Per la prima volta nella mia vita sono partita per andare ad un concerto alle 21:20. Mai così tardi. Prima dovevo andare ad una festa (sono nate un sacco di persone il 25 febbraio) e poi comunque si è rivelata la cosa migliore visto che comunque una volta lì io e mio padre abbiamo dovuto aspettare lo stesso poco più di un'ora. Lì era a Campagna, per la seconda volta per un concerto. Il pub però non era lo stesso in cui eravamo andati anni prima, quello di stasera era lo Zena che dovrebbe voler dire Genova in dialetto e infatti dentro c'era una (o più?!) foto di De André. Chissà come mai. Poi era vicino al fiume. Comunque appena entriamo ci dirigiamo nella "sala" in cui si sarebbe svolto il concerto dove c'era un tavolo occupato da Daniele Celona + staff + amici. I nostri sguardi si sono incrociati, anche più di una volta, ma solo velocemente. Dopo il cibo, sia nostro che loro, lo spettacolo ancora non iniziava, nel frattempo Celona è andato in bagno e poi si è venuto a sedere sui divanetti vicino a noi. A un certo punto mio padre glielo ha chiesto.
"Ma quando suoni?"
"Eh, quando Pasquale mi dà l'ok"
Mio padre ci ha messo un po' a capire (Pasquale il proprietario, abbiamo immaginato) ma poi lo ha assecondato e ha aggiunto qualcosa come "E quando si dà una mossa?"
"Picchiatelo pure" ha scherzato Celona.
Ho riso.
Dopo un po' il concerto finalmente inizia e la prima canzone in scaletta è Amantide. Poi ovviamente non ricordo bene l'ordine delle canzoni ma è normale visto che a stento lo ricordavano Daniele e Marco Di Brino, che lo accompagnava dividendosi tra diversi strumenti, tra cui un sassofono (mi pare). Anche Celona non ha suonato solo la chitarra ma anche la tastiera. Che figo. E bravo, sì, sì, ovviamente. Erano solo loro due (strana formazione) e, oltre a farci divertire con "problemi" di scaletta eccetera, ci hanno fatto sempre ridere tra una canzone e l'altra perché sono due cazzari. In senso buono ovviamente. A parte gli scherzi, in scaletta, tra gli altri brani, c'erano sicuramente La mia città, Precarion, Acqua, Sotto la collina, Atlantide. Hanno annunciato l'ultima canzone e il pubblico ha "protestato" al ché c'è stato un altro siparietto divertente perché non potevano fare il bis in quanto "non ci ricordiamo altre canzoni". L'unica che "si ricordavano" in quel momento era V per Settembre e infatti hanno fatto quella anche se, secondo loro, senza batteria non viene bene e avrebbero voluto un cartonato di Sanfilippo.
Quando il concerto è ufficialmente finito, io e mio padre ci avviciniamo a Daniele. Lui gli dice "Scusa, una foto con Gaia". Io mi avvicino e lui mi fa "Noi ci siamo già visti.. al Modo!!" e io esclamo "Siii, che memoria! Era due anni fa!". Io ricordo quella serata come se fosse ieri ma non mi aspettavo che anche lui ne avesse memoria, di gente sicuramente ne ha vista tanta in tutto questo tempo. Mi ha fatto davvero piacere! Ricordavo benissimo anche il fatto che anche lui, come me, ha l'abilità di uscire sempre con gli occhi chiusi nelle foto. Sale il gradino che ci divideva dicendo "Aspetta, fammi salire anche a me sennò sembro troppo basso" (hahah), ormai pronto per la foto. Quando mio padre finalmente riesce a scattare (dopo un paio di tentativi in cui metteva le mani dove non doveva rischiando di cambiare impostazioni), Daniele esclama "Oh no! Il flash! Sicuramente ho chiuso gli occhi!" e io "Anche io!" hahahahahahahah La guardiamo e Daniele commenta "Si ecco siamo due cinesi ma almeno abbiamo due bei sorrisi" o una cosa del genere. Infatti era vero. Una foto davvero orribile in cui non solo abbiamo entrambi gli occhi chiusi (io di più sempre e comunque) ma è pure sfocatissima... ma sorridiamo sinceramente e il ricordo del fatto che si ricordava di me mi sarebbe rimasto impresso anche se non avessimo fatto nessuna foto. Chiaramente anche il ricordo del bellissimo concerto sarà difficile da dimenticare :)
domenica 26 febbraio 2017
giovedì 23 febbraio 2017
Elodie 22.2.17 Salerno
Oggi pomeriggio Elodie ha incontrato i fan campani prima a Napoli e poi a SALERNO dove a ospitarla è stato il Centro Commerciale Le Cotoniere. Questo grande luogo di shopping è aperto da dicembre e io ci sono già andata tante volte quindi come potevo perdere questa giornata? L'unica cosa che mi frenava era il fatto che non volevo comprare il CD. Ho ascoltato Tutta Colpa Mia su Spotify e sinceramente mi ha fatto un po' schifo, però lei è brava, bella e disponibile quindi avevo comunque degli ottimi motivi per essere presente. Io e mia madre arriviamo con tutta calma intorno alle 18, orario in cui sarebbe dovuto iniziare il firmacopie che ovviamente in realtà comincia quasi un'ora dopo. Ad intrattenerci una ragazza che era lì per presentare l'evento che si è messa a parlare con il pubblico e a fare domande a tutti durante l'attesa. Quando Elodie arriva dice giusto due parole, si scusa per il ritardo così "Scusate per il ritardo ma... no in realtà non so che dire però scusate davvero!". Prima aveva un altro instore in un'altra città quindi era giustificata. Proprio per queste giornate piene di impegno, però, la vedevo un po' distrutta: si sventolava spesso con la mano e si toccava molte volte la gola (acqua e caramelle a go go hahaha). Nonostante il caldo e il mal di gola (presumo), Elodie è stata gentilissima con tutti: l'ho osservata per due ore e non ha negato un sorriso a nessuno; ha abbracciato e baciato tutti e con molti ha fatto anche più di una foto. Faceva anche tante espressioni buffe a cui non riuscivo a dare un senso perché non sentivo cosa diceva alla gente che la incontrava. Io non ho avuto questo piacere perché il disco quindi non lo volevo. Verso la fine ho chiesto ad un bodyguard se potevo passare e dopo un attimo di esitazione mi ha detto di sì.. neanche il tempo di girarmi verso mia madre che sono stata bloccata perché mi hanno detto che mi avrebbe dovuto dare il permesso un altro signore che non sono riuscita a "rintracciare". Quando l'evento è finito, Elodie se n'è andata accompagnata dalla sicurezza e qualcuno l'ha anche fermata. Gentilissima, ha concesso un paio di foto a qualche bambino e poi ha continuato a camminare verso la macchina, continuando ad essere inseguita dalle ragazzine che forse poi hanno anche raggiunto il loro obiettivo.. io invece mi sono seduta su una panchina vicino a un cane.
Nonostante forse l'inutilità dell'evento, per me, è stato comunque un pomeriggio carino ed è stato bello fotografarla perché lei è stupenda e le immagini promozionali di quest'anno non le rendono giustizia!
Nonostante forse l'inutilità dell'evento, per me, è stato comunque un pomeriggio carino ed è stato bello fotografarla perché lei è stupenda e le immagini promozionali di quest'anno non le rendono giustizia!
venerdì 17 febbraio 2017
Chiara Dello Iacovo 16.2.17 Salerno
Siccome la mia vita è sempre molto equilibrata, mercoledì per me è stato il giorno più vuoto in assoluto, un nulla cosmico in cui avrei potuto fissare il soffitto per dodici ore. E forse l'ho fatto. Giovedì, invece, chiaramente, è stata una giornata tipo maratona di New York.
Sono entrata ed uscita da casa qualcosa come 23 volte ma i pit stop erano troppo brevi per essere rigeneranti. Finalmente verso le 20 esco per il concerto di Chiara Dello Iacovo al Modo che mi ha fatto dimenticare (momentaneamente) la stanchezza e i problemi di questo periodo forse troppo ingombranti per sparire per un'intera serata ma sicuramente la giovane ex-the voice ce l'ha messa tutta :p
Il concerto è stato aperto da Giovanna Doddato.. ma il primo a salire sul palco è stato il tastierista, che si è presentato e ha fatto iniziare la serata. Stavo leggermente ignorando TUTTO, fino a quando la giovane ragazza che stava cantando non ha presentato il musicista che l'accompagnava. Il nome era già stato detto durante la presentazione ma non avevo ascoltato sinceramente. Era Luciano Zanoni. Questo nome mi ricordava qualcosa. Qualcuno. Chi? Uno dei nuovi dottori di Un medico in famiglia? Mah, sì, forse, il cognome è quello, Zanoni, ma c'era qualcun'altro nella mia mente. A un certo punto il colpo di genio. Come si chiamavano le due new entry nella band del Cuore d'artista club? Zagona e Sanoni? No, no. Sagona e Zanoni. Zanoni. Alla tastiera. Suonava la tastiera anche stasera. Dopo un po' di sano stalking la conclusione è venuta da sè: era proprio lui. Una coincidenza davvero carina.
Lui stava accompagnando questa ragazza che non era poi così male, urlava solo un po' troppo forse, ma le cover che ha scelto di interpretare erano le canzoni più coverizzate del mondo. Vedrai Vedrai (fatta da Noemi al Premio Tenco PERCHé TUTTO è COLLEGATO) e Human le ha cantate GAIA a XFactor, Giudizi Universali proprio Chiara Dello Iacovo a The Voice. Poi altre che ho già dimenticato.
Finalmente inizia il concerto "vero". Chiara Dello Iacovo sale sul palco e già si capisce che sarebbe stato non solo un concerto ma un vero e proprio spettacolo perché i microfoni erano decorati e il suo look sembrava molto scenico: oltre a una coda da scimmia, era vestita in modo abbastanza particolare anche se questo forse può essere attribuito al suo semplice gusto. Durante la serata ha però aggiunto accessori sicuramente facevano parte degli effetti di scena come anche giochi sonori (tipo il rumore del vento dopo la canzone chiamata Vento appunto).
Fino a qualche tempo fa ogni volta che vedevo qualcuno suonare bene e magari anche in un modo un po' fuori dalle righe, mi veniva l'ansia per la lezione di pianoforte a cui sarei dovuta andare il giorno dopo o la settimana dopo. Adesso ogni volta che vedo qualcuno suonare bene e magari anche in un modo un po' fuori dalle righe penso al fatto che forse mi pento di aver smesso di frequentare.
Questi pensieri sono nati perché una delle cose che mi ha colpito di più del concerto è che a un certo punto Chiara ha cominciato a suonare due tastiere. Due insieme. Nello stesso momento. Una con la mano destra e una con la mano sinistra. Erano solo in tre sul palco, la sua bravura e quella dei due musicisti hanno reso l'atmosfera particolare perché sembrava invece ci fosse un intero gruppo sul palco.
Ricordo bene la presentazione del brano Genova: Chiara ha raccontato che da Asti (la sua città) lei e i suoi amici stavano andando a Roma per il capodanno (ovviamente con l'InterCity) e passando da Genova ha visto tante finestre che le sono rimaste impresse e si è domandata "Perché tutte le persiane sono verdi?". Spiegato da me magari fa un po' schifo ma in realtà per me ha tutto molto senso perché quando sono stata in quel posto anche a me sono rimaste impresse le finestre, spesso finte e con le persiane dipinte.
Ha nominato Gabbani e la sua scimmia, ha ringraziato i musicisti e il pubblico che non le ha neanche dato il tempo di scendere prima di chiedere il bis. Introverso (questa volta suonata al basso) è stata una delle ultime canzoni e lo spettacolo è finito con un lungo applauso.
Dopo il concerto io e Gian siamo andati a salutare Luciano Zanoni per dire anche a lui della simpatica coincidenza. Ci ha ringraziato e ha concluso con "Allora seguiamoci sui social!". Quando siamo arrivati vicino a Chiara, alla destra del palco, ormai la folla stava diminuendo. Tra un incontro e l'altro ha anche suonato un po' il piano che era abbandonato lì!! Era tipo un extra live privato hahah Fabio le si è avvicinato e si sono salutati e quando è stato il turno di Gian, lui ha fatto andare prima me quindi in un momento di semi-confusione mi sono ritrovata non so come vicino a Chiara già quasi in posa per la foto con Fabio che mi presentava ("lei è Gaia"). Dopo lo scatto la ringrazio e ci salutiamo con i due baci standard. E' stato un incontro piuttosto veloce ma i nostri sorrisi si sono incrociati mentre salutava gli altri. Poi Gian e Fabio le hanno detto qualche altra cosa e lei è arrivata a dire che le piaceva molto la canzone sanremese della Turci. "Anche a noiii" ho detto con un po' troppo entusiasmo. Quello di chi ama qualcosa e pensa di essere l'unico e improvvisamente conosce una persona con la sua stessa passione. Dopo altre due chiacchiere, con un "Alla prossima" concludiamo l'incontro e la bella serata :)
Sono entrata ed uscita da casa qualcosa come 23 volte ma i pit stop erano troppo brevi per essere rigeneranti. Finalmente verso le 20 esco per il concerto di Chiara Dello Iacovo al Modo che mi ha fatto dimenticare (momentaneamente) la stanchezza e i problemi di questo periodo forse troppo ingombranti per sparire per un'intera serata ma sicuramente la giovane ex-the voice ce l'ha messa tutta :p
Il concerto è stato aperto da Giovanna Doddato.. ma il primo a salire sul palco è stato il tastierista, che si è presentato e ha fatto iniziare la serata. Stavo leggermente ignorando TUTTO, fino a quando la giovane ragazza che stava cantando non ha presentato il musicista che l'accompagnava. Il nome era già stato detto durante la presentazione ma non avevo ascoltato sinceramente. Era Luciano Zanoni. Questo nome mi ricordava qualcosa. Qualcuno. Chi? Uno dei nuovi dottori di Un medico in famiglia? Mah, sì, forse, il cognome è quello, Zanoni, ma c'era qualcun'altro nella mia mente. A un certo punto il colpo di genio. Come si chiamavano le due new entry nella band del Cuore d'artista club? Zagona e Sanoni? No, no. Sagona e Zanoni. Zanoni. Alla tastiera. Suonava la tastiera anche stasera. Dopo un po' di sano stalking la conclusione è venuta da sè: era proprio lui. Una coincidenza davvero carina.
Lui stava accompagnando questa ragazza che non era poi così male, urlava solo un po' troppo forse, ma le cover che ha scelto di interpretare erano le canzoni più coverizzate del mondo. Vedrai Vedrai (fatta da Noemi al Premio Tenco PERCHé TUTTO è COLLEGATO) e Human le ha cantate GAIA a XFactor, Giudizi Universali proprio Chiara Dello Iacovo a The Voice. Poi altre che ho già dimenticato.
Finalmente inizia il concerto "vero". Chiara Dello Iacovo sale sul palco e già si capisce che sarebbe stato non solo un concerto ma un vero e proprio spettacolo perché i microfoni erano decorati e il suo look sembrava molto scenico: oltre a una coda da scimmia, era vestita in modo abbastanza particolare anche se questo forse può essere attribuito al suo semplice gusto. Durante la serata ha però aggiunto accessori sicuramente facevano parte degli effetti di scena come anche giochi sonori (tipo il rumore del vento dopo la canzone chiamata Vento appunto).
Fino a qualche tempo fa ogni volta che vedevo qualcuno suonare bene e magari anche in un modo un po' fuori dalle righe, mi veniva l'ansia per la lezione di pianoforte a cui sarei dovuta andare il giorno dopo o la settimana dopo. Adesso ogni volta che vedo qualcuno suonare bene e magari anche in un modo un po' fuori dalle righe penso al fatto che forse mi pento di aver smesso di frequentare.
Questi pensieri sono nati perché una delle cose che mi ha colpito di più del concerto è che a un certo punto Chiara ha cominciato a suonare due tastiere. Due insieme. Nello stesso momento. Una con la mano destra e una con la mano sinistra. Erano solo in tre sul palco, la sua bravura e quella dei due musicisti hanno reso l'atmosfera particolare perché sembrava invece ci fosse un intero gruppo sul palco.
Ricordo bene la presentazione del brano Genova: Chiara ha raccontato che da Asti (la sua città) lei e i suoi amici stavano andando a Roma per il capodanno (ovviamente con l'InterCity) e passando da Genova ha visto tante finestre che le sono rimaste impresse e si è domandata "Perché tutte le persiane sono verdi?". Spiegato da me magari fa un po' schifo ma in realtà per me ha tutto molto senso perché quando sono stata in quel posto anche a me sono rimaste impresse le finestre, spesso finte e con le persiane dipinte.
Ha nominato Gabbani e la sua scimmia, ha ringraziato i musicisti e il pubblico che non le ha neanche dato il tempo di scendere prima di chiedere il bis. Introverso (questa volta suonata al basso) è stata una delle ultime canzoni e lo spettacolo è finito con un lungo applauso.
Dopo il concerto io e Gian siamo andati a salutare Luciano Zanoni per dire anche a lui della simpatica coincidenza. Ci ha ringraziato e ha concluso con "Allora seguiamoci sui social!". Quando siamo arrivati vicino a Chiara, alla destra del palco, ormai la folla stava diminuendo. Tra un incontro e l'altro ha anche suonato un po' il piano che era abbandonato lì!! Era tipo un extra live privato hahah Fabio le si è avvicinato e si sono salutati e quando è stato il turno di Gian, lui ha fatto andare prima me quindi in un momento di semi-confusione mi sono ritrovata non so come vicino a Chiara già quasi in posa per la foto con Fabio che mi presentava ("lei è Gaia"). Dopo lo scatto la ringrazio e ci salutiamo con i due baci standard. E' stato un incontro piuttosto veloce ma i nostri sorrisi si sono incrociati mentre salutava gli altri. Poi Gian e Fabio le hanno detto qualche altra cosa e lei è arrivata a dire che le piaceva molto la canzone sanremese della Turci. "Anche a noiii" ho detto con un po' troppo entusiasmo. Quello di chi ama qualcosa e pensa di essere l'unico e improvvisamente conosce una persona con la sua stessa passione. Dopo altre due chiacchiere, con un "Alla prossima" concludiamo l'incontro e la bella serata :)
domenica 5 febbraio 2017
Arisa 4.2.17 Roma
Quando la data più a sud del tour di un artista è Roma inizialmente mi prende lo sconforto. Poi invece decido di partire e tutto si fa più eccitante. Non chiunque merita lo sforzo (?) di un viaggio, ma Arisa sì.
Avevo chiesto a mia sorella se sarei potuta 'andarla a trovare' da sola ma con lei in città viaggiamo in Vespa ed è complicato organizzarsi così con la probabile pioggia di inizio febbraio. Allora ho deciso di provare a convincere mio padre che aveva un impegno di lavoro a Roma proprio venerdì 3! Facile quindi: andare quel giorno e trattenersi per il week end.. e invece niente è mai così semplice. Mia sorella e il fidanzato si sono lasciati quindi lei ha trovato una nuova coinquilina e non ha più così tanto spazio quindi non avrebbe potuto ospitare la notte me, mio padre e Marilena. Dopo aver mandato una o due foto di Arisa quotidianamente su WhatsApp a mio padre per convincerlo a trovare una soluzione, ce l'ho fatta. Il piano allora era: lui e Marilena andavano a Roma il 3, io li raggiungevo il 4 e poi saremo tornati a Salerno subito dopo il concerto. Tutto ciò organizzato circa un paio di giorni prima dell'evento. Quindi sabato, dopo essermi svegliata alle 8 per andare all'Anffas, mi sono messa in viaggio. Per tutto il tragitto in treno credo di aver sbadigliato; durante l'ultima mezz'ora invece mi muovevo in continuazione per placare la solita ansia dell'arrivo. Quella c'è sempre ma per il resto era stato un viaggio abbastanza tranquillo, una cosa talmente easy che non avevo neanche chiesto a mia sorella che tempo facesse a Roma. Perchè alla fine dai, che tempo poteva fare? Siamo pur sempre a inizio febbraio. Ed ecco che invece faceva caldo.
Mio padre è venuto a prendermi alla stazione e poi siamo andati da lei e poi siamo andati all'Auditorium PdM senza troppi problemi. In questo posto ormai mi sento a casa, ci sono stata così tante volte che sono giunta a una conclusione.
Visite al Colosseo: 3
'Visite' all'Auditorium: 3000
Troviamo il mio posto nella Galleria centrale della Sala Sinopoli e poi mio padre se ne va, lasciandomi alle mie riflessioni: non ero mai stata così lontana a un concerto; all'auditorium non c'è campo e non me lo ricordavo.
Alla mia destra c'erano tre posti liberi e alla mia sinistra solo uno. Quando un ragazzo si è seduto in quel posto solitario ho pensato fosse un po' imbarazzante perchè come cazzo li vende i biglietti TicketOne? Eravamo quindi noi due, poi tre posti liberi, poi altra gente. E no, non è nata nessuna storia d'amore. A volte lo guardavo con la coda dell'occhio quando Arisa faceva qualche battuta.. per ridere insieme. Ci sono state, infatti, tante cose divertenti. Non mi è sembrato di vedere un concerto ma uno spettacolo teatrale.
Per esempio, a un certo punto una bambina le ha urlato qualcosa e Arisa dal palco ha risposto "Non ti sento tesoro, che hai detto?" e la piccola ha risposto "NIENTE ARISA" N I E N T E A R I S A come a dire "Vabbè lasciamo perdere" hahahahahahah
Avevo chiesto a mia sorella se sarei potuta 'andarla a trovare' da sola ma con lei in città viaggiamo in Vespa ed è complicato organizzarsi così con la probabile pioggia di inizio febbraio. Allora ho deciso di provare a convincere mio padre che aveva un impegno di lavoro a Roma proprio venerdì 3! Facile quindi: andare quel giorno e trattenersi per il week end.. e invece niente è mai così semplice. Mia sorella e il fidanzato si sono lasciati quindi lei ha trovato una nuova coinquilina e non ha più così tanto spazio quindi non avrebbe potuto ospitare la notte me, mio padre e Marilena. Dopo aver mandato una o due foto di Arisa quotidianamente su WhatsApp a mio padre per convincerlo a trovare una soluzione, ce l'ho fatta. Il piano allora era: lui e Marilena andavano a Roma il 3, io li raggiungevo il 4 e poi saremo tornati a Salerno subito dopo il concerto. Tutto ciò organizzato circa un paio di giorni prima dell'evento. Quindi sabato, dopo essermi svegliata alle 8 per andare all'Anffas, mi sono messa in viaggio. Per tutto il tragitto in treno credo di aver sbadigliato; durante l'ultima mezz'ora invece mi muovevo in continuazione per placare la solita ansia dell'arrivo. Quella c'è sempre ma per il resto era stato un viaggio abbastanza tranquillo, una cosa talmente easy che non avevo neanche chiesto a mia sorella che tempo facesse a Roma. Perchè alla fine dai, che tempo poteva fare? Siamo pur sempre a inizio febbraio. Ed ecco che invece faceva caldo.
Mio padre è venuto a prendermi alla stazione e poi siamo andati da lei e poi siamo andati all'Auditorium PdM senza troppi problemi. In questo posto ormai mi sento a casa, ci sono stata così tante volte che sono giunta a una conclusione.
Visite al Colosseo: 3
'Visite' all'Auditorium: 3000
Troviamo il mio posto nella Galleria centrale della Sala Sinopoli e poi mio padre se ne va, lasciandomi alle mie riflessioni: non ero mai stata così lontana a un concerto; all'auditorium non c'è campo e non me lo ricordavo.
Alla mia destra c'erano tre posti liberi e alla mia sinistra solo uno. Quando un ragazzo si è seduto in quel posto solitario ho pensato fosse un po' imbarazzante perchè come cazzo li vende i biglietti TicketOne? Eravamo quindi noi due, poi tre posti liberi, poi altra gente. E no, non è nata nessuna storia d'amore. A volte lo guardavo con la coda dell'occhio quando Arisa faceva qualche battuta.. per ridere insieme. Ci sono state, infatti, tante cose divertenti. Non mi è sembrato di vedere un concerto ma uno spettacolo teatrale.
Per esempio, a un certo punto una bambina le ha urlato qualcosa e Arisa dal palco ha risposto "Non ti sento tesoro, che hai detto?" e la piccola ha risposto "NIENTE ARISA" N I E N T E A R I S A come a dire "Vabbè lasciamo perdere" hahahahahahah
Ha iniziato il concerto con Voce, cantandola tra il pubblico ed è scesa tra i fan più volte quindi a un certo punto ha detto "Troverò un modo per venire anche da voi lassù" ha detto indicandoci. I fan di Arisa non dimenticano perché poi, quasi a fine show, qualcuno le ha gridato "Dovevi venire anche qui!" e lei ha risposto "Eh, vedi una scala? La prossima volta portala e verrò" hahahahahaha
Queste sono le cose spontanee, poi ci sono anche gli "stacchetti". Arisa se ne va prima di Sincerità e Naif, insieme agli altri componenti della band, intrattiene il pubblico facendolo cantare e divertire prima dell'inizio ufficiale della canzone. Il gruppo era formato da tanti musicisti bravi e competenti tra cui l'immancabile Giuseppe Barbera e poi anche Andrea D'Alessio (quello che faceva il beat box a XFactor)!! E' stato lasciato molto spazio a quest'ultimo, non solo per stacchetti e gag ma ha avuto un ruolo fondamentale per la base di Malamorenò e Nel regno di chissà che c'è, inoltre ha cantato interamente da solo Amami.
Mi ha convinto di più rispetto alla versione incisa Lascerò, meno lagnosa dal vivo, e poi c'è stato un momento dedicato a Sanremo con Controvento e Guardando il cielo.
Tra brani vecchi e nuovi (tipo GAIA e anche la cover Cuore) il concerto viene terminato con La notte :)
Un'altra cosa super positiva erano i vestiti perché Arisa è uscita fuori inizialmente vestita da sposa, ma poi dopo anche togliendosi il velo, anche dopo vari cambi, sembrava comunque vestita da matrimonio perché aveva questi vestiti bianchi enormi e bellissimi. Anche chi era sul palco con lei era vestito completamente di bianco.
La scenografia, per una volta che la vedevo bene perché lontana, non era niente di che: giochi di luce e un piccolo soppalco (si dice così) al centro del palco sopra cui saliva spesso per cantare quando non era in giro tra i presenti :p
Il bis è stato affidato a Poi però, Per vivere ancora ("una bellissima canzone d'amore che potete dedicare alla persona che amate e fargliela ascoltare mentre la guardate negli occhi, anche se spesso non è neanche facile guardare negli occhi questa persona") e Pace ("A me non piace chi fa i video ai concerti - infatti voi non li avete fatti perché siete bravi, vero?! - perché poi non fa vivere agli altri "la sorpresa". Questa comunque è una cosa che dico sempre perché me la ricordo: finisco con questo brano per lasciarvi con un messaggio di speranza e spero che il mio concerto vi abbia fatto allontanare dai vostri problemi per un paio d'ore, nonostante non sia stata perfetta che due stecche le ho prese, anzi forse più di due hahahah").
Per quanto riguarda la sua "imperfezione" ci ha tenuto a precisare che a un certo punto della serata ha detto una cosa molto brutta e cioè "Che mi tocca fare per campare". Le imprecisioni e le frasi dette un po' "a casaccio" le vengono perché imbarazzata ("in genere siamo più bravi"): in platea c'era anche la persona a cui sono dedicate tutte queste canzoni e quindi si è emozionata. "Che mi tocca fare per vivere? Il mestiere più bello del mondo" ha concluso, scusandosi ancora.
Comunque dopo il messaggio di PACE, i ringraziamenti e l'inchino, il concerto finisce davvero e parte, registrata, Come fosse ieri (forse un modo per "scusarsi" per non averla inserita in scaletta).
L'unica cosa che sono riuscita a notare quando si sono accese le luci, è stata la maglietta blu con tante facce di Paperino del ragazzo seduto accanto a me (che poi ha raggiunto una persona quindi non era proprio da solo lì) perché, come se la serata non fosse stata abbastanza esilarante, si è sfiorata la rissa a pochi metri da me. C'era qualcuno che urlava "Come ti permetti di minacciarmi? Non devi mettermi le mani addosso. Hai 60 anni e ti comporti così con un ragazzino?" e sinceramente non ho capito nulla di quello che era successo, l'ho solo associato a uno 'ssshhh' generale che si era scatenato verso la fine dello spettacolo. Comunque alla fine niente di che, ma è stata una situazione un po' surreale che non è finita lì visto che non c'era traccia di mio padre e dovevano chiudere la sala. Sono stata quindi accompagnata all'ascensore e l'ho aspettato giù. Dopo pochi minuti finalmente è arrivato e mi ha spiegato che la macchina aveva avuto dei problemi e che quindi saremo rimasti a dormire lì. Potevamo quindi perdere un po' di tempo là davanti e non abbiamo incontrato Rosalba ma siamo entrati in un negozio di dischi e stavano facendo sentire proprio il suo disco.
L'unica cosa che sono riuscita a notare quando si sono accese le luci, è stata la maglietta blu con tante facce di Paperino del ragazzo seduto accanto a me (che poi ha raggiunto una persona quindi non era proprio da solo lì) perché, come se la serata non fosse stata abbastanza esilarante, si è sfiorata la rissa a pochi metri da me. C'era qualcuno che urlava "Come ti permetti di minacciarmi? Non devi mettermi le mani addosso. Hai 60 anni e ti comporti così con un ragazzino?" e sinceramente non ho capito nulla di quello che era successo, l'ho solo associato a uno 'ssshhh' generale che si era scatenato verso la fine dello spettacolo. Comunque alla fine niente di che, ma è stata una situazione un po' surreale che non è finita lì visto che non c'era traccia di mio padre e dovevano chiudere la sala. Sono stata quindi accompagnata all'ascensore e l'ho aspettato giù. Dopo pochi minuti finalmente è arrivato e mi ha spiegato che la macchina aveva avuto dei problemi e che quindi saremo rimasti a dormire lì. Potevamo quindi perdere un po' di tempo là davanti e non abbiamo incontrato Rosalba ma siamo entrati in un negozio di dischi e stavano facendo sentire proprio il suo disco.
Comunque per fortuna nessuno ha dormito a terra, ma la sensazione di essere una barbona l'ho avuta comunque visto che ovviamente non avevo con me neanche lo spazzolino. Oggi non abbiamo trovato neanche un meccanico, visto che era domenica, e siamo dovuti tornare a Salerno in treno, con circa 13 ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia, anche perchè l'intercity di Trenitalia figuriamoci se arrivava puntuale.
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