venerdì 1 agosto 2025
Giulia Mei 31.7.25 Paestum (SA)
Il Revolution Camp è forse l'evento della vita? Sono anni che mi sfugge e quest'anno ho compensato andandoci due volte per due sere di fila. Stasera c'era Giulia Mei, che ho beccato un paio di volte in giro per Milano senza mai riuscire a sentirla cantare e suonare. Oggi finalmente ce l'ho fatta. Io e Frà arriviamo al Camping La Giara poco prima dell'ultima canzone del gruppo di apertura. Anche le Emisaisi sembrano carine, per quello che mi è stato possibile capire. Qualche minuto di attesa dopo, sale sul palco anche la protagonista dello spettacolo principale che fa partire il concerto proprio come parte il disco, ossia con Io della musica non ci ho capito niente, la title track. Ad accompagnarla, in questo caso, non Rodrigo D'Erasmo come nella versione originale, ovviamente, ma due bravissimi musicisti che l'hanno supportata per tutto il live e per tutti i live. Insieme al fonico, sono le persone che ha ringraziato di più durante la serata, senza però dimenticarsi ovviamente il calorosissimo pubblico che le ha dedicato un coro sulle note del Ragazzo della Via Gluk davvero molto apprezzato da lei stessa. È stata in generale apprezzata tutta la manifestazione che ha ricevuto i complimenti dall'artista che si è congratulata anche per il numeroso gruppo di fan super energici che non hanno mai smesso di cantare. Con loro (e con tutti), Giulia Mei parla, scherza. Racconta aneddoti e canzoni. Sebbene infatti il pubblico fosse leggermente più giovane rispetto alla generazione della cantautrice, lei ha comunque dichiarato che probabilmente i problemi che abbiamo con i genitori li abbiamo a qualunque età. Ed è così che si è messa a parlare della madre che non riesce ancora a capire bene che lavoro fa (è anche per questo che a ogni concerto fa una foto con la folla, così da potergliela mandare hahahah), ma che allo stesso tempo di tanto in tanto - tra la richiesta di un concorso pubblico e un altro - le chiede di andare a Sanremo. Ironia a parte, lei ha anche ammesso piuttosto candidamente che i suoi genitori sono uno dei motivi per cui adesso sta andando in terapia, ma che bisogna normalizzare il fatto che anche loro sono umani. Questa è la presentazione di Genitori; mentre per Mio padre che non esiste si alza in piedi e si allontana momentaneamente dalla tastiera per avvicinarsi a bordo palco. La vediamo col viso rivolto verso il basso mentre la sua voce fuori campo ci fa ascoltare quello che sembra essere un messaggio vocale mandato proprio a suo papà. Poi lei torna al suo posto, ma non per molto. Sostiene infatti che Bandiera sia un pezzo che si è "scocciata di cantare da sola": le serve il supporto dei suoi sostenitori e quindi va a prenderselo proprio fisicamente scendendo in mezzo alla folla per qualche istante. Ma le sue origini non si fermano solo ai genitori o al modo energico in cui ha deciso di vivere la vita tra pianoforte (rigorosamente imparato al conservatorio, proprio come voleva la madre) ed elettronica. C'è ovviamente tanto anche della sua terra. A picciridda mia è una ninna nanna in palermitano che ha deciso di inserire nel disco e nei concerti perché si tratta di un linguaggio d'amore universale, a prescindere da dialetti vari. Quei modi di parlare così particolari che le persone del nord spesso a volte addirittura confondono. A non confonderli sicuramente è Giulia Mei, che rincara la dose col siciliano eseguendo anche una cover di Rosa Balistreri e Un tu scuiddari, il suo brano originariamente interpretato insieme all'amica e collega "compaesana" Anna Castiglia. E, a proposito di collaborazioni, ci fa addirittura uno spoiler spiegandoci che Cara Allegria (feat. Mille) sarebbe stato il prossimo singolo dell'album, in uscita in autunno. Dopo il reprise di Io della musica non ci ho capito niente, comunque, le luci si spengono. Ma i fan non vogliono lasciare andare via l'artista e i suoi musicisti che quindi risalgono sul palco per eseguire per il congedo finale La vita è brutta. Di tanto in tanto, durante la serata lei ricordava che dopo il concerto avrebbe aspettato tutti al banchetto del merchandising (ricordando però di non aver messo ovviamente nessun eventuale obbligo di acquisto, ma poteva essere anche solo un modo per abbracciarsi e salutarsi). Io indossavo la maglietta di H&M e mi è sembrato che, proprio al momento di questa canzone, mentre tra l'altro le facevo un video bello lungo, lei mi abbia guardato, mi abbia visto e mi abbia sorriso. Ma forse è solo un'impressione; a prescindere da queste eventuali visioni, devo dire che andato tutto più che bene.
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