Sento come se fossi ancora al Teatro Politeama a
sentire Renzo Rubino cantare, suonare e scherzare. Se non fosse stato
così bello, mi sarei quasi pentita di essere andata fino a Prato perché,
tratto dal mio flusso di coscienza durante il viaggio notturno d'andata:
"Ma quando ho pensato "viaggio di
notte non dormo tanto che fa" ero ubriaca?
E quando la signorina mi ha chiesto di scegliere il posto sul treno e io ho risposto "è uguale" avevo fumato?
"E'
come quando vuoi dormire ma non dovresti farlo" da Vorrei dirti un
sacco di cose adesso di Erica Mou. Mi rispecchia, voglio dormire ma non
posso. Anzi non voglio. Voglio e non voglio. Ho sonno ma sono abbastanza
sicura che se provassi a dormire non ci riuscirei. Scrivere mi tiene
lucida, ingarrare tutti i congiuntivi è difficile alle 5.15.
E quando
ho deciso che gli auricolari e/o le cuffie non mi servivano dovevo
essere sotto l'effetto di qualche droga".
Ero parecchio irascibile e lo
star sveglia 24 ore non ha aiutato. Da quando sono arrivata, al momento
del concerto, però, la cosa più impegnativa che ho fatto è stata accarezzare
un cane, quindi mi sono ripresa x) La Nara doveva venire con me e la
Fausta (ed ecco che comincio a mettere gli articoli prima dei nomi
femminili), ma ha fatto un incidente poco prima dell'orario
dell'appuntamento. Roba che non può MAI andare TUTTO liscio quando
faccio ste cose. Niente di grave comunque, per fortuna. Quando io e LA Fausta
arriviamo, il teatro è ancora chiuso e nell'attesa salutiamo Emanuele e
i Rubinetti :) anzi Rubinette :) Dopo aver ritirato i biglietti, di cui avevo solo la ricevuta, entriamo e attendiamo l'inizio dello spettacolo.
Il concerto è aperto da VilRouge, non avevo assolutamente
idea di chi fosse ma mi è piaciuta molto. Ha cantato 4-5 canzoni, poi è calato il sipario e dopo un altro po' di attesa è iniziato il concerto di
Renzo Rubino. Per una volta ho voluto segnarmi la scaletta, sono stata
facilitata dal fatto che appena cominciava a raccontare qualcosa sapevo
già a cosa si stava riferendo, ma per non perdermi cmq nulla ho scritto
cose incomprensibili dalla fretta che spero di capire quando mi
serviranno.
Lo spettacolo inizia con Renzo che appare da dietro il pubblico per arrivare piano piano, con un'andatura incerta, un cappotto enorme e un ombrellino luminoso, sul palco, dove lo attendeva un mini pianoforte. Canta e suona L'amore d'autunno (da Farfavole!!) e poi si mette al piano vero (cioè la tastiera xD) dove fa Ora. Saluta e ringrazia e canta Bignè, seguita dalla spiegazione della malattia tragicomica del nonno: l'Alzheimer. A volte scambiava il nipote per lo zio, per un frigorifero, ma non si è mai dimenticato del suo primo amore, Laura (diventata poi Lulù come il titolo della canzone che viene eseguita). Renzo ci racconta che ha avuto la possibilità, grazie a Fabio Fazio, di cantare alcune bellissime cover in alcuni bellissimi luoghi, e la cosa è stata talmente suggestiva che gli sembrava di esibirsi con Picasso. Ahahah. Grazie a "Che tempo che fa" ha cantato La Notte di Adàmo o Adamò e ce l'ha riproposta. Dopo Amico e Paghi al kg, ha spiegato che aveva scritto un pezzo per una sua collega "Ma non faccio nomi ehm ehm (colpi di tosse) Rosalba" sghignazza; alla fine Arisa non ha inserito questo brano nel suo album e lui se l'è ripreso. Questa storia ormai la sapevo ma la sorpresa più grande è stato il duetto con Erica. A metà canzone annuncia sta Erica..ma Erica chi? Pochi secondi dopo mi rendo conto che si tratta di Amara. Una ragazza bravissima con un turbante rosso in testa. Quando la canzone finisce, Renzo la presenta e la lascia da sola. Lei ha cantato un brano che sarà presente nel suo prossimo album e mi è piaciuta un sacco :) Già la conoscevo più o meno ma non avevo mai approfondito e cmq ha una marcia in più anche per il fatto che è di Prato :)) Anche Renzo Rubino UN PO' è di Prato perché è un pugliese che ha vissuto per molti anni in questa città, infatti tra il pubblico ha salutato un sacco di amici e conoscenti, creando divertenti scenette (tipo quando chiede alla fidanzata di Eugene di regalarle il caffè e gli fa anche pubblicità ahahah). Renzo Rubino torna sul palco con la maschera da "Fine del mondo" + un costume abbastanza assurdo e canta la canzone che nel tour precedente apriva lo spettacolo. In seguito c'è un'altra situazione esilarante perché è il momento di Non mi sopporto, presentata come al solito, ma più dettagliatamente forse. A volte gli capita di fissarsi su certe cose (tipo la mia fissa per lui, magari): una volta si era fissato con le tazzine da caffè, quelle marroni fuori e bianche dentro. E' andato ovunque per cercarle e chiedendo a qualche zia è riuscito a trovarle. In seguito si è fissato con i cactus e i fan hanno cominciato a regalargliene un sacco rendendo la sua casa praticamente una serra ahahah e si pungeva sempre dappertutto ahahah e poi la fissa per gli accendini zippo. Proprio non capisce, però, perché, soprattutto al sud, all'atterraggio dell'aereo si applaude, e non capisce perché la gente comincia a suonare il clacson un secondo dopo che è scattato il verde. Tutto questo ce lo racconta stando seduto a bordo palco. Risale per cantare (l'unica canzone che non fa al piano) ma poi scende subito tra noi cantando "Hai comprato le friselle? Sono una cosa meravigliosa" davanti ad una ragazza in prima fila e poi correndo per tutto il teatro e passandomi a fianco prima di risalire sul palco. Durante Il Postino, una finta neve-pioggia-non lo so scende sul palco dall'alto rendendo il momento magico. A proposito di questo, la scenografia con quella strana mega lampada sopra/dietro la tastiera era sempre presente ma ci sono stati molti più effetti, anche a livello musicale. E' stato tutto molto più suggestivo. Ha fatto, detto e portato sul palco tante di quelle cose che non le ricordo tutte. Dopo Il tempo del rock, Renzo spiega che si era svegliato la notte prima alle 4 non riuscendo più a prendere sonno. Prima di andare avanti voglio dire che ho notato che è successo a molti: erano praticamente tutti svegli, compresa me che ero in viaggio, perché ho letto una quantità considerevole di messaggi in memoria di Pino Daniele nonostante l'ora. Come ha scritto sui social, Nero a metà lo porta sempre in giro e, nonostante abbia avuto poco tempo per prepararsi, ha deciso di omaggiarlo cantando Napul'è e scusandosi per la pronuncia. In sala è subito calato il silenzio: niente più commenti, niente più risate e niente applausi se non alla fine. Questo lasso di tempo è stato come una preghiera collettiva ed emozionante. Ha inserito bene questo pezzo in scaletta perché dopo fa Monotono. Con la canzone successiva si torna ad atmosfere più leggere e si torna a ridere con i racconti di Renzo prima de L'ape, il toro e la vecchia. Si esibisce con uno strano e bellissimo cappello. Racconta la genesi di Mio di come gli è stato detto "Renzo, tu sei MIO amico, giusto?" e dopo la sua risposta affermativa, gli è stato chiesto "Allora mi presti 100 euro?" e questa canzone è dedicata ai 100 euro che probabilmente non rivedrà mai più :p L'ultimo pezzo prima del Bis è Per sempre e poi basta :') Torna per cantare Pop ("I Rubinetti sono pop" cit.) e Che brutto affare, raccontando la storia esilarante tra Jo Chiariello e..Eugene!! Ahahahahahahahahahhahahahahahahah Alla fine, sulle note degli ultimi "No no no no no" della canzone, Renzo fa salire tutti, uno alla volta, sul palco per fargli salutare il pubblico (compresa Amara con un bicchiere di vino in mano ahahah). Sembrava davvero finita ma Renzo sale sul palco un'altra volta per cantare La canzone dei vecchi amanti (!!) e poi chiede, rivolto ad una persona in prima fila "Dai Ivana, dimmi una canzone che te la canto", questa Ivana risponde "L'altalena blu" ed è con questa che lo spettacolo finisce definitivamente. E' stato un concerto bellissimo perché non è sembrato un concerto. Sembrava di assistere ad un vero e proprio spettacolo teatrale in cui la protagonista era la musica.
Mentre ci avviavamo all'uscita io e la Fausta
aspettiamo i Rubinetti. Emanuele mi dice "Forse esce" e quando
raggiungiamo la hall vedo un tavolo e penso "Uh, che c'è qui?". Era il
tavolo del merchandising e solo dopo mi accorgo che Renzo era già lì
accanto a fare autografi a tutti xD Avevo quei 20 euro che mi aveva dato
mio padre "per ogni evenienza", l'evenienza era comprare Farfavole. Le
cose che non sono su Spotify mi fanno troppo innervosire!!! E cmq i 5
euro di resto sarebbero andati bene per qualunque altra evenienza. Emanuele si è
offerto di scattarmi la foto con Renzo e teneva d'occhio la situazione
:))) Poco prima del mio turno il ... manager (!? suppongo) mi suggerisce di
avvicinarmi e mi appoggio al tavolo. Emanuele gli fa "lei trattamela bene
eh?!" :'p Quando tocca a me, Renzo mi saluta con Tesoro Ciao o Ciao
Tesoro o una cosa simile. Ho sentito Tesoro e non c'ho capito più nulla
ahahahah I due baci del saluto poi hanno dato il colpo di grazia
ahahahah Gli passo Farfavole dicendogli "finalmente" come se lui sapesse
che lo volevo da un sacco. Vabbè, l'avrà immaginato. Scrive delle cose a
primo impatto incomprensibili mentre Emanuele già ci stava facendo un
book fotografico sotto il commento del 'manager' "falle ddddu' foto eh"
ahahah Dopo questo commento Renzo gli ha fatto una linguaccia come posa.
Ed è troppo carino anche quando fa gli occhiolini a tutti :) Renzo mi
passa il cd e ci mettiamo automaticamente in posa per la foto. Dopo mi volto verso di lui con un Grazie al quale risponde "Alla prossima". Sul cd
mi ha scritto "Grazie per essere sempre con me... Ti voglio bene". ... *_*
Un Grazie veramente veramente speciale al signore che
stava con la famiglia nel mio vagone che mi ha aiutato a prendere la
borsa dallo scompartimento e che poi me l'ha anche portata fino alla
porta d'uscita del treno. È un gesto gentile ma io devo ringraziarlo
perché siccome sono un'ansiosa del cavolo mi sono posizionata all'uscita
qualcosa tipo 25 minuti prima e quindi il tizio ha dovuto aspettare con
me lì in piedi tutto quel tempo XDDD Colpa anche del perenne ritardo di
Trenitalia (Italo, non ti tradirò mai più). Inoltre arrivati a Prato mi fa "Scendi qui?" ed io "Si, Prato". Scendo, lui mi passa la borsa, io mi appoggio a un palo, ma non c'era nessuno. Mi domanda "Ti vengono a prendere?" e io "Si...arriveranno" e poi aggiungo "Grazie!" e mi dispiace se non sono sembrata tanto convinta ma la verità è che avevo due ipotesi in mente:
- Non ero nella stazione di Prato
- Ero nella stazione di Prato di un mondo parallelo
Poi la Fausta mi chiama e la vedo in lontananza.
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