domenica 22 agosto 2021

Subsonica 21.8.21 Paestum (SA)

Pochi mesi fa, durante una sessione di riordino e declutter ho trovato le mie vecchie compilation. Tra Avril Lavigne, gli Zero Assoluto e, soprattutto, le soundtrack dei telefilm, ho scovato anche molte canzoni dei Subsonica. Io neanche me lo ricordavo, che quando ero piccola li ascoltavo. Ho sempre provato una profonda devozione verso Nuova Ossessione e Tutti I Miei Sbagli, certo, ma ho beccato anche altre tracce, diverse, meno conosciute, che credevo pure di non aver mai ascoltato prima (infatti al momento neanche ricordo quali sono i pezzi specifici che ci ho trovato dentro). 
I miei ascolti negli anni sono cambiati relativamente molto ma i Subsonica sono rimasti sempre. Li ho lasciati un po' andare ma non li ho mai abbandonati del tutto. Adesso quasi mi pento di non esserne stata abbastanza appassionata perché al loro concerto effettivamente ci sono andata un po' impreparata ma è stato una bomba lo stesso, anche perché è stato il mio primo vero evento dopo molti mesi. Sono stata ai live del Giffoni e alla serata con Avincola, questo è vero, ma quello dei Subsonica a Paestum mi è sembrata la vera e propria ripartenza, almeno per me. 
Sono andate storte così tante cose durante la giornata che a un certo punto ho davvero pensato di essere su Scherzi A Parte o in una Candid Camera, ma quando le luci si sono spente e le note hanno iniziato a invadere la Clouds Arena tutto (o quasi) si è aggiustato. Ascolto Samuel, Boosta e gli altri da quando ho 11 anni circa e sono gli unici artisti che ho continuato ad ascoltare al di là del tempo e al di là dei gusti e delle idee che cambiano. Vederli dal vivo è stato un po' come incontrare quei parenti che vedi solo a Natale, ma neanche, quei parenti che vedi solo alle riunioni di famiglia che dovrebbero essere annuali e poi va a finire che ci si vede ogni 10 anni, ma neanche, perché io questa cosa che solo per una questione di DNA ci si deve voler bene per forza non l'ho mai capita e alcuni miei parenti sono legittimata a considerarli estranei. Samuel, Boosta, Max Casacci, Ninja e Vicio, invece, li conosco molto meglio. Vedendo e sentendo parlare il primo, poi, mi sono ricordata dei sorrisini che lanciava in camera durante XFactor e mi sono di nuovo innamorata di lui che è l'uomo metà camicie curiose e metà cappelli, un essere mitologico, come ha raccontato Boosta durante il suo "momento cabaret". Quest'ultimo invece suonava delle tastiere buffe che erano posizionate in un modo ancora più buffo, in verticale. 
Le canzoni, tratte dal vastissimo repertorio del gruppo, sono state scelte con cura: i Subsonica hanno provato a ricreare una scaletta in grado di far rimanere seduto il pubblico ma ovviamente non è stato possibile. Alla terza canzone, la folla (vaccinata e greenpassata) era già tutta in piedi (nel metro di spazio che gli spettava in modo da rispettare il distanziamento sempre e comunque). Però la mancanza di Liberi Tutti mi sembra una prova concreta dell'impegno che ci hanno messo per far sì che non si creasse troppo caos.  
Iniziato con Come Se, il concerto è stato un vero e proprio racconto in musica della storia della band, iniziata esattamente 25 anni fa, negli anni '90, cioè quando ancora si usava il termine telefilm invece di serie (mi ha fatto sorridere riascoltarlo durante Funk Star). Ma è stato un racconto fatto anche solo di semplici parole: di molti pezzi è stata raccontata in breve la nascita, così da far apprezzare la serata anche ai più giovani oltre che far fare un tuffo nei ricordi ai meno giovani e a rivivere certe emozioni con i trentenni che sono cresciuti proprio con questa musica. 
Avevo poi trovato una scaletta del live su internet. Ovviamente era sbagliata ma io ci ho comunque fatto una playlist per essere preparata. Ancora più ovviamente alla fine non lo ero abbastanza ma grazie ai miei (pochi) ascolti di questi giorni ho riconosciuto Cose che non ho, Radioestensioni, Onde Quadre e Abitudine. 
C'è stato poi un intervallo, quasi come se fossimo al cinema. Finita la pausa, Boosta è salito sul palco per intrattenere i presenti: ci ha fatto ridere dicendo cose sceme e reintroducendo a uno a uno tutti i componenti della band. Questa seconda parte del concerto (che ha previsto anche un cambio di outfit) è stata più interessante, o meglio, è stato questo il momento in cui ho cominciato a riconoscere più canzoni. Si inizia infatti con Istrice (spoilerata da Boosta durante il "momento cabaret") e poi c'è anche Incantevole e diverse dediche a diverse persone, innanzitutto ovviamente a Franco Battiato con Up Patriots To Arms. Ai Subsonica poi piace giocare con i numeri tondi, durante questo tour. Se è vero che sono passati esattamente 25 anni dal loro debutto e che ne sono passati 40 dalla morte di un grande artista che hanno deciso di omaggiare (Bob Marley), è anche vero che ne sono passati esattamente 20 dal G8 e che i componenti della band non hanno mai avuto paura di esporsi, per questo esiste il brano Sole Silenzioso e per questo hanno deciso di riproporlo durante questi concerti, che se non è proprio una dedica ai nostri tempi, purtroppo o per fortuna rimane sempre molto attuale se non altro per la situazione difficile che stiamo attraversando. Un altro pezzo che tratta un tema importante (l'identità di genere) è Eva-Eva mentre un'altra dedica è quella che invece fanno ai loro sostenitori con Strade, come le strade che hanno percorso insieme in tutti questi anni. 
Poi non manca Nuova Ossessione e, per finire, Tutti i miei sbagli come ottima conclusione. L'hanno introdotta come la canzone con cui in genere vengono presentati i Subsonica (in breve, è più o meno quando rispondiamo alla domanda "Chi sono?" rispondendo "Quelli di Tutti I Miei Sbagli") anche perché è quella che hanno portato sul palco di Sanremo 2000, un secolo fa. 
Sebbene infatti sembrino ormai un po' attempati (hahah!), Samuel, Boosta e gli altri hanno ancora tantissima energia: cantano, suonano, ridono e scherzano tra loro e con i fan tra inchini e ringraziamenti finali. I ringraziamenti sono sempre importanti, ma in questo periodo storico un po' di più, perché - come ha detto lo stesso Samuel - gli organizzatori dei Festival si fanno "un culo così" per organizzarli in questo momento difficile e quindi a loro va sempre un grandissimo applauso. 
Beh, direi che per essere andata impreparata a questo concerto, di cose da dire ne ho trovate comunque lol Questo perché è stato bello. Ed è stato il primo dopo tanto. E non potevo fare scelta migliore. 

Il pubblico più figo del mondo ma anche il più insaziabile 

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