Da qualche anno a questa parte scrivo il resoconto del Giffoni Film Festival su un documento Word perché mi esce una cosa abnorme di circa 30 pagine che su questo blog forse starebbero un po' male. Nel mega racconto della manifestazione in genere vengono inglobati anche tutti gli eventi collaterali ossia tutti quelli che, anche se non si svolgono nell'ambito del GFF, hanno luogo comunque in quei giorni e fanno parte lo stesso dell'avventura di quella settimana in qualche modo. Per questo in genere non li posto mai qui anche se avere questi buchi mi dà un po' fastidio. Quest'anno, per superare questo fastidio, copierò sul blog il resoconto del concerto di Noemi perché ci tengo proprio tanto che non manchi:
Siamo corse via dal GFF perché ci aspettava il concerto di Noemi
a Visciano. E io dovevo fare la referente per il Meet And Greet e avevo un po’
di ansiella ma davvero poca dai. Alla fine conoscevo tutti. Al Giffoni mi sento
a casa ma l’Arca pure è la mia famiglia quindi ero perfettamente a mio agio
cioè poi se non mi fosse venuto il ciclo sarei stata proprio al top ma non si
può avere tutto dalla vita.
Io, Erica e Marono siamo arrivati mentre Noemi stava
provando ma - neanche il tempo di guardarmi un attimo attorno per indicare a
chi di dovere il luogo dell’incontro per gli Archini - che ha subito salutato
tutti e se n’è andata. Ho notato solo che aveva i capelli legati e che era
vestita di giallo.
Abbiamo perso un po’ di tempo e poi ci siamo posizionati sul
luogo deciso per l’incontro con gli Archini, eravamo già quasi tutti per
fortuna e sono arrivati in tempo anche tutti gli altri quindi ho chiamato Jaco
e mi ha detto di aspettare proprio dove già eravamo, per puro caso. Poco dopo
mi ha richiamato ma, siccome lo avevo visto, gli ho fatto un cenno e gli ho
chiuso la chiamata. Mi è sembrata una cosa molto ardita. Comunque si è
avvicinato e mi ha chiesto “Quanti siete?” e io “12!” e ci ha fatto passare
oltre la transenna. Per raggiungere Noemi dovevamo salire delle scale ed è
stato molto carino perché mi ha dato la mano come se fossi una principessa
dicendo qualcosa tipo “È una strada un po’ brutta”. Ci ha fatto avvicinare ad
una panchina e ci ha detto di aspettare lì. Nel frattempo sono successe un po’
di cose tipo: a) abbiamo conosciuto un cane molto carino b) alcune persone
raccomandate del paese volevano incontrare Noemi e stavano anche quasi per
farlo prima di noi quindi alcuni degli Archini, vedendo l’ingiustizia, stavano
per avviarsi di loro spontanea iniziativa ma io gli dicevo “NO DAI DOBBIAMO
ASPETTARE JACO” e mi sono sentita proprio una brava referente anche perché,
shock, la gente mi ha pure ascoltato.
Nell’attesa è passato Marcello che quando mi ha visto ha detto
“Ciao” e poi ha chiesto un “Come va?” generale a tutti (e noi tutti “Bene
bene”). Poco dopo tutta quella gente imbucata è stata cacciata e Jaco ci ha
fatto un cenno per dirci di avvicinarci quindi ci hanno divisi in gruppi da 6 e
ci hanno fatto entrare. Io ero nel secondo gruppo insieme a Serena, Eleonora,
Marina e Renato+Antonio. Serena appena entrata ha domandato a Veronica, dati i
suoi famosi problemi di memoria, “Come mi chiamo?” e lei prima ha detto un nome
che ovviamente non era giusto e poi ha aggiunto “No dai, Simona, lo so. È che
c’ho un po’ di febbre” e sarei morta dalle risate se non fosse che era arrivato
il momento del mio saluto. Quando Vero mi ha visto ha esclamato “Ciao Gaia”,
salutandomi con i due baci e poi ha visto Antonio a cui ha autografato il disco
e ha specificato “Con lui la foto singola visto che è un bambino” e ha anche
guardato attentamente i disegni che le aveva portato ed è stata una scena molto
tenera. Poi con il suo solito entusiasmo ha chiesto tipo “Ci facciamo una foto
di gruppo?” quindi ci siamo messi tutti in posa e un signore ha scattato un bel
po’ di foto. Ad un certo punto, tra uno scatto e l’altro, mi ha anche suggerito
di togliermi i capelli da davanti alla faccia quindi per un nano secondo si
sono voltati tutti verso di me e io tipo “Oops” quindi li ho tolti, il signore
ha scattato altre due-tre foto e il gruppo si è sciolto. Noemi si è fermata
vicino alla porta per salutare tutti a mano a mano che uscivamo. Quando stavo
uscendo io ero pronta con la nostra prima foto insieme quindi gliel’ho buttata
davanti alla faccia e ho commentato “Quando eravamo giovani… 10 anni fa”. Lei
ha fatto un piccolo balzo indietro proprio come si fa quando ti piazzano
improvvisamente una cosa davanti agli occhi e poi, dopo averla guardata, ha
esclamato “Ma dai che siamo ancora giovani, siamo nei migliori anni ora” e dopo
una risata ha concluso con un “Ciao tesoro” quindi sono contenta di com’è
andata cioè ho avuto questo mio brevissimo momento molto carino e sono
soddisfatta. Vicino ad una porta più esterna si era invece fermato Jaco che
quando mi ha visto mi ha detto tipo “Grazie mille. Alla prossima. Ciao” e mi ha
fatto l’occhiolino e quindi questo è bastato per farmi innamorare. Ovviamente
sto scherzando perché ero innamorata di Jaco già dall’anno scorso. E quando
usciamo invece incrociamo Gabriele con cui ci scambiamo un semplice e veloce ma
simpatico cenno.
Quando torniamo in mezzo al pubblico, io ho raggiunto Erica e ci siamo sedute mentre gli altri si sono posizionati in piedi alla nostra sinistra poco distanti. Come annunciato, è stato Gregorio ad aprire il concerto cantando circa 3 brani, il numero giusto cioè non è stata una di quelle aperture chilometriche che ad un certo punto ti rompi il cazzo, è stata una cosa equa anche perché poi è tornato anche dopo a cantare insieme a Noemi. Infatti, dopo i primi 2-3 brani, Gregorio torna per esibirsi insieme a lei in A me m’ piac’ o’ blues, Bagnati dal sole e forse qualcos’altro, ricordando che lui è stato per un periodo il suo corista. Il live è stato bello ed era esattamente come lo ricordavo dal raduno o comunque dalle stories varie che avevo visto su Instagram. Lei era molto elegante con una gonna nera e una camicia colorata (esattamente come l’avevamo vista al Meet) ed era un po’ esagitata secondo me, forse aveva preso qualche medicina per la febbre che l’ha fatta attivare. Comunque rideva e gridava (non in modo esagerato) ed era molto arzilla. A volte sembrava venire verso di noi e lanciarci dei baci ma il palco era così alto e così lontano che avrebbe potuto lanciarli a chiunque. Io comunque continuerò a pensare che fossero per noi. Ed è stato al momento finale, quello di Vuoto a Perdere, che ci siamo riuniti tutti e ci siamo buttati sotto al palco. Ad un certo punto Noemi è venuta sicuramente verso di noi e c’è stato un contatto, una connessione fortissima cioè ci guardava e ci indicava eccetera; peccato che, se da sopra vedevamo lei che ci chiamava, da sotto c’era il tipo della sicurezza che continuava ad urlarci che non potevamo stare lì e che quindi ci ha fatto allontanare. Ma ormai era tutto finito ed era andato già tutto benissimo.
Quando torniamo in mezzo al pubblico, io ho raggiunto Erica e ci siamo sedute mentre gli altri si sono posizionati in piedi alla nostra sinistra poco distanti. Come annunciato, è stato Gregorio ad aprire il concerto cantando circa 3 brani, il numero giusto cioè non è stata una di quelle aperture chilometriche che ad un certo punto ti rompi il cazzo, è stata una cosa equa anche perché poi è tornato anche dopo a cantare insieme a Noemi. Infatti, dopo i primi 2-3 brani, Gregorio torna per esibirsi insieme a lei in A me m’ piac’ o’ blues, Bagnati dal sole e forse qualcos’altro, ricordando che lui è stato per un periodo il suo corista. Il live è stato bello ed era esattamente come lo ricordavo dal raduno o comunque dalle stories varie che avevo visto su Instagram. Lei era molto elegante con una gonna nera e una camicia colorata (esattamente come l’avevamo vista al Meet) ed era un po’ esagitata secondo me, forse aveva preso qualche medicina per la febbre che l’ha fatta attivare. Comunque rideva e gridava (non in modo esagerato) ed era molto arzilla. A volte sembrava venire verso di noi e lanciarci dei baci ma il palco era così alto e così lontano che avrebbe potuto lanciarli a chiunque. Io comunque continuerò a pensare che fossero per noi. Ed è stato al momento finale, quello di Vuoto a Perdere, che ci siamo riuniti tutti e ci siamo buttati sotto al palco. Ad un certo punto Noemi è venuta sicuramente verso di noi e c’è stato un contatto, una connessione fortissima cioè ci guardava e ci indicava eccetera; peccato che, se da sopra vedevamo lei che ci chiamava, da sotto c’era il tipo della sicurezza che continuava ad urlarci che non potevamo stare lì e che quindi ci ha fatto allontanare. Ma ormai era tutto finito ed era andato già tutto benissimo.
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