Da qualche anno a questa parte scrivo il resoconto del Giffoni Film Festival su un documento Word perché mi esce una cosa abnorme di circa 30 pagine che su questo blog forse starebbero un po' male. Nel mega racconto della manifestazione in genere vengono inglobati anche tutti gli eventi collaterali ossia tutti quelli che, anche se non si svolgono nell'ambito del GFF, hanno luogo comunque in quei giorni e fanno parte lo stesso dell'avventura di quella settimana in qualche modo. Per questo in genere non li posto mai qui anche se avere questi buchi mi dà un po' fastidio. Quest'anno, per superare questo fastidio, copierò sul blog il resoconto del concerto di Levante perché ci tengo proprio tanto che non manchi:
Finalmente era arrivato il momento del concerto di
Levante al Belvedere di San Leucio, evento per cui noi eravamo organizzate da
MARZO. Proprio per questo, infatti, avevamo entrambe preso il biglietto (per le
prime file perciò circa 40 euro quindi leggermente esagerato) ma all’ultimo
abbiamo comunque provato a chiedere degli accrediti. Ce ne hanno concesso uno
come stampa e quindi abbiamo cercato per mari e per monti qualcuno a cui
affibbiarlo. Ho fatto anche un annuncio su Instagram anche perché amo usare i
social nel modo giusto cioè per quello che servono realmente ossia comunicare.
E infatti spesso in queste situazioni mi hanno salvato e anche questa volta è
successo se non fosse che ho ricevuto una risposta alle 17:30 e io l’ho letta
tipo due ore più tardi. Quando mi deciderò a non silenziare qualunque app
appena la scarico sarà sempre troppo tardi. Almeno le notifiche dei dm potevo
lasciarle. E invece. Comunque alla fine Marina ce l’ha fatta a venire con noi.
Siamo andate a prenderla a casa ed eravamo leggermente in ritardo rispetto al
nostro programma iniziale ma perfettamente in tempo per l’inizio del concerto.
Peccato che sull’autostrada per Caserta c’era una fila di 2 km per un
incidente. Un incidente grave, un incidente mortale. Quando siamo riuscite
(finalmente) a superare il blocco, abbiamo visto sulla corsia accanto alla
nostra il telo bianco sotto cui era nascosto il cadavere. Non ho avuto neanche
il tempo di mettere a fuoco quello che stavo vedendo che ho subito voltato lo
sguardo ma è stato abbastanza per traumatizzarmi, soprattutto visto che poi
abbiamo scoperto che il motociclista era morto perché decapitato dal guardrail.
Per fortuna ci ha pensato Levante a distrarmi un po’. È anche a questo che
serve la musica. Quando arriviamo al Belvedere di San Leucio e iniziamo a
chiedere info su dove poter parcheggiare sentiamo provenire dalla location
Cuori d’artificio. E poi Nuvola. Quando ci avviciniamo alla cassa per ritirare
i nostri biglietti/accrediti, invece, Levante stava cantando Diamante.
Purtroppo però Astronave Musica non era in lista per chissà quale motivo quindi
abbiamo anche perso un sacco di tempo perché al botteghino ci hanno spiegato
che anche altre persone hanno avuto problemi a riguardo, noi però alle 22 di
sabato sera chi potevamo chiamare per aggiustare le cose? Che poi tra l’altro
ho scoperto che l’ufficio stampa che (non) ci aveva accreditato era lo stesso
che si occupava degli artisti ospiti al Giffoni quindi la tentazione di andare
a protestare direttamente da lui il giorno dopo è stata forte. Marina quindi ha
dovuto comprare un biglietto e nel frattempo era iniziata Ciao per sempre.
Entriamo sulle note finali della canzone e, quando ci avviciniamo alla prima
fila, Levante stava presentando il brano successivo. Erica vede Stefania che
era proprio lì davanti e la salutiamo pacatamente per non disturbare ma allo
stesso tempo calorosamente. Forse sto scrivendo cose un po’ senza senso perché
anche solo pensare a quella giornata mi fa stancare. Sia lei che alcune ragazze
dello staff ci chiedono se vogliamo delle sedie ma noi gli spieghiamo che
abbiamo il posto quindi ce lo indicano. Era dalla parte opposta a dove stavamo
noi quindi abbiamo attraversato la fila di sedie davanti a tutto il pubblico
presente. Levante continuava a parlare andando avanti e indietro sul palco che
era piuttosto basso; non sapevo esattamente cosa stesse dicendo ma - ad un
certo punto, mentre mi avvicinavo al mio posto - i nostri sguardi si sono
incrociati ed io le ho fatto Ciao con la mano. Nel bel mezzo del suo discorso
ci ha infilato di soppiatto un veloce e carinissimo “Ciao Gaia” prima di
ricominciare a dire quello che stava dicendo. Ok, ero già distrutta e avevo
fatto tardi ma ora ero seduta in prima fila, Levante mi aveva salutato e dopo
aveva cominciato a cantare Se non ti vedo non esisti quindi almeno eravamo
arrivate giusto in tempo per uno degli inediti. Come al solito io se ascolto
una canzone solo una volta poi non me la ricordo neanche più quindi adesso non
so neanche come faccia. Stessa cosa ovviamente per Questa è l’ultima volta che
ti dimentico. Cioè non so neanche se mi sono piaciute o meno. Sono però sicura
di essermi innamorata di Magmamemoria, al momento non ricordo nemmeno quella ma
sono certa di averla amata. Lei era vestita come in tutte le foto che si erano
già viste sui suoi social in cui aveva un po’ spoilerato gli outfit comunque
roba molto carina. Gli arrangiamenti erano proprio adatti all’occasione. Per
questo tour pre-album in questi luoghi storici tra passato e presente, le
canzoni (alcune) sono state trasformate in gioielli rari. Violini a gogo. Una
cosa straordinaria che avrei sicuramente apprezzato di più se non fossi stata
così stanca. Mi sono lamentata esageratamente della mia stanchezza però
veramente nonostante il concerto mi sia piaciuto tantissimo ho rischiato un
paio di volte di addormentarmi proprio per l’eleganza e la (giusta) lentezza di
alcuni speciali momenti che ho avuto in ogni caso modo di apprezzare. Quando in
scaletta siamo arrivati a Non me ne frega niente il pubblico non ce l’ha fatta
più. Ci siamo alzati quasi tutti e ci siamo avvicinati alle transenne. Quindi Erica
ha avuto modo di raggiungermi dalla seconda fila e Marina dalla tredicesima.
Eravamo tutti lì e ad un tratto Levante ci ha visto dal palco e ci ha mandato
un bacio. Comunque a quel punto il concerto non stava proprio giungendo al
termine però noi siamo rimasti comunque lì fino alla fine. Gli ultimi due pezzi
in scaletta erano Alfonso per ricordare i suoi inizi e Lo stretto necessario in
chiusura per omaggiare questa nuova ripartenza che noi non vediamo l’ora di
scoprire.
Al ritorno il navigatore ci ha fatto sperdere per delle
stradine sperdute ma poi ne abbiamo fatto partire un altro e, finalmente, è
andato tutto bene. Il giorno dopo tra l’altro Stefania mi ha scritto su
Facebook “Felice di avervi rivisto” e io ho amato tutto ciò.
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