L'organizzazione di questo live, che si sarebbe svolto a letteralmente un chilometro da casa mia, si è rivelata un po' più complessa del previsto. Eppure è stata solo l'attesa a essere difficile perché - arrivati a venerdì - io mi sono ritrovata anche con 2-3 passaggi a disposizione e con almeno 10 persone che conoscevo, una volta lì. È stato bello e raro. Ed è stato raro anche perché le ultime mille volte che avevo invitato Frà e FedeC ai Morticelli era andata male a causa di diecimila imprevisti. Invece proprio in occasione del concerto di Giorgieness tutto è filato liscio. Quindi devo per forza mettere nero su bianco la mia frase top: era destino.
Quando io e Fede arriviamo ai Morticelli prendiamo una Coca con la lattina a tema G4za, salutiamo Stefano Bif e Nahia e poi... Giorgieness, che arriva poco dopo seguita da Domiziano [che mi presenta, dicendo "Voi vi conoscete già, vero?!", ma in realtà a noi pareva di no e quindi ci siamo (ri?)stretti la mano] e Giorgio del gruppo dei Cuori Infranti. Io, nel mentre, presento a tutti Federica. Comunque, dopo un lungo e sentito abbraccio, dico a Giorgie che sono contenta che è finalmente qui, sotto casa mia, e lei ammette che effettivamente questa potrebbe essere la sua prima vera volta in centro città. Poi dice che i Cuori Infranti viaggiano sempre a due a due, visto che stasera eravamo appunto in due del gruppo. Questo comunque è stato un pre-saluto relativamente veloce perché dopo entra in sala con Domiziano, mentre Giorgio resta un po' con noi.
Poco dopo viene aperta ufficialmente la sala del live ed entriamo, Giorgieness - già pronta al posto di combattimento - volta lo sguardo verso di me proprio quando sto varcando la soglia e mi sorride. Quindi vado a sedermi insieme a Fede e insieme al fantasma di quella ritardataria di Frà e qualche minuto più tardi tutto comincia. La prima canzone della setlist è Che strano rumore in solo e poi Giorgie viene raggiunta da Domiziano e cominciano il concerto a due fatto di musica, ma anche di parole e soprattutto di battute (ma no, non di contatto fisico, che al chitarrista non piace molto). La loro canzone del cuore è invece Mamma, perché l'hanno scritta insieme, e questo si ricollega anche alle battute sulla location e alle luci lampeggianti blu che si vedevano dalle vetrate che davano sull'esterno (ndr, la madre di Giorgie lavorava in P0lizia). È stato menzionato anche più di una volta il fatto che ci trovassimo in una ex Chiesa e il verso "Sento il vuoto nel petto, l'eco è una cattedrale" di Da zero a cento è stato cantato in modo molto più sentito. Proprio durante questo brano, a un certo punto sostituisce la frase del titolo con "Testa di c4zzo" che ci stava incredibilmente altrettanto bene. È forse proprio in questo momento che fa una sorta di medley con una canzone non meglio identificata di Taylor Swift, ma la mia cultura su di lei è talmente scarsa che potrei confondermi. Questo, comunque, è stato uno dei momenti preferiti di una bambina in prima fila, che aspettava con ansia anche Cazzate (che era nella scaletta quasi fra le ultime). Tra gli altri pezzi in setlist da menzionare, c'è sicuramente l'inedito ancora senza titolo tenuto pure nella tranche finale (fatta tutta di fila, senza finti bis) e per cui confessa che non c'è nessun veto di fare video (quindi colgo la palla al balzo e lo faccio). Poi ci sono alcuni pezzi di Mostri, che è l'album a cui ha lavorato insieme a Davide Napoleone, che continua sempre a ringraziare di cuore nonostante le loro strade si siano divise. Non manca la title track, Anima in piena, Gilda e Cose piccole. Ma il mio momento preferito è stato ovviamente quello di Cuori infranti, non solo perché è una bella canzone che ha per me un valore immenso ma anche perché Giorgieness spiega che avrebbe fatto passare per tutto il pubblico un diario su cui scrivere una frase, una dedica o comunque qualcosa. Io adoro queste cose! Infatti conoscevo l'iniziativa e mi ero già preparata un bel messaggio da appuntare sul mio foglio. Nonostante questo, mi ci è voluto comunque un sacco di tempo: penso di averci messo la durata di due brani per finire, infatti ho un ricordo davvero molto vago di Viziata. Nel segno che ho lasciato su quell'agenda c'era ovviamente una citazione di Buffy, come è ormai tradizione tra me e Giorgie. E Buffy, chiaramente, è stata pure menzionata più volte durante la serata; in primis quando Domiziano tra una canzone e l'altra ha citato un uomo, qualcuno con i baffi. Ora non ricordo neanche bene chi, ma a Giorgie è venuta in mente - ovvio - solo e unicamente la cacciatrice. Tra le altre battute con Domiziano anche il racconto di quando per sbaglio, in occasione di qualche data, Giorgie ha fatto cadere totalmente il tavolino con il diario, i fiori e le bevande. Stavolta, lì sopra c'era una birra - che, quando ha terminato, ha anche chiesto nuovamente "agli amici del bar". Ed è proprio il bar lì fuori il luogo perfetto per dare appuntamento ai fan che hanno intenzione di incontrarla dopo il live. Dopo quest'annuncio resta comunque un po' nella sala ed è lì che la saluto io. Avevo incredibilmente un bel po' di cose da dirle e le ho allo stesso modo incredibilmente dette tutte. Innanzitutto le ho dato il mio regalo, che avevo messo nella busta dello store sanremese della Sony, la stessa che ha visto a casa nostra quella domenica di febbraio che abbiamo passato insieme. All'interno, però, c'era un 45 giri di un'artista Warner, ossia Rose Villain. Il nostro amore per lei mi ha fatto pensare di regalarle una copia di Fuorilegge e pare abbia apprezzato, imitando poi la mossa della canzone diventata famosa sul palco dell'Ariston in occasione del Festival. Poi passiamo all'altro vinile, quello inesistente. Avevo acquistato Giorgieness e i cuori infranti una settimana prima dell'evento convinta che mi sarebbe arrivato in tempo E INVECE NO. Me ne sono lamentata tanto e con tutti, tant'è che l'ha saputo persino la stessa Giorgie, a cui quindi mi è bastato dire "Se vogliamo far finta che questo sia il vinile..." porgendole il mio diario dei concerti. Lei lo firma subito con una delle penne colorate che avevo in borsa e che le ho mostrato subito dopo l'agenda (facendo decidere a lei, che ha subito afferrato quella rosa esclamando il nome della sfumatura scelta). Per scrivere si inginocchia per terra e usa la panca come tavolino, una scena a cui avevo straordinariamente già assistito un'altra volta, a un altro concerto e per un'altra cosa da firmare. Poi fa sapere a me e a tutti i presenti cosa ha scritto. "Come se (non) ci fosse un vinile" dice lei ridendo, in riferimento alla sua canzone Come se non ci fosse un domani. E ridiamo anche quando le spiego "Loro non sanno chi sei". Mi riferivo alle mie amiche, accanto a me, che mi avevano accompagnato per farmi un favore e che sono state preziose a venire a un concerto a scatola chiusa di cui non sapevano nulla. Mi riferivo poi anche al fatto che mi sentivo realizzata per averle fatto buona pubblicità. Non ho avuto il tempo di specificare tutto ciò perché è stata improvvisamente costretta a girarsi: una persona le si avvicina per rapparle a caso in faccia e lei replica intonando sua strofa di Ci vai sotto in un momento molto esilarante e inaspettato ma bello. Tra le mille persone che aveva da salutare, riesco comunque a farle sapere l'ultima cosa: mi sposto i capelli da davanti alla felpa per far sì che si vedesse il logo di Buffy. Anche qui ricambia tutto il mio entusiasmo dicendo che a saperlo avrebbe indossato anche lei la maglietta della serie, che - guarda caso - aveva proprio in valigia, soprattutto visto che al live della settimana scorsa è capitato proprio che sia lei che Erica, senza farlo apposta, avessero deciso di indossare una maglietta a tema. In tutto questo, penso che mi avrà abbracciato tipo 15 volte. Dopo una delle ultime strette, ne ho approfittato per congratularmi: "Come profumi!". Ha così raccontato a me e ai presenti una bella storia: aveva messo un profumo passatole da sua nonna; lei non lo metteva perché troppo dolce e quindi aveva deciso di regalarglielo. Tra le varie altre chiacchiere (con altri) che sono uscite fuori, ho sentito anche menzionare l'esibizione con Avincola che ha fatto ad Albanella qualche estate fa... e c'ero anche io :) Poi ci allontaniamo tutti dalla sala: c'è chi aspetta al bar e chi esce. Io e Fra ci aggiorniamo quindi sugli ultimi eventi mentre Fede va a prendere la macchina e, proprio quando lei torna, succedono le cose più surreali. Raggiungo Giorgie, che abbraccio, e saluto lì accanto anche Marco con un "Non va bene così", a causa dei nostri ultimi trascorsi non proprio positivi. Io gli avevo fatto sapere, in modo semplice e coinciso, che le cose non stavano andando bene, eppure lei ha trovato il modo di buttarci dentro una battuta che ha disteso il clima, accennando un pezzo della sua Mamma, in cui c'è proprio un vocal in cui la madre le dice "Non va bene così, Giorgia". Effettivamente, l'avevo involontariamente quasi citata. Lui fa poi una battuta sui capelli di Frà, la stessa che aveva fatto anche a Fede prima, riferendosi al fatto che tutte noi ne abbiamo tanti, al contrario suo che li sta perdendo. "Vabbè, per gli uomini a 30 anni è normale, io ci ho scritto sopra un album" fa Giorgie, con risate e approvazione di tutti. Subito dopo, io e lei ci salutiamo di nuovo stringendoci, raggiungendo un totale complessivo di, boh, 47 abbracci a serata LOL tant'è che una volta a casa mi ritroverò anche il suo rossetto sulla mandibola (o una cosa del genere, non sono brava in anatomia). Quando mi allontano dalla stretta di Giorgie, io e Fra salutiamo anche Stefano e Nahia e - proprio in quel momento - Gianni mi vede, mi saluta e mi presenta il direttore artistico del Limen Festival in un momento molto caotico durante cui cade anche un bicchiere a terra. Poi ci allontaniamo ancora, salutiamo Dana e Domiziano e finalmente entro in una macchina che ormai mi stava aspettando da un po'. Alla fine, però, ce l'abbiamo fatta, e concludiamo la serata nello stesso modo in cui si conclude tutto il tour acustico di Giorgieness. Questa era infatti l'ultima tappa ed è stata per forza di cose (giuro, non per vantarmi) un po' più speciale di altre, soprattutto per me che ho potuto finalmente assistere a un suo concerto sotto casa mia.
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