lunedì 14 ottobre 2019

Achille Lauro 13.10.19 Napoli


Ho freneticamente cercato un modo per andare al concerto di Achille Lauro, principalmente un passaggio. Dopo averlo finalmente trovato (cioè la soluzione mi si è parata davanti da sola in realtà, io ho semplicemente pregato intensamente affinché succedesse) ero così contenta che il concerto fosse di domenica così per una volta io e mio padre potevamo partire in anticipo e fare le cose con calma. E invece no perché il traffico di merda ci ha fatto fare comunque tardi. Cioè non tardi-tardi, quando siamo arrivati – alle 21:15 circa – non era ancora iniziato nulla ma tardi abbastanza da farmi accelerare il battito. E poi averci messo due ore per arrivare solo fino a Napoli comunque non è carino. A questo punto insistevo per assistere alla data di Roma – che era comunque in culonia rispetto a casa di mia sorella ma rispetto a questo viaggio della speranza nel traffico forse era meglio –. Però comunque sono molto contenta di aver partecipato alla data napoletana del Rolls Royce Tour perché è un po’ casa mia e anche perché era l’ultima tappa quindi un arrivederci ufficiale con i ringraziamenti finali non solo per la serata ma per tutto il viaggio che non è stato un viaggio solo attraverso il paese per presentare nei maggiori club italiani l’album 1969 e tutto il resto del repertorio ma anche un viaggio nel tempo. Infatti, dopo aver celebrato l’annata che dà il titolo al disco eseguendo i pezzi contenuti al suo interno, è stato ricordato anche il 1920 con un po’ di jazz e, ovviamente il 1990. Achille Lauro aveva infatti già accennato al fatto che il suo prossimo lavoro sarebbe stato dedicato a quest’annata e, durante i concerti di questa incredibile tournée, ci ha fatto assaggiare un’anteprima di quello che sarà il nuovo progetto. A onorare gli anni ’90 anche una delle voci simbolo di quell’epoca: Alexia è salita sul palco del locale partenopeo e ha fatto ballare i presenti eseguendo un paio di brani e, dal modo in cui Achille Lauro l’ha salutata, sembra che forse che possa bollire qualcosa in pentola? Che questa nuova e strana amicizia possa concretizzarsi in una collaborazione musicale? Lo scopriremo solo vivendo. Trattandosi di una vera e propria festa, come è stato ripetuto più volte, ci sono stati anche tanti altri ospiti: sulle note di Rolls Royce si è materializzato sul palco Stash dei The Kolors che poi ha proseguito da solo esibendosi con Parlare Male (e io ho pensato che sarebbe stato molto bello se Achille Lauro avesse cantato la parte di Elodie e invece non è successo). Poi sono saliti sul palco anche Og Eastbull e Franco Ricciardi che io sinceramente non so chi siano. Infatti era stata annunciata anche una secret special guest (quando ha cantato Zucchero ho pensato potesse essere Nino D’Angelo HAHAHA) ma io non ho capito chi fosse (o se ci fosse) però se è salito sul palco qualcuno che io conoscevo quanto Og Eastbull e Franco Ricciardi magari è anche successo senza che io me ne accorgessi (anche se con zero presentazioni? Mi sembra strano, forse semplicemente la secret special guest ha avuto un imprevisto). Comunque gli ospiti li ha sempre presentati con uno straordinario rispetto e durante tutta la serata non faceva altro che ripetere sempre “Signore e signori” come quando ha presentato Roma e ha detto che non solo è una dedica alla sua città ma è dedicata anche a tutte quelle persone che hanno un rapporto speciale con la propria terra. Da 1969 ha fatto anche la title-track (abbastanza all’inizio), Cadillac (con cui ha iniziato), C’est la vie (con cui ha concluso), Je t’aime, Delinquente e Scusa quindi l’unica che ha saltato dovrebbe essere Sexy Ugly a meno che non è a me che è sfuggita. Ma non credo, anche perché ho usato davvero poco il telefono e non avevo altre distrazioni, infatti proprio perché era una festa con ospiti & co, per celebrare al meglio Achille Lauro ha creato due semplici regole: la prima, mettere i cellulari in tasca; la seconda, i vestiti sono fondamentalmente inutili “quindi… chi mi spoglia?” ha domandato prima che gli si avvicinasse Boss Doms per abbassargli la cerniera della tutina. Anche gli outfit erano tutto un programma: oltre a questa tutina viola che Lauro per un bel pezzo di concerto ha tenuto mezza slacciata, anche gli altri abiti erano un mix di brillantini e colori sgargianti e non è mancato un bel cappello da cowboy. Anche se il premio del più strambo (ovviamente in senso positivo) va a Boss Doms che era davvero indescrivibile. È anche per questo che loro due mi piacciono tanto cioè io spesso credo di vestirmi piuttosto di merda ma alla fine tutto è relativo cioè nel senso va bene anche così. È okay. Conciati in questo modo buffo, i due insieme alla band hanno eseguito anche Thoiry (owio), La bella e la bestia, Mamacita, Maledetto lunedì. Queste ultime due mi sono rimaste impresse o comunque ho capito quale fosse il titolo perché era ripetuto più volte durante la canzone ma in realtà non le conoscevo come anche qualche altra. Perché io alla fine ero piuttosto impreparata dal momento che avevo ascoltato solo 1969 e poca altra roba random, ma questo mi è bastato per innamorarmi di lui e per rimanere estasiata da questo concerto che è stato un vero e proprio spettacolo cioè, oltre alle speciali personalità onstage, aveva tutto quello che doveva esserci e anche di più: i video sullo schermo alle spalle dei musicisti [il tutto infatti è iniziato con dei video sugli avvenimenti più importanti del 1969 e – soprattutto – dei video sulla fantastica esperienza sanremese (c’era anche Morgan!)], le luci, i coriandoli, i fuochi d’artificio e l’acqua buttata sulla folla da Lauro. Tutto. Davvero tutto e molto di più. Per esempio verso la fine ha ammesso “Adesso a questo punto i cantanti farebbero quella scenetta in cui scendono dal palco e poi vengono chiamati per il bis e a quel punto risalgono. Noi no” e spiega che invece sarebbero rimasti e anzi lui sarebbe sceso in mezzo al pubblico quindi: a) ha richiamato Stash sul palco e b) è sceso tra la gente facendosi tenere in piedi da un “prescelto” in prima fila cioè c’era questo tizio che lo reggeva e così che tutti potessero vederlo alzato sui fan ma allo stesso tempo in mezzo a loro (ok forse non è chiarissimo). A questo punto quindi c’è stato un duetto con Stash (sul palco) e Achille (in mezzo al pubblico) sulle note di Rolls Royce, la canzone dell’anno, del secolo, della vita. Successivamente, più composto, Lauro ci ha salutato con C’est la vie. Poi il buio. Poi di nuovo la luce e sullo schermo una foto e il testo di quest’ultimo pezzo di cui risuonavano ancora le ultime note alla Casa della Musica di Napoli che questa sera ha ospitato uno spettacolo assurdo e straordinario iniziato tra l’altro con l’opening di BOH e Joey e un po’ di (bella) musica per farci scaldare (e in quedt'attesa del concerto vero e proprio la signora accanto a me mi ha chiesto "Ma Achille Lauro dove sta?" LOL e io le ho risposto "Starà arrivando" ma effettivamente anche io per un attimo ho pensato "Ecco ho sbagliato sala come quando al cinema volevamo vedere Maze Runner e invece abbiamo visto The Martian" LOOOL)! Questo credo sia il resoconto più incasinato che io abbia mai scritto ma sono contenta così. Comunque QUI c'è una versione più ordinata. 

mercoledì 9 ottobre 2019

Levante 9.10.19 Salerno

Se vogliamo partire proprio dall'inizio possiamo dire che ieri sera non riuscivo a dormire e oggi dovevo svegliarmi presto. Stamattina quindi, dopo aver fatto quello che dovevo fare, torno a casa - faccio doccia+shampoo - pranzo e scendo. E non è per elencare semplicemente le cose che ho fatto perché tanto non interessa a nessuno, nemmeno a me, è per dire che non ho avuto neanche un secondo di tempo perché è stata una di quelle giornate in cui gli appuntamenti si incastrano come nel Tetris. Tant'è che, una volta alla Feltrinelli per l'instore di Levante, avevo ancora i capelli bagnati che sembravano un po' la criniera di un leone ma vabbè.
In tutto ciò ero piuttosto confusa-e-felice cioè stanca-ma-contenta e questa roba qui.
Io e mio padre arriviamo a destinazione un po' in anticipo (shock) e ci sediamo subito perché la gente stava aspettando in piedi che finissero di sistemare le sedie e invece noi boom subito pronti ad accomodarci. Levante arriva puntualissima anche perché subito dopo aveva in programma il firmacopie a Napoli infatti questo è il motivo per cui sceglie di rispondere solo ad alcune delle domande dei fan, scritte su alcuni post-it (che si erano tutti incollati tra loro) durante l'attesa; però ci tiene a precisare di aver voluto fortemente che non ci fossero intermediari, infatti è proprio lei a prendere - uno alla volta - i bigliettini e a leggerne piano piano le domande ad alta voce e a rispondere velocemente ma in modo assolutamente esaustivo e - soprattutto - senza annoiarci, nonostante lei ne fosse convinta hahahah infatti, tra le altre cose, ha spiegato che durante il tour una delle tre canzoni che ha scelto di presentare in anteprima era Magmamemoria ed era convinta che avrebbe annoiato tutti e invece ha notato una reazione di piacevole sconvolgimento negli sguardi del pubblico e adesso sta ricevendo feedback positivi. Cercando di decifrare la calligrafia delle persone che avevano scritto per lei un memo, ha man mano soddisfatto tante curiosità narrando molti aneddoti: ha ammesso di non saper scegliere quale delle canzoni del nuovo album è la sua preferita (anche perché le ha scritte tutte lei tranne Regno animale [e Nuvola precedentemente]) però ha spiegato l'esegesi di Arcano 13 (che si sarebbe chiamata comunque così, a prescindere, che fosse la 13esima track è un caso) e ha detto che Antonio è dedicata ad una storia d'amore finita ma che le ha lasciato un bel ricordo (chi le ha fatto questa domanda pensava che Levante avrebbe risposto esplicitamente che è dedicata a Diodato? Ma io boh HAHAHAH) e ci ha consigliato di ascoltarla in autostrada per la coda finale strumentale; ha raccontato della sua passione per Carmen Consoli e ha confessato che un suo "migliora-umore" è dipingere o scrivere infatti ha consigliato a tutti di tenere un diario.
E MENTRE PARLAVA DI TUTTO CIò il tizio dello staff andava avanti e indietro per fare le sue cose solo che ogni volta faceva cadere qualcosa, che fosse un foglio o un libro, quindi Levy ha detto ironicamente "E niente, lui ogni volta che passa deve far cadere qualcosa" hahahahah
E MENTRE PARLAVA DI TUTTO CIò (bis) ad un certo punto velocemente - tra una parola e l'altra - mi ha salutato con la mano dicendo "Ciao bella" :') invece mentre parlava del concerto al Forum ha detto qualcosa tipo "Più vado al sud e più mi rendo conto che per alcuni di voi è difficile venire a causa della lontananza però è di sabato quindi magari potete fare un weekend milanese" io ho esclamato "IO VENGO", non credo abbia sentito ma almeno ho detto la mia hahahah
Ad un tratto decide di terminare questo "questionario" ed esclama "Quindi.. incontriamoci!": a questo punto io e mio padre ci materializziamo subito vicino a lei che ci saluta entusiasta baciando prima mio padre e poi me ("ciao amore" cit.). Lui appoggia sul tavolino lì Magmamemoria e il volantino che avevamo in mano e lei, mentre mi scrive la dedica, fa "Grazie per essere venuti" e mio padre replica qualcosa tipo "Eh, sei venuta a Salerno, per forza" e Levante aggiunge "Ti ho vista al concerto di Caserta con Erica" e io "Sì e vengo anche al forum con lei" e lei "Grazie, grazie di cuore" e mi ringrazia mille volte per mille cose tipo dopo mi chiede "Qual è la tua canzone preferita dell'album?" e io ribatto "Non lo so, ci sto ancora riflettendo" e lei "Hai ragione, questo è un po' più stratificato rispetto a Nel Caos" e io rispondo tipo "Sì, bellissimo comunque" e ancora ringraziamenti :') poi fa "Ci facciamo la foto?" e io sinceramente e stranamente non ero preparata quindi c'è stato un attimo di esitazione in cui Levante ha chiarito con il tipo dello staff "Facciamo così: a ogni persona che si avvicina chiedi il telefono e scatti la foto". Comunque quindi - mio padre dà al tizio dello staff il suo telefono - il tizio dello staff dice "Aspè, dov'è qui la fotocamera?" - mio padre zitto, io non lo sapevo e faccio "Babbo ma è il tuo telefono!!" - il tizio dello staff "Ah la devo fare col mio telefono?" - Sì VABBè CIAO - io: "OK PRENDO IL MIO" *, APRO LA FOTOCAMERA, LEVANTE DICE "NONO OK ABBIAMO RISOLTO" E PROCEDIAMO. Lei fa "Prima una solo con Gaia e poi una anche col papà" quindi ci mettiamo in posa e dopo qualche scatto si aggrega anche mio padre. Dopo le foto, mio padre riprendendo il cd mi dice "Me lo devi mettere su una pennetta così lo ascolto in macchina" e poi rivolto verso di lei "Come hai detto tu" e quindi ancora ringraziamenti, io poi aggiungo "Ho visto che sei diventata amica di Noemi, vi amo entrambe" però secondo me non ha capito bene ma comunque mi ha ringraziato di nuovo sinceramente con altri mille "Grazie" (senza dimenticare il "Grazie di cuore" e il disegno appunto di un cuore sull'autografo). E poi ha concluso con "Buon viaggio", senza sapere che, per una volta, aveva fatto un evento a tipo 1 km da casa mia ma è stato tutto molto bello e un po' surreale, giusto per mantenere la tradizione ;)
Quindi la fotocamera che avevo con me non l'ho usata né per la foto con lei né per fare nessuna altra foto dal momento che stavo talmente avanti che a volte sembrava quasi che in certi momenti Levante si stesse per sedere accanto a me quindi ho evitato di spararle flash in faccia o cose così [unico reperto fotografico quello che metto qui che fa un po' schifo ma ok]. Comunque c'è anche da dire che ho posato la borsa vicino alla sedia prima di alzarmi per incontrarla e poi quando me ne sono andata l'ho lasciata lì e me ne stavo andando senza. E il bello è che qualcuno mi ha fermato e mi ha detto "Avevi la borsa? Ti sei dimenticata la borsa?" e io "?????? Cosa??? Io???? Che borsa??? No no" e invece sì.
* Tra l'altro per un puro caso del destino - cioè in realtà la mia intraprendenza - avevo il cellulare in tasca e non come sempre nella borsa, quella che poi ho lasciato non curante lì a terra.