Per la prima volta nella mia vita sono partita per andare ad un concerto alle 21:20. Mai così tardi. Prima dovevo andare ad una festa (sono nate un sacco di persone il 25 febbraio) e poi comunque si è rivelata la cosa migliore visto che comunque una volta lì io e mio padre abbiamo dovuto aspettare lo stesso poco più di un'ora. Lì era a Campagna, per la seconda volta per un concerto. Il pub però non era lo stesso in cui eravamo andati anni prima, quello di stasera era lo Zena che dovrebbe voler dire Genova in dialetto e infatti dentro c'era una (o più?!) foto di De André. Chissà come mai. Poi era vicino al fiume. Comunque appena entriamo ci dirigiamo nella "sala" in cui si sarebbe svolto il concerto dove c'era un tavolo occupato da Daniele Celona + staff + amici. I nostri sguardi si sono incrociati, anche più di una volta, ma solo velocemente. Dopo il cibo, sia nostro che loro, lo spettacolo ancora non iniziava, nel frattempo Celona è andato in bagno e poi si è venuto a sedere sui divanetti vicino a noi. A un certo punto mio padre glielo ha chiesto.
"Ma quando suoni?"
"Eh, quando Pasquale mi dà l'ok"
Mio padre ci ha messo un po' a capire (Pasquale il proprietario, abbiamo immaginato) ma poi lo ha assecondato e ha aggiunto qualcosa come "E quando si dà una mossa?"
"Picchiatelo pure" ha scherzato Celona.
Ho riso.
Dopo un po' il concerto finalmente inizia e la prima canzone in scaletta è Amantide. Poi ovviamente non ricordo bene l'ordine delle canzoni ma è normale visto che a stento lo ricordavano Daniele e Marco Di Brino, che lo accompagnava dividendosi tra diversi strumenti, tra cui un sassofono (mi pare). Anche Celona non ha suonato solo la chitarra ma anche la tastiera. Che figo. E bravo, sì, sì, ovviamente. Erano solo loro due (strana formazione) e, oltre a farci divertire con "problemi" di scaletta eccetera, ci hanno fatto sempre ridere tra una canzone e l'altra perché sono due cazzari. In senso buono ovviamente. A parte gli scherzi, in scaletta, tra gli altri brani, c'erano sicuramente La mia città, Precarion, Acqua, Sotto la collina, Atlantide. Hanno annunciato l'ultima canzone e il pubblico ha "protestato" al ché c'è stato un altro siparietto divertente perché non potevano fare il bis in quanto "non ci ricordiamo altre canzoni". L'unica che "si ricordavano" in quel momento era V per Settembre e infatti hanno fatto quella anche se, secondo loro, senza batteria non viene bene e avrebbero voluto un cartonato di Sanfilippo.
Quando il concerto è ufficialmente finito, io e mio padre ci avviciniamo a Daniele. Lui gli dice "Scusa, una foto con Gaia". Io mi avvicino e lui mi fa "Noi ci siamo già visti.. al Modo!!" e io esclamo "Siii, che memoria! Era due anni fa!". Io ricordo quella serata come se fosse ieri ma non mi aspettavo che anche lui ne avesse memoria, di gente sicuramente ne ha vista tanta in tutto questo tempo. Mi ha fatto davvero piacere! Ricordavo benissimo anche il fatto che anche lui, come me, ha l'abilità di uscire sempre con gli occhi chiusi nelle foto. Sale il gradino che ci divideva dicendo "Aspetta, fammi salire anche a me sennò sembro troppo basso" (hahah), ormai pronto per la foto. Quando mio padre finalmente riesce a scattare (dopo un paio di tentativi in cui metteva le mani dove non doveva rischiando di cambiare impostazioni), Daniele esclama "Oh no! Il flash! Sicuramente ho chiuso gli occhi!" e io "Anche io!" hahahahahahahah La guardiamo e Daniele commenta "Si ecco siamo due cinesi ma almeno abbiamo due bei sorrisi" o una cosa del genere. Infatti era vero. Una foto davvero orribile in cui non solo abbiamo entrambi gli occhi chiusi (io di più sempre e comunque) ma è pure sfocatissima... ma sorridiamo sinceramente e il ricordo del fatto che si ricordava di me mi sarebbe rimasto impresso anche se non avessimo fatto nessuna foto. Chiaramente anche il ricordo del bellissimo concerto sarà difficile da dimenticare :)
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