sabato 26 settembre 2020

Maria Antonietta 25.9.20 Cetara

Appena parcheggiamo ci passa di fianco Maria Antonietta insieme al suo staff. Appena capiamo bene dove dirigerci, io e mio padre raggiungiamo il Comune di Cetara e attendiamo l'inizio di uno spettacolo che mai avrei pensato di vedere. Questi artisti un po' sconosciuti in genere cantano nei dintorni di casa loro oppure a Milano e invece ecco che LETIZIA è venuta fino in Costiera Amalfitana :) 

Alla fine dell'ultimo anno di liceo ho scritto una poesia sulla maturità. Non era una vera poesia, era una cosa scema in rima scritta per far ridere. La diedi al mio professore di filosofia, che amavo, e mi ingarbugliai con le parole dicendo che ero UNA POETA. Ho sorriso, quindi, quando Maria Antonietta ha detto che lei le poetesse le chiama così. Certo, il mio sorriso non si sarà visto per niente a causa della mascherina ma sono stata bene. E questa cantautrice dal colore un po' scuro è un'altra di quelle artiste che sento molto vicine a me. Nei suoi testi c'è un piccolo pezzo di me e, quando ha eseguito in fila Deluderti, Pesci e Vergine è stato stupendo perché amo quelle tre canzoni. Per il resto ha alternato altri suoi brani dalla sua discografia (tipo Animali, Il diavolo) alle poesie dei suoi autori preferiti, conosciuti e meno conosciuti. Poi ne ha recitata - a memoria, senza leggere perché non l'aveva con sé - anche una scritta da lei, pubblicata in una raccolta di opere pochi giorni prima. Un'altra poesia che non aveva con sé parlava di addio, avrebbe voluto usarla per chiudere ma, dopo aver parlato di vocazioni e di morte (perché la vita dei poeti di cui parla spesso non era proprio al top, diciamo) cioè di argomenti che avevano già un certo "peso specifico" e che noi abbiamo "affrontato bene", forse è stato meglio così. Ci ha scherzato lei stessa infatti concludendo il tutto, durante il richiestissimo bis, con una canzone in francese "stupidina" per "mandare in vacca tutto quanto".

Maria Antonietta ha ringraziato più volte il pubblico per aver affrontato una giornata particolare (si è tipo scatenata una tempesta) di un periodo particolare (pandemia) e dopo i ringraziamenti li ha fatti anche lo staff dell'evento. Lei aveva una maglietta verde scollata e dei pantaloni semplici neri, noi eravamo in prima fila e a volte sembrava mi guardasse. Ci eravamo quasi sfiorate, a Sanremo, quando Erica voleva che la chiamassi per lei e io ho provato ad afferrarla per la giacca prima che fuggisse via ma mi è scappata per un soffio. 

Quando ha cantato "Me ne resto in disparte perché questa è la parte che preferisco", Maria Antonietta ha sorriso. E io anche. 

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