato degli ostacoli sulla mia strada sono stati dei veri e propri ostacoli (per chiunque). A dicembre mia sorella ha fatto un incidente pochi giorni prima del concerto di Noemi all'Auditorium, e a gennaio sempre lei si è operata alla tiroide pochi giorni prima dell'ArcaRaduno. MA INSOMMA. E la prossima volta che succede? Incrociamo davvero le dita perché qua la situazione è quella che è. (Quando il primo novembre sono stata a vedere Cremonini almeno è filato tutto liscio). 
Tutta questa sfortuna, però, posso dire che almeno relativamente mi fa godere di più il successo, perché posso fare al karma il mio più grande annuncio: ho vinto io. Poi certo, sono sempre più stremata perché organizzarsi facendo lo slalom tra gli ostacoli è sfiancante, ma almeno ne vale sempre la pena. 
E ovviamente vedere Noemi è una di quelle esperienze per cui vale sempre la pena, anche quando devo svegliarmi alle 7 di mattina per prendere un treno (su cui, per puro caso, c'era pure Antonio!). 
Una volta arrivata, pranzo con Federica. Gianni ci raggiunge a sorpresa al ristorante perché quando mi chiama e mi chiede indicazioni per andare all'Alcazar il mio sguardo si posa distrattamente sulla tovaglietta sotto ai piatti e leggo che siamo in Via Tiburtina 400. "Si chiama Tiburtina, non sarà così distante dalla stazione", gli rispondo un po' a caso, però alla fine era in effetti davvero vicino. 
Quindi poi Fede accompagna me e Gianni al locale ma in un modo o nell'altro riesco a fare tardi anche in questa occasione, però - come al solito - mai tardi quanto l'inizio dell'evento stesso e quindi è stato come arrivare in anticipo. È una questione di punti di vista. 
L'evento parte con quelle che erano state annunciate come sorprese e cioè le esibizioni di Sete, Matilde, Rame E MATTEO ORSI DIRETTAMENTE DA XFACTOR 2022. Ricordavo che al momento dei provini, nel fanclub si vociferasse che forse lui era uno di noi, ma era un dettaglio che avevo totalmente rimosso. Tra cover e inediti, cantano tutti tre pezzi e parlano della loro musica grazie alle domande di Sara, la presentatrice che poi annuncia anche la protagonista dell'evento che arriva subito on stage. Noemi quindi mi vede in prima fila e si avvicina a bordo palco per salutarmi con due baci :') e poi inizia a raccontarsi un po' a tutti noi, rispondendo alle domande di Sara e alle nostre. 
Parla di moltissimi argomenti e le canzoni che menziona di più sono proprio Briciole e Vuoto a perdere, le stesse che poi esegue accompagnandosi alla tastiera quando le viene chiesto di cantare qualcosina. 
Successivamente le Archesse salgono sul palco per consegnare un regalo a Noemi e dopo averlo scartato, sul palco appare un'altra busta. E poi un'altra. E poi un'altra ancora. E così questo si trasforma in un momento-regali perché tutti gli Archini che avevano qualcosa per lei iniziano quindi a fargliela recapitare onstage. È stato un po' come festeggiare il suo compleanno con qualche giorno di anticipo. Questa non era un'attività prevista, quella prevista invece era la consegna dei regali agli Archini, cioè a coloro che avevano partecipato ai contest e che hanno festeggiato la loro vittoria sul palco con Noemi + qualche extra per i concorsi a sorpresa inaspettati. 
Poi si avvicina il momento dell'incontro. Fila. Attesa. Ecc ecc ecc. 
Quando arriva il mio turno e Noemi mi vede mi saluta con il solito (apprezzatissimo) entusiasmo e io appoggio il mio vinile sul tavolo davanti a lei, già girato, perché volevo l'autografo sul retro e lei per puro caso ne aveva appena firmata una copia a Tiziana quindi aveva già un pennarello bianco in mano. Io me ne ero fatta portare uno da Erica che si è così rivelato inutile, e l'universo mi ha punito rovinandomi l'autografo visto che alcuni dettagli si sono un po' scoloriti, ma per fortuna niente di troppo sconvolgente sennò mi sarebbe già venuto un esaurimento nervoso. Che poi forse l'autografo mi si è sciolto perché in quel locale c'erano tipo 800 gradi? Chi lo sa. Fatto sta che il mio vinile di Metamorfosi, che sono due anni che dimentico di portare con me ogni qualvolta incontro Noemi, ha finalmente la sua firma. E che firma! Noemi ci ha scritto "Con grande affetto a Gaia! Siamo diventate grandi senza neanche accorgercene!" :') Quando me lo ridà infatti le rispondo con un sincerissimo "Grazieee" e poi le porgo la foto che avevo portato per Federica, visto che avevo usato la mia amica meramente come una tassista, almeno per quanto riguardava la parte pomeridiana dell'evento. Chiedo quindi a Noemi "Questa sarebbe per una mia amica, Federica, se puoi" e lei con il suo solito "Certo!" me la firma. E onestamente a questo punto non ho capito più niente di quello che è successo. Da una parte c'era Eleonora che mi chiedeva se volevo la foto orizzontale o verticale, foto che alla fine credo di non aver neanche fatto perché dall'altra parte c'era Noemi che mi domandava "Te ne devi andare o ci sei anche dopo?" e io rispondevo "No no resto anche dopo" e mentre lei mi salutava cercavo di raccogliere tutto quello che avevo sparso in giro. Dopo averle dato i due baci credo di aver preso con una sola mano il vinile, la foto per Federica e la busta dove c'era la foto per Federica con dentro il pennarello inutilizzato di Erica e che credo che Francesco abbia scambiato per un regalo per Noemi perché la teneva in mano lui e io ho allungato il braccio per riprenderla mentre Noemi commentava con "E tre!" perché era il terzo oggetto che raccoglievo e che mi infilavo tra le dita. E in tutto ciò lo staff del locale continuava a esortarci di muoverci e di fare in fretta quindi veramente una tale confusione che io boh, è sempre tutto così esilarante e surreale. Però sì, sono riuscita a portare tutto in salvo, soprattutto il vinile, lo stesso vinile che durante la giornata ho chiesto a più persone di portarmi in spalla (perché io odio le shopper ma i vinili entrano solo là dentro) e a cui però continuavo a ripetere "Attenzione che è sacro", salvo poi abbandonarlo per due ore all'Alcazar mentre io andavo a cena fuori, però ok. 
Mentre il meet & greet con Noemi procede, comunque, il Saint Louis College inizia a fare il soundcheck e io posso solo ringraziare il destino se quando ho incontrato io Noemi ancora non avevano cominciato o quantomeno ancora non avevano iniziato a essere troppo rumorosi, sennò avrei capito anche meno. Quando Noemi finisce di incontrare gli Archini, raggiunge i ragazzi sul palco e prova un paio di canzoni [tra cui (You Make me feel like a) Natural Woman]. Poi specifica che è il soundcheck e ci dà appuntamento a dopo. 
Noi restiamo lì a far nulla in attesa della serata perché per fortuna ci era stata data la possibilità di restare all'interno del locale senza dover per forza uscire a congelarci. Io poi l'ho fatto, ma solo per i 40 metri che separavano l'Alcazar dal posto dove io e Federica, che mi aveva raggiunto per la serata, avevamo deciso di cenare. Tra l'altro, al tavolo (pericolosamente) vicino al nostro, c'erano due ragazz che hanno poi partecipato anche al live. Mentre ceniamo infatti li sentiamo parlare e, capendo - più o meno - l'argomento della loro conversazione, mi scappa un sorriso che viene subito ricambiato e infatti durante la serata il ragazzo ci rivede e ci dice qualcosa tipo "Oh, noi eravamo compagni di banco prima" lol 
Durante il live ci sono alcuni accenni al pomeriggio passato insieme. Per esempio Noemi ricanta Vuoto a perdere (stavolta accompagnata da Claudia) e viene menzionato di nuovo il suo compleanno perché canta If I Ain't Got You (grande perla anche del tour) che è di Alicia Keys, che compie gli anni anche lei il 25 gennaio. Poi delle sue canzoni esegue sicuramente (anche) Briciole, L'amore si odia, Glicine e Makumba; per il resto lascia spazio ai ragazzi del Saint Louis: lei resta comunque la protagonista della serata ma canta con loro A me m' piac' o' blues, I heard it through the grapevine, Superstition, Valerie e tutti i pezzi che noi in realtà già conoscevamo fatti da lei perché sono proprio i suoi preferiti, quelli che le è capitato di fare in tour o comunque in altre occasioni. È proprio (anche) per questo che la serata è stata così bella, perché è stata familiare ma allo stesso tempo sorprendente con improvvisazioni varie buttando anche il tutto un po' in caciara, molto easy.
Ed è dopo aver finto la mia presenza alla pizzata di gruppo archina post evento che me ne sono andata: Federica mi ha accompagnato da mia sorella e in quel preciso momento io ancora non sapevo come sarei andata alla stazione per prendere il treno per tornare a casa il giorno dopo. Questa mia esperienza all'avventura vivendo il presente senza avere certezza sulla mia vita mi è anche costata un saluto post pizza a Noemi che però ho saputo che ha chiesto di me, e quindi ho vinto di nuovo lo stesso. In ogni caso tutto molto bello, ma la prossima volta spero che nessun inconveniente di alcun tipo ostacoli la mia strada. Lo so, lo so, mi sto solo illudendo... 

lunedì 2 gennaio 2023

Renzo Rubino 1.1.23 Eboli

Ho scritto "2023" nel titolo al primo colpo, senza confondermi pensando erroneamente di essere ancora nel 2022. E questo mi sembra già il mio primo successo del nuovo anno. Anche la serata, a dir la verità, è stata un successo, per fortuna. Certo, il primo mese dei nuovi dodici è cominciato con me che non solo arrivo tardi a un concerto ma me ne vado pure prima che finisca. Nonostante questo, la serata ce la siamo comunque portata a casa. Ma andiamo con ordine. 
Mi sono organizzata per andare a questo live all'ultimo minuto, un po' perché il primo gennaio è un giorno sempre un po' particolare (per me, sempre e comunque: decisamente il più noioso dell'anno, nella maggior parte dei casi) e anche un po' perché non avevo ben capito come partecipare al concerto in questione. 
Renzo Rubino sta infatti facendo degli house concert cioè degli eventi in cui suona letteralmente a casa delle persone (basta avere un salotto e un pianoforte). È un'iniziativa talmente incredibilmente bella che ancora mi fa strano parlarne, nonostante qualche anno fa Silvia Caracristi venne a fare un live a casa di mio padre. Quindi insomma, sui suoi social c'è scritto che va a suonare a casa di Gino o a casa di Pasquale ma non ci è dato ovviamente conoscere l'indirizzo personale di queste persone. 
Ho scritto a Renzo a mezzanotte del primo gennaio chiedendo informazioni, lui mi ha risposto alle 3 dicendo "Certo che puoi venire" e poi alle 9 aggiungendo anche un link per contattare chi di dovere e far sì che io prenotassi il mio posto all'evento. 
Mio padre aveva un impegno bridgistico che sarebbe dovuto finire proprio alle 19, cioè l'orario di inizio del concerto. Ma ho pensato che dai, quando mai i live iniziano in orario? Saremmo potuti partire per Eboli dopo l'impegno di mio padre e fare comunque perfettamente in tempo. Inoltre, mio padre mi aveva detto che voleva tornare a casa per le 22. E io ero tranquillissima perché dai, un evento il cui inizio era previsto per le 19 sicuramente sarebbe finito almeno 5 volte per le 22. 
Ho ovviamente sbagliato tutti i calcoli. 
Quando stavamo raggiungendo la location, si sentiva anche già da fuori Renzo Rubino che cantava proprio in quel momento Il segno della croce. Il concerto era dunque iniziato. Quando io e mio padre entriamo nella piccola e accogliente cantina, infatti, passiamo proprio alle spalle di Renzo che in quel momento era al piano ma stava parlando, presentando non mi ricordo quale brano, quindi nota del movimento, si volta e mi saluta con un "Ciao" anche troppo entusiasta se pensiamo che in realtà gli stavo un po' interrompendo il concerto. E interrompere i concerti ormai evidentemente è un tratto della mia personalità. 
Il signore molto carino che io e mio padre avevamo incontrato lì fuori e che ci aveva accompagnato dentro, ci aveva anche indicato il posto in cui sederci. C'era infatti una sedia vuota proprio in prima fila (e una seconda sedia vuota subito dietro) quindi mi sono accomodata e mi sono così ritrovata a circa 8 centimetri da Renzo Rubino. Gli ero così vicina che i nostri sguardi si sono incrociati spesso (e mi sono vergognata tutte le volte) ma ancora più spesso capitava che i suoi occhi mi scavalcassero e puntassero oltre proprio perché gli ero troppo attaccata al naso, tipo come quando per avere una visione panoramica di uno spazio devi tralasciare le cose che hai sotto gli occhi. A un certo punto ha fatto anche un video al pubblico da postare nelle Storie di Instagram e il mio faccione è ben presente in primo piano, ma è talmente in primo piano che forse proprio per questo si nota meno, non so spiegarlo. 
Comunque, proprio grazie a questa mia vicinanza ho potuto fare da aiutante. L'atmosfera era intima e familiare ma anche magica perché Renzo era circondato da candele. A un certo punto ha suonato il piano con così tanto vigore che alcune di queste sono cadute. Ed è stato questo il momento che, dopo un attimo di esitazione, mi ha fatto rendere conto che non erano candele vere, cioè il sistema di illuminazione che le faceva accendere non era la semplice fiammella che in un caso del genere avrebbe fatto incendiare l'intera cantina. Quindi Renzo raccoglie un paio di candele ma poi ovviamente continua il live e le restanti rimaste in orizzontale a causa di questo strike le ho rimesse in piedi io. 
Nel frattempo quindi il concerto andava avanti; sebbene - come ha spiegato - non era prevista una vera e propria scaletta perché ogni casa è diversa e ogni gruppo di ascoltatori necessita secondo lui di canzoni e momenti differenti, ho trovato delle analogie con i suoi (soliti) (splendidi) live.
Renzo ha infatti parlato come sempre di quando lavorava nei night club e delle richieste che le signorine gli facevano - dalla Pausini a Pavarotti - trasformando così i suoi ricordi di pianobar in aneddoti sempre divertenti, anche se sentiti per la quarantesima volta. Le richieste che gli facevano i fan all'evento, invece, erano chiaramente molto più centrate. Gli è stato chiesto di suonare Custodire oppure un sacco di brani di Lucio Dalla o De Gregori e lui ha accettato, anche quando il concerto ufficialmente era pure già finito. Dopo aver cantato incredibili cover (per esempio Amandoti, Altrove e una speciale versione molto triste e realistica di 'O surdat' 'nnamurat') e una bella manciata di pezzi suoi (tipo Lulù, Pop, Margarita) il live volge al termine ma lui non smette di fare il juke box umano rispondendo alle richieste dei presenti e aggiungendo pezzi spontaneamente, semplicemente perché gli venivano in mente così, anche un po' a caso. 
È stata dopo l'ennesima aggiunta infatti, proprio quando sembrava che volesse passare l'intera notte a suonare, che ha specificato "Comunque il concerto è finito eh, e questo non è un sequestro di persona" ha specificato ironicamente "Quindi chi vuole e chi deve, può andarsene". E io purtroppo me ne sono andata davvero. Anche perché mio padre nel frattempo, notando l'imminente e apparente conclusione della serata, era andato a prendere la macchina; quando è tornato, quindi, mi ha dato giusto quei 5 minuti prima che lo multassero per il parcheggio improvvisato - anche se solo momentaneo - che aveva fatto. Quando perciò Renzo congeda i presenti, anche se con l'intenzione di cantare ancora per un po', io mi alzo e gli tocco una spalla per salutarlo e dirgli che me ne stavo andando veramente. Lui subito si alza dicendo "Fatti dare un bacio" e ci salutiamo così. A mio padre, che gli stava appunto dicendo che aveva la macchina in mezzo alla strada, ha dato la mano, ringraziandolo. E anche mio padre ha ringraziato lui visto che ha fatto un'offerta assolutamente libera e non obbligatoria di 20 euro, messi nel cappello di Renzo. Il cappello con cui sta raccogliendo i soldi per mettersi una Jacuzzi in camer... no. Il cappello con cui sta raccogliendo i soldi che gli permetteranno di fare magari altri House concert, dal momento che si tratta di eventi completamente gratuiti sia per i padroni di casa che per il pubblico. Ed è gratis pure il vino fatto in casa che l'artista e il suo staff offrono a tutti i presenti. Insomma, cosa chiedere di più? Un inedito! Viene eseguito infatti un brano nuovo che sembra già molto bello e spero esca presto perché non credo di resistere a lungo con la registrazione cheap che ho salvato nella chat con me stessa su Telegram durante lo spettacolo. 
Chissà perché alla fine del concerto mi è tornata in mente Per sempre e poi basta (cioè l'unica che non ha fatto - non in mia presenza almeno). Sarà che il verso che fa "Io ti sto riservando un posto tra i miei pensieri, reparto Ricordi Migliori" mi sembra veramente molto adatto alla serata appena trascorsa.