lunedì 23 gennaio 2023

Raduno Arca 21.1.23 Roma

Ho purtroppo constatato che non tutti i post su questo blog riguardanti i vari raduni del fanclub di Noemi si chiamano "Raduno Arca" ma solo alcuni. Non solo questa mancanza di simmetria MI AMMAZZA ma ora mi sono pure trovata in difficoltà nell'ideare il titolo per questo nuovo post. E avevo deciso, ormai più di 10 anni fa, di non scrivere veri e propri titoli su questo blog proprio perché io odio i titoli. E niente, sono riuscita a ritrovarmi lo stesso in difficoltà. 
E mi sono trovata in difficoltà anche tutte le volte che, negli ultimi mesi, ho provato a raggiungere Roma. Che sembra una trasferta facile, una trasferta che ho fatto tantissime volte senza alcun ostacolo nell'ultimo decennio. Ma evidentemente proprio in quest'ultimo periodo il karma ha deciso di controbilanciare tutti i riuscitissimi viaggi che ho sempre fatto nella capitale. E se la prima volta che mi sono ritrovata addirittura a dover pagare una stanza d'hotel a Roma era per un inghippo in qualche modo lieto (il viaggio di nozze di mia sorella che quindi non poteva ospitarmi), la seconda e la terza volta che ho trovato degli ostacoli sulla mia strada sono stati dei veri e propri ostacoli (per chiunque). A dicembre mia sorella ha fatto un incidente pochi giorni prima del concerto di Noemi all'Auditorium, e a gennaio sempre lei si è operata alla tiroide pochi giorni prima dell'ArcaRaduno. MA INSOMMA. E la prossima volta che succede? Incrociamo davvero le dita perché qua la situazione è quella che è. (Quando il primo novembre sono stata a vedere Cremonini almeno è filato tutto liscio). 
Tutta questa sfortuna, però, posso dire che almeno relativamente mi fa godere di più il successo, perché posso fare al karma il mio più grande annuncio: ho vinto io. Poi certo, sono sempre più stremata perché organizzarsi facendo lo slalom tra gli ostacoli è sfiancante, ma almeno ne vale sempre la pena. 
E ovviamente vedere Noemi è una di quelle esperienze per cui vale sempre la pena, anche quando devo svegliarmi alle 7 di mattina per prendere un treno (su cui, per puro caso, c'era pure Antonio!). 
Una volta arrivata, pranzo con Federica. Gianni ci raggiunge a sorpresa al ristorante perché quando mi chiama e mi chiede indicazioni per andare all'Alcazar il mio sguardo si posa distrattamente sulla tovaglietta sotto ai piatti e leggo che siamo in Via Tiburtina 400. "Si chiama Tiburtina, non sarà così distante dalla stazione", gli rispondo un po' a caso, però alla fine era in effetti davvero vicino. 
Quindi poi Fede accompagna me e Gianni al locale ma in un modo o nell'altro riesco a fare tardi anche in questa occasione, però - come al solito - mai tardi quanto l'inizio dell'evento stesso e quindi è stato come arrivare in anticipo. È una questione di punti di vista. 
L'evento parte con quelle che erano state annunciate come sorprese e cioè le esibizioni di Sete, Matilde, Rame E MATTEO ORSI DIRETTAMENTE DA XFACTOR 2022. Ricordavo che al momento dei provini, nel fanclub si vociferasse che forse lui era uno di noi, ma era un dettaglio che avevo totalmente rimosso. Tra cover e inediti, cantano tutti tre pezzi e parlano della loro musica grazie alle domande di Sara, la presentatrice che poi annuncia anche la protagonista dell'evento che arriva subito on stage. Noemi quindi mi vede in prima fila e si avvicina a bordo palco per salutarmi con due baci :') e poi inizia a raccontarsi un po' a tutti noi, rispondendo alle domande di Sara e alle nostre. 
Parla di moltissimi argomenti e le canzoni che menziona di più sono proprio Briciole e Vuoto a perdere, le stesse che poi esegue accompagnandosi alla tastiera quando le viene chiesto di cantare qualcosina. 
Successivamente le Archesse salgono sul palco per consegnare un regalo a Noemi e dopo averlo scartato, sul palco appare un'altra busta. E poi un'altra. E poi un'altra ancora. E così questo si trasforma in un momento-regali perché tutti gli Archini che avevano qualcosa per lei iniziano quindi a fargliela recapitare onstage. È stato un po' come festeggiare il suo compleanno con qualche giorno di anticipo. Questa non era un'attività prevista, quella prevista invece era la consegna dei regali agli Archini, cioè a coloro che avevano partecipato ai contest e che hanno festeggiato la loro vittoria sul palco con Noemi + qualche extra per i concorsi a sorpresa inaspettati. 
Poi si avvicina il momento dell'incontro. Fila. Attesa. Ecc ecc ecc. 
Quando arriva il mio turno e Noemi mi vede mi saluta con il solito (apprezzatissimo) entusiasmo e io appoggio il mio vinile sul tavolo davanti a lei, già girato, perché volevo l'autografo sul retro e lei per puro caso ne aveva appena firmata una copia a Tiziana quindi aveva già un pennarello bianco in mano. Io me ne ero fatta portare uno da Erica che si è così rivelato inutile, e l'universo mi ha punito rovinandomi l'autografo visto che alcuni dettagli si sono un po' scoloriti, ma per fortuna niente di troppo sconvolgente sennò mi sarebbe già venuto un esaurimento nervoso. Che poi forse l'autografo mi si è sciolto perché in quel locale c'erano tipo 800 gradi? Chi lo sa. Fatto sta che il mio vinile di Metamorfosi, che sono due anni che dimentico di portare con me ogni qualvolta incontro Noemi, ha finalmente la sua firma. E che firma! Noemi ci ha scritto "Con grande affetto a Gaia! Siamo diventate grandi senza neanche accorgercene!" :') Quando me lo ridà infatti le rispondo con un sincerissimo "Grazieee" e poi le porgo la foto che avevo portato per Federica, visto che avevo usato la mia amica meramente come una tassista, almeno per quanto riguardava la parte pomeridiana dell'evento. Chiedo quindi a Noemi "Questa sarebbe per una mia amica, Federica, se puoi" e lei con il suo solito "Certo!" me la firma. E onestamente a questo punto non ho capito più niente di quello che è successo. Da una parte c'era Eleonora che mi chiedeva se volevo la foto orizzontale o verticale, foto che alla fine credo di non aver neanche fatto perché dall'altra parte c'era Noemi che mi domandava "Te ne devi andare o ci sei anche dopo?" e io rispondevo "No no resto anche dopo" e mentre lei mi salutava cercavo di raccogliere tutto quello che avevo sparso in giro. Dopo averle dato i due baci credo di aver preso con una sola mano il vinile, la foto per Federica e la busta dove c'era la foto per Federica con dentro il pennarello inutilizzato di Erica e che credo che Francesco abbia scambiato per un regalo per Noemi perché la teneva in mano lui e io ho allungato il braccio per riprenderla mentre Noemi commentava con "E tre!" perché era il terzo oggetto che raccoglievo e che mi infilavo tra le dita. E in tutto ciò lo staff del locale continuava a esortarci di muoverci e di fare in fretta quindi veramente una tale confusione che io boh, è sempre tutto così esilarante e surreale. Però sì, sono riuscita a portare tutto in salvo, soprattutto il vinile, lo stesso vinile che durante la giornata ho chiesto a più persone di portarmi in spalla (perché io odio le shopper ma i vinili entrano solo là dentro) e a cui però continuavo a ripetere "Attenzione che è sacro", salvo poi abbandonarlo per due ore all'Alcazar mentre io andavo a cena fuori, però ok. 
Mentre il meet & greet con Noemi procede, comunque, il Saint Louis College inizia a fare il soundcheck e io posso solo ringraziare il destino se quando ho incontrato io Noemi ancora non avevano cominciato o quantomeno ancora non avevano iniziato a essere troppo rumorosi, sennò avrei capito anche meno. Quando Noemi finisce di incontrare gli Archini, raggiunge i ragazzi sul palco e prova un paio di canzoni [tra cui (You Make me feel like a) Natural Woman]. Poi specifica che è il soundcheck e ci dà appuntamento a dopo. 
Noi restiamo lì a far nulla in attesa della serata perché per fortuna ci era stata data la possibilità di restare all'interno del locale senza dover per forza uscire a congelarci. Io poi l'ho fatto, ma solo per i 40 metri che separavano l'Alcazar dal posto dove io e Federica, che mi aveva raggiunto per la serata, avevamo deciso di cenare. Tra l'altro, al tavolo (pericolosamente) vicino al nostro, c'erano due ragazz che hanno poi partecipato anche al live. Mentre ceniamo infatti li sentiamo parlare e, capendo - più o meno - l'argomento della loro conversazione, mi scappa un sorriso che viene subito ricambiato e infatti durante la serata il ragazzo ci rivede e ci dice qualcosa tipo "Oh, noi eravamo compagni di banco prima" lol 
Durante il live ci sono alcuni accenni al pomeriggio passato insieme. Per esempio Noemi ricanta Vuoto a perdere (stavolta accompagnata da Claudia) e viene menzionato di nuovo il suo compleanno perché canta If I Ain't Got You (grande perla anche del tour) che è di Alicia Keys, che compie gli anni anche lei il 25 gennaio. Poi delle sue canzoni esegue sicuramente (anche) Briciole, L'amore si odia, Glicine e Makumba; per il resto lascia spazio ai ragazzi del Saint Louis: lei resta comunque la protagonista della serata ma canta con loro A me m' piac' o' blues, I heard it through the grapevine, Superstition, Valerie e tutti i pezzi che noi in realtà già conoscevamo fatti da lei perché sono proprio i suoi preferiti, quelli che le è capitato di fare in tour o comunque in altre occasioni. È proprio (anche) per questo che la serata è stata così bella, perché è stata familiare ma allo stesso tempo sorprendente con improvvisazioni varie buttando anche il tutto un po' in caciara, molto easy.
Ed è dopo aver finto la mia presenza alla pizzata di gruppo archina post evento che me ne sono andata: Federica mi ha accompagnato da mia sorella e in quel preciso momento io ancora non sapevo come sarei andata alla stazione per prendere il treno per tornare a casa il giorno dopo. Questa mia esperienza all'avventura vivendo il presente senza avere certezza sulla mia vita mi è anche costata un saluto post pizza a Noemi che però ho saputo che ha chiesto di me, e quindi ho vinto di nuovo lo stesso. In ogni caso tutto molto bello, ma la prossima volta spero che nessun inconveniente di alcun tipo ostacoli la mia strada. Lo so, lo so, mi sto solo illudendo... 

lunedì 2 gennaio 2023

Renzo Rubino 1.1.23 Eboli

Ho scritto "2023" nel titolo al primo colpo, senza confondermi pensando erroneamente di essere ancora nel 2022. E questo mi sembra già il mio primo successo del nuovo anno. Anche la serata, a dir la verità, è stata un successo, per fortuna. Certo, il primo mese dei nuovi dodici è cominciato con me che non solo arrivo tardi a un concerto ma me ne vado pure prima che finisca. Nonostante questo, la serata ce la siamo comunque portata a casa. Ma andiamo con ordine. 
Mi sono organizzata per andare a questo live all'ultimo minuto, un po' perché il primo gennaio è un giorno sempre un po' particolare (per me, sempre e comunque: decisamente il più noioso dell'anno, nella maggior parte dei casi) e anche un po' perché non avevo ben capito come partecipare al concerto in questione. 
Renzo Rubino sta infatti facendo degli house concert cioè degli eventi in cui suona letteralmente a casa delle persone (basta avere un salotto e un pianoforte). È un'iniziativa talmente incredibilmente bella che ancora mi fa strano parlarne, nonostante qualche anno fa Silvia Caracristi venne a fare un live a casa di mio padre. Quindi insomma, sui suoi social c'è scritto che va a suonare a casa di Gino o a casa di Pasquale ma non ci è dato ovviamente conoscere l'indirizzo personale di queste persone. 
Ho scritto a Renzo a mezzanotte del primo gennaio chiedendo informazioni, lui mi ha risposto alle 3 dicendo "Certo che puoi venire" e poi alle 9 aggiungendo anche un link per contattare chi di dovere e far sì che io prenotassi il mio posto all'evento. 
Mio padre aveva un impegno bridgistico che sarebbe dovuto finire proprio alle 19, cioè l'orario di inizio del concerto. Ma ho pensato che dai, quando mai i live iniziano in orario? Saremmo potuti partire per Eboli dopo l'impegno di mio padre e fare comunque perfettamente in tempo. Inoltre, mio padre mi aveva detto che voleva tornare a casa per le 22. E io ero tranquillissima perché dai, un evento il cui inizio era previsto per le 19 sicuramente sarebbe finito almeno 5 volte per le 22. 
Ho ovviamente sbagliato tutti i calcoli. 
Quando stavamo raggiungendo la location, si sentiva anche già da fuori Renzo Rubino che cantava proprio in quel momento Il segno della croce. Il concerto era dunque iniziato. Quando io e mio padre entriamo nella piccola e accogliente cantina, infatti, passiamo proprio alle spalle di Renzo che in quel momento era al piano ma stava parlando, presentando non mi ricordo quale brano, quindi nota del movimento, si volta e mi saluta con un "Ciao" anche troppo entusiasta se pensiamo che in realtà gli stavo un po' interrompendo il concerto. E interrompere i concerti ormai evidentemente è un tratto della mia personalità. 
Il signore molto carino che io e mio padre avevamo incontrato lì fuori e che ci aveva accompagnato dentro, ci aveva anche indicato il posto in cui sederci. C'era infatti una sedia vuota proprio in prima fila (e una seconda sedia vuota subito dietro) quindi mi sono accomodata e mi sono così ritrovata a circa 8 centimetri da Renzo Rubino. Gli ero così vicina che i nostri sguardi si sono incrociati spesso (e mi sono vergognata tutte le volte) ma ancora più spesso capitava che i suoi occhi mi scavalcassero e puntassero oltre proprio perché gli ero troppo attaccata al naso, tipo come quando per avere una visione panoramica di uno spazio devi tralasciare le cose che hai sotto gli occhi. A un certo punto ha fatto anche un video al pubblico da postare nelle Storie di Instagram e il mio faccione è ben presente in primo piano, ma è talmente in primo piano che forse proprio per questo si nota meno, non so spiegarlo. 
Comunque, proprio grazie a questa mia vicinanza ho potuto fare da aiutante. L'atmosfera era intima e familiare ma anche magica perché Renzo era circondato da candele. A un certo punto ha suonato il piano con così tanto vigore che alcune di queste sono cadute. Ed è stato questo il momento che, dopo un attimo di esitazione, mi ha fatto rendere conto che non erano candele vere, cioè il sistema di illuminazione che le faceva accendere non era la semplice fiammella che in un caso del genere avrebbe fatto incendiare l'intera cantina. Quindi Renzo raccoglie un paio di candele ma poi ovviamente continua il live e le restanti rimaste in orizzontale a causa di questo strike le ho rimesse in piedi io. 
Nel frattempo quindi il concerto andava avanti; sebbene - come ha spiegato - non era prevista una vera e propria scaletta perché ogni casa è diversa e ogni gruppo di ascoltatori necessita secondo lui di canzoni e momenti differenti, ho trovato delle analogie con i suoi (soliti) (splendidi) live.
Renzo ha infatti parlato come sempre di quando lavorava nei night club e delle richieste che le signorine gli facevano - dalla Pausini a Pavarotti - trasformando così i suoi ricordi di pianobar in aneddoti sempre divertenti, anche se sentiti per la quarantesima volta. Le richieste che gli facevano i fan all'evento, invece, erano chiaramente molto più centrate. Gli è stato chiesto di suonare Custodire oppure un sacco di brani di Lucio Dalla o De Gregori e lui ha accettato, anche quando il concerto ufficialmente era pure già finito. Dopo aver cantato incredibili cover (per esempio Amandoti, Altrove e una speciale versione molto triste e realistica di 'O surdat' 'nnamurat') e una bella manciata di pezzi suoi (tipo Lulù, Pop, Margarita) il live volge al termine ma lui non smette di fare il juke box umano rispondendo alle richieste dei presenti e aggiungendo pezzi spontaneamente, semplicemente perché gli venivano in mente così, anche un po' a caso. 
È stata dopo l'ennesima aggiunta infatti, proprio quando sembrava che volesse passare l'intera notte a suonare, che ha specificato "Comunque il concerto è finito eh, e questo non è un sequestro di persona" ha specificato ironicamente "Quindi chi vuole e chi deve, può andarsene". E io purtroppo me ne sono andata davvero. Anche perché mio padre nel frattempo, notando l'imminente e apparente conclusione della serata, era andato a prendere la macchina; quando è tornato, quindi, mi ha dato giusto quei 5 minuti prima che lo multassero per il parcheggio improvvisato - anche se solo momentaneo - che aveva fatto. Quando perciò Renzo congeda i presenti, anche se con l'intenzione di cantare ancora per un po', io mi alzo e gli tocco una spalla per salutarlo e dirgli che me ne stavo andando veramente. Lui subito si alza dicendo "Fatti dare un bacio" e ci salutiamo così. A mio padre, che gli stava appunto dicendo che aveva la macchina in mezzo alla strada, ha dato la mano, ringraziandolo. E anche mio padre ha ringraziato lui visto che ha fatto un'offerta assolutamente libera e non obbligatoria di 20 euro, messi nel cappello di Renzo. Il cappello con cui sta raccogliendo i soldi per mettersi una Jacuzzi in camer... no. Il cappello con cui sta raccogliendo i soldi che gli permetteranno di fare magari altri House concert, dal momento che si tratta di eventi completamente gratuiti sia per i padroni di casa che per il pubblico. Ed è gratis pure il vino fatto in casa che l'artista e il suo staff offrono a tutti i presenti. Insomma, cosa chiedere di più? Un inedito! Viene eseguito infatti un brano nuovo che sembra già molto bello e spero esca presto perché non credo di resistere a lungo con la registrazione cheap che ho salvato nella chat con me stessa su Telegram durante lo spettacolo. 
Chissà perché alla fine del concerto mi è tornata in mente Per sempre e poi basta (cioè l'unica che non ha fatto - non in mia presenza almeno). Sarà che il verso che fa "Io ti sto riservando un posto tra i miei pensieri, reparto Ricordi Migliori" mi sembra veramente molto adatto alla serata appena trascorsa.