venerdì 21 febbraio 2020
Diodato 21.2.20 Salerno
Ho incontrato Diodato per la prima volta a Sanremo 2018 dopo un after party super vip alle 5 di mattina. Eravamo tutti distrutti e sopraffatti da quello che stavamo vivendo e Lorenzo non riusciva a mettere a fuoco la foto che ci stava facendo. Da quel momento non ho più beccato Diodato e forse l'ho fatto anche un po' di proposito perché nessun nostro incontro sarebbe potuto essere bello quanto quello. Però avevo una foto in sospeso cioè dovevo riuscire a farne una decente con lui prima o poi e oggi è stata la giornata giusta. Io e Gianni siamo arrivati alla Feltrinelli con netto anticipo però abbiamo deciso di prendere il disco solo 5 minuti prima dell'arrivo di Diodato. Che poi in realtà lo ha comprato solo lui, mi sono improvvisata sua sorella per non creare problemi di accesso che comunque in realtà non avremmo avuto perché sono stati tutti gentilissimi soprattutto appunto ANTONIO che arriva e sale tipo su una sedia (?) per suonare e cantare Fai Rumore e farsi vedere e sentire da tutti (anzi si raccomanda di stare in silenzio il più possibile a causa della mancata amplificazione così da far ascoltare bene anche a quelli in fondo). Terminata la canzone farfuglia qualcosa tipo "Ok beh adesso... dove devo mettermi: lì dietro?! Allora ci abbracciamo tutti tra poco"...Che carino! Quando si appropinqua al tavolino, io mi alzo dalla poltrona - ché ormai LaFeltrinelli di Salerno è diventata casa mia - e assisto all'arrivo dei pennarelli per autografare i dischi però Diodato preferisce una bic nera e quindi si fa portare un paio di penne. Quando arrivano, noi ci avviciniamo ufficialmente: Antonio mi saluta già super caloroso con i due baci e Gianni gli passa il disco; a quel punto domanda "Per chi è?" e io con un "Prego" lascio spazio al mio amico - che per l'occasione è diventato mio fratello - che risponde con il suo nome e che Diodato scrive aggiungendo "Che sia meraviglioso", è anche bravo a fare le dediche quindi! Poi con dei movimenti un po' macchinosi io mi sposto leggermente per far avvicinare di più Gianni e permettergli di fare il selfie per poi avvicinarmi di nuovo per bofonchiare qualcosa tipo "Io invece ho questa che è uscita un po' male" mettendo sul tavolo la nostra foto sfocata e lui "Adesso ne facciamo un'altra allora!" aggiungendo poi "Ricordami il tuo nome.." e io tipo, dopo averlo fatto, ho continuato "E' di Sanremo 2018 dopo un party alle 5 di mattina infatti grazie ancora.." e Gianni "L'altra volta eravamo al party di quelli che hanno perso invece quest'anno sei andato al party di quelli che hanno vinto". Diodato finisce di autografarmi l'immagine e alza lo sguardo ridendo del commento; io prendo il telefono e apro la fotocamera in pochi secondi confusionari e lo passo d'istinto a Gianni (nonostante prima mi avesse confessato che forse non se la sentiva di fotografarci perché aveva paura lo scatto uscisse male [ma peggio del nostro precedente era impossibile LOL]). Comunque per metterci in posa, Antonio mi ha circondato con un braccio poggiando la mano sul mio e stringeva un sacco cioè era come se mi stesse abbracciando, che dolcino. Poi ci ringraziamo, ci ribaciamo e io mi siedo di nuovo sulla mia poltrona per assistere agli altri incontri ancora per un po'. In questa mezz'oretta ci sono stati una quantità non indifferente di suoi parenti, una famiglia che faceva di cognome Diodato di cui un bambino di nome proprio Antonio con cui però non aveva legami di sangue e una bambina chiamata Gaia. Dopo un po' ce ne andiamo ma lo salutiamo per l'ultima volta cioè ho aspettato che i nostri sguardi si incrociassero e l'ho lasciato con un "Ciao" e lui ha risposto stra-sorridente "Ciao, alla prossima!" quindi ci allontaniamo definitivamente e, mentre ci dirigiamo verso le scale, salutiamo anche Giuseppe :)
mercoledì 12 febbraio 2020
Anastasio 12.2.20 Salerno
Durante la Milano Music Week, una sera io ed Erica siamo andate a vedere Arisa ma siccome il tutto alla fine è terminato abbastanza presto abbiamo deciso di passare all'INRI Night al Circolo Ohibò e, mentre si esibivano vari artisti a noi sconosciuti, abbiamo fatto alcuni incontri straordinari. Abbiamo avvistato Marco Guazzone e, mentre aspettavamo che si liberasse, abbiamo avvistato anche Anastasio. Io ho costretto Erica a fermarlo e gli ha detto "Ciao, possiamo farti i complimenti?", lui ha risposto tipo "Certo" e io ho subito aggiunto "Poi io sono di Salerno quindi siamo quasi compaesani" (?), lui mi fa "Salerno-Salerno?" e io "Sìsì" e poi dopo un attimo di silenzio gli ho chiesto "Ci possiamo fare una foto?" e lui ha accettato. Dopo i ringraziamenti reciproci ha continuato la sua serata giocando tranquillamente a biliardo.
Circa due mesi dopo io, Erica e Floriana ci siamo ritrovate invece davanti all'hotel Miramare di Sanremo per provare a beccare qualche artista. Ad un certo punto esce Diodato che dice entusiasta a chi lo stava aspettando "Ci vediamo dopo" per poi mettersi in macchina alla volta delle tante interviste da fare; Anastasio invece sembrava avere un po' più di tempo perché quando esce si mette tranquillamente a fare foto con i giornalisti e con i fan. Noi proviamo ad avvicinarci ma l'uomo della security dell'hotel, dopo aver raccolto il pennarello che mi era caduto (che carino), fa avvicinare lui a noi. Appena ci vede, Anastasio esclama "Noi ci siamo visti all'Ohibò!" quindi ne approfitto per dire "Sì infatti ho portato questa.....se puoi......" porgendogli la foto che ci eravamo fatti in quell'occasione e il pennarello. Lui lo apre e scrive sulla mini-polaroid "Marco Anastasio" con molta calma mentre Erica gli chiede "Vi posso fare una foto?" quindi ci mettiamo in posa e poi ci congediamo ringraziandoci tutti a vicenda.
Quando sono tornata a casa, dopo la sfiancante settimana sanremese, non ho avuto neanche il tempo di pensare che il fatto di aver incontrato Anastasio a Milano e a Sanremo quando io e lui siamo di Salerno e Napoli fosse un po' curioso che subito scopro che avrebbe fatto un firmacopie proprio qui. Lo scopro alle 2 di notte quindi più o meno 13 ore prima dell'evento: giusto in tempo.
Appena arrivata al primo piano della Feltrinelli lo vedo sorridere proprio nella mia direzione mentre era già pronto ad iniziare l'instore seduto al tavolino rosso del negozio. Non sono sicura stesse guardando davvero me però questo piccolo momento (e il fatto di averlo visto in riviera tipo 4 giorni prima) mi ha dato la sicurezza di salutarlo con un gesto della mano quando gli sono passata davanti per togliermi di mezzo in attesa del mio turno. Lui ha ricambiato. Quando mi sono avvicinata ci siamo salutati con vari CIAO e poi lui mi ha domandato "Che cosa ci facevi a Milano quella volta?" e quindi gli ho spiegato tutto "Ero da una mia amica per la Milano Music Week" e ne ho approfittato per aggiungere "Infatti scusa non ho il cd ma visto che ci siamo visti dall'altra parte dell'Italia, adesso che sei qui sono venuta" o una cosa del genere cioè ho detto una frase bella lunga ed è già un miracolo. Lui mi sorride e conclude quindi con un "Ci facciamo una foto?!" e io rispondo tipo "Sì, grazie" e poi con un altro "Grazie" e un "Ci vediamo" mi allontano :) E pensare che prima di novembre non lo avevo mai calcolato più di tanto (sbagliando!!) hahahahahah
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