Prima di iniziare a firmare gli album, lei fa una mini introduzione guidata dalla presentatrice del posto. Ci dice che è arrivata da Roma e spara un po' di frasi di circostanza tipiche di questi eventi che si concludono in una mezza cantata corale su Se t'innamori muori insieme alla folla. Quindi comincia la sessione delle foto e degli autografi e io e mio padre ci avviciniamo al palco. Nell'attesa salutiamo Gabriele che chiede a me e ad Eleonora "Voi vi conoscete?". Noo, da soli 15 anni hahah! Poco dopo saliamo i tre gradini e Noemi ci accoglie con uno dei soliti "No vabbè" super entusiasti, salutando sia me che mio padre con i due baci sulle guance e un "Che bello rivedervi insieme, da quanto tempo", alludendo al fatto che mio padre non si faceva vedere da un po'. Il mio disco era già bello pronto sul tavolino perché una persona della sicurezza me lo aveva chiesto prima che mi avvicinassi a lei. Noemi prende il pennarello e prima di scrivere fa "Allora. A Gaia". C'è sempre quest'attimo di pausa prima della firma in cui io annuisco con un convinto "Sì" di risposta, forse tutto è nato quando per errore su una cartolina mi scrisse "A Giada". Mentre le sue dita creano la frase "Con grande affetto", mi fa "Ma tu eri anche a Sanremo, giusto?!" e mio padre interviene "Sì, ormai non la ferma più nessuno" e lei replica "Fa bene". Ad autografo finito, alza di nuovo lo sguardo verso di me e prosegue: "Mi dispiace non avervi potuto dedicare più tempo, però per fortuna sono comunque riuscita a salutarvi". Sotto il mio sguardo comprensivo - consapevole del fatto che lì fosse un casino - e i miei mezzi "Sì, infatti", continua ancora: "Però avete fatto il pullmino tutti insieme, una bellissima cosa". Ora, io in realtà non ero nel pullmino insieme agli altri Archini, però gli incontri con Noemi sono sempre giustamente rapidi e confusi che, piuttosto che mettermi a fare lo spiegone dicendo che io ero lì insieme a Gianni già da giorni prima dell'arrivo del fanclub, ho risposto solo qualcosa tipo "Sì, infatti, bellissimo". Che poi è stato tutto bellissimo davvero, anche se io non c'ero e non ho vissuto quel viaggio in compagnia degli altri. In tutto ciò, sul tavolino su cui erano posizionati i cd e i pennarelli c'era anche una sorta di mini manifesto pubblicitario del centro commerciale che a un certo punto mi cade sulle mani, che erano appunto appoggiate sullo stesso tavolino. Io la stavo semplicemente guardando in faccia e a un tratto ho sentito questa strana presenza addosso. Perché mi succedono sempre queste cose stravaganti? Comunque il mio shock è stato subito placato da lei che si è alzata dallo sgabello, si è allontanata di qualche centimetro dal tavolino scuotendolo un po' e dicendo qualcosa tipo "Eh sì, è un po' traballante". Ed è così che abbiamo subito fatto diventare reale il primo verso di Bosco Verticale, che tra l'altro al momento è lamia preferita: "Metto una zeppa sotto al tavolo, per non farlo ballare". Una volta che si è spostata mi accoglie fra le sue braccia dicendomi "Vieni, facciamoci la foto" e quindi ci mettiamo in posa. Ci saluta con qualcosa tipo "È stato un piacere rivedervi" e poi specifica, rivolta a mio padre "Soprattutto con te che era da un po' che non ti facevi vedere". Lui risponde "Ehhh, mi sto facendo vecchio" e lei ribatte "Ma noo". Io concludo con un "Ci ribecchiamo presto in giro", augurandomi che il concerto a Napoli previsto A DICEMBRE e di cui aveva parlato proprio in occasione dei saluti iniziali, sia anticipato da molte altre occasioni che arriveranno prima, nel mentre.
Dunque ci allontaniamo e torniamo ai tre gradini per scendere dal palco, dove ad attenderci c'era ancora Gabriele che allunga un braccio per aiutarci/salutarci. "Grazie! Ciao bellezze!", ci fa, prima di un "Ciao ragazzi" che bissa poco dopo quando, mentre ci avvicinavamo all'ascensore pochi istanti dopo, lo ribecchiamo che ci passa davanti.
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