giovedì 31 luglio 2025
Ginevra 30.7.25 Paestum (SA)
Benedetto il giorno in cui ho imparato a cercare passaggi per i concerti nei gruppi Telegram degli artisti. È stato proprio grazie al canale di Ginevra che circa un mese e mezzo fa sono riuscita a essere al suo live a Napoli. Io ho lanciato la mia richiesta online e ad accoglierla è stato Valerio, colui che pareva essere un estraneo conosciuto su internet e poi si è scoperto essere un amico di Salvatore che avevo incontrato già nel 2019. Non solo quindi ho trovato ottima compagnia (e un passaggio) per il suo evento napoletano, ma anche la promessa di un eventuale prossima volta. Certamente nessuno si sarebbe aspettato - però - che neanche due mesi dopo Ginevra sarebbe tornata in Campania, permettendoci di bissare così in fretta. Ma dopo un'organizzazione come sempre caotica, ci ritroviamo al Camping La Giara di Paestum per un concerto che doveva iniziare alle 21, poi alle 23 e poi alle 22:30. Alla fine è iniziato alle 22:45. E Angelica Bove, che doveva aprire il live, magicamente sparita dalla lineup. Per fortuna noi eravamo venuti per l'artista principale della serata, che è salita sul palco con un outfit che mi ha fatto pensare che si era vestita un po' come me. E no, non intendo male; però quella gonnellina ricordava un po' una delle mie. In effetti, forse io e lei siamo più simili di quanto si possa credere, anche semplicemente per il fatto che siamo nate entrambe nel '93. Pare poco, eppure Ginevra durante il concerto ci ha dimostrato che non si può mai uscire dagli anni '90, menzionandoli almeno 15 volte. Innanzitutto, ci ha fatto sapere che le reference di My baby sono proprio quelle, e che potevamo dedicare il brano a un amore estivo (vista la location speciale in cui ci trovavamo), ma anche a quelli invernali, a quelli platonici... insomma, un po' a tutti quelli che fanno soffrire. E ancora un riferimento alla sua età lo abbiamo ritrovato ovviamente in 30 Anni, che in questo caso è dedicata alla nonna Anna. Proprio in occasione del live napoletano aveva specificato che la sua famiglia è originaria di quelle zone e anche stavolta lo ha ripetuto, ponendo attenzione sulle stesse origini del chitarrista Domenico Finizio. Lui ne ha approfittato per ricordare il nome esatto dell'ospedale partenopeo in cui è nato, ma ha pure ringraziato per l'ottima presentazione: lei ha risposto spiegando che adesso si sarebbe trovato già pronto per quando avrebbe un giorno suonato da quelle parti magari per un concerto tutto suo (magari con il suo gruppo, i Tropea). Al ragazzo è stata anche lanciata una battuta quando Ginevra gli ha ironicamente chiesto di cantare la parte di Meg in Spacco tutto. Lui un po' l'ha assecondata, ma poi lei stessa ha proseguito a sorpresa quando in realtà la versione editata del pezzo era già finita. "Questo è il bello di fare le cose completamente dal vivo", ha detto, "Questa è la cosa più anni '90 che abbiate potuto vedere". Per non parlare di quando ha effettivamente spaccato tutto. A concerto finito era già iniziata la musica di sottofondo post-live quando il pubblico ha richiamato Ginevra a gran voce con il solito ritornello: "Se non ci fai l'ultima noi non ce ne andiamo". A salire sul palco è stato di sua spontanea iniziativa proprio Domenico, chiamando lei con un sincero "Ti va di farne un'altra?". Quindi scelgono di eseguire di nuovo My baby e, durante un momento particolarmente energico, il cavo del microfono si stacca e lei rimane senza amplificazione. Ma era tutto quasi finito e per le ultime battute ha usato quello del volenteroso chitarrista. A questo giro, comunque, lui non era l'unico ad accompagnare l'artista sul palco. Alla batteria c'era infatti Marco Fugazza: per la prima volta abbiamo dunque potuto vederli in trio e insieme sembrano molto uniti. Questo è proprio quello che ha detto Valerio a Gin al momento dei saluti. Quando ci avviciniamo a lei pochi minuti dopo la fine dello spettacolo, lei mi vede e mi saluta con un ciao talmente entusiasta che mi ha fatto pensare che potesse davvero essersi ricordata del nostro ultimo saluto, avvenuto ormai quasi un anno fa. Dopo aver scattato la foto con un ragazzo, diventa perciò tutta per noi. Mi saluta di nuovo, aggiungendo "Mi ricordo di te!" e poi "Hai anche la maglietta!", riferendosi alla t-shirt del suo merchandising che stavo effettivamente indossando per l'occasione. Ero riuscita a ricordarmi di toglierci i capelli da davanti prima di farmi vedere. Io comunque rispondo con altrettanto entusiasmo dicendo che sì, mi ero presentata preparata. Aggiungo subito che ero lì con la persona conosciuta tramite il suo canale Telegram e con cui avevo già vissuto l'avventura napoletana. Dopo essersi detta contenta, infatti, ci chiede se saremmo tornati subito a Napoli. Noi specifichiamo che siamo di Salerno e lei, ancora più contenta, commenta dicendo che stavolta era quindi anche tutto molto più vicino, ma comunque ci ringrazia tanto per essere venuti. A questo punto, Valerio - dopo aver fatto i complimenti anche alla band e al loro essere coesi ("Sì, siamo tutti migliori amici") - la ringrazia per Rajasthan. Effettivamente, questo è stato proprio un pezzo a sorpresa. I concerti dell'ultimo tour prevedono tutti i brani dell'album più recente, ma - oltre alle tracce di Femina - a questo live ha dunque aggiunto anche la canzone scritta per suo fratello che durante la serata ha però voluto dedicare anche alle persone di G4za, sotto una pioggia di luci blu richieste proprio da Domenico. Femina è invece dedicata alle donne e lei per cantarne il primo pezzo a cappella scende dal palco per mettersi in piedi su una cassa vicino alle transenne di chi era posizionato in prima fila. A parte questo breve momento senza accompagnamento strumentale, Ginevra è stata quasi sempre non solo seguita dai suoi musicisti e compagni di viaggio ma pure attorniata da mille strumenti che suonava lei stessa. Tra questi, una specie di radio (??) che ha utilizzato per far ascoltare a tutti il suono dell'acqua prima dell'esecuzione di Ragazza di fiume. Anzi, in realtà è stato Domenico a farla partire, chiedendo a Ginevra di poter usare il giochino in una delle tante occasioni di scherzi e di vicinanza, come quando lei si è seduta sul pavimento del palco accanto a lui per cantare in un paio di brevi istanti musicali. Così, hanno dimostrato ancora una volta il clima familiare che si respira on stage. Anche sotto il palco, l'atmosfera è serena: dopo averla salutata e averle detto tutto ciò che le dovevamo dire, lei quindi ci congeda con altri ringraziamenti, lanciandoci un bacio, mettendo fine nel modo perfetto a una già riuscitissima serata.
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