sabato 29 giugno 2024

Yosh Whale (& co) 28.6.24 Salerno

Sono arrivata al Limen, da sola, intorno alle 20:30. Dopo aver aspettato una mezz'oretta seduta a terra appoggiata alla transenna - azione per cui mi sto ancora pentendo a causa del mal di schiena che mi ha provocato - lo spettacolo inizia. Avevo sentito parlare già tantissimo di Tartaglia Aneuro ma continuavo a non sapere chi fosse e non sapevo nemmeno chi fosse il suo ospite di cui adesso purtroppo mi sfugge pure il nome. I suoi 40 minuti di live seguiti in solitaria, però, sono stati abbastanza piacevoli e poi lui a un certo punto è anche sceso a cantare in mezzo al pubblico. 
Come si può intuire dal titolo che ho scelto, il gruppo che mi ha dato la forza e la voglia di scendere di casa è però un altro. Ho letto il nome "Yosh Whale" per la prima volta quando ero in macchina con lo Sconosciuto perché lui e i suoi amici ne sono un sacco fan. Poi, una notte ha fatto partire Blu e pochi minuti dopo sono tornata a casa e ho riascoltato Blu e ho fatto partire anche tutto il resto della loro discografia, come se avessi avuto un'illuminazione. Da quel momento di fine gennaio ho dovuto aspettare fino a giugno per vederli live ma ne è valsa la pena. Dopo le prime due canzoni, tra l'altro, mi ha raggiunto proprio lo Sconosciuto insieme ad Anna e Miriam, quindi è diventato tutto anche più bello. 
Questa è stata una delle prime occasione che i ragazzi della band hanno avuto per presentare live il loro nuovo album A mezz'aria e lo hanno fatto attraverso uno spettacolo con dei visual super suggestivi, delle luci che spaziavano dal rosso al verde, passando ovviamente per il blu e dei ringraziamenti al pubblico sinceri e anche un po' timidi. In questa speciale occasione in cui hanno potuto suonare nella loro città, hanno invitato sul palco anche qualche ospite, tra cui Francesco Lettieri (che, per esempio, li ha accompagnati per un po' alla tastiera) e Claudio Supnasa. A prendere il posto di Rose Villain proprio nella canzone che mi ha fatto partire la fissa per loro è stata invece Arya. Ho adorato veramente tutto, infatti credo sia stata una delle serata in cui ho più 4busato della parola "adoro" però mi stava piacendo tutto veramente troppo e non credo neanche di riuscirne a spiegare alla perfezione il motivo. Ero incantata a godermi la loro musica che, forse proprio perché ha un mood così sospeso e onirico, mi ha catturato lasciandomi un po' senza parole.
Dopo è stato lasciato il giusto spazio anche ai 24 Grana ed è inutile dire che l'unico gruppo di cui non conoscevo manco mezza canzone è stato quello che si è esibito per più tempo. Comunque, è stata piacevole anche la fine dello spettacolo con quest'ultimo live seguito un po' più distrattamente ma sempre con un bel sorriso stampato sulla faccia. 

giovedì 27 giugno 2024

Giovanni Truppi ed Ex Otago 26.6.24 Salerno

Ma quanto sono belli i concerti sotto casa? E pensare che sia tutto merito di una persona super carina che ho conosciuto il primo anno di liceo mi fa stra-sorridere. Gianni organizza il Limen Festival da ormai 5 anni e i primi ospiti della nuova edizione sono stati Giovanni Truppi e gli Ex Otago.
Quando vado agli eventi con lo Sconosciuto spesso ci capita di fare tardi, ma mai troppo. Eravamo davanti al Parco dell'Irno pronti a parcheggiare quando dai finestrini aperti sentiamo i presentatori della serata annunciare il primo artista, quindi scendiamo in fretta dalla macchina e ci avviamo verso il palco sulle note della prima canzone (Ti ammazzo). Poi il live prosegue con alcuni pezzi iconici tipo Nessuno, Il mondo è come te lo metti in testa o Conoscersi in una situazione di difficoltà, ma c'è spazio anche per una cover. Nato a Napoli ma residente a Roma, Giovanni Truppi ha un legame particolare anche proprio con Salerno. Conosce infatti un grande artista della città, Gianfranco Marziano, di cui coverizza Giovinastro. Con la sua solita canotta che ormai è quasi un marchio di fabbrica, in questo caso bianca, lascia spazio agli Ex Otago tra le ultime note della sua discografia, eseguendo - tra le altre - Mio padre, tua madre, Lucia.
Gli Ex Otago salgono sul palco sulle note registrate di Quando sono con te, lo stesso pezzo che poi usano (live) anche per chiudere la serata, sfumando le note sia suonate che cantate e rendendole sempre più sottili e basse, fino a farle scomparire. Quando danno vita a questo piccolo e simpatico trucchetto, Maurizio Carucci scende dal palco e sale sugli appoggi delle transenne per porgere il microfono ai presenti e cantare con loro. Poi risale e presenta uno per uno tutti i componenti della sua band aggiungendo parole curiose tipo "Alla fragilità e alla chitarra" oppure "Alla sensibilità e alla tastiera". C'è stato infatti tutto l'ultimo pezzo di concerto che è stato un po' delirante, del tipo che hanno detto di alloggiare al Grand Hotel ("che lusso") e che davanti al Grand Hotel hanno fatto anche il Mini Hotel (?) e che il live doveva finire perché insomma, tutti abbiamo una vita e gli appuntamenti dal dentista e le altre cose da fare e che magari ci rivedremo presto o forse anche no, e qualcuno ne sarà anche contento. Fino a questo momento, la serata era andata avanti piuttosto seriamente. Ci sono stati anche momenti energici e le presentazioni dei brani tra un pezzo e l'altro non sono mancate, ma è stato verso la fine che ci hanno fatto fare proprio due risate. Tra le canzoni che hanno avuto bisogno di una presentazione, per esempio, pure La nostra pelle, anche se in questo caso a spiegarne l'esegesi c'era una voce registrata, una testimonianza vera e propria di chi porta in alto il tema del brano. Poi hanno parlato di quanto si sta bene a Salerno, in un posto in cui c'è sia il mare che la montagna (con un clima mite e - per ora - senza zanzare) e che in qualche modo è una città che ricorda molto casa loro, ossia Genova, o più in generale la Liguria. Ed è anche così che è stata presentata una versione piano e voce di Fauno. Poi non è mancata la storica Ci vuole molto coraggio e le nuove Mi sei mancata, John Fante, Mondo Panico.
E quindi, visto che in questo discorso ingarbugliato ho iniziato raccontando la fine del loro concerto, ora posso parlare dell'inizio. Perché sebbene non sia riuscita a indicare ai miei amici dove fosse il bagno o dove fosse il bar o il mare, sono stata proprio la protagonista della serata e non solo perché eravamo in un posto a 800 metri da casa mia. Dopo tutti i chilometri che lo Sconosciuto & co. si sono fatti per me, si meritavano questa fortuna. E un po' anche io. Ma la cosa ancora più straordinaria è che oltre a lui e ai suoi amici con noi c'erano anche Valentina (dell'Arca) e Serena (la ragazza che io ho conosciuto al concerto di Colombre). Sono tutte persone che si sono conosciute grazie a me e ora hanno a che fare le une con le altre anche in autonomia solo perché io ho fatto incrociare le loro strade. Forse è normale, ma non mi era mai successo. Vedo questi legami e avere la consapevolezza di averli creati mi fa stare bene. Questo è quello che ho sempre pensato dello Sconosciuto, visto che tutto è partito da lui: ha connesso un sacco di persone e penso che sia stupendo quindi a volte credo che è proprio vero che non c'è nessun grado di separazione tra la gente. Per non parlare del fatto che Vale e Serena, che si sono strette la mano per la prima volta questa sera, hanno già senza saperlo un intreccio molto personale tra loro: Diana, la cugina di Sere, l'amica di Vale. E me, che incredibilmente conosco tutte le persone coinvolte in questo discorso e gli ho fatto quindi scoprire questa bellissima coincidenza. 
Non ce l'ho fatta a non parlare del destino. Neanche in questa occasione. Ma forse gli Ex Otago, che hanno trovato a Salerno anche un pizzico della loro Genova, potranno perdonarmi. 

mercoledì 26 giugno 2024

Emma Morton (& co) 25.6.24 Eboli

Quando ha partecipato a XFactor, Emma Morton era una delle mie protette. Poi anni dopo si è messa con Raphael Gualazzi, quindi ho avuto la possibilità - qualche tempo più tardi - di riacchiapparla e non perderla più di vista. Non per appiopparle il ruolo di "fidanzata di", ma io ho scoperto di questo suo bel concerto a Eboli proprio grazie a un post di lui in cui ne annunciava l'ospitata, quindi merita un riconoscimento. 
Il live quindi inizia con lei che canta i suoi inediti e, devo ammetterlo, ero piuttosto impreparata. Poi dopo un po' arriva anche lui, che si posiziona al piano e la accompagna in qualche brano. Successivamente per un pezzo viene lasciato anche da solo e lui decide di eseguire una sua particolarissima versione di Vacanze Romane. Poi ci lascia di nuovo e riappare solo verso la fine per il saluto finale. Il modo in cui Emma lo ha presentato, però, è stato molto tenero perché non ha tenuto nascosta la loro relazione dicendo di amarlo sia per la sua musica che personalmente e poi si sono scambiati un piccolo bacio sul palco.
Ma nel titolo ho scritto un generico "& co" perché lui non era solo. Il concerto era in realtà di Emma Morton & The Graces, la sua band di fiducia che - durante lo spettacolo - ha presentato e ringraziato più volte.
Nel mentre c'è stato anche un cambio d'abito. Curioso, visto che sembrava un concerto super easy in una piccola piazza di Eboli, insomma, non ci aspettavamo nessun plot twist del genere. Prima infatti Emma era vestita con degli abiti chiari super larghi e poi è tornata invece con un vestito corto nero un po' più attillato, ossia due look completamente diversi l'uno dall'altro ma con cui stava ugualmente bene. I capelli invece erano molto più corti di come li ricordavo quando ha partecipato a XFactor ma poi riflettevo sul fatto che sono pure passati 10 anni, quindi ci sta. 
Nonostante né io né Danton conoscessimo le canzoni, abbiamo comunque apprezzato la serata grazie all'energia di Emma che ha ringraziato più volte i presenti mettendo dentro le sue parole dolci qualche termine inglese che ancora non riesce a lasciare andare, essendo lei scozzese. A un certo punto poi menziona anche sua figlia e, tra una canzone e l'altra di tanto in tanto ha anche avuto modo di raccontarne la nascita, come quando ha eseguito quella scritta dopo un momento difficile che ha vissuto in passato. 

mercoledì 19 giugno 2024

Noemi 17.6.24 Napoli

È letteralmente la terza volta che Noemi viene invitata al Napoli Pizza Village ed è quindi la terza volta che io ci vado. Non che non apprezzi l'evento, però insomma, forse ne abbiamo anche abbastanza. C'è da dire che quest'anno l'ho visto per la prima volta dalla Mostra d'Oltremare che è decisamente migliore come location rispetto al lungomare Caracciolo, in cui da una parte c'era il palco e dall'altra le macchine che ti passavano accanto. Però ho adorato tutte le coincidenze che ho trovato (anche) in questa occasione. Perché Noemi due anni fa era al Pizza Village proprio negli stessi giorni, ossia il 18 giugno; nel 2012, invece, proprio il 17 faceva un concerto nello stesso posto (mancavano 2 giorni alla Maturità e io c'ero). 
Coincidenze a parte, uno dei lati positivi di questa manifestazione è che, andando in diretta su RTL, non può obbligatoriamente iniziare in ritardo. Noemi da scaletta era prevista alle 22:16 e alle 22:16 in punto è stata effettivamente annunciata. Prima ho dovuto sorbirmi un po' di dj set, ma almeno non ho dovuto sorbirmi Rhove che - per fortuna - si è esibito solo dopo. Quest'anno infatti c'erano due artisti a serata, il che credo che abbia accorciato un po' le performance di ognuno. Anzi, Noemi mi sembra che abbia quasi più parlato che cantato. Ha presentato bene quasi tutti i pezzi che ha eseguito. Dopo il nuovo singolo Non ho bisogno di te, c'è stata Glicine e poi Makumba. Ma prima di Sono solo parole, per esempio, ha detto che è contenta di avere nel repertorio questo brano che non è durato per una sola stagione ma che è rimasto. Ed è stato prima di Vuoto a perdere che ha fatto proprio un mega spiegone. Innanzitutto ha ricordato al pubblico che proprio i napoletani hanno scelto questa canzone per i loro cori allo stadio. Poi ha raccontato quello che ormai sappiamo già tutto: che quando era piccola è andata a vedere Vasco allo Stadio Olimpico a Roma ed è stato lì che ha sognato per la prima volta di poter un giorno cantare un suo pezzo. Dopo aver chiesto un urlo "per quelli che non mollano mai" ha quindi terminato la sua breve ospitata proprio con questa canzone. 
Salutata e ringraziata dai presentatori, Noemi ha quindi lasciato il palco e io - che ero andata all'evento con i decimi di febbre - sono corsa a casa. Un po' fiacca ma soddisfatta.