domenica 25 agosto 2019

Morgan 24.8.19 S. Giorgio del Sannio

Morgan mi fa sorridere il cuore. Io ritengo proprio che sia, e non so come facciano gli altri a non vederlo, una persona semplice e divertente. Me ne accorgo quando dopo la seconda canzone chiede al chitarrista "Ce l'hai la bombola d'ossigeno?" (una di quelle cose che fanno ridere ma in realtà non c'è neanche troppo da ridere) ché tossicchiava un po' ma nonostante questo ha portato avanti un concerto bellissimo. Me ne accorgo quando dice che Megahertz è veneto e i veneti sono famosi perché hanno sete... e quindi bevono. Me ne accorgo quando fa uno sproloquio sulla parola Benevento facendo giochi di parole (davvero un po' squallidi, degni di mio padre) tipo "Tutto Bene? Cosa ti porta a Benevento? Carmelo Bene?" e così via. Lo spettacolo infatti ha avuto luogo - più precisamente - a San Giorgio del Sannio, nell'ambito della Notte Bianca rinominata Black & White per simboleggiare metaforicamente un clima di inclusione a 360 gradi. E anche per quanto riguarda la scelta artistica per la manifestazione il comune ha avuto la mente aperta vedendo in Morgan un esempio di quell'arte che "salverà il mondo" e nient'altro: a fine serata gli è stata anche regalata un'opera di un artista locale che è stata sinceramente apprezzata: "Wow, ma è bellissimo" ha esclamato lui, aggiungendo "Non intendo il soggetto, intendo il ritratto" mostrando il suo volto su un quadro che se venisse appeso a casa sua "allora forse sì che il giudice ne capirebbe il valore artistico" (una frecciatina che, devo dire, ci stava proprio bene). E quindi, come molte volte, mi è capitato di iniziare a raccontare dalla fine ma probabilmente va benissimo così dal momento che è stato un live all'incontrario, nel senso che la prima canzone è stata Altrove che in genere è quella che usano per chiudere e quindi da lì hanno deciso di eseguire la scaletta capovolta, facendo poi la penultima, la terzultima e via dicendo.. cioè in realtà magari stavano scherzando ??? ma chi può dirlo?! Su quel palco erano tutti così folli (in senso buono) che non si è capito bene se lo abbiano fatto davvero o meno (non conoscendo la scaletta), un po' come il ritorno di Beverly Hills 90210 in cui il confine tra mondo reale e finzione è molto labile LOL! Morgan infatti non era solo ma era accompagnato dalla band, il che mi sembra un po' una (piacevolmente?) strana novità: con lui c'erano i già conosciuti MegaHertz e Marco Santoro insieme ai Lombroso cioè Dario Ciffo (ex Afterhours) e Agostino. Questi ultimi due, tra l'altro, hanno anticipato tre o quattro canzoni in attesa del cantante durante un'esibizione pre-show che sembrava proprio dovesse essere qualcosa per intrattenere il pubblico a causa del ritardo del suddetto ma chi lo sa, magari no eh. Anche perché ad aprire la serata c'erano già LeVacanze che mi sono anche abbastanza piaciuti però insomma se l'opening inizia solo alle 22:15 circa, uno forse un po' ce l'ha quel desiderio di arrivare al dunque con l'ospite principale. Parte del ritardo (o tutto?) è stato dovuto anche alla pioggia pomeridiana che ha fatto slittare il soundcheck e io non so perché ma giuro che me lo aspettavo che venisse a piovere. Morgan sale sul palco intorno alle 23:30 però possiamo dire che ne è valsa la pena. Aveva una giacca nera e un fiore tra i capelli che ho deciso di fotografare prima che fosse troppo tardi cioè prima che gli cadesse o prima che i suoi capelli diventassero troppo ingestibili, però è successa una cosa che mi accade a volte ossia sono uscita di casa con la fotocamera scarica ... (e mi succede sempre quando sono tipo in primissima fila con un soggetto particolarmente ideale da fotografare) me ne sono accorta durante Io vorrei Non Vorrei Ma se vuoi di Lucio Battisti che non mi aspettavo proprio! Tra le altre cover che ha fatto anche Suspicious Minds, Heroes (cantata seduto sul bordo del palco e a tratti anche disteso, mi ha troppo ricordato Achille Lauro sul pianoforte a Sanremo) e un gran bel tributo a Fabrizio De André con l'intro de La canzone di Marinella + Un ottico + Il Suonatore Jones + Morire per delle idee (traduzione in francese del pezzo di Georges Charles Brassens - nome pronunciato in modo un po' incerto perché "la mia pronuncia del francese non è buonissima"). Dei suoi pezzi ha eseguito The Baby, Cieli Neri, L'Assenzio e sicuramente qualche altra per poi concludere (o iniziare) con Altre F.D.V. ma è stato durante La Crisi che c'è stato un momento davvero esilarante (oltre a "Appena mi finisce la crisi di tosse facciamo La Crisi"). Durante il concerto, dopo aver finito il suo bicchiere di vino (o birra?) ha espresso il suo entusiasmo nel trovarsi in una di quelle feste di paese piene di bancarelle e quindi ha domandato "Lo zucchero filato c'è?". La sua richiesta è stata accolta poco dopo, infatti ad un certo punto scende dal palco e io pensavo fosse per cantare un pezzo di canzone più vicino al suo pubblico invece poi risale con una stecca di zucchero filato in mano. E piano piano gliene arrivano altre due. "Credo che lo zucchero filato sia la cosa più buona del mondo, dopo la pizza ovviamente" ha detto, felice come un bambino e, soprattutto, con le mani tutte azzeccose. Non solo, quindi, ha presentato La Crisi dicendo che sbaglia sempre le parole e quindi "Non fatemi ricordare il testo, ché lo sbaglio sempre quindi devo sbagliarlo anche stasera" ma ad un certo punto era anche impossibilitato a suonare e cantava tra un boccone e l'altro di quei pezzi di nuvola che a me in realtà non sono mai piaciuti. Aveva le mani talmente collose che ad un certo punto ha anche fatto una prova premendone una a terra e raccogliendo con il palmo totalmente aperto uno dei fogli della scaletta. E poi quella stessa mano, un po' titubante e scusandosi, l'ha dovuta stringere all'assessore. C'era così tanto zucchero filato che ne ha offerto un po' anche ai musicisti (alcuni dei quali hanno accettato) che sono davvero meravigliosi, capaci di stare dietro a Morgan e di farlo stare un po' più in riga (tipo quando facevano partire la musica mentre lui si disperdeva in discorsi un po' buffi secondo me era per quello). Il batterista alla fine gli ha lasciato lo strumento, sulla cui cassa era raffigurata la sua faccia nello stile della copertina di Italian Songbook Vol. 2, e ha suonato per una manciata di secondi pure quella, oltre ad essere passato per tutta la serata dal basso alla chitarra (o forse era un altro basso, è un mio limite) al pianoforte, dimostrandoci - come sempre - di essere (prima di tutto il resto, prima di tutte le polemiche) un grandissimo artista.

PS: Ci tengo a specificare che la prima parte di questo resoconto l'ho scritta alle 7 AM a causa dell'insonnia però mi sembra di aver digitato cose piuttosto sensate

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