martedì 27 giugno 2023

Coma_Cose 25.6.23 Napoli

Sono abituata da anni ad andare ai concerti da sola. Quasi ho imparato a preferirlo alla compagnia. Da qualche mese, però, ho conosciuto una persona speciale che vuole stare con me e cantiamo sempre insieme. Io, in realtà, abituata alla solitudine, non sono abituata a cantare. Quando sono sola sto nel mio angolino a osservare e a scattare foto, senza muovermi particolarmente. Il mio corpo resta fermo e anche la mia bocca, al massimo sorrido. Credo che sia anche un modo più maturo di partecipare a questo tipo di eventi perché scatenarsi sotto a un palco sembra una cosa da giovani. 
Il concerto dei Coma Cose che si è svolto al Giardino Romantico di Palazzo Napoli mi ha fatto sentire di nuovo giovane. Innanzitutto, per via del covid e di mille altre cose, era da un po’ che non partecipavo a un concerto all’aperto di quelli veri. Di quelli in cui si sta in piedi per ore, di quelli in cui vuoi raggiungere la transenna per stare vicino (anche se arrivi tardi e sei di lato). Questo live, che si è svolto nell’ambito del Noisy Naples Fest, è stato poi uno dei miei primi concerti estivi e l’ho apprezzato anche perché faceva molto caldo ma si riusciva ancora a respirare. Immagino che non ricapiterà spesso. 
La persona che ora viene con me ai concerti (e con lei tutti i suoi amici) non sa che io in genere ai concerti non canto perché non mi conosce abbastanza. Allora ho deciso di lasciarmi trasportare dalle note di California e Fausto e di cantare (e di ondeggiare leggermente). Ho deciso di fregarmene della timidezza e della mia abitudine alla solitudine perché in quel momento potevo anche non essere io. È per questo che forse mi piace stare così tanto con questa persona che conosco così poco e che mi conosce così poco. Posso non essere completamente me stessa, ma nel senso buono del termine. Posso fare le cose difficili, tipo lasciarmi andare e buttarmi e sentirmi più libera perché su di me al momento ancora non ci sono aspettative. 
Ma se è vero che ho cantato tanto Fiamme negli occhi, L’addio o Agosto Morsica è anche vero che, a prescindere da tutto, sono rimasta in religioso silenzio durante Zombie al Carrefour o Pakistan per godermele sotto un altro aspetto. Anche l’occhio comunque ha avuto la sua parte: anche dal punto di vista della scenografia è stato fatto un gran bel lavoro. Durante (mi pare) Odio i motori, ad esempio, California ha aperto le braccia e il mantello che si era messa addosso pochi istanti prima si apre e sembra lasciar intravedere delle ali. In un altro momento dello spettacolo, invece, dal palco lei ha lanciato al pubblico un pallone (di spugna, per non far male nessuno). E l’idea – molto carina – prevedeva che chi fosse riuscito a prenderlo avrebbe potuto avere una sorpresina al banchetto del merch. Ma non è tutto! 
A un certo punto sul palco è apparsa una panchina. Francesca e Fausto si sono seduti e hanno eseguito un medley inedito dando vita a un’atmosfera intima davvero speciale. Tra le canzoni scelte anche le cover di LLYLM di Rosalia, Don’t look back in anger degli Oasis e Nove Maggio di Liberato. A fine esibizione, infatti, il duo ha ammesso che questo momento del concerto non era mai stato fatto ed era stato preparato appositamente per noi, provato giusto il pomeriggio stesso per la prima volta. 
Per me è curioso anche averci trovato Rosalia, dal momento che avevo visto lei dal vivo solo un paio di giorni prima. Il giorno prima, invece, avevo visto live proprio i Coma Cose, ma senza farlo apposta. Dopo essere state al concerto di Paolo Nutini, io ed Erica ci siamo infatti avviate verso lo spettacolo del Gay Pride ma le aspettative erano basse, pensavamo di arrivare a show finito o semplicemente di non arrivare mai a causa della stanchezza. E invece abbiamo beccato alcuni dei nostri artisti preferiti tra cui proprio California e Fausto che hanno cantato Fiamme negli occhi, L’addio e Agosto morsica. Anche loro, durante la serata a Napoli, hanno menzionato l’evento e hanno detto che venivano dritti da lì. Oh, ma potevano darmi un passaggio allora! Hahahah 
La complicità che hanno sul palco si nota subito e si riflette sul soddisfattissimo pubblico. Noi abbiamo cantato, abbiamo ballato e ci siamo sentiti liberi e giovani. Forse è triste associare le cose belle alla gioventù perché è come se significasse che più si invecchia, più si diventa tristi e stanchi. Non so se è la verità. So solo che il concerto dei Coma Cose mi ha fatto sentire di nuovo adolescente, e forse questo vuol dire anche non restare qui a rimuginare su queste parole, quindi – per ora – va benissimo così.

lunedì 26 giugno 2023

I DAYS 2023 (+ Gay Pride)

Quando io ed Erica abbiamo scoperto come non pagare i concerti degli iDays abbiamo ben pensato che a questo punto potevamo farceli tipo tutti. Sarei salita a Milano per Florence + The Machine e per Paolo Nutini... e a questo punto perché non aggiungerci pure Rosalia che avrebbe cantato esattamente nel giorno in mezzo a questi altri due concerti? E perché poi, non aggiungerci anche una visitina al live del Gay Pride dopo Nutini? Insomma, come al solito abbiamo cercato di fare TUTTO e ce l'abbiamo anche fatta. 
Florence Welch musicalmente è una dea, fisicamente sembra un elfo dei boschi con i suoi lunghi capelli rossi e i suoi lunghi vestiti chiari; il suo concerto è stato quindi pazzesco perché sembrava veramente di trovarsi in un'altra dimensione. Il tutto poi è iniziato quando stava ancora calando la luna il che ha reso tutto più speciale. Poi lei è super carina e mi scioglievo ogni volta che provava a parlare in italiano per ringraziare i presenti che l'hanno accolta super calorosamente anche e soprattutto quando è scesa dal palco per avvicinarsi alla transenna (quelli in prima fila sono stati tipo benedetti hahaha). Comunque: promossissima! 
Io ed Erica siamo arrivate al concerto di Rosalia con tipo 4 minuti di anticipo e subito ci siamo catapultate in un tripudio di roba. Lei infatti sul palco ha una scenografia pazzesca, un milione di ballerini e oggetti di scena e mille altre cose. Tipo a un certo punto ha anche parlato a distanza con una del pubblico e ha parlato di churros o comunque qualche altro cibo che poi ha pure mangiato tra una canzone e l'altra hahahah è stata troppo carina! Per quanto comunque non conoscessi bene la sua discografia ho comunque riconosciuto molti pezzi e ho cantato quello con cui ero in fissa (LLYLM) e sono stata piacevolmente colpita dalla sua cover di Blinding Lights di The Weeknd. E ora passiamo all'ultimo step.
L'anno scorso quando Paolo Nutini ha annunciato il tour, io ed Erica avevamo deciso di andare a vederlo a Caserta. Lei sapeva a stento chi fosse ma mi avrebbe accompagnato perché in quei giorni sarebbe stata qui a Salerno e poi lui fa un disco ogni 300 anni, quindi è comunque raro avere la possibilità di vederlo live. Peccato che poi mi è venuto il c0vid proprio in quei giorni. Mentre ero ancora incazzata per questo fatto, Nutini ha incredibilmente annunciato altri concerti, e quindi Erica ha detto che mi avrebbe accompagnato a quello di Milano, che si sarebbe svolto quasi un anno dopo. A me mette molta ansia organizzarmi per i concerti con un anno di anticipo, però poi devo dire che è andato tutto incredibilmente bene, a partire dall'opening. Ad aprire il concerto c'erano infatti i Fask e gli Interpol, piuttosto pazzesco. Poi il concerto di Paolo è stato così bello che mi ha fatto sentire come se avessi compensato perfettamente la mia sfiga. Lui è incredibile perché si è presentato sul palco con dei capelli incredibilmente più lunghi del solito, i jeans e una maglietta bianca e ha fatto tutto il concerto così, con la sua chitarra e la sua band e niente di più. C'erano dei visual carini sui maxi schermi dietro di lui, però è stato tutto molto semplice, così come dovrebbe essere. La scaletta l'ha rivisitata rispetto al solito e mi sono anche resa conto di avere parecchie lacune per quanto riguarda la sua discografia, ma colmare in questo modo è stato il modo migliore per farlo. 
Quando il concerto di Paolo Nutini è finito e ci siamo messe in macchina, ho notato che Erica non stava facendo la strada per tornare a casa. Questo perché io mi ero completamente dimenticata che avevamo deciso di cercare di fare un salto al Gay Pride. Anche perché avevo veramente aspettative bassissime, non pensavo che avremmo finito in tempo, e invece ci siamo ritrovate all'Arco della Pace nel momento esatto in cui aveva iniziato a cantare Ginevra. E non so che cosa ci siamo perse prima, ma dopo - quando abbiamo raggiunto anche Lorenzo e gli altri - abbiamo visto anche artisti tipo Sergio Sylvestre, Ariete, Orietta Berti (<3), Baby K, Angelina (QUEEN) e i Coma_Cose (a cui quindi avrei potuto chiedere un passaggio per Napoli per il giorno dopo a questo punto). E quindi niente, direi che è stato tutto un vero successo!