Ho festeggiato il mio compleanno nel migliore dei modi al concerto de La Nina (ma ne ho scritto QUI). Il caso ha voluto che una settimana dopo mi ritrovassi anche a un altro incredibile evento. La circostanza per cui questo weekend mi sono ritrovata nei dintorni di Milano non è stata certamente delle migliori, ma il karma ha saputo come compensarsi. È la stessa cosa che ho scritto a Levante su Instagram ed è proprio l'argomento su cui abbiamo iniziato a ironizzare non appena ci siamo finalmente (ri)viste. Ma andiamo con ordine.
Erica è venuta molto gentilmente a prendermi a Malnate e mi ha portato al Mi Ami. Erano anni che lo sognavo e trovarmici quasi per caso, solo perché il memorial di zia Suzanne era in quei giorni gli ha dato anche un tocco di magia in più. Non ho parlato a molti di questa coincidenza perché qualcuno potrebbe darmi dell'insensibile, ma andare a un concerto non è forse il miglior modo per riprendersi da un lutto (o comunque da qualunque cosa brutta)?!
Quando io, Erica e Cecilia arriviamo, ci dirigiamo subito alla collinetta, perché il Mi Ami ha tipo un miliardo di palchi (ma quasi tutti gli artisti che mi interessavano si esibivano sullo stesso). Seguo il (bellissimo) live di Federico Dragogna in attesa di Ginevra e sì, nonostante fossi in transenna... ho mangiato un panino. Vorrei quasi mandargli un messaggio per spiegargli che ero interessata lo stesso e mi è piaciuto lo stesso, anche se mentre ascoltavo la sua musica stavo mangiando. Poi arriva finalmente il momento di Ginevra. Mentre cantava le sue canzoni che sanno di pioggia (la menziona spesso), si è effettivamente messo a piovere, ma era una pioggia leggera, quasi piacevole, perché rendeva l'atmosfera in qualche modo ancora più giusta. Quando l'ho vista live la volta precedente, Diamanti ancora non era uscito e ne aveva cantato solo qualche brano in anteprima, quindi questa è stata la giusta occasione per potermelo godere e per poterlo cantare. È stato un live completo e dei brani più vecchi non è mancato ovviamente Rajasthan. Io poi mi sono fatta prendere dall'entusiasmo dell'essere lì e dell'aver finalmente comprato una schedina SD che credo di aver fatto un video a tipo tutto il concerto, però ok. Quando finisce di cantare ci dirigiamo al banchetto del merch perché Ginevra aveva spoilerato su Telegram che si sarebbe fermata, ma prima passiamo un attimo al live di Colombre, giusto in tempo per vederlo duettare con Maria Antonietta (ADORO). Poi perdiamo un po' di tempo a osservare i costosissimi articoli in vendita in attesa di Ginevra, appunto, che però non arriva... Forse i suoi piani sono stati scombussolati dalla pioggia?! Ma forse è stata proprio la pioggia a riunirci tutti lì: questa è stata infatti la location dove piano piano sono arrivati tutti (Ileana, Alice, Riky e altra gente random). Dopo aver salutato un po' di gente (credo di aver incontrato più persone questa domenica al Mi Ami che negli ultimi 3 mesi della mia vita), ci dirigiamo di nuovo alla collinetta per attendere Le luci della centrale elettrica e Levante. Ed è proprio mentre ci stavamo avviando lì che incontriamo Stefania e ci salutiamo entusiaste dandoci appunto appuntamento sotto il palco di Levante.
Quando Vasco Brondi ha dato vita al suo progetto, nel lontano 2007, io ero ancora molto ma molto distante da questo mondo. All'epoca credo ascoltassi solo le soundtrack delle serie tv. Ma (ri)trovare sul palco Le luci della centrale elettrica (con la scritta #cazzoridi sulla maglietta di Giorgio Canali) è stato ugualmente una bomba. Si sentiva proprio nell'aria l'atmosfera di un atteso ritorno e mi sono ritrovata a cantare canzoni che in realtà non conoscevo e a emozionarmi tantissimo per l'unica che sapevo davvero (grazie, Chakra).
Poi arriva il momento di Levante. In questo caso le canzoni le ho potute cantare tutte [tranne il pezzo in portoghese di Alfonso (perché sì, ha fatto pure quello!!)] nonostante il ritmo serrato della scaletta. Claudia ci ha infatti tenuto a specificare più volte che avrebbe un po' corso perché il tempo a disposizione era ridotto rispetto a un concerto vero e proprio e da dietro non facevano altro che farle cenno di accorciare. Ma si vedeva che le mancava il palco, che ci è tornata per restarci, che avrebbe voluto farci "tutti gli album, ma è impossibile, cazzo!". Comunque, nonostante i tagli, mi è sembrato lo stesso un live piuttosto corposo, che - soprattutto - ci ha regalato le versioni dal vivo dei pezzi del nuovo album. Il concerto è iniziato proprio come comincia l'album, ossia con Invincibile, e non sono mancate Vivo, Mi manchi, Leggera e poi, facendo un passo indietro, Vertigine, Tikibombom, Andrà tutto bene, Lo stretto necessario, Io ti maledico, Le mie mille me e sicuramente anche qualche altra che ora non mi viene in mente. Come aveva già preannunciato, Levante ha parlato poco, ha cantato tanto e ha dato appuntamento a tutti al suo concerto di settembre all'Arena di Verona. È così che Claudia ha salutato tutti i presenti, ma io ed Erica abbiamo cercato un modo per farle un saluto migliore.
Abbiamo aspettato una quantità di tempo eccessiva davanti alla porta del backstage prima di scoprire che con il pass da fotografi (che avevamo) potevamo tranquillamente anche entrarci.
Saliamo delle scalette e quando ci avviciniamo a Levante, lei è di spalle. Sentendo la presenza di qualcuno alle sue spalle, però, si volta subito e ci dà i due baci per salutarci. Lei mi saluta sempre con un incredibile entusiasmo ma, stavolta, la prima cosa che mi ha detto in questo caso è stata "Innanzitutto condoglianze". Forse potrebbe essere considerato normale, ma io trovo comunque molto dolce il fatto che si ricordi con così tante precisione tutto quello che le scrivo, anche quando magari non risponde. Una volta mi scrisse qualcosa tipo "Gaia, ricevo sempre tantissimi messaggi, ma i tuoi li leggo sempre". E cavoli, era proprio vero. Abbiamo poi parlato proprio di quello che le avevo spiegato su Instagram. Dopo averla ringraziata, infatti, si è messa a spiegare tutto a Stefania: "Te l'ha detto?! ...Come mai è qui?!", quindi intervengo anche io e inizio a dare dettagli. "Ieri ero a un funerale in provincia di Varese quindi ne ho approfittato. Erica è venuta a prendermi lì e mi ha portato al Mi Ami" ho detto, ricevendo in risposta tanti meritati complimenti per Erica ("Ohhh, che tenera!").
Poi mentre lei viene interrotta da qualcuno, noi riflettiamo sul fatto che avevamo portato la mia copia di Opera Futura da far autografare ma eravamo senza pennarello. Decidiamo quindi di chiederlo direttamente a Claudia, che effettivamente riesce a recuperarlo piuttosto in fretta da una persona che era lì con lei, anzi, commenta pure il fatto che il disco è tutto nero e forse l'autografo non sarebbe uscito bene. Il suo lavoro, comunque, non finisce qui, perché è proprio a Levante che Erica chiede di recuperare il disco (sepolto all'interno del suo zaino). Lei riesce a capire immediatamente la tasca interna a cui si riferisce Erica quando le indica dove poterlo prendere e aggiunge anche "Ah no ma avete ragione, qui l'autografo si può fare, io per un attimo ho pensato vi riferiste al vinile che è invece tutto scuro". Quando impugna il pennarello e sta per firmare chiede "Erica con la C, giusto?!" quindi Erica, invece di confermare, specifica che il disco è in realtà mio. "Ah, Gaia, sì, giusto!" risponde Claudia che, mentre firma, chiede anche "Papà tutto ok? Sono abituata a vederti con lui" e io tipo "Bene bene, sì, al sud con lui e al nord con lei" LOL Poi Erica le chiede una foto. Non ero preparata mentalmente a questa proposta che Levante ha ovviamente accettato. Quando questa domanda mi coglie alla sprovvista, riesco a uscire incredibilmente anche peggio del solito nelle foto: in questo caso è stato tutto molto simpatico perché Claudia si è molto gentilmente avvicinata a me, mettendosi al centro fra me ed Erica e, con i suoi tacchi alti 20 cm e il fatto che fossimo sulla collinetta (io dalla parte più bassa, owio), io sembro quasi la loro figlia. Ma la cosa ancora più divertente è che quasi 10 anni fa, quando ho incontrato Levante per la prima volta, è successa praticamente la stessa cosa. Mio padre si è complimentato per la sua altezza quando in realtà lei era semplicemente su un gradino più in su rispetto a me. Adesso non era un problema di scalini ma di tacchi, che effettivamente erano davvero parecchio alti, tanto che lei a un certo punto davanti a noi ha detto a Stefania "Forse mi dovevo portare delle ciabattine come cambio" hahahahah
A questo punto lei ci spiega che adesso si sarebbe andata a riposare, ringraziandoci tanto di tutto e noi ricambiamo e commentiamo il live. Levante ci specifica di aver dovuto accorciare la scaletta per ovvie ragioni, ma noi ovviamente rispondiamo che è stato stupendo lo stesso e che è stato bello esserci nonostante le circostanze (il funerale) e anche perché Erica non potrà essere allo spettacolo di Verona (è infrasettimanale). Stefania quindi le chiede "Ma tu studi a Padova?" ed Erica specifica che ora si è laureata ma ne approfitta per dire a Levante una cosa che le doveva dire da anni, ossia che ha fatto una tesi sul cantautorato femminile e sul gender gap nella musica italiana e ha citato anche lei. E dopo aver menzionato la mancata presenza di Erica allo spettacolo di Verona, abbiamo anche colto l'occasione per dire che io all'instore non c'ero perché quel giorno avevo la febbre; Claudia mi risponde "Ah, è vero, me lo avevi scritto!" confermandomi ancora che mi legge sempre e ricorda tutto quello che le scrivo. Sono contenta che i miei messaggi non vadano sprecati.
In conclusione, quindi, siamo state tutte molto contente di rivederci proprio perché non ci capitava da un po' e, purtroppo, per un altro po' non ci capiterà. Ma questo live al Mi Ami è stato così bello che credo di potermi sentire a posto per i prossimi mesi.
Oltre che per il Mi Ami, sono capitata a Milano nel momento giusto perché il giorno dopo - prima di prendere il treno - ho fatto in tempo anche a partecipare a mezza conferenza stampa di Daniele Silvestri. Lunedì mattina il suo nuovo album è stato infatti presentato ai giornalisti ed è stata una delle migliori conferenze di sempre perché ce lo ha fatto proprio ascoltare tutto in anteprima spiegandolo traccia per traccia (e regalando a tutti una copia del disco!). Lui si è rivelato preciso e attento ma anche simpatico e divertente. Le prime gag sono iniziate quando l'evento è iniziato in ritardo a causa del fatto che il proiettore, che serviva per alcuni video, è stato per sbaglio inviato alla Santeria Toscana, mentre noi eravamo alla Santeria Paladini. Quindi Daniele ha iniziato a ironizzarci su e a scherzare facendo, nell'attesa, l'appello di tutti i presenti. A uno a uno, tutti i giornalisti hanno effettivamente alzato la mano una volta sentito il loro nome ed è ovviamente toccato anche a me e ad Erica. Eravamo in fondo alla sala, quindi quando io mi sono fatta avanti, lui ha detto "Vedo solo il braccio lì in fondo ma ok, ci sei" hahahah
E questa è la storia di come anche fare una cosa brutta come andare a un funerale può avere risvolti inaspettati.